Buongiorno,
forse non è la sezione adatta, comunque volevo chiedere il vostro parere.
La mia compagna lavora come sportellista a tempo ind. in Poste Italiane. Attualmente ha un part-time verticale.
Io sono in disoccupazione anche se tra pochi mesi finisce.
Progettavamo di andarcene a vivere ad Amsterdam, abbiamo un paio di conoscenze e forse un appartamento di conoscenti da poter affittare a basso costo.
Pensavamo di muoverci verso l'estate, io trasferendomi definitivamente e cercare lavoro e lei che farebbe avanti ed indietro nei 15 giorni del mese che non lavora per cercarne uno lì.
Ieri è arrivata la possibilità di passare a full time e quindi andrebbero tutti i sogni in fumo.
Secondo voi Poste Italiane potrà garantire un futuro certo e sereno oppure conviene rifiutare questa offerta (che nessuno esclude possa riproporsi se ad Amsterdam va male) e tentare con il progetto?
Vorremmo sposarci, far dei figli e non morire in questo paese di merda..
Grazie a chiunque risponderà e scusate il post un po' impostato male.
La tendenza è alla privatizzazione di Poste italiane, ma non è detto che vada in porto.
Il nord Europa in questo momento sta messo meglio dell'Italia, ma in prospettiva niente è garantito. Un'esperienza di lavoro nei Paesi Bassi comunque è qualcosa che si può rivendere nel caso andasse male. Insomma certamente farete figuracce, farete fatica e qualche volta probabilmente sarete umiliati, ma tutto ciò alla fine sarà una ricchezza di esperienza che in Italia oggi non si riesce ad accumulare.
L'ipotesi a minimo rischio è che parti immediatamente e cominci a lavorare il prima possibile e lei passa a tempo pieno subito. Prenotando a basso costo un po' di voli in anticipo vi potrete comunque vedere ogni fine settimana (una volta da una parte ed una volta dall'altra). Non vi resteranno soldi con le spese dei viaggi, ma comincerete a gestire a modo vostro. (Avrete dei tempi morti, utili per approfondire l'inglese ed imparare l'olandese).
In estate lei prende le ferie e valuta la situazione. Se il tutto funziona addio Italia (almeno per un po').
La tendenza è alla privatizzazione di Poste italiane, ma non è detto che vada in porto.
Il nord Europa in questo momento sta messo meglio dell'Italia, ma in prospettiva niente è garantito. Un'esperienza di lavoro nei Paesi Bassi comunque è qualcosa che si può rivendere nel caso andasse male. Insomma certamente farete figuracce, farete fatica e qualche volta probabilmente sarete umiliati, ma tutto ciò alla fine sarà una ricchezza di esperienza che in Italia oggi non si riesce ad accumulare.
L'ipotesi a minimo rischio è che parti immediatamente e cominci a lavorare il prima possibile e lei passa a tempo pieno subito. Prenotando a basso costo un po' di voli in anticipo vi potrete comunque vedere ogni fine settimana (una volta da una parte ed una volta dall'altra). Non vi resteranno soldi con le spese dei viaggi, ma comincerete a gestire a modo vostro. (Avrete dei tempi morti, utili per approfondire l'inglese ed imparare l'olandese).
In estate lei prende le ferie e valuta la situazione. Se il tutto funziona addio Italia (almeno per un po').
Ho dimenticato di aggiungere che lei ha già comunque una casa propria e che quindi non paghiamo affitto e che siamo entrambi 25enni.
Sono quasi 3 anni che frequento questo sito e tutte le previsioni sull'Italia sono sempre state catastrofiche (pensioni che non ci saranno, tasse sempre più alte, valori degli immobili sempre più bassi ecc.)
Ho un diploma di un istituto tecnino ed ho fatto nella vita il cameriere ed il gastronomo. Se penso al mio futuro qui mi viene da piangere perché mi rendo conto che non ci sono più possibilità e che siamo costretti ad accettare lavori (che non si trovano nemmeno) umili e sottopagati a condizioni via via sempre più peggiori. E che andrà sempre peggio.
Considerando poi la distruzione delle tutele di lavoro, avere un posto a tempo indeterminato ha il solo vantaggio di poterti permettere di richiedere un finanziamento (per comprare l'iPhone nuovo mica una casa) e che basterebbe poco per perdere l'impiego. Sbaglio?
Vorremmo un giorno formare una famiglia, poter dar da mangiare ai nostri figli e mandarli a studiare.
Se qui poi uno tutti i soldi che guadagna li paga in tasse ed in cambio ottiene un'istruzione che fa pena, una sanità che fa ridere, lo stress del traffico, dei parcheggi, dell'aria irrespirabile ecc..
Cosa si camperebbe a fare? Solo per il lavoro? Capisco chi si spara.
Da questo thread vorrei capire se per l'Italia c'è qualche speranza di salvezza o se effettivamente le cose che leggiamo su questo portale sono profezie che si riveleranno realtà e che quindi dovremmo fare come le altre centinaia di migliaia di persone che provano ad andarsene e tentare la fortuna.
Grazie per la risposta
Sono quasi 3 anni che frequento questo sito e tutte le previsioni sull'Italia sono sempre state catastrofiche (pensioni che non ci saranno, tasse sempre più alte, valori degli immobili sempre più bassi ecc.)
... avere un posto a tempo indeterminato ha il solo vantaggio di poterti permettere di richiedere un finanziamento (per comprare l'iPhone nuovo mica una casa) e che basterebbe poco per perdere l'impiego. Sbaglio?
Da questo thread vorrei capire se per l'Italia c'è qualche speranza di salvezza o se effettivamente le cose che leggiamo su questo portale sono profezie che si riveleranno realtà e che quindi dovremmo fare come le altre centinaia di migliaia di persone che provano ad andarsene e tentare la fortuna.
Sulle previsioni catastrofiche forse dal sito emerge una visione esagerata, ma certamente è da anni che abbiamo visto che le cose andavano male e toccava darsi da fare.
Il lavoro a tempo indeterminato, in particolare alle Poste, offre qualche protezione. Niente è più garantito, ma se il lavoro si mette male, dovrebbe esserci il tempo di trovare un'alternativa.
Se non ci fosse speranza per l'Italia questo forum non esisterebbe.
Sono quasi 3 anni che frequento questo sito e tutte le previsioni sull'Italia sono sempre state catastrofiche (pensioni che non ci saranno, tasse sempre più alte, valori degli immobili sempre più bassi ecc.)
... avere un posto a tempo indeterminato ha il solo vantaggio di poterti permettere di richiedere un finanziamento (per comprare l'iPhone nuovo mica una casa) e che basterebbe poco per perdere l'impiego. Sbaglio?
Da questo thread vorrei capire se per l'Italia c'è qualche speranza di salvezza o se effettivamente le cose che leggiamo su questo portale sono profezie che si riveleranno realtà e che quindi dovremmo fare come le altre centinaia di migliaia di persone che provano ad andarsene e tentare la fortuna.
Sulle previsioni catastrofiche forse dal sito emerge una visione esagerata, ma certamente è da anni che abbiamo visto che le cose andavano male e toccava darsi da fare.
Il lavoro a tempo indeterminato, in particolare alle Poste, offre qualche protezione. Niente è più garantito, ma se il lavoro si mette male, dovrebbe esserci il tempo di trovare un'alternativa.
Se non ci fosse speranza per l'Italia questo forum non esisterebbe.
Se la speranza è riposta nel "popolo" allora la vedo veramente grigia..
Non siamo paese da rivoluzioni e nella politica non vedo nessuno in grado di dare una svolta.
Figuriamoci poi qualcuno che spodesti il capitalismo.
Di quale speranza parli Truman?
Poste italiane, il viceministro Catricalà: “Privatizzazione conclusa tra 5-6 mesi”
Il governo è a caccia di contanti e accelera con la vendita, annunciando che "le decisioni sono ormai assunte". Riunione al ministero dell’Economia per stabilire "importantissimi dettagli". Ma la senatrice Lanzillotta (Scelta Civica) presenta un'interrogazione: "Evitare di trasferire rendita monopolistica ai privati"
di Redazione Il Fatto Quotidiano | 21 gennaio 2014
Commenti (64)
Sarmi
Il governo è a caccia di contanti e accelera con la vendita di Poste italiane. “E’ immaginabile un periodo tra i cinque e i sei mesi per definire i dettagli dell’operazione e concluderla”, ha annunciato il viceministro allo Sviluppo economico, Antonio Catricalà, parlando della privatizzazione del gruppo nel corso di un’audizione alla commissione Trasporti della Camera.
“Le decisioni sono ormai assunte e sono relative ad una messa sul mercato non di asset ma di una quota della società”, ha aggiunto, spiegando che “in questo momento c’è una riunione al ministero dell’Economia per stabilire importantissimi dettagli sull’operazione”. La vendita del gruppo è ormai alle porte. Siamo quindi di fronte a una decisa accelerazione, dopo che – all’inizio di gennaio - da una riunione a Palazzo Chigi è emerso che la prospettiva era di mettere sul mercato l’azienda “entro la fine dell’anno”.
Catricalà ha spiegato che “l’operazione comporterà una provvista di risorse utili a ridurre la nostra esposizione debitoria e sarà anche strumento di incentivo per la maggiore efficienza dei servizi e per l’ampliamento dell’offerta”. Per continuare a creare valore il governo ritiene inoltre che “il processo di privatizzazione debba avvenire mantenendo l’unitarietà del gruppo“. L’azienda, che alla fine del 2013 è stata preziosa per salvare con 75 milioni di euro quel che resta di Alitalia, possiede infatti “i requisiti necessari per avviare il processo di privatizzazione”, anche alla luce del fatto che “il piano industriale si basa su una strategia che ha già dato propri frutti”.
Il progetto di privatizzare le Poste non è una novità. A dicembre Enrico Letta aveva annunciato la vendita di quote del gruppo già nel 2014, nell’ambito del piano di privatizzazioni da 12 miliardi messo a punto per ridurre il debito pubblico. In ogni caso si dovrebbe trattare di una quota di minoranza. La partecipazione che sarà messa sul mercato, secondo le indiscrezioni riportate da fonti governative all’agenzia Reuters, sarà pari al 30-40 per cento. La conferma è arrivata dallo stesso Catricalà. “L’orientamento è di mantenere sia controllo che maggioranza del capitale in mano allo Stato”, ha detto, mentre “una quota sarà riservata ai dipendenti”.
Ma, mentre il governo studia gli ultimi dettagli dell’operazione, montano le critiche alla manovra. “Scelta Civica non è convinta di come il governo stia gestendo la privatizzazione delle Poste”, afferma un’interrogazione presentata dai senatori Linda Lanzillotta (moglie di Franco Bassanini, che è presidente della Cassa depositi e prestiti, ovvero l’ente pubblico che gestisce i risparmi postali degli italiani) e Benedetto Della Vedova. I parlamentari chiedono di fare piena luce sulla strategia del governo, rivolgendosi in particolare ai ministri dell’Economia e dello Sviluppo economico, poiché “tale processo di privatizzazione interverrebbe prima che siano state ridefinite le condizioni di vantaggio monopolistico di cui attualmente Poste Italiane è titolare, come peraltro più volte segnalato dall’Autorità garante per la concorrenza e il mercato”.
La decisione di privatizzare Poste italiane nella sua attuale forma di conglomerata, ovvero di separare il ramo postale da quello banco-assicurativo, annotano i due senatori di Scelta Civica, “avrà effetti duraturi sia sui mercati postali sia su quelli finanziari, e merita pertanto una giustificazione esplicita e pubblica”. Per questo Lanzillotta e Della Vedova chiedono al “governo come intenda evitare che una rendita monopolistica sia trasferita ad eventuali soci privati e come il governo intenda realizzare l’obiettivo di favorire l’azionariato dei lavoratori evitando che esso si traduca in una mera rappresentanza sindacale negli organi di gestione, ma si sostanzi nella effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’andamento e gestione dell’azienda”.
Se la speranza è riposta nel "popolo" allora la vedo veramente grigia..
Non siamo paese da rivoluzioni e nella politica non vedo nessuno in grado di dare una svolta.Figuriamoci poi qualcuno che spodesti il capitalismo.
Di quale speranza parli Truman?
Dai disastri si può creare la risposta. E' ciò che avvenne nel secondo dopoguerra.
Non servono rivoluzioni e non è necessario spodestare il capitalismo.
Servono un po' di persone che si decidono a fare un po' di più del proprio dovere.
Dai disastri si può creare la risposta. E' ciò che avvenne nel secondo dopoguerra.
Non servono rivoluzioni e non è necessario spodestare il capitalismo.
Servono un po' di persone che si decidono a fare un po' di più del proprio dovere.
Bè aspettare una guerra per vedere rifiorire il paese non so quanto sia conveniente..
Ok che sono a Roma ed il Vaticano non lo bombardano, però ci vorrà qualche annetto prima che ci sia un risorgimento, no?
Che persone servono?
Bè aspettare una guerra per vedere rifiorire il paese non so quanto sia conveniente..
per il capitalismo una guerra è sempre conveniente. Prova a contare quante guerre stan facendo gli USA e capirai.
l'Italia ha grandissime potenzialità e risorse (culturali si intende), Basterebbero anche pochi anni per far diventare l'Italia una ambita damigella:
- Cultura
- Storia
- Sole
- Gastronomia
- Territorio
- Gente
se si sapesse valorizzare quanto sopra, combattendo contemporaneamente ed efficacemente contro:
- Corruzione
- Sprechi
- Evasione
- Basso senso civico
- Basso senso etico
- Basso senso culturale
- Basso senso di appartenenza
l'Italia sarebbe la regina del mondo.
Abbiamo il potenziale perfetto, ma le redini del purosangue in mani sbagliate!
Andare via dall'Italia ??? ... peccato! non siamo l'Angola! siamo l'Italia!
Che persone servono?
In un sistema che funziona servono più o meno tutti. Il problema è come convincere quelli che oggi si credono elite che il loro destino è nell'agricoltura.
Forse sarebbe sufficiente farli scegliere:
- lavorare (nel senso di stare sul campo) nell'agricoltura italiana
- oppure lavorare nell'agricoltura in Siberia (sono convinto che un accordo con Putin si potrebbe fare).
Akatrus l'elenco delle potenzialità italiane e delle " anomalie " da combattere sono condivisbili, ma ci siamo mai chiesti perchè nessuno gruppo di potere ( politico-finanziario-indistriale-culturale) si è mai immolato per provarci?
Siamo destinati a diventare un Paese senza prospettive perchè siamo un Paese scomodo.
Penso che distruggere le PMI ad es. sia pianificato da chi vuole un Europa di dipendenti magari affittuari, perchè l'imprenditore non è canalizzabile politicamente in uno schieramento politico, intellettuale, sociale, è ancora libero di indirizzare le sue scelte su soggetti non conformi, omologabili.
Credo che i forumisti di CDC potrebbero risolvere alcuni dei punti elencati, ma arriveremo mai al Potere?
No perchè le lobbies ci mandano i loro camerieri/maggiordomi.
Rigurado all'Angola, sappi che avendo venduto tutte le sue risorse alla Cina per svariati miliardi, questo Paese che hai nominato in senso negativo, si è comprato grosse partecipazioni in Aziende Pubbliche portoghesi, insomma sono andati a soccorrere gli ex-colonizzatori.
Magari fossimo l'Angola
Considerando poi la distruzione delle tutele di lavoro, avere un posto a tempo indeterminato ha il solo vantaggio di poterti permettere di richiedere un finanziamento (per comprare l'iPhone nuovo mica una casa) e che basterebbe poco per perdere l'impiego. Sbaglio?
intanto la privatizzazione imminente delle Poste sarà parziale. Non che cambi poi molto ma insomma la presenza dello Stato resta.
Un impiego a tempo ind. alle Poste è ancora oro. Io ci penserei due volte a mollarlo. So che hanno messo in atto un ampio piano di pre-pensionamenti con dei pacchetti di buona uscita interessanti per molti. Probabilmente faranno ricorso all'outsourcing con cooperative varie ma se hai un posto fisso, chi ti ammazza a te?
So che è dura solo da pensare, ma hai pensato di trasferirti solo tu per adesso? tra l'altro ho degli amici residenti (di nazionalità italo/olandese) nei pressi di Amsterdam che mi dicono che adesso è piuttosto dura per chi viene da fuori. Il welfare funziona bene per chi è dei loro. Comunque vai nei loro centri per l'impiego a chiedere. Sono efficientissimi e funzionano molto meglio dei nostri centri privati.
Bè aspettare una guerra per vedere rifiorire il paese non so quanto sia conveniente..
per il capitalismo una guerra è sempre conveniente. Prova a contare quante guerre stan facendo gli USA e capirai.
Lo so benissimo, come so che serve anche una riduzione della popolazione umana per il discorso delle risorse.
O come nei regimi si decimava la popolazione scomoda (vedi Gulag) per poter controllare il resto della popolazione e le future nascite.
Ma non posso aspettare qualche anno di guerra, malattie e carestie per dire: "Oh finalmente il mio paese si riprenderà ora".
Sarebbe come aspettare che il terremoto ti butti giù la casa che non ti piace, dormire qualche anno dentro un container per poi potertela ricostruire più bella..
Assurdo, no?
l'Italia ha grandissime potenzialità e risorse (culturali si intende), Basterebbero anche pochi anni per far diventare l'Italia una ambita damigella:
- Cultura
- Storia
- Sole
- Gastronomia
- Territorio
- Gentese si sapesse valorizzare quanto sopra, combattendo contemporaneamente ed efficacemente contro:
- Corruzione
- Sprechi
- Evasione
- Basso senso civico
- Basso senso etico
- Basso senso culturale
- Basso senso di appartenenzal'Italia sarebbe la regina del mondo.
Abbiamo il potenziale perfetto, ma le redini del purosangue in mani sbagliate!
Andare via dall'Italia ??? ... peccato! non siamo l'Angola! siamo l'Italia!
Assolutamente ho sempre creduto nelle risorse italiane, tra cultura ed agricoltura (es. eravamo il secondo paese al mondo che produceva canapa ai tempi della Ford modello T interamente fatta di essa e che andava ad etanolo della suddetta).
Ma avendo praticamente venduto tutte le aziende che potevano generare profitto all'estero, quindi fuga di capitali, come pensi che si possa ricostruire qualcosa? Ci ritroviamo come la Romania dopo l'assassinio di Ceaușescu.
Che persone servono?
In un sistema che funziona servono più o meno tutti. Il problema è come convincere quelli che oggi si credono elite che il loro destino è nell'agricoltura.
Forse sarebbe sufficiente farli scegliere:
- lavorare (nel senso di stare sul campo) nell'agricoltura italiana
- oppure lavorare nell'agricoltura in Siberia (sono convinto che un accordo con Putin si potrebbe fare).
Peccato che venir pagati 2,5 € per raccogliere i pomodori vista la concorrenza della basso manovalanza immigrata non mi permetterebbe di vivere sereno o di progettare un futuro. Loro accettano questo perché nei loro paesi stanno peggio, io farei semplicemente ciò che fanno loro.
Akatrus l'elenco delle potenzialità italiane e delle " anomalie " da combattere sono condivisbili, ma ci siamo mai chiesti perchè nessuno gruppo di potere ( politico-finanziario-indistriale-culturale) si è mai immolato per provarci?
Siamo destinati a diventare un Paese senza prospettive perchè siamo un Paese scomodo.
Penso che distruggere le PMI ad es. sia pianificato da chi vuole un Europa di dipendenti magari affittuari, perchè l'imprenditore non è canalizzabile politicamente in uno schieramento politico, intellettuale, sociale, è ancora libero di indirizzare le sue scelte su soggetti non conformi, omologabili.
Credo che i forumisti di CDC potrebbero risolvere alcuni dei punti elencati, ma arriveremo mai al Potere?
No perchè le lobbies ci mandano i loro camerieri/maggiordomi.Rigurado all'Angola, sappi che avendo venduto tutte le sue risorse alla Cina per svariati miliardi, questo Paese che hai nominato in senso negativo, si è comprato grosse partecipazioni in Aziende Pubbliche portoghesi, insomma sono andati a soccorrere gli ex-colonizzatori.
Magari fossimo l'Angola
Anch'io vedo questo nel nostro futuro, altrimenti non si spiegherebbe quello che sta succendo dagli anni 90 ad oggi.
Considerando poi la distruzione delle tutele di lavoro, avere un posto a tempo indeterminato ha il solo vantaggio di poterti permettere di richiedere un finanziamento (per comprare l'iPhone nuovo mica una casa) e che basterebbe poco per perdere l'impiego. Sbaglio?
intanto la privatizzazione imminente delle Poste sarà parziale. Non che cambi poi molto ma insomma la presenza dello Stato resta.
Un impiego a tempo ind. alle Poste è ancora oro. Io ci penserei due volte a mollarlo. So che hanno messo in atto un ampio piano di pre-pensionamenti con dei pacchetti di buona uscita interessanti per molti. Probabilmente faranno ricorso all'outsourcing con cooperative varie ma se hai un posto fisso, chi ti ammazza a te?
So che è dura solo da pensare, ma hai pensato di trasferirti solo tu per adesso? tra l'altro ho degli amici residenti (di nazionalità italo/olandese) nei pressi di Amsterdam che mi dicono che adesso è piuttosto dura per chi viene da fuori. Il welfare funziona bene per chi è dei loro. Comunque vai nei loro centri per l'impiego a chiedere. Sono efficientissimi e funzionano molto meglio dei nostri centri privati.
http://www.comedonchisciotte.org/site/modules.php?name=Forums&file=viewtopic&t=67200
Trasferendomi solo io dovrei riuscire a trovare un lavoro molto remunerativo per poter poi dire a lei "Ehi, ora puoi lasciare poste ed iniziare a cercare lavoro qui tanto il mio stipendio basta per due".
Direi molto più semplice che 15 giorni sta qui a Roma e gli altri 15 viene li a cercarsi lavoro e, soltanto quando ne ha trovato uno abbastanza sicuro, lasciare poste. Ovvio nessuno presuppone che lo debba lasciare prima di aver trovato altro, saremmo degli sprovveduti.
Ragionando così, se a me dovesse andar male (ovviamente dovrei trovar lavoro prima di lei) abbiamo comunque un qualcosa di sicuro qui.
La madre di lei ha aderito al progetto Mix mi sembra, rinunciando alla pensione per qualche anno (nel 2015 a detta di Poste dovrebbe cominciare a percepirla ma con questi chiari di luna non so quanto sia sicura come cosa) hanno assunto la figlia a tempo indeterminato.
Noi cerchiamo semplicemente una qualità di vita migliore, non aspiriamo a chissà cosa ma soltanto al poter viver sereni in un constesto "normale".
E tutti i giorni qui vediamo l'esatto opposto di tutto.
Grazie per le risposte finora ricevute.