Tommaso Merlo - Cosa c’è davvero dietro a Salvini

Per arrivare a sbaciucchiare le chiappe di Putin, Salvini ci ha messo anni. Quando era al 4% a Mosca non lo cagavano neanche di striscio.
E’ solo grazie al lavoro incessante dei suoi ambasciatori che è riuscito ad intrufolarsi al Cremlino. Ad aiutarlo le pecore italiche che si son messe a seguirlo in massa facendolo diventare il paladino del sovranismo nero in occidente.
Chissà che scena la prima volta che Salvini si è presentato al cospetto dello zar.
Col lui che entra a gattoni, con la cravatta verde e la spilla della Lega e il falso sorrisino da selfie stampato in faccia mentre Putin lo squadra glaciale.
Probabilmente i russi lo seguivano anche al cesso da anni e sapevano già benissimo con che personaggio da commedia all’italiana avevano a che fare.
E pare ne abbiano approfittato.

Stando ai fatti, Salvini ha lavorato politicamente per Putin.
Per anni ha sputano sull’Europa arrivando a proporre perfino la sua dissoluzione ed ha contemporaneamente sempre promosso la causa Russa.
Si è schierato a favore del furto della Crimea all’Ucraina, si è schierato contro le sanzioni europee ed ha sempre osannato Putin e il suo regime.
Lo scandalo dei rubli arriva cioè al culmine di un rapporto politico duraturo e profondo tra Salvini e il regime sovietico.

Quello che oggi è il Ministro dell’Interno – e quindi a capo della sicurezza nazionale – per anni ha apertamente promosso una linea politica che diverge drasticamente da quella ufficiale italiana tutta Europa e NATO.
Se Salvini l’abbia fatto gratis o meno lo stabiliranno i magistrati e non sarà facile. Si sa, far sparire i soldi è una delle specialità della casa leghista.
Ma rimane un enorme nodo politico e di sicurezza nazionale di cui Salvini non si è degnato nemmeno di riferire in Parlamento.
Una fuga codarda che alimenta i sospetti su cosa ci sia davvero dietro a Salvini.
Oggi milioni di pecore italiche sembrano essersi invaghite di lui, ma nessuna sa davvero il perché, nessuna sa a cosa miri politicamente il loro idolo.
La risposta la offre proprio lo scandalo russo. Dietro al quotidiano festival della mediocrità di Salvini, c’è la Russia di Putin.
Lo ha ripetuto Salvini stesso per anni quando l’isteria pecoraia non era ancor scoppiata.
Salvini s’ispira alla Russia, un regime in cui le persone vivono col terrore della polizia e dei tribunali. Un regime in cui gli oppositori vengono arrestati in migliaia e perseguitati, un regime in cui giornalisti ed attivisti scomodi vengono addirittura uccisi e anche all’estero.
Un regime militarizzato che rifiuta gli stranieri e che discrimina le minoranze. Un regime omofobo e ipocritamente bigotto e ultraconservatore.

È questo il modello culturale e politico che ha in testa Salvini.
È questa la sua stella polare.
Il salvinismo non è altro che un volto amichevole e guascone di quel regime antidemocratico e liberticida, una confezione friendly a cui le pecore italiche hanno abboccato in massa senza nemmeno guardare il contenuto.
Certo, Salvini non è Putin. Gli può giusto sbaciucchiare le chiappe.
E Roma è lontana da Mosca.
Chi comanda davvero a sto mondo uno come Salvini lo mette in riga a calci nel culo come dimostra quell’audio.
Ma rimane il pericolo dell’ennesimo personaggio da commedia che sta portando le pecore italiche a sbattere per l’ennesima volta.

03.08.2019
https://infosannio.wordpress.com/2019/08/03/cosa-ce-davvero-dietro-a-salvini/?fbclid=IwAR0bk_E0zgQa329aWK5lqQfODL75Uyev8hrM6hlKe6Bz70uzkw5ke5uTjhk