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TI: Barchi, no all'austerita', si' a Keynes


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http://www.liberatv.ch/articolo/31753/varoufakis-iglesias-no-barchi-lex-presidente-del-plr-boccia-lausterita-contro-la

Varoufakis? Iglesias? No, Barchi! L'ex presidente del PLR boccia l'austerita': "Contro la crisi la ricetta keynesiana resta l'unica percorribile"
L'ex presidente del PLR: "Lo Stato non puo' permettersi di abbandonare i cittadini che non riescono a far quadrare il bilancio.. Ma dico 'no' ai salari minimi"

20 gennaio 2016

LUGANO - "No all'austerita': per uscire dalla crisi la ricetta keynesiana resta l'unica percorribile". Chi l'ha detto? Yanis Varoufakis o il leader di Podemos Pablo Iglesias? Macche'! L'autore della citazione e' niente meno che Pier Felice Barchi. "Senza un sostegno (dello Stato) alla domanda globale, i redditi non aumentano e, di conseguenza, nemmeno i consumi". Tuttavia, precisa Barchi, la responsabilita' dei politici nell'applicare questo genere di politica e' enorme: il confine tra finire in bancarotta e ottenere risultati e' molto ma molto sottile.

L'ex presidente del PLR, in un lungo articolo apparso oggi sulla Regione dedicato alla crisi economica e alle ripercussioni sociali da essa prodotta, sorprende proponendo ricette che certo non sono di solito sulla bocca di esponenti liberali.

L'analisi di Barchi e' molto articolata e dettagliata: per questo vi invitiamo ad andare a leggere sul quotidiano bellinzonese il suo scritto nella versione integrale. Qui, proviamo a farne un piccolo riassunto. "Migliaia di contribuenti - scrive l'ex Consigliere Nazionale (*) - dispongono di un reddito mensile inferiore al tenor di vita. Cio' riguarda soprattutto persone con doppia economia domestica. Il salario vien utilizzato per pagare prioritariamente le imposte e i premi di cassa malati. Questa priorita' viene rispettata per non incappare in precetti esecutivi che di fatto impedirebbero, tra l'altro, al debitore di prendere in affitto un appartamento. Da quando viviamo nella societa' del consumismo nessun proprietario di stabili da' in locazione alloggi a inquilini con precedenti di (possibile) insolvibilita'. Per il resto, ossia pagati le imposte e i premi di cassa malati, interviene l'assistenza pubblica. Lo Stato non puo' permettersi di abbandonare a se stessi cittadini che non riescono a far quadrare il bilancio familiare. Penso soprattutto a famiglie monoparentali e a coniugi separati che sono all'origine di piu' famiglie".

"Affermazioni nel senso che le aliquote delle imposte non saranno in nessun caso toccate verso l'alto - argomenta ancora Barchi - sono puramente ipocrite. A meno che si dimostri che e' possibile far lievitare le entrate al di la' delle bazzecole di insignificanti aumenti di tasse di cancelleria e simili. La verita' e' che in Ticino non si vuole ancora ammettere che i consumi superano il potere d'acquisto ossia le capacita' di spendere dei consumatori. Sennonche' ridurre i consumi peggiorerebbe la congiuntura economica con una contrazione del prodotto interno lordo. Nuove spese per investimenti indispensabili devono essere approvate solo se i consumi producono un "return". Lo Stato deve preventivare spese che saranno inevitabili per far fronte ai casi sempre piu' diffusi di indigenza".

Ma detto questo l'ex presidente del PLR dice comunque "no" al principio dei salari minimi: "All'origine della diffusa indigenza che determina gli interventi dell'assistenza pubblica - premette - sono i salari che in piu' settori sono in Ticino inferiori a quelli praticati in buona parte degli altri Cantoni. Non sostengo che si debba legiferare in materia di salari minimi. Sono convinto che il libero mercato e' in grado di autoregolarsi. Lo Stato deve intervenire solo dove si verifichino degli abusi. Al piu' il legislatore potrebbe ampliare gli estremi dell'applicazione del reato di usura, che e' il pendant penale della 'Uebervorteilung' (lesione) dell'art. 21 del Codice svizzero delle obbligazioni. Il mondo economico dovrebbe, dal canto suo, convincere gli imprenditori che salari inferiori al normale tenor di vita dei lavoratori si ritorcono comunque contro l'economia. In effetti, le spese dell'assistenza pubblica sono finanziate dall'erario e quindi, in ultima analisi, dai contribuenti".

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(*) parlamentare


Citazione
FlavioBosio
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Post: 223
 

«Il mondo economico dovrebbe, dal canto suo, convincere gli imprenditori che salari inferiori al normale tenore di vita dei lavoratori si ritorcono comunque contro l'economia.»

Che acume, poi ci si domanda perché il mondo sta andando a remengo, ricette keynesiane!


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vic
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quella frase e' rivolta a quegli imprenditori italiani (non sono tutti cosi') che arrivano qua col loro bagaglio di "furbizia" nonche' di arroganza, per esempio quando spiegano al loro lavoratore perche' deve accettare salari piu' bassi del limite di poverta'. Cosi' il dumping salariale procede.

Ora e' vecchio Barchi, e pure ha acciacchi di salute, ma guarda che quando era in forze non era un politico barlafuso, tutt'altro.

Comunque m'arrendo, in Italia non si capira' mai cosa e' stato il partito liberale per la Svizzera e per il Ticino.

Sulle ricette keynesiane porto come esempio l'Alptransit. Nessuno l'ha mai chiamata ricetta Keynesiana, ma di fatto lo e'. E ha creato un sacco di lavoro ben remunerato pure per tantissimi italiani, fra l'altro.

In Italia invece si preferisce investire in aerei militari, in spedizioni in Afghanistan o chissa' dove, si va a far guerra alla Libia con cui s'e' appena firmato un trattato d'amicizia. Quelle si' che sono scelte politiche avvedute non Keynesiane! Per non dire dello smantellamento totale degli assets di stato. Che bravi!


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