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Siciliani e Veneti


pietroancona
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Siciliani e Veneti

mi chiedevo perchè i veneti sono in generale e nella loro maggioranza razzisti mentre certamente non lo sono i siciliani. La risposta è nella storia dei due popoli. I veneti per circa un millennio guidati da una borghesia che eleggeva i suoi Re-Dogi hanno dominato una vasta zona dell'Europa orientale a cominciare dalla Jugoslavia e fatto dell'Adriatico il loro mare interno. La dominanza che avevano sulle popolazioni dell'est ha portato alla esportazione della loro cultura che tuttora ha testimonianze importanti in molte città Venezia è diventata lo scrigno che custodiva gli immensi tesori sottratti agli altri o ottenuti in audaci commerci.
I Siciliani siamo stati invece un popolo dominato da sempre e che da sempre ha vissuto con la cultura del dominatore. Siamo stati greci, cartaginesi, fenici, romani, bizantini, longobardi (ancora abbiamo città in cui si parla il longobardo) francesi, spagnoli, inglesi arabi, n ormanni piemontesi ed ora italiani. Abbiamo aderito sempre come un guanto a coloro che ci hanno governato e controllato assimilandone la cultura. All'epoca di federico secondo, a Palermo convivevano quattro lingue e quattro culture e religioni diverse.
Noi non ci siamo mai posto il problema di dominare gli altri e quindi di inventarci una cultura della nostra superiorità e del nostro diritto alla dominazione!
Siamo per questo motivo per non essere mai stati espansionisti sciovinisti colonialisti una popolazione civilissima e aperta a tutti verso i popoli di tutti i colori.

Per questo noi non siamo razzisti ed i veneti sono lo sono. Perchè nella storia sono stati assai più "fortunati" di noi. .


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orckrist
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Bell'esempio di chi apre la bocca e le dà fiato (metaforicamente parlando), ovvero come parlare a cazzo e vivere felici.

Dimostrando di non conoscere la storia.

Considerato che Venezia fu la prima città cosmopolita del mondo moderno e che:
"Il Doge rappresentava formalmente la sovranità e la maestà della Repubblica, ma aveva scarso potere (essenzialmente il diritto di guidare in guerra l'esercito e la flotta, se non venivano nominati specifici "Capitano/i de tera" o "Capitano/i de mar")"

per cui questa monarchia era talmente assoluta da essere in pratica un'oligarchia retta dal Maggior Consiglio.

Inoltre in questo coacervo di razzismo ogni cittadino, qualunque fosse la sua origine, aveva pari dignità tanto che

"Un capitolo a parte merita l'amministrazione della Giustizia, ammirata per secoli in tutto il mondo tanto da meritare alla Repubblica il titolo di Serenissima, proprio per la tolleranza (verso stranieri e verso nuove ideologie, ecc.) derivante dalla maniera equilibrata di fare giustizia. Essa si basava su un ridotto ruolo degli avvocati, su giudici non di carriera (aristocratici nominati per 1 o 2 anni, anche nelle alte gerarchie), e soprattutto per il modo di applicare le leggi al singolo caso concreto, che teneva conto delle decisioni precedenti (giurisprudenza) ma soprattutto mirava a realizzare la giustizia sostanziale, anche negando l'applicabilità di certe leggi se queste ledevano i principi superiori di giustizia, ossia la verità, il buon senso, la fede e l'equilibrio naturale delle cose."

Quanto all'esportazione della "Cultura Veneta" si sa che ora mezza europa mangia "Risi e Bisi" e "Poenta e Bacaeà". 😆
(Che poi tale cultura sia un frullato misto tra le culture di mezza europa e oriente è una quisquilia, si sa che i veneti sono una razza pura che non si è mai mischiata con altri popoli).

Stando a quanto riportato dai dati statistici il Veneto ospita il 10,2% degli stranieri in Italia mentre la Sicilia il 2,8%

http://it.wikipedia.org/wiki/Immigrazione_in_Itali a"> http://it.wikipedia.org/wiki/Immigrazione_in_Italia

Quindi, considerando che i veneti bruciano un'extracomunitario al giorno, quel 10,2% deve essere per forza formato da masochisti ed aspiranti suicidi. 😆


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braveheart
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Bell'esempio di chi apre la bocca e le dà fiato (metaforicamente parlando), ovvero come parlare a cazzo e vivere felici.

Dimostrando di non conoscere la storia.

Considerato che Venezia fu la prima città cosmopolita del mondo moderno e che:
"Il Doge rappresentava formalmente la sovranità e la maestà della Repubblica, ma aveva scarso potere (essenzialmente il diritto di guidare in guerra l'esercito e la flotta, se non venivano nominati specifici "Capitano/i de tera" o "Capitano/i de mar")"

per cui questa monarchia era talmente assoluta da essere in pratica un'oligarchia retta dal Maggior Consiglio.

Inoltre in questo coacervo di razzismo ogni cittadino, qualunque fosse la sua origine, aveva pari dignità tanto che

"Un capitolo a parte merita l'amministrazione della Giustizia, ammirata per secoli in tutto il mondo tanto da meritare alla Repubblica il titolo di Serenissima, proprio per la tolleranza (verso stranieri e verso nuove ideologie, ecc.) derivante dalla maniera equilibrata di fare giustizia. Essa si basava su un ridotto ruolo degli avvocati, su giudici non di carriera (aristocratici nominati per 1 o 2 anni, anche nelle alte gerarchie), e soprattutto per il modo di applicare le leggi al singolo caso concreto, che teneva conto delle decisioni precedenti (giurisprudenza) ma soprattutto mirava a realizzare la giustizia sostanziale, anche negando l'applicabilità di certe leggi se queste ledevano i principi superiori di giustizia, ossia la verità, il buon senso, la fede e l'equilibrio naturale delle cose."

Quanto all'esportazione della "Cultura Veneta" si sa che ora mezza europa mangia "Risi e Bisi" e "Poenta e Bacaeà". 😆
(Che poi tale cultura sia un frullato misto tra le culture di mezza europa e oriente è una quisquilia, si sa che i veneti sono una razza pura che non si è mai mischiata con altri popoli).

Stando a quanto riportato dai dati statistici il Veneto ospita il 10,2% degli stranieri in Italia mentre la Sicilia il 2,8%

http://it.wikipedia.org/wiki/Immigrazione_in_Itali a"> http://it.wikipedia.org/wiki/Immigrazione_in_Italia

Quindi, considerando che i veneti bruciano un'extracomunitario al giorno, quel 10,2% deve essere per forza formato da masochisti ed aspiranti suicidi. 😆

Grande !!!! Grazie per questo post.
E ricordo che il primo consigliere comunale di colore e' stato eletto in un comune padovano nel 95, con la lega nord. E non sono leghista.
Oltre a sottolineare che il veneto e' la prima regione per volontariato.


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Matt-e-Tatty
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Si può affermare che se esiste una città in cui è nata la borghesia, quella è di certo Venezia.
Per prima in tutta Europa si è data a proficui commerci infischiandosene di razze e religioni, tranne la religione del denaro.
Commerciavano con i bizantini, con i mori, con la Siria. Marco Polo non fu l'unico a spingersi in estremo oriente. Ma tutto questo non centra con le aperture mentali o giustizia, questione di profitto.
I veneziani andavano in Jugoslavia a prendere gli schiavi che rivendevano ai Bizantini e ai mori. Rasero al suolo diverse città saccheggiandole (Comacchio per esempio fu saccheggiata molte volte), distruggevano i loro competitori, entrarono nel porto di Palermo e distrussero l'arsenale, affondarono buona parte della flotta commerciale pisana.
In occasione della IV crociata stipularono un accordo con il pontefice per traghettare i crociati in terra santa, ma poiché i crociati non avevano denari sufficienti per pagare il lauto costo del biglietto si accordarono per la conquista di Zara (tanto è di strada... ) e già che c'erano fecero una puntatina a Costantinopoli.... 😀
Quando si formarono gli stati nella penisola, le annessioni di città come Padova, Vicenza, Rovigo avvennero con pesanti limitazioni economiche commerciali, non dovevano competere con la serenissima, erano colonie e la fantomatica libertà e giustizia era commerciale ed era ad appannaggio del veneziano.

Il razzismo di cui parla Pietro non è un fenomeno territoriale limitato al Veneto, in buona parte del nostro paese le aziende chiudono e la gente resta a casa, il lavoratore straniero è uno dei capri espiatori ("ci rubano il lavoro" è frase che sento), ma ha poco a che fare con l'identitarismo, ha a che fare con il portafogli vuoto in tasche abituate ad averlo pieno, forse per questo Pietro ritiene che a Palermo oggi sono meno razzisti.

Senza ironia Pietro, voi siculi siete ospitali e cordiali, ma nonostante una storia diversa dalle regioni del nord, avete i vostri campanilismi come noi e lo sai anche se fai finta di non saperlo. sei palermitano, parlami dei catanesi. 😀


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pietroancona
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Grazie di questi commenti che sono confermativi della mia tesi. Grazie!


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braveheart
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Si può affermare che se esiste una città in cui è nata la borghesia, quella è di certo Venezia.
Per prima in tutta Europa si è data a proficui commerci infischiandosene di razze e religioni, tranne la religione del denaro.
Commerciavano con i bizantini, con i mori, con la Siria. Marco Polo non fu l'unico a spingersi in estremo oriente. Ma tutto questo non centra con le aperture mentali o giustizia, questione di profitto.
I veneziani andavano in Jugoslavia a prendere gli schiavi che rivendevano ai Bizantini e ai mori. Rasero al suolo diverse città saccheggiandole (Comacchio per esempio fu saccheggiata molte volte), distruggevano i loro competitori, entrarono nel porto di Palermo e distrussero l'arsenale, affondarono buona parte della flotta commerciale pisana.
In occasione della IV crociata stipularono un accordo con il pontefice per traghettare i crociati in terra santa, ma poiché i crociati non avevano denari sufficienti per pagare il lauto costo del biglietto si accordarono per la conquista di Zara (tanto è di strada... ) e già che c'erano fecero una puntatina a Costantinopoli.... 😀
Quando si formarono gli stati nella penisola, le annessioni di città come Padova, Vicenza, Rovigo avvennero con pesanti limitazioni economiche commerciali, non dovevano competere con la serenissima, erano colonie e la fantomatica libertà e giustizia era commerciale ed era ad appannaggio del veneziano.

Il razzismo di cui parla Pietro non è un fenomeno territoriale limitato al Veneto, in buona parte del nostro paese le aziende chiudono e la gente resta a casa, il lavoratore straniero è uno dei capri espiatori ("ci rubano il lavoro" è frase che sento), ma ha poco a che fare con l'identitarismo, ha a che fare con il portafogli vuoto in tasche abituate ad averlo pieno, forse per questo Pietro ritiene che a Palermo oggi sono meno razzisti.

Senza ironia Pietro, voi siculi siete ospitali e cordiali, ma nonostante una storia diversa dalle regioni del nord, avete i vostri campanilismi come noi e lo sai anche se fai finta di non saperlo. sei palermitano, parlami dei catanesi. 😀

Hai descritto esattamente quello che tutti facevano all'epoca, e nn si capisce perché solo per la Serenissima questo diventi una colpa.
Una realtà come la Serenissima nn dura 1200 anni se nn ha in se qualcosa di profondamente diverso da altre realtà contemporanee che duravano solo qualche secolo.
È innegabile che la borghesia sia nata a Venezia. Come è innegabile che per secoli sia stata l'unica terra in cui non si andava al potere per discendenza; una dimostrazione di democrazia che nn ha eguali, anche se ancora limitata.
Poi, se si ritiene a priori la classe borghese una merda, bhe, nn c'è dibattito.
Ricordiamo inoltre che unica in Italia, Venezia ebbe il coraggio di esporsi contro la chiesa, venendo scomunicata più volte. Ricordiamo la storia di Galileo e di altre personalità che a Venezia trovarono rifugio dalle persecuzioni ideologiche e religiose.
Insomma se nn si contestualizzano certi fatti e accadimenti, si ottiene una analisi errata e fuori della storia.
Inoltre, a differenza di certe potenze coloniali come Uk, Olanda, Belgio, Spagna, etc, essa mai impose leggi, lingua, tasse, ai territori extra veneziani con cui commerciava.
I casi dell'entroterra veneto, vede la Serenissima sostituirsi a signorie feudali e dedite a continue guerre con le città vicine. Venezia assicuro' pace e sviluppo mai raggiunti da quelle provincie. E lo dico io, che son padovano.


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Matt-e-Tatty
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Si può affermare che se esiste una città in cui è nata la borghesia, quella è di certo Venezia.
Per prima in tutta Europa si è data a proficui commerci infischiandosene di razze e religioni, tranne la religione del denaro.
Commerciavano con i bizantini, con i mori, con la Siria. Marco Polo non fu l'unico a spingersi in estremo oriente. Ma tutto questo non centra con le aperture mentali o giustizia, questione di profitto.
I veneziani andavano in Jugoslavia a prendere gli schiavi che rivendevano ai Bizantini e ai mori. Rasero al suolo diverse città saccheggiandole (Comacchio per esempio fu saccheggiata molte volte), distruggevano i loro competitori, entrarono nel porto di Palermo e distrussero l'arsenale, affondarono buona parte della flotta commerciale pisana.
In occasione della IV crociata stipularono un accordo con il pontefice per traghettare i crociati in terra santa, ma poiché i crociati non avevano denari sufficienti per pagare il lauto costo del biglietto si accordarono per la conquista di Zara (tanto è di strada... ) e già che c'erano fecero una puntatina a Costantinopoli.... 😀
Quando si formarono gli stati nella penisola, le annessioni di città come Padova, Vicenza, Rovigo avvennero con pesanti limitazioni economiche commerciali, non dovevano competere con la serenissima, erano colonie e la fantomatica libertà e giustizia era commerciale ed era ad appannaggio del veneziano.

Il razzismo di cui parla Pietro non è un fenomeno territoriale limitato al Veneto, in buona parte del nostro paese le aziende chiudono e la gente resta a casa, il lavoratore straniero è uno dei capri espiatori ("ci rubano il lavoro" è frase che sento), ma ha poco a che fare con l'identitarismo, ha a che fare con il portafogli vuoto in tasche abituate ad averlo pieno, forse per questo Pietro ritiene che a Palermo oggi sono meno razzisti.

Senza ironia Pietro, voi siculi siete ospitali e cordiali, ma nonostante una storia diversa dalle regioni del nord, avete i vostri campanilismi come noi e lo sai anche se fai finta di non saperlo. sei palermitano, parlami dei catanesi. 😀

Hai descritto esattamente quello che tutti facevano all'epoca, e nn si capisce perché solo per la Serenissima questo diventi una colpa.
Una realtà come la Serenissima nn dura 1200 anni se nn ha in se qualcosa di profondamente diverso da altre realtà contemporanee che duravano solo qualche secolo.
È innegabile che la borghesia sia nata a Venezia. Come è innegabile che per secoli sia stata l'unica terra in cui non si andava al potere per discendenza; una dimostrazione di democrazia che nn ha eguali, anche se ancora limitata.
Poi, se si ritiene a priori la classe borghese una merda, bhe, nn c'è dibattito.
Ricordiamo inoltre che unica in Italia, Venezia ebbe il coraggio di esporsi contro la chiesa, venendo scomunicata più volte. Ricordiamo la storia di Galileo e di altre personalità che a Venezia trovarono rifugio dalle persecuzioni ideologiche e religiose.
Insomma se nn si contestualizzano certi fatti e accadimenti, si ottiene una analisi errata e fuori della storia.
Inoltre, a differenza di certe potenze coloniali come Uk, Olanda, Belgio, Spagna, etc, essa mai impose leggi, lingua, tasse, ai territori extra veneziani con cui commerciava.
I casi dell'entroterra veneto, vede la Serenissima sostituirsi a signorie feudali e dedite a continue guerre con le città vicine. Venezia assicuro' pace e sviluppo mai raggiunti da quelle provincie. E lo dico io, che son padovano.

Non è questione di avversità alla Borghesia o a Venezia. Il post è iniziato con Pietro che cerca ragioni storiche di un "razzismo" secondo lui maggiore, non so da dove lo ha dedotto, (probabilmente su FB ha avuto modo di colloquiare con qualche indipendentista o leghista) ma si tratta comunque dello sfogo di un sindacalista (di quelli veri) che fa le sue considerazioni dopo anni di lotte da una delle regioni più abbandonate dallo stato (come la Calabria, la Basilicata etc.).
La Risposta è stata una sorta di incensamento (fasullo e fuori luogo) in cui mancavano solo gli aiuti umanitari all'Africa, cosa non vera visto che i veneziani erano ricchi mercanti dediti alla pirateria e non certo il più tollerante dei Comuni con Bakunin come Doge, lo spirito era quello della convenienza e del tornaconto. Anche il discorso che fai sulla maggiore indipendenza di Venezia dalla Chiesa parte da basi campanilistiche e non da analisi storica, come del resto il tuo commento.
Per quello che penso io, ci sono ragioni storiche ma Pietro è fuori strada, la questione non è razzistica ma economica e le ragioni delle differenze vanno cercate più nella storia recente. In luoghi con più alte percentuali di indigenza e miseria come certe zone della Sicilia e della Calabria, gli abitanti, essendo sempre vissuti in una situazione di crisi economica (almeno dall'unità ma probabilmente da sempre eccetto alcuni periodi) sono più solidali e meno avvezzi alla guerra tra poveri. Queste ultime sono mie considerazioni/ipotesi che faccio avendo percepito questo da numerosi calabresi e siculi.
Poi non capisco perché debba urtare tirare fuori la realtà storica di secoli fa, quasi fosse un insulto, il famoso campanilismo che ci portiamo dietro da 1000 anni. Probabilmente ha ragione chi sostiene che siamo un non popolo.


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helios
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Noi non ci siamo mai posto il problema di dominare gli altri e quindi di inventarci una cultura della nostra superiorità e del nostro diritto alla dominazione!

ma certo, vi siete solo inventati la mafia. Certamente non per dimostrare la superiorità ma per far fuori chi non la pensa come voi, e non avete certo dominato con questo sistema voi ma tutta la penisola (e non solo...)


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braveheart
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A scanso di equivoci, io ritengo che il vero declino del sud comincio' dopo l'impresa di Garibaldi. Infatti la prosperità del sud era maggiore della media del nord ( la prima ferrovia fu a Napoli) e la depredazione del banco di Napoli da parte dei Savoia lo testimonia. Io non asserisco che uno sua meglio dell'altro, ma non tollero che si scrivano falsità storiche.
Imputare ai veneti di essere dei razzisti in base a cervellotiche analisi storiche vuote e speciose non fa onore alla verità.
Ricordo a tutti che la prima emigrazione dalla penisola italica parti' dal veneto, subito dopo il plebiscito truffa del 1866, ove i Savoia introdussero persecuzioni e ruberie.


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ioparlo
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Tutto ciò non è assolutamente vero, infatti la Repubblica di Venezia anticipò una tendenza che si verificò in tutta Italia ed in buona parte dell'Europa, e che mise fine all'esperienza dei comuni.

http://it.wikipedia.org/wiki/Serrata_del_Maggior_Consiglio

Questa tendenza, che a Venezia si verificò con abbondante precocità rispetto al resto d'Italia, portò ad un "restringimento" del governo, il Maggior Consiglio, che consentì alle sole famiglie patrizie "storiche" di mantenere esse sole il potere, evitando per sempre l'inconveniente della nascita di cosiddetti "uomini nuovi".

Questa tendenza sarà ripresa poi a Firenze con i Medici, che si sbarazzeranno dell'impianto comunale della città, ed un po' in tutta Italia e in certe zone d'Europa (ad es. Ginevra), vedendo il formarsi di oligarchie e signorie in tutto il paese.


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ioparlo
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"è innegabile che per secoli sia stata l'unica terra in cui non si andava al potere per discendenza; una dimostrazione di democrazia che nn ha eguali, anche se ancora limitata."

Rispondevo a questo passo di Braveheart, ma si vede che si deve essere cancellato... Saluti a tutti


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