Il referendum per l'abrogazione del green pass costituisce l'accettazione di uno stato di fatto inaccettabile.
Facciamo un esempio: esce una legge con cui viene istituita la schiavitù per i negri, che per ipotesi costituiscono l'1% della popolazione.
La legge sarebbe ovviamente incostituzionale, in un paese dove l'art.3 della costituzione dice che "Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali."
Per i negri ricorrere al referendum non significherebbe solo il rischio di perderlo, significherebbe riconoscere al governo il diritto di emanare una legge simile.
Un referendum contro il green pass significa arrendersi al fatto che governo, parlamento e senato possono infischiarsene della Costituzione e che la magistratura è collusa e non si attiva per annullare la legge.
Tanto vale fare un referendum abrogativo della Costituzione.
Il GP è fatto per il nostro bene, la Costituzione non viene violata ma esaltata..in quanto è diritto di ogni cittadino pretendere dallo Stato che metta in atto tutto ciò che è necessario per difendere la collettività da chi o cosa la possa mettere a rischio: senza salute la Costituzione non esiste, e le misure coercitive ne difendono l'esercizio.
E come vanno isolati coloro attentano alla Costituzione, così è dovere per il buon governante isolare chi ne attenta l'esercizio..
Ecco il referendum..
Volete votare per chi attenta l'esercizio della Costituzione con cavilli improponibili...o piuttosto la volete difendere contro chi su un'idea erronea della libertà, ci vorrebbe disarmati e deboli contro un virus che ha fatto milioni di morti?
Questo sarebbe il messaggio ripetuto fino allo sfinimento contro i proponenti il referendum..e la scelta del popolo sarebbe ovvia, con la condanna esemplare per chi l'ha proposto e l'ha difeso.
Il parlare dei temi servirebbe a condannarci meglio-checché nei dica l'avvocato Mori-e passerebbero in secondo piano gli effetti del vaccino, che sembra stiano cominciando a far ragionare diversa gente.
A parte il fatto che con i tempi che corrono è molto più probabile una legge che istituisca la schiavitù per i bianchi - o quantomento per i cittadini italiani, mentre i clandestini continueranno a fare il cavolo che gli pare come sempre, e infatti ci stiamo avviando a grandi passi verso tale esito - mi sembra lapalissiano che proporre un referendum per abrogare il green pass, sapendo che la stragrande maggioranza della popolazione non ha capito una cippa ed è alla mercé di un apparato mediatico senza scrupoli, non sia esattamente ciò che si suol definire una buona idea.
REFERENDUM SULLO STATO DI EMERGENZA E SUE MODALITA' DI DICHIARAZIONE/VARIAZIONE, CON NECESSARIA CONFERMA REFERENDARIA ENTRO 30/60/n GG, PERIODICA E COMUNQUE SEMPRE ANCHE SU RICHIESTA
Un referendum che centra il punto
Il referendum per l'abrogazione del green pass costituisce l'accettazione di uno stato di fatto inaccettabile.
Facciamo un esempio: esce una legge con cui viene istituita la schiavitù per i negri, che per ipotesi costituiscono l'1% della popolazione.
La legge sarebbe ovviamente incostituzionale, in un paese dove l'art.3 della costituzione dice che "Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali."
Per i negri ricorrere al referendum non significherebbe solo il rischio di perderlo, significherebbe riconoscere al governo il diritto di emanare una legge simile.Un referendum contro il green pass significa arrendersi al fatto che governo, parlamento e senato possono infischiarsene della Costituzione e che la magistratura è collusa e non si attiva per annullare la legge.
Tanto vale fare un referendum abrogativo della Costituzione.
Sono d'accordo anche sulle virgole. Ci sono molti "però" in ballo. Il vulnus democratico non viene da una legge fatta male, ma viene da una collusione silente di tutte le maggiori cariche e poteri dello stato. È purtroppo la classica situazione da cui difficilmente si viene fuori per via politica o per via legale, perché illegale è in primis l'attacco portato da tutti i lati allo stato di diritto. E questo ci dimostra che in fasi di collusione profonda fra criminali, non c'è costituzione che tenga. L'Italia ha preso questa china perché così si è deciso, probabilmente non è stato deciso qui, e probabilmente qui non c'è il potere adatto per ristabilire la normalità. La soluzione? Non lo so. In genere situazioni simili precipitano nel caos. Da noi non succederà solo se qualche indirizzo verrà cambiato nelle segrete stanze. O, naturalmente, se dovesse veramente innescarsi il meccanismo del malcontento, nel qual caso però chi comanda da lontano vive il concreto pericolo di perdere il controllo diretto del paese. Perché se una cosa è certa, è che il paese non decide per sé.
E' lecito conservare speranze di cambiamento, insieme alla memoria storica di un' epoca differente dall' attuale, in un momento in cui vaccinandosi 3/4 degli italiani hanno deciso di stare dalla parte del piu' forte, del potere falsamente inteso alla salute dei cittadini ?
Se, come preconizzano alcuni si dovesse andare ad uno scontro frontale, anche solo per referendum o altro modo 'legittimo', ben difficilmente il 25% potrebbe davvero ribaltare questa situazione, tenuto conto dell' astuzia di presentarla formalmente come lecita e giuridicamente inattaccabile, quando sappiamo che la forma vale se la sostanza e' presente...e qui non lo e', anzi lo e' ma nel senso opposto.
Conclusione provvisoria: dobbiamo attendere i pareri delle corti di merito ed eventualmente le pronunce della corte costituzionale, atteso che alcune sentenze recenti ci danno torto ( chiaramente la ragion di stato ha prevalso ), per poter capire come e dove muoversi. Alla cieca non si va da nessuna parte e mettersi con la violenza come certuni paiono credere contro un potere costituito formalmente ancora 'democratico', significa rinforzare le ragioni ideologiche a presidio dei provvedimenti restrittivi.
Nel frattempo certo occorre continuare la nostra opera di opposizione ai provvedimenti, ma non solo in nome della 'democrazia' e della 'liberta' generica, ma in nome della difesa della nostra liberta' e della nostra societa'. Che ahime' dobbiamo condividere con il restante 75%...e quello che mi sorprende di piu' ( ma fino ad un certo punto ), e' come la massa segua docilmente le imposizioni senza fiatare quand'anche non e' addirittura fanaticamente favorevole.
Solo da questo fatto si puo' capire che la democrazia e' morta, prima ancora dei provvedimenti governativi dalla passivita' stupida e cieca delle masse.
Qui basterebbe poco forse a rompere l'assedio mediatico e l'istinto del gregge ( accuratamente 'pilotato' come cosa buona e giusta in chiave 'medica' traslata poi politicamente ) paragonare la situazione italiana a quella europea in generale: l' Italia apre una strada che gli altri Paesi ben si guardano dal seguire pedissequamente. Ma quale TG mai lo fara' ?
Qui CDC sarebbe opportuno farlo aggiornandolo di settimana in settimana....cosi' tanto da denegare l' idea che siamo dei complottisti terrapiattisti.