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Un estate per il prossimo inverno...


GioCo
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Bene, in tanti si sono lanciati a fare previsioni. Ma non sento quelle che a me paiono più coerenti e al solito il mio demone mi impone di intervenire.

Dai, che ce la facciamo, su! Lo dico a me stesso, eh? 🙄 

Dunque, al solito poi verrò tacciato che faccio previsioni facili. Anche se nessuno le aveva nemmeno accennate. Perché sono altamente coerenti e se riesco nell'opera, per forza appaiono scontate una volta "entrate in circolo"!

Anche se non circolavano prima.

Avevo avvisato che questo era l'anno della cuspide e che sarebbero seguiti altri periodi "battaglieri" ma non più con la stessa intensità di questo ultimo periodo. Bene, abbiamo passato il peggio e questa direi è la prima buona notizia.

Un altra buona notizia che mi sento di dare (che non era scontata) è che la frontiera per la conquista dei cuori si è  spostata (e non l'abbiamo perduta) e adesso il fronte è per la conquista delle Menti. Più difficile in prospettiva, cioè più ributtante (ricca di colpi bassi) e lunga, ma almeno affrontabile. Perché la guerra dei cuori si vince nel breve termine, quella delle Menti sul lungo.

Si lo so benissimo (il demone mi chiede di sottolinearlo) che non sembra così, lo leggo ovuque nei "social dissidenti" dove pare regnare sovrano un certo "sano" pessimismo. Perché fotografa realtà assolutamente realistiche ma incomplete e quindi incoerenti.

Certo, lungi da me dire che "tutto si risolverà da solo" o che "il fronte del Male ha perso". Oppure che quel trombone di Trump farà la differenza. E' bello sentire che la cavalleria arriva, ma non è quella che determinerà il corso della realtà a venire, tutt'altro. Trump è assolutamente favorevole all'agenda transumanista, perché è un processo storico che non si può fermare, non è quello che qui e ora si può fare. Trump contesta il modo con cui si pretende di arrivaci, non il merito. Uguale Putin o Xi o chi per essi.

Chiunque rappresenti o sia diretta emanazione oligarchica è favorevole al progetto e non può essere altrimenti. Perché fornisce un potere assoluto sulle Menti e in prospettiva in un mondo in competizione apre ad un tecno-servaggio a compartimenti stagni da cui non si può uscire bene o facilmente.

Per ciò da una parte abbiamo quelli che inneggiano a "tutto libero e concesso" (per chi comanda) sempre e solo con il culo degli altri e per una azione globalmente diffusa (cioé "faccio quel che voglio dove straca%%o mi pare") mentre dall'altra "si conserva l'apparenza" e si vuole una divisione territoriale tra oligarchi che pretendono un loro posto al tavolo, pretendono di essere considerati "pari tra i pari": "io controllo i miei e tu i tuoi". Costoro operano appena un poco meglio e solo per tenere un formale vestitino di decenza che li legittimi "in prospettiva" almeno nel territorio sotto il loro controllo. Tutto qui.

Certo, meglio quello che niente e l'atlantismo marcescente, dove domina l'ideologia della depravazione senza freni inibitori di sorta, per confronto è evidente che non è quel meglio. Tuttavia dovrebbe essere sempre ben presente che lo schifo è qui per rimanere a lungo ed è generalizzato e storico. Solo che prima non si vedeva. Quindi cosa cambia?

Che iniziamo ad avere gli strumenti concettuali per reagire. Timidamente ma si intravedono. Si stanno organizzando le resistenze, certamente ora è una prateria confusa dove c'è di tutto e di più e dove sguazza il nemico, sempre pronto a spingere verso la disperazione e il terrore. Ma qui viene il bello. Se per due anni la guerra si è combattuta per i cuori, ora quella guerra è vinta. Certo, per chi è rimasto in piedi ma per ora scoraggio chi pretende di farne la conta; costui o costei può avere la testa confusa finché si vuole, ma è chiarissimo ormai che se sta combattendo, qualsiasi siano le ragioni ragionevoli della sua battaglia, sta combattendo per non cedere alla paura.

Quindi quella guerra è vinta. Punto e capo.

Il che è un bene ma anche no. Perché a tendere i disordini sociali iniziano a configurarsi sempre più come estremamente insidiosi. Per ciò chi li ha cavalcati fin'ora tende a gettare acqua sul fuoco e in futuro vedremo cose estremamente bizzarre, come exploit di politiche espansioniste sostenute da filoatlantisti ultra ortodossi. Ricordiamoci sempre che costoro operano una politica dei pavidi e questo crea varie azioni di ritorno piuttosto bislacche. Come l'ultimo imbarazzante drago che ci spiegava la manovra di Putin "che non capiva" circa il pagamento del gas in rubli.

Questo non significa (di nuovo, lo ripeto) che "#tuttoandràbene". Ma manco per il ca%%o!! Anzi, le cose sono per forza obbligate a volgere al peggio e per buonissime ragioni, anche se "a corrente alternata". Il "nemico", sia quello terreno che no, ha troppo da perdere e da difendere, combatterà in modo sempre più feroce e facendo qualsiasi cosa per strappare brandelli di carne viva dall'umana gente. Moloch ha speso tutto in questa partita e non mollerà mai, a meno che non arrivi tipo un orda di angeli dal cielo a portarselo via.

Non arriverà, mettetevi l'animo in pace. Se è qui c'è una ragione e poi anche perché non serve. Affrontarlo forgerà la coscienza di domani anche dovessimo essere spazzati via tutti. Torneremo più forti e determinati, perché è inevitabile: oltre la vita non c'è la fine ma un altro inizio. Come rinascono i cattivi, anche i buoni. Ma ora come ora, nel breve e brevissimo, c'è da affrontare la "rabbia del bullo", che è il servo di Moloch.

Bullismo prima di tutto mediatico perché è un bullo che ha costriuto il suo imperio sulle minacce, sui pizzini e sui video fantasy. Ed è bravissimo, un vero asso, in questa pratica.

Tuttavia, spostata la linea difensiva verso la Mente, il problema è che l'oligarchia di st'accidente di occidente deve convicere. Dalla sua ha tutto, tranne la ragione. Cioè, ha un sacco di modi per "convincere", ma di base la sua arma definitiva è il ricatto. Lo abbiamo ben visto in azione e ne vedremo ancora delle belle. Infatti il punto, perso un presunto controllo globale (ormai per la maggioranza degli oligarchi atlantisti è pacifico che quell'obbiettivo è perso nel breve e forse anche medio periodo) raggiungibile solo con una ormai spuntata minaccia di guerra termonucleare da "first strike", non rimane che "lavorare dall'interno" ai fianchi la resistenza. Per fiaccarla e per preparare il terreno per il prossimo passo.

Come? Beh, censurando il dissenso e selezionando le voci contrarie in modo che emergano solo in contesti limitati sotto controllo e per aree di consenso sempre più contenute e isolate: le famigerate riserve indiane. La chiesa cattolica come Zio Sam sono maestri assoluti in queste politiche ostraciste.

Tipo: "non vorrai mica essere pro-russia, vero?" oppure "no-vax" oppure "no-green"... La vera posta per la Mente non è il controllo (diretto) del pensiero, quello è impossibile, ma convincere l'interlocutore a fare quello che vuoi anche se contro i suoi stessi interessi vitali (come la salvaguardia dei diritti naturali o la messa in pericolo dei cari o la svendita di beni essenziali per la sopravvivenza) perché è la cosa da fare e perché è un bene. Cioé convincerlo di cose tipo che "suicidarsi per il Re è bello e giusto". Va da sé che il Re è sempre per estensione quindi "bello e giusto" e guai ad affermare il contrario. Come le tante altre argomentazioni del Re "che non si possono discutere" in quanto le sostiene il Re, perché se si discute ciò che dice il Re (=l'eletto da Dio) si dissente da Dio e se si dissente Dio per forza si è nel torto e nel Male (e quindi da punire anche severamente). Come Assange.

L'assundo è di chiara derivazione cattolica, cioé è una politica del controllo di radice religiosa, di una religione accattona, quella spiritualmente di più basso profilo.

Tuttavia è un meccanismo Vivo, profondamente radicato, diffuso e perverso che abita in noi e che perpetua le catene di Moloch, in quanto è alla base della sua azione nefasta sulla terra, cioè della sua capacità di ricattare l'Uomo. Parte dall'idea che vi sia un elezione e che il cielo determini questa elezione per forza di cose. In altre parole se nasci Re è perché il tuo destino è quello di forgiare il futuro dell'umanità e te ne convinci facilmente se fai parte di una élite. Nell'istante in cui viene conosciuta e riconosciuta (guardiamo figure come Musk o Gates e il potere che esercitano sulle Menti dei sudditi quando fanno una cosa qualunque come "mangiare un panino" o dire qualcosa a un talk show) questa "carica" celeste, di fatto abbiamo una investitura e pace se anche non è fatta con i crismi di un rito pubblico. Funziona lo stesso.

Se però a essere investito è per estensione Moloch, cioé la luce ultraterrena è la sua, il bambino diventa il centro del contendere. Il bambino che è in noi, ad esempio, e deve essere convinto della bontà del genitore e delle sue azioni. Perché se il genitore ti violenta sessualmente, da bambino quale sei non lo condanni. Crescerai nel dolore ma quando sei adulto tenderai a fare la stessa cosa ai tuoi figli e a considerarla giusta, difendendola come un diritto e come un bene. Lo so, è durissima accettarlo, ma questa è la realtà con cui fare i conti.

Perché se poi abbiamo intere generazioni di oligarchi cresciuti in quel modo... Beh, si capisce bene poi che tipo di Mondo vorranno modellare, con un tecno-servaggio a loro disposizione.

Funziona? No, l'ho detto tante volte. Perché uccide la Mente creativa (e il corpo emotivo) che di fatto è l'unica che potrebbe tenere in piedi (alimentando) un tecno-servaggio di senso compiuto (come lo sognano sti imbecilli). Esteriormente si perde in capacità elaborativa. Come il deserto che perde in capacità fertile, anche se il terreno è tra i più fertili al Mondo. Perché come l'acqua la creatività è il tramite per la connessione con il trascendente (cioè che abita oltre questo Mondo limitato) e senza il quale nella testa non cresce niente. Nessuna idea nuova. Ne in bene ne in male. Come in quella dello Zombie.

Ma non c'è da preoccuparsi, non è un obbiettivo perseguibile, come non lo è la crescita infinita (di benessere) dentro un Mondo finito e dalle risorse scarse.

Quel che avremo alla fine è (lo ribadisco) un compromesso che scontenterà tutti. Ma proprio tutti. Però, ed è qui la novità che aggiungo, tutto sto combattere ci metterà sulla strada giusta per guardare il futuro con occhi diversi. Lo sta già facendo.

Il processo è lento ma almeno è partorito. Cerchiamo ora di non perdere quanto conquistato, poco che sia, soprattutto cendendo allo sconforto, in futuro il nemico più insidioso. Persino più di Moloch stesso. Le comunità a stretto giro si dovranno serrare e dovranno inventarsi recinti più elaborati dietro i quali proteggersi. Per ciò sarà presto sempre più difficile muoversi tra le varie realtà dissidenti. Come tra fortini in mezzo al deserto, si entra solo se presentati dall'amico fidato e comunque con il proprio giro di protezioni. Se no si sta fuori a morire negli stenti e a poco varrà l'imprecazione, la rabbia o l'invocazione alla pietà del prossimo.

Dovremo imparare a proteggere i corpi (eggregora) della neonata resistenza al fascino di Moloch. Che sarà alla guida (statene certi) di qualunque sommossa sanguinosa e sanguinaria futura o di qualunque guerra voglia violenza e un sacrificio di sangue. Tanto più se innocente.


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sarah
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Come si passa dal controllo del "cuore", cioè dell'emotività diretta e immediata, al controllo della "mente", quella in grado di dirigere comportamenti più o meno stabili? Provo anch'io a dare una risposta, essendo la questione di estrema attualità, anche se non sembra. L'immane sforzo compiuto dal potere in questi tempi con i mezzi che vanno dalla propaganda mediatica a senso unico fino agli stravolgimenti del diritto e quant'altro conosciamo è teso, almeno negli aspetti più pratici e percettibili, all'instaurazione di un impianto e cono mico-fi nanziario in grado di garantire, a chi è al comando, una prospettiva di potere stabile. Si tratta, a mio avviso, di una prospettiva differente rispetto a quelle che abbiamo conosciuto fino a qui con il mondo diviso tra est ed ovest e quest'ultimo percepito come l'approdo naturale dei popoli in cerca di "libertà" ed emancipazione dell'individuo. E fino a qui tutto ovvio. Cosa accade oggi? Senza dubbio si procede instancabilmente all'accentramento dei ca pi tali ad un livello senza precedenti, che non si accontenta più di annoverare una classe di "capitalisti" o un più tradizionale "padronato" ma pretende di legare il controllo del denaro a pochi e selezionati individui. Costoro, e qui sta una sostanziale novità, hanno come obiettivo il superamento di qualsiasi dimensione di confronto ( che pure è sempre stata alla base anche della politica più clientelare e corrotta ) e rifiutano di "sottoporsi" all'ingrato compito della mediazione con altre parti portatrici di altri interessi. Nei loro intenti, non sarà più necessario rappresentare le diverse opinioni, gli interessi di categorie o quant'altro finora abbiamo considerato "normale". Essi pretendono di incarnare la sintesi e l'essenza di tutte le anime del discorso e non ammettono contraddittorio poiché, in nome di un neo-proclamato "bene comune", tutto dovrà ricondurre a loro e a loro soltanto. Il problema ( e ahimè non è certo solo uno ) è che si tratta appunto di una "pretesa" intrisa di autoreferenzialità che esige ad ogni costo di convincerci che essi sono perfettamente in grado di giocare questo ruolo molteplice e che non vi è alternativa a questa realtà. E qui si arriva al controllo delle "menti". Come faremo a convincerci o meglio, come ci abitueremo alla mancanza di rappresentatività ( che già si fa sentire ) e come si potrà accettare l'unidirezionalità del sistema? Il progetto in sé non basta, gli stessi "protagonisti" dello sciagurato forum di Davos riconoscono che occorre dargli una sorta di "veste politica". Ecco, allora è alla mente che si punta, creando una "narrazione" ( il termine è stato usato negli stessi comunicati stampa ) in grado di dare al progetto un volto accettabile. L'ambientalismo astratto, la cultura della cancellazione e i variegati diritti colorati che non si declinano al mondo reale diventano i capisaldi del nuovo corso politico. Dato però che si tratta per lo più di menzogne senza riscontri oggettivi, diventa necessario elevarle ad una sorta di credo religioso tanto benevolo e salvifico con chi le accetta e tanto crudele e inesorabile con chi resta fuori. Il paragone che fa @GioCo è purtroppo indovinato. Dove sta il male ( o l'opera di Moloch come dice @GioCo )? Nel capovolgimento di principi che sta alla base della grande narrazione: la perdita di umanità spacciata per sicurezza, la delazione spacciata per onestà, l'ipocrisia per fedeltà al lavoro, la cultura di morte spacciata per sobrietà. Si potrebbe allungare l'elenco ma il senso è questo. E dato che questa volta questi precetti non vengono solo "proposti" magari con le armi subdole della pubblicità e del mercato, ma vengono brutalmente "imposti" pena il ricorso a ritorsioni sociali se non punizioni fisiche ( ne sa qualcosa il candidato alle presidenziali francesi che, nonostante tutto, è ancora in testa alla corsa a riconferma del discorso sul controllo delle menti ), il salto di qualità in negativo rispetto al recente passato è ancor più evidente. Non ignoriamo comunque che l'esordio ufficiale dell'uso di questi metodi ha lasciato, sì, una scia di devastazione ma ha anche "risvegliato" parecchie menti ( appunto ). E questo dà un briciolo di speranza, almeno alla sottoscritta.


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GioCo
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Pubblicato da: @sarah

Come si passa dal controllo del "cuore", cioè dell'emotività diretta e immediata, al controllo della "mente", quella in grado di dirigere comportamenti più o meno stabili? Provo anch'io a dare una risposta, essendo la questione di estrema attualità, anche se non sembra. L'immane sforzo compiuto dal potere in questi tempi con i mezzi che vanno dalla propaganda mediatica a senso unico fino agli stravolgimenti del diritto e quant'altro conosciamo è teso, almeno negli aspetti più pratici e percettibili, all'instaurazione di un impianto e cono mico-fi nanziario in grado di garantire, a chi è al comando, una prospettiva di potere stabile. Si tratta, a mio avviso, di una prospettiva differente rispetto a quelle che abbiamo conosciuto fino a qui con il mondo diviso tra est ed ovest e quest'ultimo percepito come l'approdo naturale dei popoli in cerca di "libertà" ed emancipazione dell'individuo. E fino a qui tutto ovvio.

La domanda non è peregrina, ma a mio avviso va riformulata in altro modo (se capisco l'intento). Perchè? Perchè il passaggio in sé, una volta impostato il tipo di guerra ibrida asimmentrica (ed entrando nell'ottica di una effettiva strategia di guerra in atto, ottica che ancora è da venire) è "automatico". Un po' come sul campo, se perdi una battaglia la prima strategia sensata è il ritiro, per salvare il salvabile delle truppe rimaste.

Quando parliamo di battaglia del cuore, intendiamo una cosa sola: vogliamo odiare? La paura era il tramite per ottenere l'odio, contro i dissidenti di ieri. Ora si sposta il baricentro, non è più bioguerra ma propaganda. Prima era credere o meno alla bontà di azioni governative per il contrasto a una pericolosa pandemia, adesso siamo passati a dover credere alla bontà di una nazione e alla ingiusta invasione che subisce. Nell'uno e nell'altro caso non è la paura il filo conduttore ma "l'ordine" post-ipnotico di dove dirigere l'odio, dato per scontato.

Ora, coloro che hanno resistito alla campagna mediatica di terrorismo, ovviamente non cedono adesso per una di solo odio. Quindi la Mente che mente entra in @GioCo e va convinta in un tiro alla fune dove da una parte c'è chi ha ceduto prima per "senso del dovere" e che quindi è sacrosanto e giusto possa continuare a sapersi anche più "responsabile" di prima, odiando nella giusta direzione, dall'altra c'è chi non è stato responsabile e non può per ciò nemmeno esserlo anche adesso. Al centro ci sono i moderati, in parte qui e in parte lì.

Capire qual'è l'aggancio emotivo ci fa capire dove la campagna precendente ha fallito: ci volevano incazzati "a tutti i costi" se non proprio gioiosamente uniformati alle pseudo panzane del ducetto di turno, dai sindaci e governatori fin su su ai ministri, per ciò siamo stati provocati per due anni a tal fine e non hanno lascianto niente, davvero niente al caso per riuscirci. Non abbiamo ceduto (incredibilmente) e questo ha posto SERISSIMI problemi, di cui la coda è questa gotica campagna mediatica (tanto complicata da rischiare di sfuggire di mano continuamente) che fa acqua da tutte le parti e per il sostegno di interessi per questa nuova guerra.

Per questo dico che la guerra per i cuori a fallito. Da qui a quella per la contesa della Mente che mente, ci porta al tiro alla fune: da un parte chi ha resistito e adesso ovviamente non intende farsi trascinare in un odio che non solo non ritiene suo, ma che vede bene essere pilotato dalle medesime fonti che hanno aggredito in precedenza, senza risparmio di colpi bassi. Dall'altra i venduti, gli ipocriti e quei pochi semplici, abbastanza semplici da credere a qualsiasi svarionata "il padrone" comanda loro di credere, cioè gli irrecuperabili (o quasi) a vario titolo. In mezzo ci stanno quelli che difendono il territorio di mezzo, si autoincensano a garanti della moderazione, più che altro perché hanno idee molto confuse. Non sono ciechi e nella guerra dei cuori hanno capito benissimo "chi l'ha spuntata". Ma il cuore di costoro non parla alla Mente che mente e quindi saranno quelli che "predicano bene e razzolano male". Nella lotta al tiro alla fune per la contesa di questa fetta di moderati (in cui c'è dentro il Mondo) la retorica si confronta con la pratica e si vince se alle parole seguiranno fatti tutto sommato abbastanza circoscritti.

Non partiamo in svantaggio. Ce la sapremo giocare? Non lo so...

Cosa accade oggi? Senza dubbio si procede instancabilmente all'accentramento dei ca pi tali ad un livello senza precedenti, che non si accontenta più di annoverare una classe di "capitalisti" o un più tradizionale "padronato" ma pretende di legare il controllo del denaro a pochi e selezionati individui. Costoro, e qui sta una sostanziale novità, hanno come obiettivo il superamento di qualsiasi dimensione di confronto ( che pure è sempre stata alla base anche della politica più clientelare e corrotta ) e rifiutano di "sottoporsi" all'ingrato compito della mediazione con altre parti portatrici di altri interessi. Nei loro intenti, non sarà più necessario rappresentare le diverse opinioni, gli interessi di categorie o quant'altro finora abbiamo considerato "normale". Essi pretendono di incarnare la sintesi e l'essenza di tutte le anime del discorso e non ammettono contraddittorio poiché, in nome di un neo-proclamato "bene comune", tutto dovrà ricondurre a loro e a loro soltanto. Il problema ( e ahimè non è certo solo uno ) è che si tratta appunto di una "pretesa" intrisa di autoreferenzialità che esige ad ogni costo di convincerci che essi sono perfettamente in grado di giocare questo ruolo molteplice e che non vi è alternativa a questa realtà. E qui si arriva al controllo delle "menti".

Non sono certo di avere capito. Il passaggio mi pare articolato forse in punti che non riesco a seguire del tutto e forse perché parto da premesse differenti. Cerco di rispondere come riesco sulla questione "economica" riformulandola (permettimi) in altro modo. Il denaro è solo un modo per identificare il valore e spostare l'attenzione da dove si trova "naturalmente" (se non ci fosse). Per esempio il valore di una casa e una famiglia conquistata con il sudore della fronte del nostro lavoro (orgogliosamente aggiungo). Nel tempo abbiamo assistito a due azioni combinate econocentriche "moderne" per riformulare il rapporto con il valore (che è emotivo e affettivo): la prima è un distacco dal principio che intende il lavoro come atto che costruisce il nostro futuro (affettivo) tanto per noi come per il nostro prossimo, quindi in grado di soddisfare l'animo anche se non è una attività che ci piace, perché comunque serve un bene superiore al piacere personale in sé; il distacco è stato realizzato con una forbice ideologica, da una parte il comunismo con la centralizzazione burocratica (soviet) della attività industriale e il conseguente annichilimento della creatività individuale soffocata da una società para-mafiosa incistata nel centralismo ideologizzato, mentre nelle democrazie con la transizione verso un valore monetario fatto da "un guadagno" da spendere per lo svuotamento del senso creativo e di conseguenza anche spirituale, dato che la creatività diventava un mero bene di lusso, cioé un "bene di serie B", solo svago. Ma la creatività è anche il centro della spiritualità umana e non c'è modo di svuotare l'una senza svuotare anche l'altra. Da qui la percezione del sacro che è sminuita nel benessere democratico ma non nella repressione della dittatura anche dove bandita.

La gente che ha portato avanti questa demolizione controllata della capacità creativa umana e del rapporto armonico tra ambiente ed emotività, cioè "solo" la sede dell'equilibrio e dell'intelletto oltre che del buon senso, non è (secondo me) in grado di capire cosa sta facendo. Lo constato in quanto vedo che viene fatto esattamente quello che occorre per il fallimento inevitabile delle strategie che vengono dichiarate (per iscritto, come quelle di Schwab).

Quindi delle due l'una: ho mentono quando dichiarano i loro intenti sapendo di mentire o non sanno quello che stanno facendo. Propendo per la seconda.

L'altra azione combinata è stata di "inventare" un concetto di denaro fatto con il denaro (il titolo speculativo che non è altro che un crimine legalizzato). Una cretineria, ma inserita all'interno di un complessissimo sistema a "scatole cinesi" per ammantare di scientificità e verosiglianza un gigantesco ammasso di apologie di reato legalizzate. Quel che noi sappiamo oggi di economia è tutto falso. No qualcosa vero e qualcosa no, tutto falso. Perché mettere in piedi una ingegneria del consenso economico tanto mostruosa, ottusa e per cancellare la distruzione che ne consegue? Perché era necessario demolire la società tutta, a partire dalle sue fondamenta e questa economia è solo un altra arma concepita entro la guerra ibrida asimmetrica, esattamente come la biotecnologia e la propaganda.

Serve a distruggere mentre dichiara di costruire.

Chi ha messo in piedi sto castello di carte non è un fesso evidentemente e aveva in mente un concetto semplice: pochissimi contro moltissimi senza le giuste strategie sono spacciati. La strategia di fondo che si ripete e si ripete in tutti gli ambiti è quindi la sola possibile: i pochi per prevalere sui molti li sparpagliano, poi li riorganizzano (in gruppi separati) e poi li mettono gli uni contro gli altri, come allo stadio, in modo suicida. Per ciò si lavora sempre col culo degli altri. Attenzione ai passaggi che non è solo "divide et impera", ci deve essere qualcosa che sparpaglia prima, un evendo drammatico appositamente concepito per il tipo di riordinamento che si vuole imprimere dopo. Poi la tecnica è sempre quella ed è data dalla guerra che è asimmetrica. Essa intende che un piccolo gruppo di incursori bene addestrato possa avere la meglio contro un nemico numericamente superiore per ordini di grandezza ma impreparato al tipo di aggressione subita. Aggressione che rimane ibrida, cioè mette in campo qualsiasi cosa si riesca a trasformare in arma, basta che spiazzi il nemico prendendolo di sorpresa.

Qui possiamo riprendere la strategia dell'odio e intuirne la centralità (rispetto la paura). Con l'odio (e non con la paura) ottieni la guerra per procura che il tuo stesso nemico combatte al suo interno contro i suoi stessi interessi e per realizzare quanto ti occorre, ma senza saperlo.

Come faremo a convincerci o meglio, come ci abitueremo alla mancanza di rappresentatività ( che già si fa sentire ) e come si potrà accettare l'unidirezionalità del sistema? Il progetto in sé non basta, gli stessi "protagonisti" dello sciagurato forum di Davos riconoscono che occorre dargli una sorta di "veste politica". Ecco, allora è alla mente che si punta, creando una "narrazione" ( il termine è stato usato negli stessi comunicati stampa ) in grado di dare al progetto un volto accettabile. L'ambientalismo astratto, la cultura della cancellazione e i variegati diritti colorati che non si declinano al mondo reale diventano i capisaldi del nuovo corso politico. Dato però che si tratta per lo più di menzogne senza riscontri oggettivi, diventa necessario elevarle ad una sorta di credo religioso tanto benevolo e salvifico con chi le accetta e tanto crudele e inesorabile con chi resta fuori. Il paragone che fa @GioCo è purtroppo indovinato. Dove sta il male ( o l'opera di Moloch come dice @GioCo )? Nel capovolgimento di principi che sta alla base della grande narrazione: la perdita di umanità spacciata per sicurezza, la delazione spacciata per onestà, l'ipocrisia per fedeltà al lavoro, la cultura di morte spacciata per sobrietà. Si potrebbe allungare l'elenco ma il senso è questo. E dato che questa volta questi precetti non vengono solo "proposti" magari con le armi subdole della pubblicità e del mercato, ma vengono brutalmente "imposti" pena il ricorso a ritorsioni sociali se non punizioni fisiche ( ne sa qualcosa il candidato alle presidenziali francesi che, nonostante tutto, è ancora in testa alla corsa a riconferma del discorso sul controllo delle menti ), il salto di qualità in negativo rispetto al recente passato è ancor più evidente. Non ignoriamo comunque che l'esordio ufficiale dell'uso di questi metodi ha lasciato, sì, una scia di devastazione ma ha anche "risvegliato" parecchie menti ( appunto ). E questo dà un briciolo di speranza, almeno alla sottoscritta.

La mancanza di rappresentatività per ora rimane un problema più della minoranza elitaria che nostra. Senza è impossibile riorganizzare le parti in lizza. Se hai in arena due squadre e una sta in diparte sparpagliata perché nessuno la coordina facendosi i ca%%i propri, non c'è partita. Certo, è minacciato il massacro per la parte che rimane "disallineata" rispetto le regole del @GioCo che appare debole oltre che disarticolata, ma se attuato diventa controproducente per l'immagine, cioé tutto quello che conta e questo deve essere evitato a ogni costo. Si può procedere solo con la collaborazione di entrambe le squadre e non c'è alcuna possibilità di imporre alcunché con la forza. Per ciò vanno dissuase le dissidenze.

Per nostra fortuna chi sta cercando di dissuadere è un evidente cretino, diciamo un generale incompetente che sta realizzando una sequenza interminabile di autogol.

Nel tempo non vedo una rappresentatività "tradizionale" emergere ma un generale intento comune guidato dal cuore (non dalla Mente) e cioè una linea d'orizzonte che è già profilata. Se noti chi è disallineato tende tutto verso un unica direzione, come mille e mille barche a vela sotto un unico vento deciso ma non violento o come ci fosse un fine comune senza poterlo definire anche nelle profonde differenze di vedute e di obbiettivi personali. Tutti si tende verso quell'unica direzione. Questo può sconcertare, ma è perfettamente coerente con una visione delle cose che non appartiene al vecchio modo ideologico di intendere la guida. Dovremo farci l'abitudine credo, come a tante altre cose che ora possono apparire bizzarre, tipo incontrare gente mai vista e intenderla "fraterna" dopo pochi istanti senza fraintendimenti ne screzi degni di nota. Ci vorrà del tempo per macinare tutto questo. Tanto tempo.

In questo senso noto un "risveglio", piccolo, molto piccolo, ma significativo. Andrà coltivato.


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sarah
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Quanto afferma sulla riformulazione del rapporto con il valore delle "cose", concrete e astratte, sullo svuotamento della creatività umana e del valore ( quello vero e articolato ) del lavoro dell'uomo è una sintesi ineccepibile, non posso che concordare in pieno. 

In realtà io avevo posto nel mio commento l'argomento economico al centro nel tentativo di dare un'interpretazione all'escalation di politiche "furiose" che ci ha dichiarato guerra da poco più di due anni a questa parte. E la ha dichiarata a tutti noi, anche a coloro che si sentono a proprio agio tra qr code, certificati medici per tagliarsi i capelli e sedie dei bar che diventano pericolose dopo le 18. Immagino, senza dubbio trascurando ben più di qualcosa, che tanta "urgenza" sia il frutto, sì, di una tabella stabilita su un'agenda politica ma anche di un certo precipitare degli eventi sul piano economico per l'occidente del mondo. L'egemonia di USA ed Europa occidentale è senza dubbio vacillante e non sappiamo esattamente quanto. Su questo viene detto e scritto molto ma si tratta quasi sempre di chiacchierate roboanti poco indicative della situazione reale. Pare quasi che, dopo la crisi del 2006-2008, le strategie messe in campo per mantenere in vita la finanza speculativa ( che ha giocato un ruolo, non dimentichiamolo, persino nei bilanci degli enti locali italiani ) abbiano sostanzialmente fallito o esaurito il proprio potenziale accelerando il declino del predominio economico USA. A quel punto, pur di non perdere il ruolo di guida del cosiddetto mastodontico e articolato processo detto globalizzazione, si è passati ad una fase "aggressiva", a piantare questo casino ( mi perdoni il termine ).

Ma c'è un ma e cito le sue stesse parole:

" Lo constato in quanto vedo che viene fatto esattamente quello che occorre per il fallimento inevitabile delle strategie che vengono dichiarate".

La fretta e l'ansia evidenti nell'applicazione dell'agenda hanno inevitabilmente messo in mostra tutti i limiti, le contraddizioni e quant'altro vuole di queste stesse scelte. Anche se apparentemente sono poche le persone che dichiarano apertamente le proprie perplessità ( per lo meno ) o la propria contrarietà rispetto alle decisioni politiche, la verità si sta mostrando da sola. Questo è difficile da negare. Il re si denuda perdendo un abito alla volta. Ed è come dice lei: persone diverse, con storie personali diverse, opinioni diverse e al di là dei tradizionali schieramenti ideologici si trovano sospinte nella stessa direzione. Penso che questo sia un fatto di enorme importanza di cui ora non si coglie appieno la portata. E' un'esperienza che vivo io stessa direttamente, quando mi trovo a scambiare opinioni con voi, persone che non conosco. E lo faccio imponendomi di riflettere in modo lucido e razionale ma non posso negare la forte connotazione emotiva che mi spinge ad agire, anche se tutto avviene solo davanti allo schermo di un pc.


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