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presidente che non ci rappresenta


vic
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http://www.liberatv.ch/articolo/19972/la-lega-spara-zero-su-didier-burkhalter-non-ci-rappresenta/index.html

La Lega spara a zero su Didier Burkhalter: "Non ci rappresenta"
Durissima nota stampa del Movimento contro il presidente della Confederazione: "Per lui il nostro Cantone conta come il due di briscola"

15 gennaio 2014

LUGANO - La Lega dei ticinesi spara a zero sul presidente della Confederazione Didier Burkhalter. Al Movimento di via Monte Boglia non sono andate giu' le affermazioni di Burkhalter a favore dei bilaterali e segnate, secondo i leghisti, da un filo europeismo eccessivo.

"Il PLR Didier Burkhalter - si legge in un comunicato stampa - ha iniziato il proprio mandato di presidente della Confederazione nel peggior modo possibile. La Lega dei Ticinesi deplora con vigore questo andazzo. Il primo gennaio, il neo-presidente ha tenuto un'allocuzione all'insegna dell'europeismo piu' spinto, quindi lesiva della volonta' piu' volte espressa dal popolo elvetico ed offensiva nei confronti del Ticino. Mentre i ticinesi scontano sulla propria pelle le conseguenze negative - sia dal profilo occupazionale che da quello della sicurezza - della devastante libera circolazione delle persone, e questo nella completa indifferenza di una Berna federale che si ostina a negare l'evidenza in funzione ideologica nascondendosi dietro a statistiche "addomesticate" ad hoc, il presidente della Confederazione si produce in inaccettabili inviti ad aprirsi ancora di piu' all'UE. Naturalmente sono sempre e solo gli svizzeri a doversi aprire, e per di piu' a doverlo fare nei confronti di un'Unione europea fallimentare che tratta il nostro Paese da Stato canaglia.

"Proprio all'interno dell'UE - prosegue la nota - Stati membri come la Gran Bretagna e la Germania si stanno organizzando per tutelare il proprio mercato del lavoro ed il proprio Stato sociale dall'immigrazione; i Ticinesi invece devono sentirsi raccontare dal presidente della Confederazione (quindi anche dal loro presidente) che "bisogna aprirsi" ancora di piu': aprirsi ancora di piu' in particolare ad un nord Italia dove la poverta' e' triplicata in pochi anni e che ha trovato nel Ticino - per stessa ammissione dei media lombardi - la propria valvola di sfogo. Cio' ovviamente a danno dei residenti nel nostro Cantone, confrontati con una vera e propria invasione da parte di frontalieri e padroncini.

"Da notare che l'allocuzione presidenziale di Capodanno - aggiunge la Lega - non e' neppure stata letta in italiano; e ben difficilmente per un improbabile risveglio del senso del pudore di Burkhalter, ma ad ulteriore dimostrazione che, agli occhi del presidente di turno della Confederazione, esponente del PLR, il nostro Cantone conta come il classico due di briscola. Nei giorni scorsi all'assemblea dei delegati PLR si e' ripetuto lo stesso sconcertante copione con la reiterazione degli scandalosi inviti di Burkhalter ad "aprirsi all'UE". In occasione dell'elezione del presidente della Confederazione da parte dell'Assemblea federale (*), i deputati leghisti non hanno dato il loro voto a Burkhalter: e avevano visto giusto.

"La Lega dei Ticinesi - si conclude il comunicato - non si sente minimamente rappresentata dal signor Burkhalter e ne deplora con forza l'inaccettabile campagna pro UE e pro Bilaterali, offensiva nei confronti del Ticino e dei Ticinesi. La Lega dei Ticinesi si aspetta che il presidente della Confederazione non prosegua la propria presidenza con le modalita' catastrofiche con cui l'ha iniziata; si aspetta in particolare che quest'ultimo si ravveda, rendendosi conto di essere il presidente di tutti gli svizzeri - compresi i ticinesi, compresi gli abitanti delle regioni di frontiera - e non solo quello dei reggicoda dell'UE".

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(*) elezione piu' formale che altro, serve in pratica a misurare il consenso del candidato fra i membri dell'Assemblea federale (Consiglio nazionale + Consiglio degli Stati, cioe' parlamento + senato). Non e' mai successo che un presidente, previsto dalla rotazione annuale fra i 7 Consiglieri federali, non venisse eletto. Qualche anno fa', la votazione piu' bassa in tempi recenti la fece la socialista ginevrina Calmy-Rey, anche lei sfegatata per l'apertura all'UE. L'unico argine alle scelte scellerate del proprio governo resta la pratica della democrazia semidiretta.

Mi pare che in Italia il M5S abbia capito questa lezione.

😉


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