È, senza alcun dubbio, la religione più odiata in Occidente. Se dovessimo fermare dei passanti per la strada e domandare loro che cos’è che induce a odiare l’Islam si otterrebbero diverse risposte: l’atteggiamento nei confronti delle donne, l’intolleranza per le altre fedi, il fondamentalismo; tutte risposte basate, per lo più, su resoconti semplicistici dei media, che tendono a identificare una religione estremamente complessa con alcune sette e frange minoritarie di essa, oppure a esagerare la portata di alcuni fenomeni realmente presenti nella cultura islamica. Ma se poi tentassimo di fare una cernita di tutte le risposte ottenute, probabilmente noteremmo una parola ricorrente sulla bocca degli intervistati: terrorismo. Sui giornali e nei notiziari televisivi, infatti, è abituale affiancare questa parola alla religione musulmana, contrariamente a quanto avviene con tutte le altre religioni – e non perché queste non abbiano espresso al loro interno tendenze terroristiche. In effetti, quando si pensa al terrorismo, la prima cosa che viene in mente è proprio l’Islam. È, questa, una novità assoluta nell’immaginario collettivo degli ultimi 15-20 anni. Basti pensare che, solo qualche anno prima, almeno in Italia, questa parola era affiancata alle stragi, a Piazza Fontana, oppure alle Brigate Rosse. In altre parole, il terrorismo era un fenomeno essenzialmente politico, con nessun tipo di collegamento (almeno nell’immaginario comune) con le religioni. Com’è possibile che, tutto ad un tratto, si è scoperto il “terrorismo islamico” e gli occidentali sono diventati improvvisamente islamofobi?... [CONTINUA]
A quanto ne so in molti paesi non occidentali, ove vi sia una più o meno grande presenza di praticanti di fede islamica, questi sono o guardati malissimo o rompono gli zebedei al prossimo, ( cina, filippine, tailandia, india ecc.).
Si vede che anche loro leggeranno la fallaci.
Per la famosa regola per cui se tutti c'è l'hanno con te forse non sono loro che sono tutti sbagliati ma dovresti cercare altrove le cause...
Che l'islam sia una realtà complessa con gruppi minoritari che tengono un basso profilo come sufi, drusi e altri è cosa risaputa, ma la conoscenza dell'articolista dei versetti specifici, nei quali si dice chiaramente che è ammesso l'omicidio di chi sparge corruzione e quindi attacchi i principi della rivelazione stessa, è praticamente nulla.
Deve essersi fatto spiegare il corano da qualche mediatore culturale di base a bologna!