Nella giornata di ieri ho notato da parte di testate del fronte avverso a Berlusconi, come il Fatto quotidiano e Repubblica, uno sforzo a presentare lo scandalo di Ruby Rubacuori dando enfasi soprattutto al problema della ricattabilità a cui condotte private censurabili possono esporre personaggi in vista delle istituzioni. E naturalmente si è dato e si sta dando rilievo a serie ipotesi di reato che le intemperanze erotiche del premier ispirano. Una linea che sembra suggerire la non rilevanza di quanto accade nella vita privata delle persone, si chiamino Silvio Berlusconi o altrimenti, purché non se ne sappia niente.
Non sono certo di voler concedere tanto, e di voler ammettere che atteggiamenti più guardinghi del premier che sapessero evitare la pubblicità cancellerebbero il problema delle sue attitudini postribolari. Non bisogna essere troppo pronti ad accettare che il berlusconismo abbia già fatto scempio di ogni concetto di decoro al punto che l’appello ad esso appare come un debole argomento polemico per parrucconi. Il decoro serve ad assicurare me cittadino che il capo del governo abbia costumi che riflettano non i miei personali valori — dato che in una società plurale la nozione di moralità e buon gusto può variare da persona a persona — ma almeno un minimo comun denominatore di dignità, civiltà e morigeratezza.
E questo è problema politico e non di costume, codificato nella massima latina Oportet ut scandala eveniant. Come già pensai all’epoca dello scandalo Marrazzo, le cui dimissioni furono quantomai opportune.
Se vivo in un paese in cui i “valori cristiani” danno forma a una legislazione retriva e oscurantista in materia di fecondazione assistita, ricerca sulle staminali e unioni civili, io pretendo che chi fa pesare sulla mia vita questi “valori cristiani” informi ad essi rigorosamente la sua vita privata, perché l’ipocrisia è il germe di quella doppia morale che è fattore primo di corruzione delle istituzioni e della vita pubblica.
E’ accettabile che sul letto di morte di Eluana Englaro si scateni un indegno attivismo istituzionale ad aggirare le leggi della Repubblica da parte di un governo il cui capo riflette su complesse questioni di bioetica nei ritagli di tempo ed energia mentale lasciatigli dagli assilli istituzionali e dalle fatiche notturne del bunga bunga? Potete ancora tollerare che il vostro furore per questa vergogna senza fine in cui siamo caduti venga bollato come invidia?
Gianluca Bifolchi
Fonte: http://subecumene.wordpress.com
Link; http://subecumene.wordpress.com/2010/10/29/per-dio-adesso-vattene/
29.10.2010
Se vivo in un paese in cui i “valori cristiani” danno forma a una legislazione retriva e oscurantista in materia di fecondazione assistita, ricerca sulle staminali e unioni civili ...
i portatori d'acqua zapateristi al mulino di big-pharma non mancano mai.
anche repubblica si sta accorgendo che il giochino della "ricerca" fa acqua da tutte le parti ...
http://www.repubblica.it/cronaca/2010/10/29/news/business_false_malattie-8536397/?ref=HREC1-7
Bifolchi invece procede indefesso cullandosi nei suoi dogmi e luoghi comuni.
temo che coloro che subentreranno a quelli del bunga bunga saranno "cervelli fini" del livello di Bifolchi.
ottimo articolo quello di Bifolchi ❗ di meglio non si sarebbe potuto dire sul tema...