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TI - Gobbi: perche' si chiudono i valichi di frontiera secondari di notte


vic
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http://www.liberatv.ch/it/article/34726/gobbi-a-muso-duro-ecco-perch-abbiamo-chiuso-tre-valichi-di-notte-e-perch-li-chiuderei-tutti-la-decisione-stata-di-berna-che-l-ha-comunicata-a-roma-ma-dall-altra-parte-del-confine-pi-facile-sbraitare-che-andare-al-nocciolo-del-problema-non-sto-discriminando-nessuno-e-non-far-dietrofront-nemmeno-sul-casellario-giudiziale

Gobbi a muso duro: "Ecco perché abbiamo chiuso tre valichi di notte. E perché li chiuderei tutti. La decisione è stata di Berna, che l'ha comunicata a Roma. Ma dall'altra parte del confine è più facile sbraitare che andare al nocciolo del problema. Non sto discriminando nessuno e non farò dietrofront. Nemmeno sul casellario giudiziale"
Il ministro: "Stiamo lavorando per tutelare gli interessi dei Ticinesi. La sicurezza prima di tutto. Vogliamo impedire ai criminali di entrare a piede libero nel nostro territorio. Chi non ha commesso reati non ha nulla da temere"

BELLINZONA - Il ministro delle istituzioni, Norman Gobbi, torna sul Mattino della domenica di oggi sulla chiusura dei valichi secondari che ha scatenato proteste da parte italiana. Spiega l’iter che ha portato a questa chiusura sperimentale e ribadisce: se fosse per me li chiuderei tutti.

dal Mattino:

di Norman Gobbi (*) - 9 aprile 2017

“Sì, l’ho detto. E non ho problemi a ripeterlo. Se fosse dipesa da me la decisione, avrei chiuso durante la notte tutti i valichi secondari in Ticino, e non mi sarei limitato a una fase sperimentale della durata di sei mesi.
Negli scorsi giorni sono stato contattato da diversi media italiani e mercoledì pomeriggio sono stato ospite di una trasmissione radiofonica della rete italiana rai. Ho voluto ribadire la mia posizione ma anche quella del Consiglio federale (**) perché dall’altra parte del confine regnano confusione e disinformazione.

Ancora una volta quindi, cosa è successo realmente? Andiamo con ordine: dal 1 aprile scorso i tre valichi di Novazzano-Marcetto, Pedrinate e Ponte Cremenaga chiudono per un periodo di sei mesi, a titolo sperimentale, dalle ore undici di sera alle cinque di mattina. Lo scopo? Vogliamo fermare la criminalità transfrontaliera.

Grazie a questa misura le nostre forze dell’ordine – così come pure quelle italiane – potranno concentrare i loro sforzi altrove. Questa è stata la volontà del Consiglio federale che ha voluto dar seguito alla mozione inoltrata dalla nostra consigliera nazionale (***) Roberta Pantani nel 2014. Una risposta a una richiesta chiara del Canton Ticino: far fronte al fenomeno dei furti nelle abitazioni che con l’imbrunire toccava soprattutto molti paesi situati sulla fascia di confine nel Mendrisiotto e nel Malcantone.

Avrei voluto la chiusura di tutti i valichi secondari, e non solo di tre. Con questa affermazione non sto discriminando e non sto offendendo nessuno. E allora cosa ha dato fastidio dall’altra parte del confine? La risposta è chiara: l’informazione istituzionale tra il Governo centrale italiano e i comuni di confine non è avvenuta. Invece di chiedere spiegazioni in Svizzera puntando il dito contro il Governo ticinese e quello federale, i sindaci della fascia di confine avrebbero semmai dovuto chiedere delucidazioni ai loro politici a Roma.

Infatti, nella massima trasparenza, le Autorità federali – come confermato proprio da Berna negli scorsi giorni - hanno informato l’Italia già un anno fa. Il Consigliere federale (+) Burkhalter aveva incontrato a questo proposito il ministro italiano Gentiloni già nel 2016. Da parte nostra, come Cantone, avevamo dato informazioni puntuali a partire dal 2015 tramite la Regio insubrica (++).

Stiamo lavorando in modo serio e coordinato e non tollero che si butti fango sull’operato delle Autorità cantonali e federali per un problema di comunicazione tra Roma e i Comuni della fascia di confine. Ma soprattutto non tollero che si faccia finta di non capire!
Si è parlato di misure discriminatorie e parlo al plurale perché oltre alla chiusura notturna dei valichi nel calderone caotico montato ad arte al di là del confine è finita anche la misura del casellario. Ancora una volta: non stiamo discriminando gli italiani!

Ho provato a spiegarlo di nuovo: tutti i cittadini dell’Unione europea, di Islanda, Norvegia e Liecthenstein quando richiedono un permesso di soggiorno o di lavoro devono presentare il casellario giudiziale.

Stiamo lavorando per tutelare gli interessi dei Ticinesi. La sicurezza prima di tutto. Vogliamo impedire ai criminali di entrare a piede libero nel nostro territorio. Chi non ha commesso reati non ha nulla da temere.

Invece di scomodare l’Ambasciatore svizzero a Roma per questioni simili – evidentemente per reagire alle rimostranze dei parlamentari – alla Farnesina forse avrebbero dovuto agire diversamente. Ci sono motivi ben più gravi per cui varrebbe la pena scomodare un ambasciatore, soprattutto quando il problema è una mancata informazione tra autorità dello stesso Paese.

Per quel che mi riguarda non intendo fare dietrofront su misure come la chiusura dei valichi o la presentazione del casellario giudiziale solo perché dall’altra parte del confine è più facile sbraitare piuttosto che andare al nocciolo del problema. Continuerò a far sentire la voce dei Ticinesi. La concretezza prima di tutto!”

--
(*) membro del governo del Canton Ticino, direttore del Dipartimento istituzioni
(**) governo nazionale
(***) parlamentare a Berna
(+) membro del governo nazionale, dirige il Dipartimento degli Affari Esteri
(++) istituzione transfrontaliera che comprende rappresentanti del Canton Ticino e delle regioni lungo la frontiera


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cedric
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La telenovela dei valichi chiusi puzza (letteralmente) di bruciato.

Ma ce li vedete quattro sfigati italiani con la coppola in testa e la lupara in braccio che di notte vanno a rubare ai valligiani svizzeri? Nelle ville brianzole ci sono molti più quattrini nascosti nei materassi e nei reggipetti delle sciure per cui la innominabile motivazione è che quelli di Novazzano e Pedrinate erano stufi di sentirsi ripetere dalle mogli che quelli di Ronago e di Parè le scopano meglio di loro (che ovviamente erano sempre stanchi perchè si scopavano le mogli di quelli di Ronavo e Parè).

Battute a parte ci deve essere dell'altro dietro questa sorta di farsa che vorrebbe diventare un incidente diplomatico col ritiro degli ambasciatori: l'italia e la svizzera sembrano essersi mascherati da america e russia ai tempi della crisi di cuba. Appunto una farsa.

Non è che per caso attraverso quei tre valichi secondari, che magari non hanno ne scanner a raggi x ne rilevatori di radiazioni, passavano di notte (e con l'accordo di tutti previa adeguata provvigione) delle camionate di rifiuti tossici e pericolosi evitando il ben controllato valico di chiasso? Dalla svizzera si passa nella compiacente germania (quella che ha venduto i gas nervini a saddam pagando poi i danni di guerra) ed una volta in cechia e polonia il gioco è fatto

Forse dopo la nube radioattiva di cesio131 che qualche settimana fa ha coperto mezza europa gli svizzeri si sono preoccupati ed hanno chiuso il passaggio dei rifiuti tossici industriali ed anche radioattivi ospedalieri (di origine italiana, francese e spagnola, una faccia una razza) verso le repubbliche baltiche dove le bruciano allegramente per affumicare i salmoni e le aringhe...

Per ultimo, se qualcuno vuole scriverci un romanzo o fare un film di serie B gli regalo i diritti di invenzione, sempre che invenzione sia.....


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vic
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Cedric,

tu non li vedrai, ma e' cosi': entrano, fanno man bassa in qualche appartamento o casetta e se ne tornano oltre forntiera. E non sono mica tutti italiani: ci sono moldavi, rumeni, albanesi, perfino marsigliesi. Niente coppola in testa.

Proprio mentre era in corso la farsa fra i due governi solito assalto a scopo di rapina a Brusino. Modalita' la solita: entro, rubacchio e riscappo di la'.

Questa e' la realta'. Che tutti conoscono. Forse non a Roma ne' a Berna. Ma a Bellinzona si'.

E Gobbi fa il suo dovere in questo ambito.

Con gli attacchi alla Svizzera dall'Italia sarebbe ora di smetterla, perlomeno fin che non spariscono le ARMI NUCLEARI da Ghedi Torre e da Aviano.
Violare un trattato internazionale come quello sulla non proliferazione delle armi nucleari e' una cosa GRAVISSIMA. E ancor piu' grave e' far finta di nulla.
Come ovviamente fanno da decenni tutti i politici italiani. Gobbi dovrebbe sbattergliele in faccia queste cose, senza peli sulla lingua.

Mai modo di dire e' stato piu' azzeccato: non cercare la pagliuzza nell'occhio del vicino se tu c'hai una trave nel tuo.


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cedric
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.... Con gli attacchi alla Svizzera dall'Italia sarebbe ora di smetterla, perlomeno fin che non spariscono le ARMI NUCLEARI da Ghedi Torre e da Aviano. Violare un trattato internazionale come quello sulla non proliferazione delle armi nucleari e' una cosa GRAVISSIMA. ....

Solo per discutere (e spero di imparare qualcosa se sbaglio) ma il trattato di non proliferazione nucleare in estrema sintesi dice solo che art:1 gli stati nucleari non debbono cedere le armi atomiche o il loro controllo a nessuno e che art 2: gli stati non nucleari non debbono procurarsi armi atomiche
http://www.isprambiente.gov.it/files/temi/trattato-non-proliferazione.pdf
Lo stato italiano non ha nessun controllo, ne operativo ne di veto, sull'uso delle atomiche presenti nelle basi Nato di Ghedi ed Aviano, quindi il trattato non è violato in alcun modo. Finchè l'italia è nella Nato le atomiche se le deve tenere "in conto deposito", quindi quello che dovrebbero fare gli elvetici per allontanare le atomiche dai loro confini è fare pressioni affinchè l'italia esca dalla Nato. Guarda caso non lo fanno.

Per quanto riguarda i furti nelle valli, che ci siano non lo metto in dubbio, ma vedo poco pratico che slavi, moldavi o francesi entrino in svizzera passando dall'italia: farebbero molto prima e troverebbero meno controlli entrando dall'austria o dalla savoia. Uno che aveva le idee chiare sconsigliava di cercare lontano quando si sarebbe dovuto scavare vicino.


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vic
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Questi sono i fatti, come detto perfino i marsigliesi.
Ogni tanto li beccano, anche i ladri prima o poi li prendono.
Di solito sono bande organizzate proprio per il furto d'appartamento.
Ci sono anche le specialita': per esempio gli albanesi hanno praticamente il monopolio del traffico di droga, di qualunque tipo.

Sul trattato di non proliferazione nucleare avevo in mente un paragrafo secondo cui lo stato firmatario s'impegna a non ospitare sul proprio territorio armi nucleari. Ma puo' essere che ci sia il solito sottile inghippo giuridico o che sia uno scherzo della memoria.

Comunque e' piuttosto soprendente che nessuno in Italia, o quasi, non si ponga il problema delle armi nucleari. Non occorre essere uno stratega militare per capire che e' come fare da calamita "in caso effettivo". Insomma come dire a Putin: bombardaci con una bella serie di atomiche. Il bello e' che neppure nei paesi dell'est fanno questo ragionamento basilare.

Ho il sospetto che sia per via del cambio di generazione. Le nuove generazioni non hanno idea di cosa sia realmente una bomba atomica. Ne' si rendono conto delle conseguenze a lunghissimo termine, per generazioni e generazioni.

Mah!


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che gente gli svizzeri...chissà perchè non lo sopporto. sarà perchè un giorno mi hanno fatto pagare 25 mila lire un panino e una bottiglia d'acqua sullo zermath. I ladri sono loro!


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