http://seghementaliserie.wordpress.com/2013/10/03/il-lavoro/
Si dice che il lavoro dia la libertà , l’autonomia e l’indipendenza . Ma siamo sicuri o c’è qualcosa che non quadra ? Quante persone lavorano perchè veramente sono interessate e appassionate di esso , e quante per mera necessità e dipendenza economica anche al costo di andare contro la propria volontà facendo attività che si considerano ripugnanti ? .
Se ragioniamo giusto un poco , possiamo accorgerci benissimo della falla che sta alla base dell’intero ragionamento . Si dice che si lavora per la libertà e la felicità , ma lo si fa per la necessità , e quando lo si fa si dipende necessariamente da qualcosa , che siano i soldi , i giudizi dei datori di lavoro o dei colleghi o il proprio ego non importa . Io non ho nulla contro il lavoro ma semplicemente mi farebbe piacere se si chiamassero le cose con il loro nome , e il lavoro ( almeno quello subordinato ) con la libertà non ci azzecca una sega , visto che a guardarlo neutralmente non è altro che un rituale ossessivo/compulsivo con derive perfezioniste .
Diverso discorso per il lavoro che ad esempio compie un libero professionista o chi decide di guadagnare qualcosa dalla sua attività preferita o dalla passione che ha deciso di seguire . Sarebbe bello se ogni tanto si usassero le parole nel modo giusto e in questo caso si ammettesse che il lavoro , specie quello subordinato non è certo uno strumento per la libertà , ma è semmai uno strumento di dipendenza , perchè essenzialmente l’essere umano è dipendente , è nato dipendente e cresciuto rimane sempre dipendente da qualcosa , in modo meno marcato ma l’essenza non cambia .
Seguite i vostri sogni , fate quello che potete e scegliete il lavoro che più vi faccia sentire realizzato , ma non crediate che ciò sia la libertà , perchè essenzialmente non c’è paura più grande dell’uomo che quella per la pura libertà ( l’ancestrale paura di ciò che non si conosce ) .
Non è detto che ciò sia un male , alla fine anche il concetto di dipendenza ( slegato dal significato negativo che gli viene riconosciuto nella società ) è neutrale : esiste una dipendenza che possiamo definire esagerata , dannosa o ” patologica” che è giusto combattere , e una dipendenza più o meno soft , positiva , che più o meno reca ( o si crede che rechi ) tutto sommato dei benefici all’individuo e può venire legittimamente perseguita , però la libertà è un’altra cosa , e chiaramente dove c’è la società , un pò di libertà viene eliminata ( Freud diceva che veniva ” barattata ” in cambio di un pò di sicurezza ) e questo non è detto che sia un male in sè , ma dipende dalle circostanze .
http://informazioneconsapevole.blogspot.it/2013/10/piccola-riflessione-sul-lavoro.html
nel lavoro ci sono sicuramente tante cose che devono cambiare, ma il concetto di lavoro, secondo me, dovrebbe rimanere