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Primo giorno di secessione


Mari
 Mari
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Primo giorno di secessione
Furio Colombo
7 giugno 2010

A Varese il ministro degli Interni Maroni ha partecipato a un happening che era un po' una presa in giro della Festa della Repubblica e un po' una dichiarzaione di indipendenza

Osservate Matteo Salvini mentre si lascia mostrare su un monitor del Tg3 Linea notte: cautamente il conduttore Mannoni sta indietro come un domatore prudente. L'idea che il monitor sia una gabbia che tiene alla giusta distanza un esemplare pericoloso è suggerita dallo sguardo-sfida di Salvini (quando sta in silenzio), dalla smorfia di caratterista cattivo del vecchio cinema, quando ascolta la domanda; l'impeto – diciamo pure la violenza – con cui risponde. Trapela un intento: essere offensivo. Ma con la tecnica acquisita in questi ultimi due anni (credo come scambio con l'immenso potere con cui questo 10% regionale di Lega-Padania governa l'Italia), di essere maleducato con chiarezza, ma evitando con una certa bravura l'insulto finale.

Il piccolo quadro che sto descrivendo riguarda alcuni minuti nella notte dal 3 al 4 giugno in cui il conduttore del Tg3 tenta di tenere in equilibrio il predetto Matteo Salvini, deputato europeo Lega nord, consigliere comunale di Milano Lega nord, direttore di Radio Padania e di varie altre cose (perché tutto il vertice Lega ha incarichi multipli) nello scambio di idee con la giovane scrittrice napoletana Valeria Parrella. A differenza di nove su dieci scrittori italiani anche di fama, Parrella non finge simpatia per la Lega “radicata nel territorio”. Poiché il conduttore le richiede un'opinione sul movimento di Bossi, la scrittrice risponde: “Non mi piace un partito xenofobo che governa tutta l'Italia ma è eletto solo in due regioni, che perseguita i Rom e rimanda in Libia gli immigrati”.

Come dieci notabili del patto Berlusconi su dieci, Salvini ribatte subito: “Come si permette una persona che dovrebbe essere di cultura, di insultare tre milioni di elettori che hanno votato Lega?” E aggiunge il secondo falso argomento Pdl-Lega di tanti dibattiti: “In tutti Paesi europei governano partiti come la Lega”. Un fatto notoriamente non vero. Un partito secessionista al governo è un fatto unico. Per fortuna non aggiunge il terzo classico argomento che recita: “Tutta l'Europa ci invidia”, di volta in volta una legge, la violazione di una legge o la prepotenza estrosa di un sindaco Lega nord. Salvini è un buon esempio: occupare, spintonare, rivolgersi con malagrazia a chi osa obiettare (sulla secessione, sul disprezzo per le istituzioni italiane, sul vistoso distacco tra gli eventi del mondo e la politica imposta dalla Lega, sul deterioramento precipitoso della immagine italiana, sul rispetto dei diritti umani o dei trattati internazionali) e fa capire, con toni, che una volta si dicevano squadristi, “siamo appena all'inizio”.

Ma questa volta, il 2 giugno 2010, Festa della Repubblica, il ministro dell'Interno italiano (che però è, e si dichiara, della Padania, nome politico di una parte dell'Italia di imprecisata definizione) ha partecipato ad un happening estroso nella città di Varese, con banda musicale che esegue canzonette e una evidente atmosfera goliardica che vuole essere una presa in giro della Festa della Repubblica italiana e una dichiarazione di indipendenza. Ovvero, per usare la parola cara alla Lega e inclusa nell'articolo 1 della Carta di quel partito, “Secessione”. In tutte le strutture giuridiche statuali la secessione come proclama e come programma è considerata reato. Oppure è sottoposta, in tempi stretti, a referendum popolare. È troppo grave il pericolo di essere uno Stato né integro né diviso.O – peggio – un Paese unito ma governato da ministri secessionisti che dovrebbero essere, legittimamente, sospettati di lavorare al loro progetto, che non è il bene di tutto il Paese, ma quello della divisione, stando nella stanza dei bottoni.

La sera del Tg3 il deputato Salvini, che non è l'ultimo venuto (né il più maleducato) nel suo partito ha detto agli spettatori italiani: “Bè, dov'è il problema? C'era la Cecoslovacchia e poi si sono divisi. Adesso c'è una Repubblica Ceca e ce n'è una Slovacca e non si lamenta nessuno”. È vero. Ma nessuno di coloro che volevano mutilare Praga era, nello stesso tempo e nello stesso momento, al governo a Praga, con facoltà di imporre leggi e trattati che potevano cambiarne il senso e l'immagine.

E soprattutto, potevano condizionarne il futuro, anche economico. Per esempio, il trattato politico-militare con la Libia, il più stringente e oneroso mai sottoscritto dall'Italia, impegna la Repubblica italiana, non la Padania, a versare venti milioni di dollari alla Libia ogni anno per cinque anni, in cambio del servizio che la Libia sta rendendo all'Italia, provocando l'indignazione del mondo: far sparire i migranti prima che riescano ad attraversare il mare. Nazioni Unite e organizzazioni umanitarie hanno rivolto all'Italia novantadue quesiti sul rispetto (meglio, sulla sistematica violazione) dei diritti umani nel nostro Paese. Il sottosegretario Scotti (Pdl) ha detto candidamente in Parlamento: “L'Italia è fiera del suo rispetto per i diritti umani. Ma non abbiamo risposto alle domande che avevano a che fare con il 'Pacchetto sicurezza' perché non siamo tenuti a giustificare le nostre leggi votate da un Parlamento sovrano”.

Sono le leggi volute dalla Lega, che danno la caccia agli immigrati, abbattono i campi Rom, negano diritti legali e sanitari nelle carceri speciali dette “Centri di immigrazione e di espulsione”, dove non ci sono regolamenti e garanzie. Sono le leggi imposte dalla Lega al Pdl e dal Pdl a Camera e Senato italiani. Creano il circolo vizioso del partito regionale del 10% che governa tramite ricatto – e senza rapporto con il voto – il Paese che la Lega vuole spaccare. Il ricatto riguarda la giustizia, ossessione snervante e distruttiva del premier. Il voto della Lega assicura alla maggioranza il successo nella lotta ai giudici. In cambio la Lega ottiene mano libera nella persecuzione di Rom e immigrati.

Due percorsi di civiltà. Questo sciagurato modo di governare purtroppo ha incontrato solo un’opposizione sporadica, un’opposizione che non ha mai voluto affrontare l’insieme del pessimo percorso di lavoro su cui è stato spinto il Parlamento. Ancora oggi, mentre la crisi economica attanaglia il Paese, i favori alle richieste ossessive e xenofobe della Lega si scambiano continuamente con il voto alla cieca per ogni nuova legge anti-processi e anti-giudici. Per il Paese, per i suoi giovani, i suoi precari, i suoi senza lavoro, i suoi senza assistenza, ma anche per la scuola, gli ospedali, i cittadini disabili, niente!

L'Italia governata da Lega e Pdl sostiene che è meglio e più urgente abbattere un campo nomadi con le ruspe, espellere (verso un Paese che non conosce) un artigiano che lavora da 20 anni in Italia (e la arricchisce); che è meglio bloccare la libera stampa, le intercettazioni telefoniche, evitare i processi a una sola persona, tutto ciò piuttosto che creare ricerca, ripresa, lavoro e un’immagine rispettabile del Paese. Tutto ciò un momento prima della secessione. La Lega, si capisce bene dal comportamento di Maroni, dalle spavalde battute di Calderoli, dal ritorno di Bossi alle parole “fucili” e “rivoluzione”, sente l’odore del sangue, nel senso di Italia spaccata.

La sfida è a tutto campo. Per esempio i leader leghisti, a cominciare da Cota, nuovo presidente del Piemonte che resta deputato a Roma, cumulano con sfacciataggine due o tre stipendi. In buon numero senatori e deputati leghisti sono sindaci, assessori, consiglieri, a diversi livelli locali. Uno come Salvini ti direbbe che prende in anticipo un risarcimento da Roma ladrona. Ma la vera domanda non è per loro, che almeno son
o sinceri (vogliono spaccare il Paese, lo dicono e si danno da fare). La vera domanda è per tutti, destra, sinistra e istituzioni. Che cosa si sta facendo per salvare l’integrità di ciò che dai tempi del Petrarca si chiama Italia e che da 150 anni è un Paese unito? C’è poco tempo per rispondere.

Da il Fatto Quotidiano del 6 giugno
http://antefatto.ilcannocchiale.it/glamware/blogs/blog.aspx?id_blog=96578&id_blogdoc=2495904&yy=2010&mm=06&dd=07&title=primo_giorno_di_secessione


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mendi
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Io spero solo di vivere abbastanza da vedere il Veneto libero e indipendendente.


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RobertoG
Estimable Member
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Libero ed indipendente da chi? Forse da quei quattro pagliacci che stanno a Roma, ma non certo dalle basi militari Usa, di fronte alle quali la Lega conosce soltanto la posizione a 90°.


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Anonymous
Illustrious Member
Registrato: 2 anni fa
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Come dieci notabili del patto Berlusconi su dieci, Salvini ribatte subito: “Come si permette una persona che dovrebbe essere di cultura, di insultare tre milioni di elettori che hanno votato Lega?” E aggiunge il secondo falso argomento Pdl-Lega di tanti dibattiti: “In tutti Paesi europei governano partiti come la Lega”. Un fatto notoriamente non vero. Un partito secessionista al governo è un fatto unico. Per fortuna non aggiunge il terzo classico argomento che recita: “Tutta l'Europa ci invidia”, di volta in volta una legge, la violazione di una legge o la prepotenza estrosa di un sindaco Lega nord. Salvini è un buon esempio: occupare, spintonare, rivolgersi con malagrazia a chi osa obiettare (sulla secessione, sul disprezzo per le istituzioni italiane, sul vistoso distacco tra gli eventi del mondo e la politica imposta dalla Lega, sul deterioramento precipitoso della immagine italiana, sul rispetto dei diritti umani o dei trattati internazionali) e fa capire, con toni, che una volta si dicevano squadristi, “siamo appena all'inizio”.

Che in questo articolo si vennga a dire che in Europa non esistono altri movimenti federalisti e significativo per come la vrdo io dell'ignoranza o della disonestà intelletuale dell'autore...si veda la devolution ottenuta dalla Scozia, il federalismo ottenuto dai Paesi Baschi e dalla Catalogna , il particolare regime di indipendenza dell'Iralnda del nord così per fare degli esempi...l'importate potrebbe essere spararle grosse per sparlare della Lega ...Andasse l'autore dell'articolo a vedere certi folcloristici Neo Borbonici ( ah ma ofrse potrebbe ancheesserne un esponente in incognito...) che comportamenti originali stanno attuando...


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