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"Squola" e "istrussione" in Italia

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Kevin
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Non è solo in Italia che si discute sull'attendibilità dei test PISA.

Alcuni riferimenti:

1) http://www.tes.com/article.aspx?storycode=6344672
2) http://dianeravitch.net/2013/12/03/my-view-of-the-pisa-scores/comment-page-2/
3) http://www.bbc.com/news/magazine-25299445
4) http://www.theguardian.com/commentisfree/2013/dec/01/dont-let-pisa-league-tables-dictate-schooling
5) http://www.laviedesidees.fr/PISA-une-enquete-bancale.html

Consiglio di leggere anche il link di Israel riportato da un utente prima di me.

Sulla questione cinese, altro mito da sfatare. Riporto da un libro interessante dal titolo "How Chinese learn mathematics":


Concerning the large-scale comparisons, researchers have argued that the
majority of mathematics problems used in those studies were routine and
traditional, which were hard to detect students’ higher order thinking
skills, for example, about 83% of the TIMSS items were multiple-choice
questions for Population 2 students (International Association for the
Evaluation of Education Achievement, 1996). Others have found that
when more challenging tasks, such as open-ended problems, were used
for comparisons, Chinese students did not demonstrate much superior
performance in mathematics

Faccio presente che i cinesi non hanno mai vinto una medaglia fields. E sono un miliardo di individui. Che fanno bene i test, ma non vincono medaglie fields. I bistrattati francesi, sono 65 milioni e ne hanno vinte 11.
Il mito della scuola finlandese è già stato sfatato da Israel e non mi addentro.

Sui laureati che sarebbero paragonabili a dei buoni diplomati di un altro paese, mi limito a far presente i ranking di scimag:

http://www.scimagojr.com/countryrank.php

Ebbene, se i laureati sono così di basso livello non si spiega come mai l'Italia sia in quella posizione nella ricerca mondiale.

Infine. Chi ha studiato la matematica seriamente sa che quei test non provano nulla sulla qualità del sistema scolastico (mi riferisco sempre all'ambito matematico).
Il resto è pura ideologia, ma non è di mio interesse.


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MarioG
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Infine. Chi ha studiato la matematica seriamente sa che quei test non provano nulla sulla qualità del sistema scolastico (mi riferisco sempre all'ambito matematico).

Ripeto: non prova nulla farli bene o non prova nulla farli male?
Potrebbe darsi il primo caso senza il secondo


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mincuo
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Per quanto riguarda le due slide finali... a quanto pare a te piacciono tanto, ma secondo me, invece, rovinano un po' il resto.
Si parla di "sforzo politivo a livello internazionale per..." (Australia e Finlandia, appunto, mica "pizza e fichi"!) e infine "Selezione di insegnanti competenti e neutralizzazione di quelli incapaci"... ma è l'uovo di Colombo! Che vuoi che sia!

Sì solamente che l'uovo di Colombo dice che hai insegnanti asini.

Mi sembra molto strano che l'imposizione di grafici che pretendono di avere sempre ragione, sottovalutino l'ambiguità dell'uso stesso dei dati che sono voluti dallOcse, succursale del Fmi che affama i popoli del mondo ... quindi certi grafici andrebbero manipolati con le pinze, perché non corrispondono a verità ...

e sembra ancora più incredibile che complottisti puri e duri, che di solito dubitano di qualsiasi evento, si rivelino in questo caso inattendibili e molto ingenui, dato che guardano ai dati, ma non alla fonte che li fornisce e nemmeno agli scopi neoliberisti, espressione evidente della modalità dei test adottati. Allora viene un ulteriore dubbio ... che vogliano piegare i dati alle loro tesi destroidi: la scuola pubblica italiana, visto che è un organo costituzionale, nato appunto dai valori democratici espressi dalla costituzione, è necessariamente una scuola fallimentare ...

Ecco un'ottima rappresentante dell'80% di cui Tullio de Mauro scrive.
Con in più la malafede, ma quella è scontata.
Il fatto è che i dati possono essere anche manipolati, ma da fonti diverse e indipendenti no. E qui ce ne sono 5 almeno e tutte concordano.
Di neoliberista poi non c'è niente. A meno che fare un'addizione o comprendere un testo o saper leggere non sia neo-liberista.

Inoltre RIPETO per la DECIMA volta che non sono i PISA e basta ma pure gli WEF, i PIAAC e PURE TULLIO DE MAURO che oltretutto "neo-liberista" proprio non è, ma in compenso ex-Ministro della PUBBLICA Istruzione della Repubblica Italiana.
E sempre a beneficio della degna rappresentante dell'80%, non in grado di comprendere neanche uno scritto, i test stessi non intendono misurare "partecipazione, volontà e impegno".

C'è invece evidente l'asineria, l'ignoranza crassa e l'ottusità del corpo docente Italiano, tra i PEGGIORI AL MONDO.
E ci sono, evidenti, i risultati.

In ogni caso:

"Nello studio, datato 2008 e quindi stilato in tempi non sospetti, De Mauro riporta che:
il 5% degli italiani tra i 14 e i 65 anni è sostanzialmente analfabeta, cioé non in grado di distinguere lettere e cifre.
Il 38% degli italiani sa leggere, cioé riconoscere lettere e numeri, ma ha difficoltà evidenti di lettura.
Il 33% degli italiani che sa leggere con fluenza ha difficoltà di comprensione del testo,
e cioé, parole dello stesso De Mauro:

“un testo scritto che riguardi fatti collettivi, di rilievo anche nella vita quotidiana, è oltre la portata delle loro capacità di lettura e scrittura, un grafico con qualche percentuale è un’icona incomprensibile”

Solo il 20% della popolazione adulta italiana è in grado di usare la lingua italiana come strumento che fornisca “gli strumenti minimi indispensabili di lettura, scrittura e calcolo necessari per orientarsi in una società contemporanea”

Mi sai dire:
1) Che c'entra col "neo-liberismo" e coi test "PISA" questo?
2) Perchè non c'entrano nulla gli insegnanti con questi bei risultati.


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Kevin
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Non provi nulla in entrambi i casi.

La Francia non brilla a quei test, eppure ha un ottimo sistema scolastico.

Il dato più interessante riportato da mincuo è quello del De Mauro, perchè lì non si fanno delle comparazioni su sistemi educativi troppo diversi.

Non sono d'accordo però con le conclusioni e cioè che la maggiore responsabilità dell'analfabetismo funzionale sia degli insegnanti.
Ci sono molteplici fattori da tenere in considerazione. Certamente ci sono degli insegnanti che non sono all'altezza, ma c'è anche da tenere conto dei media come veicolo di ignoranza, delle famiglie che vedono la scuola non più come luogo di formazione ma come parcheggio per la prole.

Oltretutto quando si dice insegnanti bisogna specificare. Dalla mia esperienza vedo che la maggior parte degli studenti hanno gravi lacune sulle basi, ma quelle si apprendono alle elementari. Se uno studente non sa le tabelline non te la puoi prendere con l'insegnante della scuola secondaria.
Eppure i governi che si sono via via susseguiti hanno sempre toccato la scuola secondaria lasciando scoperto il vero punto debole del nostro sistema scolastico: la scuola elementare.


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mincuo
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@Kevin.
-La Francia non brilla e non ha un "ottimo sistema scolastico". Però sta mediamente dentro i 34 OCSE. Quello è il punto.
-I media Francesi o USA o Inglesi o Spagnoli non è che sono molto meglio dei nostri anche perchè tre quarti dei programmi nostri in TV sono quelli, cioè non prodotti da noi.
-La scuola elementare è responsabile altrettanto. Ma più responsabile per me è la sindacalizzazione, burocratizzazione, appiattimento e deresponsabilizzazione a partire dagli anni 70.
Oltre naturalmente alle "modernizzazioni" della scuola, sempre a partire dal '68, che hanno creato degli asinifici al posto delle scuole.
Credo che sia superfluo ricordare "il voto di gruppo" o "il voto politico" tra le varie perle educative introdotte.
Tuttora in vigore in alcune facoltà.

In ogni caso:

"Nello studio, datato 2008 e quindi stilato in tempi non sospetti, De Mauro riporta che:
il 5% degli italiani tra i 14 e i 65 anni è sostanzialmente analfabeta, cioé non in grado di distinguere lettere e cifre.
Il 38% degli italiani sa leggere, cioé riconoscere lettere e numeri [caspita, dei fenomeni!], ma ha difficoltà evidenti di lettura. [Ah, ecco...].
Il 33% degli italiani che sa leggere con fluenza ha difficoltà di comprensione del testo, e cioé, parole dello stesso De Mauro:

“un testo scritto che riguardi fatti collettivi, di rilievo anche nella vita quotidiana, è oltre la portata delle loro capacità di lettura e scrittura, un grafico con qualche percentuale è un’icona incomprensibile”

Solo il 20% della popolazione adulta italiana è in grado di usare la lingua italiana come strumento che fornisca “gli strumenti minimi indispensabili di lettura, scrittura e calcolo necessari per orientarsi in una società contemporanea”

Ora questo coi test e coi diversi sistemi scolastici non c'entra nulla.
Qui si parla di NON saper LEGGERE, SCRIVERE, COMPRENDERE UN TESTO e FARE UNA ELEMENTARE OPERAZIONE LOGICA.
E questo lo rileva de MAURO, ma lo rilevano pure i test, indipendentemente dai "diversi sistemi scolastici" .
Perchè quelli di livello basso sono niente di più che capire un testo e fare operazioni relativamente semplici.
E non cambia quale sistema diverso te lo insegna.
O le sai fare o no. E gli Italiani sono tra gli ultimi.
Per De Mauro e pure per i test. Questo è.

Mi permetti che QUALUNQUE diverso SISTEMA dovrebbe essere in grado di insegnare questo bel tanto?


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mincuo
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@ Polm non ho mica scritto io:

(P.S. Con il termine "moltissimi" mi riferivo all'impegno e alla disponibilità che ci mettono e non a qualità e competenze. Su 100 che ne ho conosciuti, 85-90 rispettano quel criterio.

Ora delle tre l'una:
1) O erano adeguati e allora avevano 20 anni di tempo e "di impegno" per accorgersi dello sfacelo di alunni che non capivano nemeno un testo, così come descrive de Mauro. E quindi avevano tempo per "impegnarsi" almeno saltuariamente anche in qualcosa di diverso dal tirare 10 EUR di più di stipendio.
2) O erano inadeguati al punto da non accorgersene nemmeno.
3) O se ne erano accorti ma allora tanto impegno per cambiare le cose (800.000 persone, non uno solo) non ce l'hanno poi messo più di tanto...


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Kevin
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Mincuo, sulla sindacalizzazione, burocratizzazione etc. sono d'accordo.
Ti racconto un aneddoto (uno dei tanti) abbastanza significativo.

Avevo uno studente a cui davo lezioni private che era in terza media e un giorno notai che non era andato avanti con il programma. Così gli chiesi perchè non era andato avanti con il programma. Mi disse che la sua insegnante di matematica quel giorno fece una specie di comizio in aula in cui se la prendeva con Berlusconi (ti parlo di 5-6 anni fa).

Concludere però che la maggior parte degli insegnanti siano così è una generalizzazione affrettata e non me la sento di generalizzare. Ma va detto, per onestà, che ci sono anche queste persone.

Sulla modernizzazione dipende. Il mondo cambia e trovo corretto che i programmi scolastici vengano aggiornati. Il guaio è che si è declinata la "modernizzazione" come "tutti promossi" o "digitale" o "interazione" e altre cazzate di questo tipo.
Non è però solo un male italiano, sia chiaro.
Sembra sia un problema occidentale, ma qui entriamo in altre questioni.


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Rosanna
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Non provi nulla in entrambi i casi.

La Francia non brilla a quei test, eppure ha un ottimo sistema scolastico.

Il dato più interessante riportato da mincuo è quello del De Mauro, perchè lì non si fanno delle comparazioni su sistemi educativi troppo diversi.

Non sono d'accordo però con le conclusioni e cioè che la maggiore responsabilità dell'analfabetismo funzionale sia degli insegnanti.
Ci sono molteplici fattori da tenere in considerazione. Certamente ci sono degli insegnanti che non sono all'altezza, ma c'è anche da tenere conto dei media come veicolo di ignoranza, delle famiglie che vedono la scuola non più come luogo di formazione ma come parcheggio per la prole.

Oltretutto quando si dice insegnanti bisogna specificare. Dalla mia esperienza vedo che la maggior parte degli studenti hanno gravi lacune sulle basi, ma quelle si apprendono alle elementari. Se uno studente non sa le tabelline non te la puoi prendere con l'insegnante della scuola secondaria.
Eppure i governi che si sono via via susseguiti hanno sempre toccato la scuola secondaria lasciando scoperto il vero punto debole del nostro sistema scolastico: la scuola elementare.

Hai ragione Kevin, l'ideologia non ci interessa, come hai detto giustamente, ma a molti su questo sito interessa eccome, tanto che non perdono occasione per demonizzare la scuola pubblica, facendo indagini parziali, superficiali e facendosi guidare da preconcetti ideologici ...

Hai ragione quando dici che il problema è anche della scuola elementare, infatti il maestro "unico" della riforma Gelmini è stata una scelta demenziale e utile soltanto al risparmio economico, per altro come fa un maestro solo ad insegnare tante materie, necessarie per affrontare la complessità del mondo di oggi?

E come mai un insegnante solo è meglio di tre?

Misteri della fede ...


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MarioG
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Hai ragione quando dici che il problema è anche della scuola elementare, infatti il maestro "unico" della riforma Gelmini è stata una scelta demenziale e utile soltanto al risparmio economico, per altro come fa un maestro solo ad insegnare tante materie, necessarie per affrontare la complessità del mondo di oggi?

🙄 🙄

Capisco che per certi insegnanti un insegnamento a tutto tondo con un pubblico dai 6 agli 11 anni sia spiazzante.
(Soprattutto se nulla sanno di gender!)
Qui si parla di insegnamenti che necessitano di una dozzina di specializzazioni!
Non si puo' pretendere che un singolo insegnante spazi da Cristoforo Colombo all'area del cerchio.

PS.
E per fortuna che Kevin si lamentava degli studenti di secondaria che faticano con le tabelline, non con le equazioni di secondo grado ...


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ohmygod
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mincuo:- Mi permetti che QUALUNQUE diverso SISTEMA dovrebbe essere in grado di insegnare questo bel tanto?

ho rifiutato l'invito a cui far giungere questi appunti che per altro erano stati scitti per il silenzio... però grazie di avermi tirato in ballo.

?!? Mi permetti che QUALUNQUE diverso SISTEMA dovrebbe essere in grado di insegnare che una sequela la si considera ciclica, lineare, matematica in quanto il pensare è soggetto a cambiamenti ciclici, lineari, matematici. a volte nello spazio di un attimo ma con questi chiari dl Luna è salutare oscurarsi.


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mincuo
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Hai ragione Kevin, l'ideologia non ci interessa, come hai detto giustamente, ma a molti su questo sito interessa eccome, tanto che non perdono occasione per demonizzare la scuola pubblica, facendo indagini parziali, superficiali e facendosi guidare da preconcetti ideologici ...

Io ci tengo che si veda bene che razza di personaggio. (Non una novità, peraltro...)
A parte l'intelligenza rasoterra di scrivere cose che la espongono a figure che neanche.......

Perchè di "parziale", "ideologico" "superficiale" e che "demonizza la scuola pubblica" c'è niente di meno che l'ex MINISTRO DELLA PUBBLICA ISTRUZIONE.

CHE RIPORTO:

"Nello studio, datato 2008 e quindi stilato in tempi non sospetti, De Mauro riporta che:
il 5% degli italiani tra i 14 e i 65 anni è sostanzialmente analfabeta, cioé non in grado di distinguere lettere e cifre.
Il 38% degli italiani sa leggere, cioé riconoscere lettere e numeri, ma ha difficoltà evidenti di lettura.
Il 33% degli italiani che sa leggere con fluenza ha difficoltà di comprensione del testo,
e cioé, parole dello stesso De Mauro:

“un testo scritto che riguardi fatti collettivi, di rilievo anche nella vita quotidiana, è oltre la portata delle loro capacità di lettura e scrittura, un grafico con qualche percentuale è un’icona incomprensibile”

Solo il 20% della popolazione adulta italiana è in grado di usare la lingua italiana come strumento che fornisca “gli strumenti minimi indispensabili di lettura, scrittura e calcolo necessari per orientarsi in una società contemporanea”

Chi gliele avrà fornite all'80% degli Italiani in tutti questi anni queste eccelse qualità culturali?

N.B.
Il resto: "parziale", "ideologico" e "superficiale" è:

-PIAAC – Programme for the International Assessment of Adult Competencies – OCSE. (Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico. 34 Paesi. Indagine su 166mila soggetti).
-WEF (Con ONU, UNESCO, UNICEF, ecc..) – 144 Governi e Ministeri dell'Istruzione.
-ISTAT (per la tabella dati)
-European Commission/EACEA/EURIDICE/
-IEA International Association for the Evaluation of Educational Achievement. 53 paesi.
-MIUR
-Gianna Barbieri (Ministero della Pubblica Istruzione, servizio statistico).

P.S.
La menzogna per sistema, la calunnia come prassi, l'inversione come metodo.
Una volta che li avete inquadrati non si sbaglia MAI, ma proprio MAI..


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Ti racconto un aneddoto (uno dei tanti) abbastanza significativo.

Kevin,
aneddoti a parte, dal punto di vista delle competenze, come valuti il corpo docente che hai incontrato durante il tuo percorso di studi?


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Primadellesabbie
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Propongo di fare ricerche sui diversi indici di entusiasmo (e sui relativi indici di resistenza) con cui é stato accolto il mondo post-moderno nei diversi Paesi, sono convinto che abbia a che fare in modo diretto con la capacità di insegnare e di apprendere che si può verificare oggi, e sulle conseguenti differenze di scolarizzazione.

Ci sono molte altre considerazioni che potrebbero aiutare, come il primo grafico qui:

http://ourworldindata.org/data/education-knowledge/literacy/

o situazioni diverse come, da una certa età, la possibilità di intravvedere le possibilità di finalizzazione dei propri studi, che aiuta l'interesse e la focalizzazione, ma che, essendo ideologicamente inutilizzabili, non interessano più di tanto.

Seguo, da quando é comparso, questo ranking, che pare sia stato pensato per selezionare le università dove distribuire gli studenti cinesi:

http://www.shanghairanking.com/ARWU2015.html

date un'occhiata alla metodologia applicata:

http://www.shanghairanking.com/ARWU-Methodology-2015.html

e alle statistiche, anche degli anni precedenti...


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polm
 polm
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Ora delle tre l'una:
1) O erano adeguati e allora avevano 20 anni di tempo e "di impegno" per accorgersi dello sfacelo di alunni che non capivano nemeno un testo, così come descrive de Mauro. E quindi avevano tempo per "impegnarsi" almeno saltuariamente anche in qualcosa di diverso dal tirare 10 EUR di più di stipendio.
2) O erano inadeguati al punto da non accorgersene nemmeno.
3) O se ne erano accorti ma allora tanto impegno per cambiare le cose (800.000 persone, non uno solo) non ce l'hanno poi messo più di tanto...

@mincuo, stai sbroccando... riprenditi!
Io ho replicato alla tua accusa di "...nella massa una schifezza anche dal punto di vista morale..." riportando semplicemente la mia esperienza su quell'aspetto.

Cosa c'entrano "800.000 persone..." (mica li ho conosciuti tutti, eh?)
Cosa c'entrano "20 anni di tempo per... " o "accorgersi dell sfacelo"!
Un docente non segue mica uno studente per 20 anni, assistendo al "suo sfacelo"?! (E gli studenti non son mica tutti uguali, eh!)

Cioè, fammi capire bene: siamo passati dalle statistiche che sanciscono l'inferiorità professionale dei docenti italiani! (che io non ti ho contestato, che siano veritiere o no)... all'inferiorità morale ed etica della "razza docente italiana" (Alla quale io ho semplicemente replicato con la MIA esperienza)... per arrivare alla:
INFERIORITA' MORALE E/O PROFESSIONALE DEI SINGOLI DOCENTI PER IL SEMPLICE FATTO DI ESSERE DOCENTI!

(Perché è questo che emerge dal tuo quote e successiva puntualizzazione)

Guarda, in questo 3D il nostro dialogo si è ridotto ad un "tu hai detto questo... io ho detto questo... etc" che inquina la discussione e basta, perciò io la chiudo qui.


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Kevin
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Nat,

Il mio unico contatto con la scuola pubblica è stato alle superiori.
Nella scuola pubblica, per mia esperienza, ci sono i casi più disparati. L' insegnante di inglese e quella di latino erano in gamba. Quella di disegno non conosceva la lingua italiana, quella di scienze si esprimeva quasi in dialetto e non conosceva un accidenti di quello che doveva insegnare.
Gli altri erano nella norma.
Ma l'ho detto, si compensano.
Bisogna chiedersi semmai come è stato possibile che certi insegnanti superassero i concorsi. Sparare a zero su di loro è facile, ma i primi responsabili di questo scempio della scuola sono stati i ceti dirigenti italiani che l'hanno sempre vista come un serbatoio di voti.

Comunque nella storia ogni generazione si lamentava che la successiva non studiava come quella precedente. E' 2000 anni che si sentono questi discorsi eppure la scienza, la tecnologia e tutto il resto vanno avanti.
Gli stessi discorsi che si sentono ancora oggi sulla decadenza della scuola italiana si sentivano nel 1905 da Giuseppe Fraccaroli [1]:


I ragazzi nelle scuole italiane imparano l’ozio, l’indisciplina, la menzogna, la frode, il disprezzo per la legge, per il sapere e per l’autorità. [...] I ragazzi passano otto anni tra il latino e il greco, senza apprendere nulla o quasi nulla.

E ancora:


gli insegnanti sono mal pagati, ma alcuni di essi sono pagati anche troppo per quello che valgono.

[1] U. Benedetti, Stanno bocciando la scuola, Sansoni (1973)

Solite storie trite e ritrite.


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