Spero che così sia ...
 
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Spero che così sia chiaro.

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walterkurtz
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Ma lo hai letto? Ma sai "sentire" la gente tramite il linguaggio?
Borges è un elegante testa di cazzo sprezzante e meschino, l'unica corda che riesca a far vibrare pienamente è il suo nichilismo esteticamente raffinatissimo, addirittura strepitoso quando infarcisce la lingua di termini in Lunfardo che non so come fa, ma acquistano una valenza difficilmente spiegabile a parole.
Il resto è un ometto da quattro soldi.

@_@

Kevi Kevin...non è tutto a schemetti capisci?
Se vuoi si entra nel dettaglio ma diventa lunga.
Il punto è che uno vede ciò che si aspetta di vedere e si ferma prima che cominci il bello.
Non sai cosa si potrebbe dire su certi film...
Su Borges fidati e se non ti fidi rileggi bene quello che ho scritto poi guarda la sua biografia.
Non che sia nullo anzi, ma è anemico, anaffettivo, vile, meschinamente elitario.
La sua breve classificazione degli animali secondo una fantastica enciclopedia cinese antica è molto bella;Foucault ci ha scritto l'introduzione di Les Mots et Les Choses.
In quel libro ci trvi anche un'interpretazione de Las Meninas di Velazquez così vedi cosa significa fare ermeneutica (Fouacult è un altro stronzaccio narcisista ma vale la pena leggerlo)

ti quoto. meglio, quoto il tuo modo di argomentare. Su Borges, avendo letto solo Finzioni, non posso avventurarmi in un'analisi come quella da te fatta, l'impressione che ebbi, a fronte di uno stile meraviglioso, era di trovarmi davanti ad un autore glaciale privo di empatia e ciò non mi indusse a leggere il resto. Tanto per dire, dopo poche pagine di Proust, sapevo che avrei completato tutta la Recherche...
Sui film sono totalmente d'accordo. Infatti, tra l'altro, poi sei uno dei pochi che ha capito Pulp Fiction


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ti quoto. meglio, quoto il tuo modo di argomentare. Su Borges, avendo letto solo Finzioni, non posso avventurarmi in un'analisi come quella da te fatta, l'impressione che ebbi, a fronte di uno stile meraviglioso, era di trovarmi davanti ad un autore glaciale privo di empatia e ciò non mi indusse a leggere il resto. Tanto per dire, dopo poche pagine di Proust, sapevo che avrei completato tutta la Recherche...
Sui film sono totalmente d'accordo. Infatti, tra l'altro, poi sei uno dei pochi che ha capito Pulp Fiction

Ma guarda, qualcuno che pensa...

A me non interessa che uno mi dia ragione come fanno altri narcisisti depressi; a me piace vedere che qualcuno pensa con la sua testa.
E se la riflessione è autonoma, originale, genuina e sentita lo capisco al volo senza errori, mi spiace per quelli un po' troppo facili da diagnosticare.

Non importa se l'interlocutore è d'accordo con me, se pensa giusto o sbagliato, se lo fa in maniera artigianale e gli scappa lo sfondone (non c'è problema neanche se lo sfondone lo prendo io, ovviamente) oppure è un ermeneuta professionale e infallibile.

L'importante è:

PENSARE CON LA PROPRIA TESTA, CONDIVIDERE LE PROPRIE OPINIONI CON GLI ALTRI, ESSERE CURIOSO DI QUELLE ALTRUI E DEI MODI DI RAGIONARE DIVERSI

Di Borges è molto bello El Informe de Brodie ma in italiano perde almeno il 40%; è scritto in uno spagnolo ricercatissimo con espressioni e parole in Lunfardo che è l'argot della mala di Buenos Aires.
E' nichilismo puro ma stilisticamente perfetto e talmente integrale che riesce addirittura a coinvolgere.

Certo che stiamo parlando di uno incapace di rendersi conto che esistono gli altri (non si parla mai di calde amicizie né di amori, ad esempio); uno che era chiamato "el turiferario a sueldo vendido y envilecido [de la dictadura]" (turiferario=che porta il turibolo). Uno che quando ha capito si è scusato farfugliando:
"Mi dovete scusare ma ero un povero cieco non mi sono reso conto"

Era solo un esteta di omino senza sangue nelle vene, senza cojones, che darwinianamente compensava la mancanza di passione e ormoni con un elegantissimo senso estetico.
E questo lo si legge in ogni sua riga, molto prima di sapere i suoi fatti biografici.

Divertente ma fine a sé stesso. Può piacere molto ai suoi simili.

Gli scrittori seri sono altri.


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@Mincuo

Spesso ho letto di tue considerazioni "contro" la democrazia moderna a favore di altri ordinamenti più o meno assoluti (monarchia, tiranni,condottieri illuminati, ecc..).

In uno scambio privato di idee mi hai ricordato il buon Robert Michels e la teoria sull'elitismo e l'oligarchia e quindi sò che partiamo (mi sembra) dagli stessi paradigmi.

Detto questo, mi puoi citare qualche esempio storico in cui una qualsiasi forma di governo alternativa e/o diversa da quella repubblicana abbia comportato un "benessere" maggiore per il popolo e per le masse?


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Kevin
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Certo che stiamo parlando di uno incapace di rendersi conto che esistono gli altri (non si parla mai di calde amicizie né di amori, ad esempio); uno che era chiamato "el turiferario a sueldo vendido y envilecido [de la dictadura]" (turiferario=che porta il turibolo). Uno che quando ha capito si è scusato farfugliando:
"Mi dovete scusare ma ero un povero cieco non mi sono reso conto"

Ma questo dipende dal mondo interiore che ognuno di noi ha.

Era solo un esteta di omino senza sangue nelle vene, senza cojones, che darwinianamente compensava la mancanza di passione e ormoni con un elegantissimo senso estetico.
E questo lo si legge in ogni sua riga, molto prima di sapere i suoi fatti biografici.

Uhh, qui è pura antipatia personale. Potrei dire esattamente le stesse cose di uno come D'Annunzio. Solo che Borges è un genio, D'Annunzio un povero coglione.

Divertente ma fine a sé stesso. Può piacere molto ai suoi simili.

Magari facessimo tutti cose fini a se stesse. Staremmo qui a parlare di poligoni e di stelle anzichè scannarci da mane a sera.

Gli scrittori seri sono altri.

Questione di gusti, non discuto.


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mincuo
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@Mincuo

Spesso ho letto di tue considerazioni "contro" la democrazia moderna a favore di altri ordinamenti più o meno assoluti (monarchia, tiranni,condottieri illuminati, ecc..).

In uno scambio privato di idee mi hai ricordato il buon Robert Michels e la teoria sull'elitismo e l'oligarchia e quindi sò che partiamo (mi sembra) dagli stessi paradigmi.

Detto questo, mi puoi citare qualche esempio storico in cui una qualsiasi forma di governo alternativa e/o diversa da quella repubblicana abbia comportato un "benessere" maggiore per il popolo e per le masse?

Penso ci sia un equivoco di fondo. Io non ho fatto considerazioni "contro" la democrazia, ma al pari di altri pensatori ho detto che la democrazia è impossibile, NON C'E'. Mai stata. Non come la intendiamo.
Quindi quella che tu chiami "Repubblicana" è un'oligarchia.
Ho detto anche che la parola oligarchia non significa per forza "bruttissima" o "ferocissima" nè "ristrettissima", può essere anche "buona" ecc...
Inoltre ci sono varie differenze, anche notevoli sotto il profilo di come sta poi la gente, di che libertà di espressione ha, ecc...Quindi un'oligarchia Scandinava è illuminata, il popolo sta abbastanza bene e ha anche una certa voce, un peso, così anche abbastanza una oligarchia Francese o Canadese o Australiana.
Semplicemente però si forma sempre uno schema, sempre quello, con delle caratteristiche precise, ma non significa per forza oppressivo.

La democrazia maschera questa struttura che è fatta da elite, che controlla o controlla buona parte di economia burocrazia ed esercito che sono le strutture tipiche normali. La logica e le scelte sono in funzione degli interessi dell'elite che possono essere anche quelli del popolo, o anche no, e in questo caso se sono in conflitto si fanno però quelli di elite.
L'elite può essere benissimo che faccia cose buonissime, buone, o meno buone, però decide lei.

Alle volte si tratta anche solo di osservare. Prendiamo un aspetto.
La sx è sempre stata pacifista, ha predicato pacifismo.
Bush bombardava Iraq e Afghanistan, Obama uguale, più Libia
Blair bombardava Iraq ecc, Cameron Libia
Berlusconi Libia, D'Alema Serbia
Sarkozy Libia, Hollande il Mali

Quindi non vedi grandi differenze tra sx e dx, nei fatti. Le decisioni di questo tipo non sono di fonte popolare, sembra ragionevole dire.

Politica economica di fondo è uguale. 10 anni Berlusconi e 10 Sx però stessa politica quindi la volontà popolare non si riflette molto poi nelle scelte importanti.
Lo stesso in Francia, USA ecc...
Cambia qualcosa di minore più per mantenere queste differenze per la gente, che ci creda, che continui a credere, o perchè non sono importanti o perchè sono lasciate a delle preferenze.
Qualche differenza poi c'è anche su potere, ma poca, e attiene a burocrazie, quindi lo "scontro democratico" è più per avere poi più peso, o privilegi, una burocrazia o l'altra nell'ambito della stessa oligarchia.

Sempre osservando prendi cose anche più radicali.
Rivoluzione Russa, comunismo. Dovevano comandare i proletari, il popolo. Ma quando mai?
Prendi Cuba, hai un'oligarchia da 60 anni. Ripeto senza fare questioni di oligarchia = brutto, oligarchia = bello.
Prendi gli USA e i principali poteri e scelte, da sempre.
Eccetera.
O prendi più in generale il liberismo, ma poi quando realizzato senza nessun libero mercato, è un oligopolismo, o prendi il socialismo poi realizzato, sempre oligopolismo, una direzione ristretta oligarchica. Quindi per quel che mi riguarda io non devo fare salti mortali per spiegare l'inspiegabile, se ammetto uno schema elitario come esito unico.

Ora io capisco che è inusuale pensare in questi termini e inoltre è solo un punto di vista, non è che devi essere d'accordo.

Come detto ho questo punto di vista e anche la storia mi cammina meglio, è più logica, lineare, senza dover spiegare perchè una cosa che doveva essere così invece poi è stata il contrario, facendo dei salti mortali, e non spiegando nulla.
Perchè doveva essere il popolo tal di tali a cambiare tutto, invece no, perchè doveva fare la politica tot il Partito XYZ andato al potere, e invece no.
Così non è illogico invece. Va un'oligarchia al posto di un'altra, nelle rivoluzioni, o Colpi di Stato per meglio dire, mentre per il resto rimane la stessa con qualche modifica.

Ma ripeto sono opinioni.


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Mi fa piacere che tu abbia voluto rispondere senza risparmiare sulla quantità di caratteri usati ma quando ho ricordato Robert Michels e la teoria sull'elitismo e ho detto che "partiamo (mi sembra) dagli stessi paradigmi" e ancora che ero stato sintetico, era perchè davo per assodato tutta la parte di retorica sull'inconsistenza democratica dei sistemi repubblicani perchè espressione di una maggioranza che a sua volta è espressione di una minoranza che controlla e veicola informazione, economia...

Per essere chiari, partiamo da qui:
1 - ogni forma di governo che sia stata applicata è di fatto espressione di un oligarchia;
2 - gli intellettuali e i giuristi che nello scorso secolo hanno studiato la materia hanno concluso che la democrazia non è mai esistita e non esiste ne a livello teorico ne a livello pratico;
3 - la repubblica di fatto è una forma di governance come tante altre che, però, più di altre tende all'ideale utopico di democrazia;
4- la democrazia è un'utopia.

Detto questo, in alcuni tuoi post (non li cerco per pigrizia e spero non ce ne sia bisogno..) affermi che (sintetizzo e reinterpreto a naso..) visto lo stato delle cose (la democrazia è un inganno che ha intorpidito le menti facendo credere agli schiavi di essere i padroni), sarebbe meglio tornare ad avere un sovrano unico piuttosto che un assemblea di falsi rappresentanti burocrati, cosicchè i meriti e le colpe siano univocamente attribuibili ad un unico soggetto governante e il popolo cosi si risvegli dal suo torpore ( "torni ad essere consapevole di essere coglione" per capirci).

Mi confermi che ho capito bene?
Se si, cosa intendi per restaurazione? Cosa intendi per sovrano o condottiero? Ti rifai all'ultima conclusione di Michels o che altro? A quale forma di governance ti riferisci/auspichi, dicendo che a questo punto sarebbe meglio "tornare indietro"?

Spero di esser stato chiaro. alle volte a cercar di essere sintetici e supporre di partir da basi condivise si fa peccato. Oramai mi sembra che tu abbia espresso bene e per tutti i gusti/livelli i paradigmi da cui partire.

senza presunzione ma con una punta di passione, alziamo un tantino l'asticella? 😉


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mincuo
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Mi fa piacere che tu abbia voluto rispondere senza risparmiare sulla quantità di caratteri usati ma quando ho ricordato Robert Michels e la teoria sull'elitismo e ho detto che "partiamo (mi sembra) dagli stessi paradigmi" e ancora che ero stato sintetico, era perchè davo per assodato tutta la parte di retorica sull'inconsistenza democratica dei sistemi repubblicani perchè espressione di una maggioranza che a sua volta è espressione di una minoranza che controlla e veicola informazione, economia...

Per essere chiari, partiamo da qui:
1 - ogni forma di governo che sia stata applicata è di fatto espressione di un oligarchia;
2 - gli intellettuali e i giuristi che nello scorso secolo hanno studiato la materia hanno concluso che la democrazia non è mai esistita e non esiste ne a livello teorico ne a livello pratico;
3 - la repubblica di fatto è una forma di governance come tante altre che, però, più di altre tende all'ideale utopico di democrazia;
4- la democrazia è un'utopia.

Detto questo, in alcuni tuoi post (non li cerco per pigrizia e spero non ce ne sia bisogno..) affermi che (sintetizzo e reinterpreto a naso..) visto lo stato delle cose (la democrazia è un inganno che ha intorpidito le menti facendo credere agli schiavi di essere i padroni), sarebbe meglio tornare ad avere un sovrano unico piuttosto che un assemblea di falsi rappresentanti burocrati, cosicchè i meriti e le colpe siano univocamente attribuibili ad un unico soggetto governante e il popolo cosi si risvegli dal suo torpore ( "torni ad essere consapevole di essere coglione" per capirci).

Mi confermi che ho capito bene?
Se si, cosa intendi per restaurazione? Cosa intendi per sovrano o condottiero? Ti rifai all'ultima conclusione di Michels o che altro? A quale forma di governance ti riferisci/auspichi, dicendo che a questo punto sarebbe meglio "tornare indietro"?

Spero di esser stato chiaro. alle volte a cercar di essere sintetici e supporre di partir da basi condivise si fa peccato. Oramai mi sembra che tu abbia espresso bene e per tutti i gusti/livelli i paradigmi da cui partire.

senza presunzione ma con una punta di passione, alziamo un tantino l'asticella? 😉

Parto dall'ultima: l'asticella non è detto, in linea teorica, che si possa alzare o nemmeno deviare poi tanto. Mi spiego con un esempio semplice:
Supponiamo per ipotesi (è solo un'ipotesi teorica, per carità) che, molto succintamente:
-ci siano quasi tutti i fatti storici distorti, manipolati, capovolti e una buona parte siano stati cancellati.
-ci sia analogamente mezza cultura nascosta e buona parte di quella non nascosta sia stata stravolta nell'intepretazione o presentata in un dato modo.
-le persone siano state manipolate anche nella logica e nella percezione.
Tutto questo, sempre parlando solo per ipotesi, fa sì che una persona qualunque abbia un mondo interiore e un sistema di valori costruito, e anche un modo di percepirlo e di analizzarlo, ovviamente fondato e cresciuto su quelle basi, e solo su quelle.
Immaginiamo un gatto sempre vissuto in un appartamento senza finestre.
Puoi discutere di tutto, ma in base a quel mondo, l'appartamento, e secondo quei canoni.
Ma se un gatto randagio lo va a trovare e sviluppa ragionamenti sulla base di tetti, cassonetti, strade, ponti, alberi ecc... manca proprio il linguaggio, non ci si può capire.
Tetto non capisce. Cassonetto non capisce. Cos'è?
Bisognerebbe partire da ognuno, e sono tanti. Quindi non è possibile, sempre come esempio solo teorico, fare dei ragionamenti se i canoni stessi interpretativi, i fondamenti, le associazioni e connessioni logiche, analogiche, sillogiche conseguenti ecc.., sono differenti o sconosciute o mancanti.

Per la domanda:

-Confermo i punti che hai messo, ma non che per me è meglio tornare a.......nel senso che per me è meglio invece chiarire che la democrazia è una forma mascherata di oligarchia.
Quindi non c'è da tornare a....Ci sei già. Solo un pò camuffato.
Io non ho mai inteso immaginare delle "restaurazioni" di nessun tipo, non ho mai parlato di "sovrani" o "condottieri" e non penso neanche che il popolo lo possa molto decidere, nella sostanza, anche se magari forse un po' formalmente, perchè sarebbe illogico con le tesi stesse secondo le quali non è lui in realtà che sceglie. Quindi in buona parte sono le elites che si danno la forma che più conviene loro nelle diverse realtà, circostanze, in accordo con lo spirito dei tempi.

-Ho appena accennato che, se un'oligarchia (e nota bene che non vuol dire cattiva per forza o contro il popolo per forza) è nelle cose, allora è meglio prendere atto che:

1) La contrapposizione VERA è tra elite e popolo. Ma può non essere vista esclusivamente come conflittuale ma anche come accettazione di ruoli e miglior collaborazione e salvaguardia dei reciproci interessi.

2) Quindi io parto da come migliorare la posizione del popolo, che secondo me è migliorabile se si pone degli obiettivi. Non parto quindi dalla considerazione di cambiare il "sistema" perchè condivido la tesi che si formerebbe comunque di nuovo un'elite, una burocrazia ecc...

3) In questo senso io i partiti li vedo non inutili, come dibattito culturale, formazione di idee, prevalenza di quelle, ma utili solo dentro quel quadro comune e condiviso di contrapposizione elite/popolo e cioè i partiti hanno un comune intento, unitario.
Quindi discutono i partiti sulla modalità di ottenere quegli obiettivi comuni, e prevarrà una modalità, ma comune, e sarà poi sempre un "partito unico", "il popolo" che farà poi l'azione politica, con in mente quello schema di contrattazione elite/popolo.

4) Ho accennato brevemente ad alcuni temi di questa contrattazione e cioè di questi obiettivi.

-Un tema è l'ottenimento di un accesso garantito ad almeno alcuni canali di informazione di massa, e come riuscirci. E' un punto centrale.

-Un altro tema è la possibilità di intervenire con effetto di legge sui principali provvedimenti “durante” un Governo, non quindi concentrandosi come oggi sul fatto di “eleggere un Governo” date appunto le premesse teoriche (Michels ecc..) cioè che l'eletto si fa eleggere ed è o diventa elite e poi fa NATURALMENTE e sempre quegli interessi, innazitutto.
Quindi l'elezione non è un punto per me cruciale.
Lo è invece il cercare di avere delle forme di controllo durante l'azione di Governo cioè la possibilità di poter decidere sui provvedimenti di un Governo, poi in che misura e in che grado e quali è da vedersi.

-Le modalità con cui queste decisioni in merito ai provvedimenti siano meglio prese dal popolo. Per me dovrebbero esprimersi in una forma di rappresentanza qualificata del medesimo, garantendo il più possibile che quella rappresentanza ne rispecchi gli interessi e cioè eliminando per quanto possibile il rischio di collusione con l'oligarchia, o addirittura il suo controllo.
Questo è meglio ottenibile con estrazione a sorte da liste (più che tramite elezioni, in quanto le elezioni possono essere dipendenti dai mezzi dei candidati, e cioè l'elite avrebbe modo di poter influire) e con il conferimento di incarichi temporanei, cioè di durata non troppo lunga.

-Come ultima notazione voglio rammentare una cosa forse sconosciuta ai più.
Durante il Nazionalsocialismo, e quindi parliamo di una dittatura totalitaria, i Tedeschi votavano, a scrutinio segreto, su alcuni dei principali provvedimenti del Governo, con effetto di legge, vale a dire che se li respingevano a maggioranza semplice venivano abrogati.
(Se vuoi ti do il testo di questa norma di legge che lo prevedeva).
Votarono una volta all'anno circa. Abbastanza spesso quindi.
Questo solo per dire che se fu possibile addirittura in una dittatura come quella, non stiamo parlando di cose impossibili da ottenere, ma possibili, pur se difficili.

-Lo scoglio principale è la volontà delle persone la quale deriva però dalla cultura, e dal sistema di riferimento, e torniamo perciò in qualche modo al gatto dell'appartamento (anche se il mio era un discorso ben più ampio e differente).
Un'impostazione come questa richiede che la maggioranza della gente rifletta almeno su questa storia dell'oligarchia come esito, e se poi in base alla sua esperienza, alla sua analisi dell'attualità e del passato, la trova condivisibile, allora capisca che eleggere Tizio o Caio non è poi molto differente, capisca che il controllo è molto più importante dell'elezione, capisca che un canale di informazione di massa (con quel che gli va dietro perchè poi include storia, educazione, costume ecc...) non manipolato è cruciale, se la metta via finalmente con la favola che comanda lui e veda come invece ottenere dei diritti, delle tutele, delle prerogative da chi comanda, e si renda conto di come lui oggi, che pare comandare, non abbia in realtà nessuna facoltà di intervenire, ma solo quella di eleggere, per poi non contare più niente, e solo dopo tot anni di tornare ad eleggere qualcun altro. I quali eletti però nemmeno fanno sicuramente e sempre i suoi interessi.


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Michelangeli sta ANNI LUCE avanti a Gould,

😯 😯 😯 😯 😯 😯 😯 😯 😯 😯 😯 😯 😯 😯 😯 😯 😯 😯
avresti dovuto scrivere prima di questa affermazione "secondo i miei gusti personali"


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Anonymous
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Michelangeli sta ANNI LUCE avanti a Gould,

😯 😯 😯 😯 😯 😯 😯 😯 😯 😯 😯 😯 😯 😯 😯 😯 😯 😯
avresti dovuto scrivere prima di questa affermazione "secondo i miei gusti personali"

Ma no Eric no, mi dispiace. Purtroppo non tutto è puramente "opinione" o "gusto", anche in arte esistono i dati di fatto.
Vedrai che un giorno sulla via di Damasco anche tu vedrai la luce.


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Parto dall'ultima: l'asticella non è detto, in linea teorica, che si possa alzare o nemmeno deviare poi tanto. Mi spiego con un esempio semplice:
Supponiamo per ipotesi (è solo un'ipotesi teorica, per carità) che, molto succintamente:
-ci siano quasi tutti i fatti storici distorti, manipolati, capovolti e una buona parte siano stati cancellati.
-ci sia analogamente mezza cultura nascosta e buona parte di quella non nascosta sia stata stravolta nell'intepretazione o presentata in un dato modo.
-le persone siano state manipolate anche nella logica e nella percezione.
Tutto questo, sempre parlando solo per ipotesi, fa sì che una persona qualunque abbia un mondo interiore e un sistema di valori costruito, e anche un modo di percepirlo e di analizzarlo, ovviamente fondato e cresciuto su quelle basi, e solo su quelle.
Immaginiamo un gatto sempre vissuto in un appartamento senza finestre.
Puoi discutere di tutto, ma in base a quel mondo, l'appartamento, e secondo quei canoni.
Ma se un gatto randagio lo va a trovare e sviluppa ragionamenti sulla base di tetti, cassonetti, strade, ponti, alberi ecc... manca proprio il linguaggio, non ci si può capire.
Tetto non capisce. Cassonetto non capisce. Cos'è?
Bisognerebbe partire da ognuno, e sono tanti. Quindi non è possibile, sempre come esempio solo teorico, fare dei ragionamenti se i canoni stessi interpretativi, i fondamenti, le associazioni e connessioni logiche, analogiche, sillogiche conseguenti ecc.., sono differenti o sconosciute o mancanti.

Per la domanda:

-Confermo i punti che hai messo, ma non che per me è meglio tornare a.......nel senso che per me è meglio invece chiarire che la democrazia è una forma mascherata di oligarchia.
Quindi non c'è da tornare a....Ci sei già. Solo un pò camuffato.
Io non ho mai inteso immaginare delle "restaurazioni" di nessun tipo, non ho mai parlato di "sovrani" o "condottieri" e non penso neanche che il popolo lo possa molto decidere, nella sostanza, anche se magari forse un po' formalmente, perchè sarebbe illogico con le tesi stesse secondo le quali non è lui in realtà che sceglie. Quindi in buona parte sono le elites che si danno la forma che più conviene loro nelle diverse realtà, circostanze, in accordo con lo spirito dei tempi.

-Ho appena accennato che, se un'oligarchia (e nota bene che non vuol dire cattiva per forza o contro il popolo per forza) è nelle cose, allora è meglio prendere atto che:

1) La contrapposizione VERA è tra elite e popolo. Ma può non essere vista esclusivamente come conflittuale ma anche come accettazione di ruoli e miglior collaborazione e salvaguardia dei reciproci interessi.

2) Quindi io parto da come migliorare la posizione del popolo, che secondo me è migliorabile se si pone degli obiettivi. Non parto quindi dalla considerazione di cambiare il "sistema" perchè condivido la tesi che si formerebbe comunque di nuovo un'elite, una burocrazia ecc...

3) In questo senso io i partiti li vedo non inutili, come dibattito culturale, formazione di idee, prevalenza di quelle, ma utili solo dentro quel quadro comune e condiviso di contrapposizione elite/popolo e cioè i partiti hanno un comune intento, unitario.
Quindi discutono i partiti sulla modalità di ottenere quegli obiettivi comuni, e prevarrà una modalità, ma comune, e sarà poi sempre un "partito unico", "il popolo" che farà poi l'azione politica, con in mente quello schema di contrattazione elite/popolo.

4) Ho accennato brevemente ad alcuni temi di questa contrattazione e cioè di questi obiettivi.

-Un tema è l'ottenimento di un accesso garantito ad almeno alcuni canali di informazione di massa, e come riuscirci. E' un punto centrale.

-Un altro tema è la possibilità di intervenire con effetto di legge sui principali provvedimenti “durante” un Governo, non quindi concentrandosi come oggi sul fatto di “eleggere un Governo” date appunto le premesse teoriche (Michels ecc..) cioè che l'eletto si fa eleggere ed è o diventa elite e poi fa NATURALMENTE e sempre quegli interessi, innazitutto.
Quindi l'elezione non è un punto per me cruciale.
Lo è invece il cercare di avere delle forme di controllo durante l'azione di Governo cioè la possibilità di poter decidere sui provvedimenti di un Governo, poi in che misura e in che grado e quali è da vedersi.

-Le modalità con cui queste decisioni in merito ai provvedimenti siano meglio prese dal popolo. Per me dovrebbero esprimersi in una forma di rappresentanza qualificata del medesimo, garantendo il più possibile che quella rappresentanza ne rispecchi gli interessi e cioè eliminando per quanto possibile il rischio di collusione con l'oligarchia, o addirittura il suo controllo.
Questo è meglio ottenibile con estrazione a sorte da liste (più che tramite elezioni, in quanto le elezioni possono essere dipendenti dai mezzi dei candidati, e cioè l'elite avrebbe modo di poter influire) e con il conferimento di incarichi temporanei, cioè di durata non troppo lunga.

-Come ultima notazione voglio rammentare una cosa forse sconosciuta ai più.
Durante il Nazionalsocialismo, e quindi parliamo di una dittatura totalitaria, i Tedeschi votavano, a scrutinio segreto, su alcuni dei principali provvedimenti del Governo, con effetto di legge, vale a dire che se li respingevano a maggioranza semplice venivano abrogati.
(Se vuoi ti do il testo di questa norma di legge che lo prevedeva).
Votarono una volta all'anno circa. Abbastanza spesso quindi.
Questo solo per dire che se fu possibile addirittura in una dittatura come quella, non stiamo parlando di cose impossibili da ottenere, ma possibili, pur se difficili.

-Lo scoglio principale è la volontà delle persone la quale deriva però dalla cultura, e dal sistema di riferimento, e torniamo perciò in qualche modo al gatto dell'appartamento (anche se il mio era un discorso ben più ampio e differente).
Un'impostazione come questa richiede che la maggioranza della gente rifletta almeno su questa storia dell'oligarchia come esito, e se poi in base alla sua esperienza, alla sua analisi dell'attualità e del passato, la trova condivisibile, allora capisca che eleggere Tizio o Caio non è poi molto differente, capisca che il controllo è molto più importante dell'elezione, capisca che un canale di informazione di massa (con quel che gli va dietro perchè poi include storia, educazione, costume ecc...) non manipolato è cruciale, se la metta via finalmente con la favola che comanda lui e veda come invece ottenere dei diritti, delle tutele, delle prerogative da chi comanda, e si renda conto di come lui oggi, che pare comandare, non abbia in realtà nessuna facoltà di intervenire, ma solo quella di eleggere, per poi non contare più niente, e solo dopo tot anni di tornare ad eleggere qualcun altro. I quali eletti però nemmeno fanno sicuramente e sempre i suoi interessi.

Supponiamo per ipotesi, che le tue ipotesi corrispondano alla realtà, esistono circoli di pensiero all’interno di qualche istituzione come università, fondazioni o think tank "liberi" che sempre per ipotesi presentino la storia e la realtà per quello che è (o perlomeno tendente al vero o di maggior qualità - o come preferici )? sempre per ipotesi,se cosi fosse, ti va di fare qualche nome? (anche in privato se vuoi)

Per il resto non aggiungo altro sia per incompetenza giuridica sia perché non voglio scrivere un tentativo di riforma costituzionale qui su CDC (comunque concordo in pieno).

Solo una cosa, sarò pessimista ma temo che il gatto non vorrà uscire dall’appartamento almeno che l’edificio non vada a fuoco e poi forse nemmeno, rassegnato e pigro com’è.


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sankara
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Durante il Nazionalsocialismo, e quindi parliamo di una dittatura totalitaria, i Tedeschi votavano, a scrutinio segreto, su alcuni dei principali provvedimenti del Governo, con effetto di legge, vale a dire che se li respingevano a maggioranza semplice venivano abrogati.
(Se vuoi ti do il testo di questa norma di legge che lo prevedeva).
Votarono una volta all'anno circa. Abbastanza spesso quindi.

Mandalo pure il testo...possibilmente con qualche riferimento che mostri le votazioni dei tedeschi e casi dove leggi approvate furono effettivamene respinte


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mincuo
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Durante il Nazionalsocialismo, e quindi parliamo di una dittatura totalitaria, i Tedeschi votavano, a scrutinio segreto, su alcuni dei principali provvedimenti del Governo, con effetto di legge, vale a dire che se li respingevano a maggioranza semplice venivano abrogati.
(Se vuoi ti do il testo di questa norma di legge che lo prevedeva).
Votarono una volta all'anno circa. Abbastanza spesso quindi.

Mandalo pure il testo...possibilmente con qualche riferimento che mostri le votazioni dei tedeschi e casi dove leggi approvate furono effettivamene respinte

Te lo do in Inglese penso sia più semplice per te che in Tedesco:
E' la cosiddetta "Plebiscite Law", breve e chiara.

-The Reich government may ask the people whether or not it approves of a measure planned by or taken by the government. This also apply to a law.
-A measure submitted to plebiscite will be considered as established when it receives a simple majority of the votes. This will apply as well to a law modifying the Constitution.
-If the people approves the measure in question, it will be applied in conformity with article III of the Law for Overcoming the Distress of the People and the Reich.
-The Reich Interior Ministry is authorized to take all legal and administrative measures necessary to carry out this law.

Berlin, July 14, 1933.
Hitler, Frick

Non vi furono leggi abrogate, che io sappia, salvo una che ai Tedeschi non andava. E durò pochi mesi infatti.


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mincuo
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Supponiamo per ipotesi, che le tue ipotesi corrispondano alla realtà, esistono circoli di pensiero all’interno di qualche istituzione come università, fondazioni o think tank "liberi" che sempre per ipotesi presentino la storia e la realtà per quello che è (o perlomeno tendente al vero o di maggior qualità - o come preferici )? sempre per ipotesi,se cosi fosse, ti va di fare qualche nome? (anche in privato se vuoi)

Dipende dall'argomento. Più lontano vai meglio è. Su quelli più vicini è molto diverso. Poi non capisco bene forse. Fai domande un pò così....
Prendi Romolo Gobbi, l'hanno spellato vivo per aver scritto prudentemente appena mezza verità, che peraltro tutti conoscono anche quella intera, quello è il bello.
E lui non potrai dirmi che non aveva un background "correttissimo".
Però mica tutti hanno il coraggio e l'onestà intellettuale sua.
I casi sono tanti da Barnes a J.P.Taylor a tanti altri che erano delle star finchè non hanno scritto qualcosa di appena meno allineato.
A Werner Maser, uno dei massimi storici della IIa guerra mondiale per una paginetta in mezzo a un volume di mille hanno fatto ritirare il volume dalle librerie e fatto purgare della paginetta, che non era nulla di speciale tra l'altro, anzi.
Tu puoi capire.
Esistono, ma poi devono pubblicare. E tenersi un lavoro.
Come ho detto dipende dagli argomenti e dalla vicinanza.
Per alcuni argomenti è terrore puro.


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Si, lo so, sono lesso, gli IAS mi svuotano!.

Diciamo allora, senza tanti giri di parole (io lo posso dire, che me ne frega!), che quelle che tu chiami ipotesi , corrispondono per me (in base alla mia esperienza personale) alla realtà dei fatti. Detto questo, mi chiedevo (goffamente, ma vedi mai..) se esisteva qualche organizzazione che per status e/ o potere, poteva permettersi di promuovere un informazione scevra da condizionamenti vari (insomma, un’arca di Noe della storia, una banca del sapere come quella delle sementi norvegese, giusto per poter ripartire dopo un reset). Ma come al solito a generalizzare si fa peccato. Cercavo scorciatoie ma come sempre dovrò cercare tra piccoli sprazzi di luce qua e là. Cosa ci vuoi fare, siamo ragazzi del 2000, post baby boomer, nati stanchi!

Poi con le citazioni di nuovo mi hai stupito, Gobbi, Taylor… Ma come fai? Dove hai trovato il tempo per leggere tutto questo? Come facevi con le fidanzate? Boh…


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mincuo
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Si, lo so, sono lesso, gli IAS mi svuotano!.

Diciamo allora, senza tanti giri di parole (io lo posso dire, che me ne frega!), che quelle che tu chiami ipotesi , corrispondono per me (in base alla mia esperienza personale) alla realtà dei fatti. Detto questo, mi chiedevo (goffamente, ma vedi mai..) se esisteva qualche organizzazione che per status e/ o potere, poteva permettersi di promuovere un informazione scevra da condizionamenti vari (insomma, un’arca di Noe della storia, una banca del sapere come quella delle sementi norvegese, giusto per poter ripartire dopo un reset). Ma come al solito a generalizzare si fa peccato. Cercavo scorciatoie ma come sempre dovrò cercare tra piccoli sprazzi di luce qua e là. Cosa ci vuoi fare, siamo ragazzi del 2000, post baby boomer, nati stanchi!

Poi con le citazioni di nuovo mi hai stupito, Gobbi, Taylor… Ma come fai? Dove hai trovato il tempo per leggere tutto questo? Come facevi con le fidanzate? Boh…

Io mi sono allenato a fare due cose contemporaneamente da 40 anni. Tutt'ora. Quindi leggo sempre, nel buco vuoto di lavoro. Non è mica così "geniale", è allenamento. Uno poi ha un lavoro che glielo permette o no, questo è un altro discorso.
Poi io non guardo la televisione da 30 anni.
Io ho letto sempre una media di 20/30/40.000 pagine all'anno, dipende.
Mai di meno credo.
La cultura è in definitiva dipendente dalla quantità di cose lette.
Ora arriverà uno che ti dice che è la qualità, e non la quantità.
Ma uno che ha letto le prime 30.000 e poi altre 30.000 ecc... la qualità la cerca per forza, non solo, ma è anche più in grado di capire e di dire cosa sia la qualità di uno che legge 3 o 4 libri all'anno se va bene.
Leggere molto porta poi al fatto che leggi velocissimo. Arriva un momento in cui non leggi più parola per parola ma per frasi. Non so come spiegare bene. Quindi leggere 100/150 pagine in una sera in cui non hai da fare altro per me è normale, se non è roba faticosa, scientifica.

Non si parla mai di donne, chi parla di donne sta sicuro che ne ha avute poche. Comunque ho trovato il tempo, anche per essere campione italiano di bridge ho trovato il tempo.
E per tante altre cose, divertirmi ecc... Il tempo c'è.
Prova solo a non guardare più la TV, prova a buttarla via, e vedrai che il tempo raddoppia.
Quanta gente sta davanti alla TV ogni sera, ma non perchè gli interessi qualcosa, ma perchè gli fa compagnia, e gira da una cosa all'altra finchè gli vien sonno. Tanta gente. 3 ore 4 ore 5 ore. Quanta gente non si perde una trasmissione di "approfondimento politico", tutte di livello misero, tutte uguali, che secondo me se trasmettessero una replica di qualche mese prima uno quasi non se ne accorgerebbe nemmeno.
Se avesse letto un libro.......solo tutte quelle sere...tu moltiplica e ti accorgi che non sono così speciale io, e che il tempo c'è.


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