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Se il negazionismo è negato per legge


Tao
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Il 27 gennaio, in occasione della Giornata della memoria, il guardasigilli Clemente Mastella presenterà ai colleghi di governo un disegno di legge per punire il negazionismo della Shoa. Lo ha annunciato ieri il ministro assicurando che la legge verrà realizzata «ascoltando le comunità ebraiche» e che avrà «un rilievo fondamentale per tutte le minoranze. Negare che quei fatti - si legge - è un'offesa alla memoria e alla storia. (..) Ci pare giusto determinare le condizioni per non ricadere in tentazione e per non considerare questo fenomeno di antisemitismo come un rigurgito marginale».

La proposta in patria segue di pochi giorni una pari iniziativa lanciata a Dresda dalla presidenza tedesca della Ue. La ministra degli interni Brigitte Zypries ha proposto di istituire un delitto di negazionismo in tutta Europa come un passo necessario per rilanciare la normativa contro razzismo, xenofobia e antisemitismo, rimasta per anni bloccata per colpa del governo Berlusconi. L'Italia di Prodi e Mastella ha subito cambiato posizione, eliminando il veto, appoggiando Berlino e infine anticipando la norma comunitaria con una nazionale.
Nella Ue 9 paesi su 27 hanno già una legislazione anti-negazionista, in prima fila Germania, Austria (Vienna dava nel 2006 tre anni di carcere allo storico britannico revisionista David Irving) e Francia (giovedì tre mesi a Bruno Gollnisch, numero due di Le Pen). Ora il guardasigilli vuole lo stesso in Italia: «sono convinto che riabilitare le verità storiche è una priorità e non un vezzo culturale».
Che la verità storica sia una priorità, tutti d'accordo: altra cosa è che questa debba essere imposta e difesa dalla legge, con una chiara retrocessione della cultura e della libertà. In Europa, per esempio, il cammino della proposta tedesca non è semplice perché Svezia, Regno unito, Danimarca ed Olanda frappongono legittime considerazioni sulla libertà di espressione, tanto da sollevare problemi costituzionali per il governo svedese.
Ci si può anche chiedere, con senso pratico, se nell'era di internet ha senso dichiarare illegali delle idee in un paese o in un'area di paesi quando poi le stesse follie possono circolare nelle praterie della rete ed arrivare ovunque, superando i divieti. Arrivare anche a costituire, proprio come nel caso del negazionismo dell'Olocausto, il piatto forte di un Congresso internazionale, assai mediatizzato, come quello voluto dal leader iraniano Ahmadinejad.

Infine, sottolinea in un editoriale El Pais, creare il delitto di negazionismo della Shoa vuol dire che «il legislatore fa suo l'argomento a favore dell'eccezionalità di questo crimine». In caso contrario sarebbe assurdo «non proibire altre falsità con cui si tratta di risolvere questioni politiche attuali, come quelle sulla colonizzazione dell'America e dell'Africa». Convertire la falsità in delitto non basta a far trionfare la verità, anzi rischia di delegare al giudice il ruolo dell'educatore e dello storico. Un po' troppo.

Alberto D'Argenzio
Fonte: www.ilmanifesto.it
20.01.07


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loco
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La legge liberticida, che il 27 gennaio sarà applicata su proposta dal guardiasigilli Mastella, come estensione di una direttiva dell'UE, è una limpida testimoninaza di come si voglia cancellare la libertà di ricerca storica, espressione più ampia e universale della libertà di espressione e di pensiero. Mobilitarsi contro questo provvedimento del Criminal-sionismo internazionale è un dovere di tutti gli Uomini liberi, a prescidere dalle posizioni ideologiche. Leggi che puniscono penalmente la semplice messa in discussione del genocidio degli Ebrei (Quindi, non necessariamente, la negazione assoluta dall'avvenimento storico in sè)che in Paesi Democraticissimi come Austria, Francia, Germania, e sinanche la Svizzera, sono punite con il carcere! Contriamente alla Turchia, dove fino a pochissimo tempo, fa la diffusione di notizie o pubblicazioni che denunciassero la responsabilità dei suoi governi nel genocidio dimenticato degli Armeni veniva punita con eguale sorte.
La presidenza dell'UE, sotto l'attuale guida della Neo-con Angela Merkel, ha definitivamente abdicato agli interessi delle comunità e delle Lobby ebraiche. L'obbiettivo di queste leggi, degne dei più oscuri sistemi totalitati è quello di provocare l'afasia totale attorno all'argomento Olocausto che grazie alla coraggiosissima Conferenza di Theran aveva trovato finalmente voce. Il "Mito dell'olocausto" è l'arma ideologica attraverso la quale i sionisti, guidati dai suoi fedeli e servili alleati occidentali perpetuano il terrore, la violenza e il dominio per realizzare la propria crociata messianica per la realizzazione del Grande Israele.
Giornali di "Disinformazione Controllata" come il Manifesto, non diranno mai la Verità e i reali interessi che si nascondono dietro questi provvedimenti che uccidono la libertà di opinione. Quello che fanno i gionalisti prezzolati dal nuovo governo, avendo lo squallore di fare propaganda anti-berlusconiana anche quando è in gioco la libertà di tutti; è soltanto frustrate la REALE disinformazione, facendola convogliare nel mortifero mondo del pensiero unico.


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