proprietà sociale delle fabbriche autogestite

Mi risulta che ci sono 30/40 fabbriche "autogestite" perché non parliamo un po' di questi fatti.Perché non cominciamo a riprendere in mano una discussione sulla gestione di una fabbrica a proprietà socializzata e non privatizzata, di come può sopravvivere in una società capitalistica. Sui limiti, sugli ostacoli, sulla contraddizioni che può incontrare questo nuovo esperimento di "democrazia industriale avanzata", tenendo anche conto che la nostra economia deve far i conti con l'assetto capitalistico mondiale. Certo che da un punto di vista legislativo dobbiamo scontrarci con un'amara verità che il lascito del PCI è davvero miserevole e sconsolante, non ha lasciato alcun strumento di diritto "privato" a cui le maestranze di una fabbrica possano utilizzare per poter gestire socialmente la produzione. Si dice c'é la costituzione però quando si va a vedere la normativa che è racchiusa nel testo di codice privato sulle società non esiste alcun strumento di diritto che tuteli legalmente una gestione sociale della produzione. Cioè il PCI dopo la guerra, cancellando l'esperienza dei consigli di gestione, ha accettato in toto la normativa(epurandoli dai richiami al fascismo) racchiusa nei codici di diritto privato emanati durante il fascismo. Esiste poi un problema di ordine politico-sociale di come affrontare il concetto di "privato privatizzazione". La cosiddetta sinistra radicale ha colpe immense da questo punto di vista in quanto ha partecipato a Governi (Prodi 1-2, D'Alema) che hanno privatizzato a più non posso la struttura industriale. Eppure bisogna che qualche intellettuale singolo o in gruppo si prenda la briga di affrontare la questione in modo molto determinato, cosa che al momento non si vede alcunché. Dico questo perché ricorrere alle solite mezze misure di stampo keynesiano a mio avviso non risolve un granchè nel senso che se la proprietà rimane sempre "privata" passata la crisi, pur avendo sostenuto il tessuto industriale con varie forme di credito agevolato, il vizio legato all'avidità privata capitalistica è sempre in agguato.