Target 2, chi era c...
 
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Target 2, chi era costui?


AlbertoConti
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Delle due l’una: o siamo un’economia unica con una moneta unica, o siamo due economie diverse e separate, in ostile competizione, con un rapporto di cambio 1:1 fissato per legge. Già, ma in quest’ultimo caso di chi è questa legge, del vincitore, dello sconfitto, o di terze parti non dichiarate che si nascondono dietro ad una sigla politicamente vuota come la UE, probabilmente eterodiretta da oltreatlantico? Ma questa è un’altra storia.
Limitiamoci per ora alla diatriba Italia-Spagna contro Germania, sulla eventuale futura liquidazione dei cosiddetti saldi Target 2 in caso di abbandono dell’euro.
Che diavolo è questo Target 2? Dicono che sia una questione puramente tecnica, un metodo per agevolare i pagamenti nell’eurozona. Insomma, un regolamento interbancario di cui i cittadini europei non devono preoccuparsi, neppure per dipanare il lungo acronimo. E infatti non ne sanno nulla, o quasi, almeno fino al giorno in cui l’euro si rivelerà come il dollaro di Bretton Woods, cioè una truffa in piena regola, e verrà abbandonato in quanto tale. Con una differenza, che nessuno dei Paesi membri dell’euro potrà sostituirlo col petrodollaro o surrogati similari, cosicché l’euro semplicemente sparirà del tutto, con l’ignominia che si è meritata. Già, perché quel giorno, quando l’euro verrà abbandonato, la Bundesbank reclamerà i suoi crediti principalmente verso Banca d’Italia e Banco de España. E non si tratta di bruscolini, ma di qualcosa che tende rapidamente all’ordine dei mille miliardi.
Allora vediamo di capirci qualche cosa, finché siamo ancora in tempo a pararci le chiappe, già messe a dura prova in tanti altri euro-modi.
Quando si è istituita l’eurozona si è anche costituita la Banca Centrale Europea, con l’apporto dei Paesi fondatori. In pratica si è costituito il SEBC, o sistema europeo delle banche centrali, una per ogni Nazione europea facente parte dell’eurozona, e non solo (vedi ad esempio il caso della Bank of England e relativa Brexit, ma anche questa è un’altra storia). Le quote di sottoscrizione della BCE sono circa del 18% per Germania, del 14,1% per la Francia, del 12,3% per l’Italia, del 8,8% per la Spagna, più le altre minori.
In soldoni si è fatto una sorta di consorzio delle Banche Centrali che si sono messe sotto il controllo e la politica monetaria della BCE, un po’ come negli USA con la FED e le sue filiali nei vari Stati Federali.
Il Target 2 prevede che quando si effettua un pagamento in euro tra Paesi membri, le rispettive banche centrali rispettivamente s’indebitano e s’increditano tra loro per la corrispondente somma, rendendosi garanti di un trasferimento rapido ed efficiente di denaro transfrontaliero. L’esempio didattico è quello del Sig. Rossi Mario che si compra una Golf, pagandola tramite assegno al concessionario italiano della Volkswagen. Questi a sua volta, tramite la sua banca italiana, paga la vettura alla Volkswagen su banca tedesca.
Questi soldi si fermano però in Banca d’Italia, che s’incredita verso la banca del concessionario, e s’indebita verso la Bundesbank, che a sua volta liquida l’importo alla banca tedesca scelta da Volkswagen, in forma ovviamente di accredito. Ricordiamo che tutte le banche regolano a fine giornata i loro movimenti sul rispettivo conto aperto presso la loro Banca Centrale, che non è la BCE, ma una sorta di filiale della BCE.
Sempre “in soldoni” il flusso di denaro uscente dal mercato italiano che compra “made in Germany” non valica la frontiera, ma formalmente è come se restasse nel Bel Paese, lasciando a Banca d’Italia un bel debitone aggregato verso Bundesbank, pari al disavanzo commerciale tra i due rispettivi Paesi. Non è così che succede verso Paesi extra-UE, con i quali occorre operare un cambio valute, la cui contabilità non da scampo: la necessaria valuta straniera o ce l’hai o se no non compri merce, così che la bilancia dei pagamenti import-export è costretta a tendere all’equilibrio, come pure i rispettivi cambi ovviamente. E questa è cosa buona e giusta, stimolo di sano autosostentamento delle rispettive economie e di pace ed armonia tra i rispettivi popoli.
E’ chiaro il concetto? I Paesi membri dell’eurozona si fanno una concorrenza spietata, una guerra commerciale senza regole d’alcun genere, tantomeno la regola naturale dei cambi flessibili in funzione delle rispettive inflazioni, costi di produzione, e tutti gli altri parametri che descrivono le differenti dinamiche economiche. Il sogno di “convergere” sugli stessi parametri economici e stili di vita si è già clamorosamente infranto, mentre è inesorabilmente emersa la tendenza contraria, a divergere, fino al limite tragico della Grecia. Però facciamo ancora finta di essere una cosa sola, tutti amiconi con una bella moneta unica che insegue (o sostiene?) la monetona di riferimento a stelle e strisce. La stabilità monetaria è stata raggiunta, questa sì, anche troppo, come l’encefalogramma piatto di un morto, grazie alla compressione dei consumi per insufficienza salariale.
Tornando al Target 2 possiamo ora valutare se sia solo una tecnica per facilitare i pagamenti interbancari o se invece abbia effetti importanti sull’economia dei Paesi con gravi squilibri nella bilancia dei pagamenti, cioè importatori netti seriali ed esportatori netti smodati e cronici. Nel caso nostro il Target 2 ha contribuito a prolungare oltre ogni ragionevole limite la capacità di spesa per indebitamento degli italiani, con conseguente rarefazione monetaria?
E, per contro, ha stimolato la già ipertrofica produttività tedesca con un esubero di crediti emessi di fatto dalla Bundesbank, anche se non dichiarati come produzione di moneta aggiunta? Se sì, tale moneta aggiunta in una particolare economia si stempera e compensa nel mare magnum della moneta unica, senza inflazionarla.
Draghi, su evidenti pressioni di Weidmann, ha già ventilato la “necessità” di ripianare i debiti-crediti tra Banche Centrali in caso di uscita di un solo Paese dall’euro, non considerando neppure l’ipotesi della fine generalizzata dell’euro contro la quale è da sempre pronto a “fare di tutto”. Questo significherebbe per noi un esborso di diverse centinaia di miliardi in valuta straniera, cioè euri, oltre ad altri costi da divorzio ed a quelli già sostenuti precedentemente per restare nel matrimonio eurista.
D’altro canto è pur vero che l’impossibilità formale di emissione di moneta FIAT per le Banche Centrali appartenenti al SEBC viene di fatto scavalcata dal Target 2, mentre a livello sistemico i Quantitative Easing che gonfiano il bilancio della BCE coprono abbondantemente il tutto, con l’opportuna cortina fumogena di quei tecnicismi sistemici ai quali ci ha abituato da tempo una finanza globalizzata e impazzita, in rapida espansione molto, moltissimo oltre i limiti dell’economia reale.
Ammetto che si fatica ad individuare il nocciolo dell’imbroglio nella sola tecnica monetaria, come fosse il chiaro reato di un baro. Il motivo è nel fatto che ogni scelta tecnica nella gestione della moneta è sempre legalizzata ma ha effetti ben precisi sulle dinamiche economiche, cioè è una scelta soprattutto politica, sui fini che si vogliono perseguire con lo strumento monetario declinato con quelle regole piuttosto che altre.
Le regole di Maastricht-Lisbona più i vari trattati con oltreoceano descrivono chiaramente il modello economico vigente, ma evidentemente non bastano a sanare le divergenze e le instabilità che esse stesse generano a livello sistemico. Per questo occorrono altre porcate integrative a sostegno di un sistema politicamente truffaldino, e sempre per questo occorre ammantarle di mistero e tecnicismi fino a renderle incomprensibili al grande pubblico, come per il MES (meccanismo salva-Stati, pardon volevo dire salva-Banche) e molti altri, tra cui questo strano Target 2, del quale è bene occuparsi, prima che i suoi fautori si occupino di noi e dei nostri residui risparmi scampati alla predazione.
Una volta chiaro il meccanismo resta da valutare cosa sia più giusto, se rimborsare i debiti Target 2 come dicono i più influenti funzionari euristi o piuttosto considerarli nulli e pretendere i corrispondenti danni di guerra.

Alberto Conti


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esca
 esca
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Ci sarebbe davvero da pretendere i danni di guerra.
Si puo' solo diffidare di chi seguita a difendere euro e UE, cause di disgrazie non solo finanziarie per una realta" come quella italiana.
Un rapporto basato sul parassitismo debilita e alla lunga uccide l'organismo parassitato, e' una certezza se non si inverte la rotta. Forse a tutta la cricca pro euro-Ue interessano i cadaveri?
Il progetto Europa unita e' stato un miserevole fallimento; i tacconi, le riforme e "far sentire piu' voce a Bruxelles" sono parole al vento. Va smantellato tutto e rifondato, eventualmente, su altri presupposti e soprattuto in difesa e a favore dei diritti dei cittadini e per il bene degli stati, e non in esclusivo asservimento della finanza.
E aggiungo che i danni li paga chi li ha prodotti. Il resto delle chiacchiere da bellimbusti e' propaganda.


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Hito
 Hito
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Il fatto è che vengono trattati come "saldi" quelli che in realtà sono flussi; nel'esempio fatto, infatti, il Sig. Rossi paga la sua automobile in contanti, ma l'importo finisce comunque nel conteggio; non ricordo bene la quastione, ma Marco Zanni aveva costretto Draghi a svicolare in un "non si può uscire dall'euro" (si parlava di un importo folle di crediti per la Germania)... Meglio che l'Europa finisca con al governo gente che ci capisce qualcosa, altrimenti non so cosa ci faranno pagare.


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azul
 azul
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Per avere una idea delle somme, siamo arrivati a 435 miliardi di "debito" target 2 per l'Italia e di 367 miliardi per la Spagna. Se non ricordo male all'epoca della famosa interrogazione di Zanni a Draghi, lo stesso Zanni e Borghi commentarono con un certo sarcasmo la necessità di ripagare questo debito, addossandone il gravame sulla stessa BCE. Bagnai ancora non ho ben capito come la pensi in proposito, mentre una certa preoccupazione la palesava il suo collega Cesaratto. Sarebbe interessante approfondire. Intanto vi risegnalo l'articolo da me postato qualche giorno fa sul forum: https://comedonchisciotte.org/forum-cdc/#/discussion/99044/weidmann-chiedera-le-riserve-auree-italiane-85-miliardi-di-euro-a-garanzia-del-debito-target-2

Come si può intuire dopo aver chiesto l'oro, ci offriranno il commissariamento, per esigere infine la consegna dei primogeniti.


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AlbertoConti
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Grazie azul, con la "consegna dei primogeniti" mi hai fatto iniziare bene la giornata, con una risata.
Grazie anche per la segnalazione dell'articolo di Andrea Del Monaco, che conferma quanto ho scritto sopra.
Quel che occorre rimarcare, a mio avviso, è che il meccanismo Target 2 rappresenta molto più di una semplice tecnica contabile sui pagamenti transfrontalieri, perché è in realtà una precisa scelta strategica su come collocare i disavanzi nella bilancia dei pagamenti tra Paesi membri. Quindi è una realtà strategica che denuncia chiaramente la vera natura dell'euro: nient'affatto una "moneta unica comune", come in effetti sembra ai cittadini europei che lo adottano, bensì tante diverse monete, una per ogni Stato dell'eurozona, con un cambio reciproco forzosamente inchiodato al rapporto 1:1, qualunque cosa accada, e senza prevedere alcun meccanismo regolatore degli squilibri che nella teoria e nella pratica inevitabilmente si verificano.
Perfino nella realizzazione del contante si vedono chiaramente le differenze tra gli euri spagnoli, italiani, tedeschi, ecc. Nelle monete metalliche basta guardare le immagini raffigurate (ma queste sono emesse dagi singoli Stati), mentre nelle banconote basta guardare le iniziali del numero di serie (che, per inciso, non è neppure un numero progressivo), distinte per Paese di emissione. Sì, perché è vero che le banconote portano tutte lo stesso marchio di fabbrica BCE, con firma di Mario Draghi, ma vengono emesse in proporzione e assegnate per la distribuzione alle banche centrali del SEBC. Se poi fisicamente la banconota spagnola varca le frontiere e finisce in Germania, viene accettata dai tedeschi come buona grazie alla garanzia di cambio 1:1 con l'euro-marco tedesco.
Questo significa che gli Stati membri economicamente vinti nella competizione commerciale sono costretti ad utilizzare una moneta straniera, che impone loro le regole economico-politiche dopo aver imposto quelle "naturali" di un mercato truffaldino, quali lo spread sui bond, il dumping salariale (difficile da capire, essendo una questione relativa alle dinamiche economiche interne di ogni Paese), il dumping finanziario dovuto alla diversa concentrazione o rarefazione monetaria, prima ancora che al rating. Ed è proprio questo che fa il Target 2, creare rarefazione monetaria nel Paese importatore e concentrazione monetaria nel Paese esportatore, come se le rispettive Banche Centrali drenassero ed emettessero moneta scritturale FIAT, nelle quantità ben superiori a quelle delle semplici banconote.
In pratica il debito Target 2 è già pagato, giorno per giorno, con le conseguenze sistemiche sull'economia del Paese importatore netto, a causa del "dumping finanziario" del Paese esportatore netto.
Chiarito questo punto si può anche discutere dei risarcimenti reciproci in caso di divorzio dalla moneta unica, nella dimensione sistemica che è quella propria delle pendenze tra Nazioni diverse, visto che la UE di fatto non è mai esistita, ne a livello politico ne tanto meno a livello economico (gli accordi truffa non fanno unione, quanto piuttosto sono generatori di divisioni, anche al di là di quelle che sarebbero per semplici ragioni di differenti identità).
Per i negazionisti della truffa economico-politica insita nell'euro il discorso sarebbe ancora più semplice: il SEBC, o BCE che dir si voglia, ha deciso le gestioni dei flussi e se ne è presa la responsabilità, trattando l'eurozona come unitaria e paritaria. Pertanto nulla è dovuto in caso di scioglimento.
Ma ve lo immaginate un litigio tra Stati Federali americani su chi deve cosa a chi, nel caso di scioglimento del dollaro?


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azul
 azul
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In linea di principio hai perfettamente ragione, nel mondo reale, invece, dove siamo rappresentanti da una banda di incompetenti microcefali, c'è da avere paura. D'altra parte le minacce di Draghi ieri, come la richiesta delle riserve auree domani da parte di Weidmann, un significato preciso devono averlo. E' chiaro, comunque, che il giorno della rottura dell'euro si arriverà a dei negoziati difficili e complessi e sarà maledettamente importante avere nelle sedi opportune persone preparatissime, ferrate e che soprattutto "...esercitino le proprie funzioni nell'interesse esclusivo della nazione".

Mi viene da pensare poi ad uno dei pochi apparenti consumistici vantaggi dell'euro: quello di poter comprare, ad es., un'automobile o un elettrodomestico tedesco allo stesso prezzo di uno italiano. Ebbene, anche questo supposto vantaggio, con la storia del debito target 2 da restituire, si rivelerebbe una colossale truffa: la Volskwagen o l'Audi che abbiamo già pagato regolarmente, dovremo ripagarla di nuovo via imposta straordinaria "celochiedeleuropa".


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AlbertoConti
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In effetti quelli che sembrano vantaggi individuali per il consumatore vengono pagati a ben più caro prezzo dal cittadino. Del resto questa è stata l'esca della trappola eurista, perfettamente in linea con la filosofia sottostante, che esalta i pruriti dell'individuo, dell'io egocentrico alienato dal sè autentico, mentre deprime, demonizzandole, le più naturali pulsioni sociali, per il bene comune dal quale, solo, può derivare il bene individuale, e non viceversa, come l'esperienza dovrebbe insegnare se non ci avessero rimbambiti martellandoci con milionate di falsi messaggi quotidiani, attraverso tutti i canali possibili.
Restando al caso specifico dei "debiti" Target 2, chi sono i soggetti in questione? Non certo l'acquirente e il venditore della Golf, le cui posizioni contabili vengono immediatamente chiuse senza alcuna lamentela d'ambo le parti, bensì i "sistemi" economici nel loro insieme (ecco che qui la questione sociale cacciata dalla porta rientra dalla finestra), che vengono penalizzati e premiati nel loro insieme, con tutte le conseguenze a catena che aggravano le sperequazioni nelle rispettive economie reali. La questione contabile sarebbe solo la ciliegina sulla torta, per gli uni, o la goccia che fa traboccare il vaso, per gli altri (che siamo noi), se venisse reclamata in caso di scioglimento del patto eurista. Sarebbe comunque un reclamo illegittimo, tanto quanto irrazionale è stato attuare il sistema Target 2. Confondere le logiche individuali con le logiche sistemiche è il cuore stesso della truffa eurista, possibile solo per la grande ignoranza diffusa su cosa è come funziona la moneta.


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