Da tanto non faccio analisi politiche "alternative". Il mio demone dice che è il momento di ricominciare. Il tema è di quelli più "leggeri" o quasi. 🙄
Damandone: perché il fronte dei BRICS pare avanzare e l'impero catto~giudaico molochiano pare recedere ?
Per me la risposta è nel periodo di ascesa astrale che stiamo vivendo oltre ogni ragionevole dubbio e che fa parte di un equilibrio Cosmico infinitamente più Grande. Un periodo che rimarrà dominato dal pensiero logico che per ora è colonizzato dall'unipolarismo materialista anche se non ha proprio nulla a che spartire con questo "deus ex machina" (=tecnologia) figlio di un altro tempo, arcaico, dogmatico, cieco e ottuso che ormai ci siamo lasciati alle spalle già da qualche secolo e a partire dal 1700 c.ca.
Questo pensiero possessivo e colonizzatore (della Mante collettiva) tarda ad essere abbandonato e la sua persistenza è la cifra della tragedia che siamo obbligati a vivere e subire. Ogni pensiero ci colonizza ed alcuni sono ciclicamente chiamati a dominare sugli altri. Possiamo individuarne i prodromi da cui procedono e quello arcaico è riassunto per sommi capi nel termine "competizione". Nel medioevo ad esempio erano piccoli regni divisi che non cessavano mai di farsi la guerra al fine di creare un regno unico ed era una specie di arena a cielo aperto, dove tutti erano praticamente contro tutti, debolmente regolato da leggi morali più o meno imposte con mediocre buonismo dal più forte del momento e dalla collettività. Da allora, le vestigia del potenziale nuovo imperatore sono passate di epoca in epoca tra le mani di centinaia di figure più o meno patetiche e soprattutto per un tributo di sangue infinito che non ha portato mai al coronamento di alcun sogno di rivalsa giusta e coerente con le aspettative. Per il semplice motivo che nessuno conflitto unisce e la forza non cambia l'equazione a prescindere da come la si pensi in merito. La forza rende solo la pena di vivere più lunga e miserabile di prima. Una semplice evidenza di buon senso, ma per il pensiero arcaico il buon senso non è mai stato un motivo da cui procedere. Il potere, il possesso, la forza imposta brutalmente con ogni mezzo... Queste sono le cifre con cui si è inteso fino a oggi e per migliaia di anni l'esercizio di un ideale "unione". Qualsiasi "unione", fosse pure quella per formare una famiglia (imposta dai padri) o di un lavoro (imposto dai nobili). Tutte cose spezzate, una a da una dal corso del tempo e per causa di forze maggiori, ben al di sopra della volontà e dell'intelletto di chicchessia.
Sono processi inscritti in periodi di tempo molto lunghi che si calcolano su scale di secoli e millenni. Tali rimarranno anche in futuro per ciò mettetevi l'animo in pace che ciò che sta per accadere deve accadere e nulla potrà impedirlo.
Se notate, più sono arrivate tecnologie che aumentavano il potere di un singolo di arrivare con la forza all'agognato primato di unire tutti i popoli del pianeta, sotto un unico tallone, più a guadagnarci è stato "il nemico" di tale pensiero e per semplice ricaduta. Senza sforzo. Anzi, spesso "obbligato" proprio ad agire in suo stesso favore, dove invece non ne aveva minimamente intenzione. Pensiero che sempre per sommi capi si può ridurre in "collaborazione".
Il futuro per ciò non sarà dell'intelligenza artificiale, che nasce dal pensiero arcaico e ha un unico scopo: dividere. Cioè mantenere in piedi il dominio incontrastato del pensiero competitivo in netta recessione ovunque e da secoli. Questo è talmente ovvio che adesso che l'ho detto, se anche c'era qualcuno che prima non lo vedeva, ora lo può vedere chiaramente.
Il futuro è di chi riuscirà meglio a coniugare la necessità di "collaborare" a vantaggio comune reciproco. Questo a tutti i livelli, come prima era per la competizione. Il passagio da un pensiero all'altro non potrà non essere traumatico. Perché si è dormito fin troppo sugli allori pensando di poter rimanere attaccati alle poppe di Moloch. La reticenza al cambiamento, che non ha nulla a che fare con le millantate transizioni ultimamente sdoganate che cambiano tutto nell'estetica perché nulla cambi nella sostanza, sarà travolta e spazzata via insieme all'arroganza, alla difesa dei valori sbagliati e non più in linea con gli equilibri complessivi e Cosmici.
Va detto che questo non significa affatto (nel breve e medio periodo) che si tratti di qualcosa di buono, giusto o piacevole. La natura sfrutta tutto e non guarda in faccia niente e nessuno. Sfrutta l'amico come il nemico, il giusto come l'ingiusto a suo piacimento. Rispetta leggi che riguardano l'equilibrio e l'efficienza su qualunque scala. Anche i fenomeni infinitamente più grandi, come quelli che permettono l'esistenza della nostra Galassia rispettano questi principi. Noi davanti a tali scale siamo meno di brucolini, figuriamoci davanti all'Ordine più generale. Per ciò se per l'equilibrio questo o quello deve sparire (intere specie o giganteschi sistemi galattici) fotte sega, sparisce e basta. Questo vale quindi anche per l'arroganza di chi vorrebbe ancora imporre ordini che hanno fatto il loro tempo da tempo.
Dato però la persistenza e la noncuranza con cui tale persistenza (di pensiero) continua, è lecito aspettarsi che il passaggio non sarà ne indolore ne morbido.
Se ovviamente poi non avessimo anche coltivato la dipendenza dall'aspetto materiale dell'esistenza, come fosse ultimo e finito, e non avessimo poi incollato questa idea materialista con quella logica, per esempio con robe surreali tipo il transumanesimo (come se avessimo effettivamente raggiunto il massimo dell'esprimibile umano guidando un SUV mentre si masturba un cellulare) il dogmatismo avrebbe da tempo mostrato tutti i suoi limiti e rappresenterebbe oggi una nicchia nel pensiero collettivo, tutto sommato trascurabile. Invece, tramite i media e i mezzi che la tecnica oggi offre, il dogmatismo ha conosciuto nuova linfa vitale e questo significa solo una cosa: siamo chiamati a vivere questo dramma fino in fondo.
Il conflitto tra un ideale che cerca forme di collaborazione nel progresso e quello che invece intende il progresso inscindibile dalla sua natura competitiva, si contendono il territorio della Mente in modalità diamentralmente opposte e apparentemente inconciliabili ed il terreno di scontro è la "natura". Cioè quello che si intende per natura. Natura nel senso di ambiente (per esempio con l'ecologia) e di umanità (per esempio con la biologia). La prima sottolina come ogni ordine naturale dipende strettamente dagli infiniti equilibri che connettono tra loro tutto e che qualsiasi alterazione di qualsiasi equilibrio (dato da questo genere di interdipendenza) è drammatico e non può che essere pagato a un prezzo troppo caro per qualsiasi ragione e quindi va fatto con estrema accortezza, il secondo che se vuoi vivere devi difenderti e che la natura è quella cosa che ti aggredisce (tipo meteora che arriva dallo spazio e cancella un ordine ecosistemico da un attimo con l'altro) anche se tu non vuoi che accada e non cerchi rogne. Per ciò ti conviene farti trovare pronto quando bussa alla porta di casa tua e con le armi più potenti che riesci a trovare. Armi che non saranno mai abbastanza potenti, dato l'ordine della sfida.
I due ordini di pensiero si sfidano in questo modo: dalla parte collaborativa si osserva come la controparte non scende a compromessi, la parte competitiva che ogni compromesso è una forma di debolezza. Questo vale tanto in senso geopolitico quanto dentro di noi, un istante con l'altro, un luogo dopo l'altro. Vale nel confronto tra un BRICS e una NATO, tanto quanto noi e la lotta per la sopravvivenza futura. Per esempio tra chi sogna rivoluzioni e chi cerca luoghi più confortevoli ove fuggire, magari dove il pensiero competitivo è meno assertivo e violento.
Il pensiero collaborativo è oggi debole. Molto debole. Non fuori, non nell'ordine delle cose perché è già scritto che dovrà imporsi, senza se e senza ma. Qualitativamente in discussione è SOLO il passaggio tra questo e quell'ordine tenace che stenta ad uscire di scena. Solo la qualità della transizione e basta. Non c'è altro in discussione.
Qualità di transizione che per ragioni a me inesplicabili sembra trascinata nel più profondo e radicato desiderio collettivo (dentro nella nostra intimità) verso le sue massime e più drammatiche conseguenze e ad ogni costo. Forse ne abbiamo bisogno. Non so... Illuminatemi Voi.