Un Golpe a 5 Stelle? L’asse Di Maio-Monti-Commissione Trilaterale
Il giornalista Marco Gaiazzi ha parlato con fonti definite certe e testimoni oculari, i quali gli hanno raccontato una storia che confermerebbe quanto nei giorni scorsi si è reso evidente sui media di massa e sul blog di Grillo: il cambio di rotta dei vertici del Movimento 5 Stelle e il loro avvicinamento ai poteri forti, con l’intermediazione di Mario Monti, e l’abbandono del referendum sull’Euro, con la cancellazione e la riscrittura integrale in salsa europeista del famoso decimo punto del post “La Brexit spiegata facile”, relativo all’uscita dell’Italia dalla Ue, dove in una notte sparisce ogni riferimento all’Euro “come cappio da cui liberarsi” (sic!) e a un referendum italiano che prima era definito sacrosanto.
Ricordo che il Movimento 5 Stelle è nato come movimento di democrazia diretta, dove ogni decisione proviene dalla rete o è sottoposta al vaglio della stessa, e dove i giochi di potere e le trame oscure sono considerate alla stregua dell’alto tradimento.
Alla luce delle affermazioni contenute nell’articolo seguente, che inseriscono in una cornice ideale anche le dichiarazioni di Borrelli dei giorni scorsi, e i pubblici attestati di stima di Monti nei suoi confronti, e le allusioni di Romano Prodi, che su Repubblica afferma: “Marine Le Pen è stata la prima a capire i limiti di un populismo di parte, e ha ‘ucciso il padre’. In quel momento è diventata una potenziale presidente della Repubblica francese. In Italia sta succedendo la stessa cosa“, chiedo dunque ai diretti interessati, citati nell’articolo, e quindi a Luigi Di Maio in primis (che recentemente ha effettivamente partecipato a un pranzo con il direttore italiano della Commissione Trilaterale svoltosi all’istituto ISPI, “il più prestigioso think tank di politica internazionale del nostro Paese, diretto dal prof. Paolo Magri e che ha come presidente onorario Giorgio Napolitano“), se sono in grado di smentire categoricamente la ricostruzione seguente. (*)
Golpe a 5 Stelle - Di Maio - Varoufakis - Mario Monti
di Marco Gaiazzi su Gli Stati Generali
Che a inizio primavera il direttorio del 5 Stelle abbia incontrato Varoufakis è cosa nota. Altrettanto noto che a maggio Di Maio abbia partecipato ad una riunione a metà strada tra l’Ispi e la Trilateral. È arrivato il tempo di raccontare alcuni retroscena inediti che sono di sicuro interesse.
Parlando con fonti interne molto vicine ai vertici del Movimento sono venuto a conoscenza dei contenuti dell’incontro con l’ex ministro greco Varoufakis. Pare, anche se il condizionale è in questo caso solo una premura stilistica, che i 5 Stelle volessero avere un confronto aperto sui temi euro ed Europa parlando con uno che intorno a quel tavolo con Juncker, Merkel e company ci é stato per davvero.
Come è nato il ribaltone Cinque Stelle sul referendum sull’Euro
A quanto risulta, al netto delle critiche e delle perplessità che l’ex ministro ha ribadito al direttorio 5 stelle sull’Europa e su come è stata costruita, l’economista greco ha letteralmente lasciato a bocca aperta i suoi interlocutori.
Quando è stato il momento di parlare di Italia e di referendum sulla permanenza in Europa, di cui il movimento aveva iniziato a gettare le basi, Varoufakis ha gelato i suoi interlocutori. L’Ex Ministro alle Finanze avrebbe infatti escluso categoricamente l’ipotesi di una uscita dall’euro dell’Italia. E lo avrebbe fatto non su impressioni o chiacchiere da bar ma sulla base di attente e posate riflessioni micro e macro economiche. In sostanza Varoufakis avrebbe detto a Di Maio di scordarsi di uscire dalla moneta unica, opzione folle e autolesionista per l’economia italiana. Lo avrebbe insomma sconsigliato dal procedere con un referendum che porterebbe l’Italia all’autodistruzione.
Non c’è dubbio che sentir dire questo da un uomo che ha vissuto da protagonista uno dei momenti più difficili della storia sia greca che europea, proprio da chi per mesi è stato visto come un paladino della democrazia dei popoli contro la tecnocrazia europea ha lasciato sconcertati i suoi interlocutori. Sconcertati sicuramente, ma pare ne siano usciti anche convinti. È un fatto incontestabile che il Movimento ha cambiato idea in modo repentino ingranando la retromarcia sull’uscita dall’euro. E sembrerebbe la prova provata della ricostruzione che mi è stata raccontata. Ma non è finita.
Il patto di Di Maio con Mario Monti e Trilateral
Ascoltato il pensiero dell’ex Ministro sulle cose da fare per cambiare l’Europa (Varoufakis non è mai stato favorevole alla Grexit benché su questo sia stata fatta, artatamente, una grande confusione), i vertici pentastellati avrebbero compreso, ben consigliati, l’importanza di iniziare a tessere dei rapporti solidi con le più alte sfere dell’establishment europeo, in modo da iniziare ad accreditarsi come interlocutore rispettato e rispettabile in vista di future trattative.
Sempre a quanto risulta dalle mie fonti, Luigi Di Maio avrebbe chiamato nientepopodimenoche… l’ex Presidente del Consiglio Mario Monti, che può vantare ottimi rapporti con i cosiddetti poteri forti europei. Di Maio, confidando sulla spiccata anti-renzianità di Monti (ricordiamo quando Renzi disse che il Professore di Varese farebbe fatica a prendere voti anche in una assemblea di condominio), ma soprattutto forte della convinzione di essere in pole position per succedere all’ex Sindaco di Firenze come Presidente del Consiglio alle prossime elezioni, avrebbe chiesto a Monti di intercedere per un incontro coi rappresentanti italiani della Trilateral Commission.
Per dare meno nell’occhio Monti avrebbe coinvolto il più rasserenante ISPI (rispettato think tank italiano) al fine di far incontrare Di Maio con la Trilateral in un contesto meno chiacchierato, che non ha comunque mancato di sollevare polemiche interne al movimento.
E pare che l’ex rettore della Bocconi, pur di fare le scarpe a Renzi, sarebbe disposto, come già starebbe facendo, ad aiutare il Movimento di Grillo, con buona pace del “rigor Montis” con cui il comico appellava l’allora premier.
Se così fosse saremmo di fronte a una rinnovata battaglia tra guelfi e ghibellini, con le potentissime lobby che sostengono il Leopoldo minacciate dagli altrettanto forti poteri di cui il Bocconiano è ancora un significativo terminale.
(*) Nota a margine: vorrei che fosse chiaro che, al di là del merito, è il metodo che nel Movimento 5 Stelle resta l’asse portante, in assenza del quale M5S si riduce a un partito qualunque. Il metodo prevede che i portavoce siano cittadini scelti per farsi tramite di decisioni prese in rete, e che dunque in nessun modo possano, attraverso lo sfruttamento della loro carica, mutare orientamento o prendere accordi con istituzioni, organizzazioni o persone che mutino nella sostanza o in parte gli orientamenti degli attivisti certificati, o che siano retenute sconvenienti per la loro storia politica o imprenditoriale rispetto alle battaglie condotto dal blog. Le strategie politiche non sono ammesse, in un movimento che fa della democrazia diretta il suo obiettivo, perché “strategia” fa necessariamente rima con opacità e con oligarchia (le strategie vengono decise e perseguite da pochi a discapito dei molti, altrimenti sarebbero inutili). Ne consegue che chi fa strategie utilizzando la sua posizione di privilegio, senza che tali decisioni siano state conferite dalla base attraverso referendum online, sta abusando del suo ruolo e tradendo i principi del Movimento sul quale ha preso i voti. Si può decidere qualunque cosa (la democrazia diretta è questa, e a volte può anche essere estrema), ma si deve decidere con meccanismo trasparente e a maggior
anza assoluta. Il Movimento 5 Stelle, quando è nato e fino alle politiche del 2013, era questo. Io personalmente ritengo che debba essere riportato lì, senza strutture intermedie, senza accentramento di potere, senza far sì che pochi abbiano un potere superiore a quello dei molti. Il senso della mia critica è questo.
Claudio Messora
Ho letto con attenzione queste poche righe di Messora. Devo ringraziarlo di cuore perchè erano anni che non ridevo così di gusto. Certo che i rosiconi (come dice il "sor" Renzi) adesso si manifestano in tutto il loro splendore.
Pacta sunt servanda.Il più viene dal maligno. 😈 😈 8)
Da sempre, il parere favorevole ad un movimento, che i dice anti-sistema, da parte dei poteri forti non viene mai gratis. IL M5S, si dall'inizio si è fatto garante della adesione ai requisiti più importanti che condizionano il supporto di tali poteri : l'euro, la globalizzazione, l'Europa e l'immigrazione.
Sull'immigrazione e la globalizzazione i 5S sono sempre stati favorevoli. Sull'euro e sull'Europa lo sono da ora. La storiella : né di destra né di sinistra ha fatto ormai il suo tempo. I loro compito è di evitare che in Italia, ponte strategico sul Mediterraneo, vada al potere un partito tipo il FN francese.
A proposito di FN e di euro. Anche nel FN c'è una discussione sull'idea di abbandonare la moneta unica, un caposaldo del programma del partito. In via di principio sono tutti favorevoli al ritorno al Franco. Il problema è che hanno promesso un referendum (e non poteva che essere così) e, a quanto sembra la maggioranza dei francesi, almeno per il momento, non vuole lasciare la moneta unica.
Adesso stiamo esagerando, non ho ancora capito bene chi, ma stiamo proprio esagerando.
Monti-DiMaio sono come il diavolo e l'acqua santa.
Uno scoop di questa portata o è provato per certo o è una bufala che squalifica chi la riporta. Di Maio non mi è simpatico, ma spero proprio che in questo caso la figura di m non la faccia lui ma Messora.
Varoufakis dice sempre cose interessanti, ma come consulente è meglio perderlo che trovarlo, i fatti parlano chiaro.
I 5S parlano con tutti, e va bene, ma non si devono far convincere da nessuno. Se no resta solo il vaffanculo, inteso come boomerang.
l'articolo (se possiamo definirlo tale) dice palesi castronerie
cito : "opzione folle e autolesionista per l’economia italiana."
chi lo dice? farfullakis furia francese & ritirata spagnola?
pensi alla sua di Nazione dato che ha ampiamente dimostrato di essere una persona controproducente nonché convinto mondialista/eurista costi quel che costi
cito
"un uomo che ha vissuto da protagonista uno dei momenti più difficili della storia sia greca che europea"
ASSOLUTAMENTE FALSO
farfukkalis è ricco sfondato, lui la crisi l'ha scaricata sugli altri mentre lui se la gode
cito
"E pare che l’ex rettore della bocconi, pur di fare le scarpe a renzi, sarebbe disposto, come già starebbe facendo, ad aiutare il movimento"
e questa stupidaggine da dove l'ha presa?
cosa può fregare a monti di togliere un fantoccio per metterne un altro?
renzo ha i numeri per arrivare fino al 2018 aiutato ANCHE dai 5s che nei periodi bui fungono da stampella
cito
"una rinnovata battaglia tra guelfi e ghibellini"
si vabbè juve contro inter e chiudiamola qui che è meglio, ho sprecato troppo tempo
p.s.
se il 5s vuole dimostrare che no è un bidone deve espellere all'istante TUTTI i pro euro/eu
MA SONO CERTO CHE NON LO FARA' perché come tutti gli altri partiti ha una struttura piramidale alla faccia del blog, la democrazzzzia, i sorrisini e altre stupidaggini buone per i boccaloni
pge
il 5s non è MAI stato pro Lira
MAI
Cara Rosanna, mi sa che stavolta spadaccino e gli altri non ci sono cascati, è troppo incredibile anche per loro per essere vera. A parte gli scherzi, non ho capito cosa c'entra Messora sul cui sito tra l'altro non mi pare di aver trovato traccia di quanto riportato. Se fosse vera anche solo una minima parte, in particolare l'accordo con Monti, penso che il M5S, così come e nato rientrerebbe nei ranghi e sparirebbe velocemente dalla storia. Devono comunque stare attenti a queste voci i signori del Direttorio, spero che ci sia qualche mente lucida a saper gestire e riconoscere certi tranelli. Detto questo, che il M5s debba scendere a qualche compromesso e trattare ritengo che sia una cosa inevitabile.
Il metodo giornalistico non è un gran ché.
Di certo abbiamo solo due "prove" che non provano niente e sono tutt'alto che uno scoop: La modifica dell'articolo sul Brexit, la cena di Di Maio col think-tank eurpeista. Entrambe ampiamente lanciate su tutti i giornali.
A queste si aggiunge:
- le confidenze (anonime) che Gaiazzi ha ricevuto da alcuni pentastellati su un incontro con Varoufakis e su un abboccamento chiesto a Monti per incontrare i Poteri Forti
- Le dichiarazioni di Monti (che durante la diretta Brexit da mentana è d'accordo con alcune affermazioni del deputato 5* Borrelli) e Prodi (che da Repubblica parla della le Pen affinché Grillo intenda)
Si chiama "ragionamento circolare".
Due non prove (o prove non certe, se si preferisce) che diventano "vere" tramite fonti anonime ed episodi non probanti, i quali però sono "avveranti" in quanto... confermano le non prove iniziali (che nel frattempo sono diventate vere).
Per giunta, i due "scoop" anonimi (Varoufakis e Monti) si avverano a vicenda: sentito Varoufakis, i 5* si sarebbero convinti dell'impossibilità di uscire dall'Euro e dall'EU e a quel punto si sarebbero catapultati da Monti.
Un ragionameto circolare all'interno di un altro ragionamento circolare.
Francamente: anche se la "svolta europeista" del movimento non mi piace per niente, qui siamo davanti alla classica distorsione propagandistica.
Se mi venissero a dire che un giornalista italiano cita un giornalista USA che afferma che il volo MH17 è stato abbattuto dai russi perché delle fonti anonime (ma "garantite affidabili") del Pentagono hanno visto i tracciati radar del missile russo, infatti le stesse fonti gli hanno detto che l'analisi dei detriti (non pubblicamente disponibile) conferma il missile terra-aria... quindi ci sono DUE prove che sono stati i russi.
Beh, gli riderei in faccia.
A parte questo, la storia dell'incontro con Varoufakis è del tutto irrilevante che sia vera o no. E' poco credibile, almeno come la racconta Gaiazzi. L'incontro ci può essere stato ma di sicuro non con quelle modalità.
Non c’è dubbio che sentir dire questo da un uomo che ha vissuto da protagonista uno dei momenti più difficili della storia sia greca che europea, proprio da chi per mesi è stato visto come un paladino della democrazia dei popoli contro la tecnocrazia europea ha lasciato sconcertati i suoi interlocutori.
Gli interlocutori "sconcertati" sono anche stupidi: Varoufakis ha lanciato un (embrionale) movimento di unione trasnazionale delle sinistre per una riforma dall'interno dell'EU.
Questo lo ha fatto PUBBLICAMENTE, non è una notizia misteriosa.
Sarebbe per lo meno strano che parlasse a favore dei referendum "QualsiasicosaExit". E sarebbe idiota stupirsi del contrario. Varoufakis sarebbe casomai da ascoltare come una "campana di parte", sapendo GIA' cosa ti dice.
Ma invece sono "sconcertati e convinti":
Sconcertati sicuramente, ma pare ne siano usciti anche convinti. È un fatto incontestabile che il Movimento ha cambiato idea in modo repentino ingranando la retromarcia sull’uscita dall’euro.
L'esatto contrario sarebbe al limite credibile: il 5* fa la svolta europeista (cambiamola da dentro questa EU!) e và a incontrare un tecnico e politico di livello che la pensa esattamente così, per farsi dare consigli in proposito. Ma anche questo è abbastanza dubbio.
E sembrerebbe la prova provata della ricostruzione che mi è stata raccontata.
Un giornalista che chiama "prova provata" questa congerie di allusioni, e che non sa neanche costruire una sequenza causa-effetto credibile?
No comment.
Ma arriva anche la "perla":
Ascoltato il pensiero dell’ex Ministro sulle cose da fare per cambiare l’Europa (Varoufakis non è mai stato favorevole alla Grexit benché su questo sia stata fatta, artatamente, una grande confusione)
Balle!
Varoufakis ha passato dei guai giudiziari perché (questa era l'accusa) ha abusato dei suoi poteri da Ministro delle Finanze PER PREDISPORRE UN "PIANO B", che sfruttasse i tesserini dei codici fiscali dei cittadini greci come carte di credito provvisorie, da usare con Dracme virtuali, per il caso di rottura della trattativa con la Troika e blocco delle banche (per altro verificatosi).
Tsipras gli diede l'incarico, Varoufakis mise in piedi la task force informatica e approntò il piano. Tsipras lo bloccò perché l'accesso ai dati fiscali dei greci era sotto monitoraggio della Troika, grazie al memorandum firmato dal precedente governo dell'ex-BCE Papademos. La loro manipolazione sarebbe dunque stata una violazione di trattati.
Varoufakis aveva accesso ai dati ma non avrebbe potuto metterli a disposizione della sua task-force, questa era l'accusa.
Anche qui non c'è niente di misterioso. Varoufakis disse tutto ciò in interviste pubbliche e la sua messa in stato d'accusa (poi ritirata) è cronaca giudiziaria.
Varoufakis, contrario o meno che fosse al Grexit, lo aveva messo in conto come possibilità e come "asso nella manica" nelle trattative.
E' Tsipras che si cagò sotto, lo estromise dalle trattative su richiesta di Schäuble & co, e lo lasciò nelle peste colla giustizia greca.
E Varoufakis, perché si dimise il giorno dopo che il referendum (di cui era sostenitore) aveva dato un enorme potere di trattativa a Tsipras?
Forse sapeva che la trattativa, senza la carta del Piano B, era solo un bluff.
E sapeva bene che la carta Grexit non sarebbe MAI stata giocata.
Chi "artatamente" fa confusione sono Gaiazzi e Messora. Che credono di avere a che fare con gente di corta memoria.
trattare con chi, con il diavolo?
😕 😕 😕
cito da makkia
"farfullakis, contrario o meno che fosse al Grexit, lo aveva messo in conto come possibilità e come "asso nella manica" nelle trattative.
E' tsipras che si cagò sotto"
e questa da dove sei andato a prenderla?
da qui?
mamma mia che brutta piega ha preso cdc, sembra il forum del falso quotidiano
😕 😕 😕
"farfullakis, contrario o meno che fosse al Grexit, lo aveva messo in conto come possibilità e come "asso nella manica" nelle trattative.
E' tsipras che si cagò sotto"e questa da dove sei andato a prenderla?
Dove vanno le persone normali. Informandosi.
mamma mia che brutta piega ha preso cdc
Aspettiamo le tue "informatissime" news.
Ah, già, dimenticavo... battutine e faccine sono il massimo che puoi permetterti, come ogni buon feisbookarolo
cito
"Dove vanno le persone normali. Informandosi."
sono le stesse fonti che sostengono che la Germania e brutta e cattiva?
fino a prova contraria sfigas e co SI SONO VANTATI di essere rimasti nell'euro
secondo la MIA interpretazione e non le bidonate che strizzano l'occhio al 5s e devono quindi attenersi ad un determinato codice comportamentale, i peggiori nella vicenda Greca sono
usa (ragioni militari, "accoglienza" degli immigrati)
cina (acquisto dei porti)
gb (questioni finanziarie)
la Germania, tramite Scheable propose l'uscita temporanea di 5 anni, ipotesi che fece saltare dalla sedia le tre nazioni qui sopra, sfigas e co da grandi venduti quali sono hanno scartato categoricamente la proposta teutonica
in tutta questa merda, l'unica Nazione che ha dimostrato un po' di umanità è stata proprio la Germania ma questa viene sempre dipinta come nazista, gli altri invece sono tutti angioletti
ma con te makkia è inutile ragionare, hai la vista annebbiata oppure sei tu stesso che fingi di non vedere
buonanotte
- Le dichiarazioni di Monti (che durante la diretta Brexit da mentana è d'accordo con alcune affermazioni del deputato 5* Borrelli) ...
Tra coglioni ci s'intende subito, è una questione di affinità elettive.
Adesso stiamo esagerando, non ho ancora capito bene chi, ma stiamo proprio esagerando.
Monti-DiMaio sono come il diavolo e l'acqua santa.
Uno scoop di questa portata o è provato per certo o è una bufala che squalifica chi la riporta. Di Maio non mi è simpatico, ma spero proprio che in questo caso la figura di m non la faccia lui ma Messora.
Varoufakis dice sempre cose interessanti, ma come consulente è meglio perderlo che trovarlo, i fatti parlano chiaro.
I 5S parlano con tutti, e va bene, ma non si devono far convincere da nessuno. Se no resta solo il vaffanculo, inteso come boomerang.
M5S querela Messora, cvd.
Mi spiace per Claudio, che stavolta l'ha fatta fuori dal vaso.
Mi spiace anche per me, perchè le critiche di Claudio penso che siano salutari per il m5S.
Adesso stiamo esagerando, non ho ancora capito bene chi, ma stiamo proprio esagerando.
Monti-DiMaio sono come il diavolo e l'acqua santa.
Uno scoop di questa portata o è provato per certo o è una bufala che squalifica chi la riporta. Di Maio non mi è simpatico, ma spero proprio che in questo caso la figura di m non la faccia lui ma Messora.
Varoufakis dice sempre cose interessanti, ma come consulente è meglio perderlo che trovarlo, i fatti parlano chiaro.
I 5S parlano con tutti, e va bene, ma non si devono far convincere da nessuno. Se no resta solo il vaffanculo, inteso come boomerang.
M5S querela Messora, cvd.
Mi spiace per Claudio, che stavolta l'ha fatta fuori dal vaso.
Mi spiace anche per me, perchè le critiche di Claudio penso che siano salutari per il m5S.
Le critiche prive di pregiudizi e dettate dallo spirito costruttivo sono salutari ... quelle unicamente pregiudiziali sono favorevoli agli altri partiti, magari alla Lega, che cerca di rosicare consensi in fuga dai 5 stelle ... e questo la dice lunga su Messora, e la sua onestà intellettuale ...
http://www.fanpage.it/il-movimento-5-stelle-querela-il-blogger-claudio-messora/
Il Movimento 5 Stelle querela il blogger Claudio Messora
Claudio Messora, blogger ed ex capo della comunicazione del Movimento 5 Stelle negli anni 2013/2014, sarà querelato dai vertici del M5S per aver pubblicato un retroscena ritenuto falso e diffamatorio.
Il Movimento 5 Stelle ha annunciato di voler querelare Claudio Messora, ex capo dello staff comunicazione dei parlamentari grillini. Una nuova puntata della lunga lite tra il blogger Claudio Messora e il Movimento fondato da Beppe Grillo e Gianroberto Casaleggio. C'eravamo tanto amati, ma la nostra lunga storia d'amore è finita a colpi di querele. Claudio Messora e il Movimento 5 Stelle si sono piaciuti sin dall'inizio, amore a prima vista. Sin dai primi anni di vita del M5S, quando ancora il Movimento non esisteva e venivano organizzati i primi vaffa-day, Messora era in prima fila a sostenere le idee di Beppe Grillo.
Quando il Movimento conquistò i primi seggi in Parlamento, nel marzo 2013, Messora – insieme all'ex Gf Rocco Casalino – viene ingaggiato come capo dello staff comunicazione del Senato da Beppe Grillo. Sempre Beppe Grillo, nei giorni successivi alla nomina, ha difeso Messora dagli attacchi dei giornalisti: "Da quando sono stati annunciati i due gruppi di comunicazione del M5S per Camera e Senato a supporto dei capigruppo che sono gli unici portavoce, si è scatenato un tiro al bersaglio da parte della stampa. Premesso che i due gruppi sono ancora in via di costituzione e prenderanno possesso degli uffici a loro destinati nei prossimi giorni, vi è un attacco ad alzo zero preventivo della stampa su Claudio Messora, questo certifica la bontà della scelta. Messora è il responsabile del gruppo di comunicazione del Senato e si trasferirà a Roma nei prossimi giorni", dichiarò Beppe il 22 marzo del 2013.
Qualcosa, però, nel corso degli anni deve essersi rotto. Quando il Movimento 5 Stelle, l'anno successivo, conquista i primi seggi all'europarlamento di Bruxelles, Messora viene come "promosso" e inviato a supervisionare lo staff comunicazione del gruppo parlamentare grillino in Europa. Nell'ottobre del 2014, il Movimento 5 Stelle decide improvvisamente di sciogliere lo staff comunicazione – notizia annunciata in anteprima dall'agenzia di stampa Adnkronos – e mandando quindi a casa tutte le persone assunte per lavorare negli uffici parlamentari di Bruxelles, quindici in tutto, tra giornalisti, videomaker, grafici e fotografi. Nemmeno 6 mesi di permanenza in Europa: assunti a luglio, vengono cacciati a inizio ottobre. In quell'occasione, Messora pubblica un aggiornamento sul suo blog personale dove spiega che "in merito agli articoli di giornale che riportano una fuga di notizie circa il licenziamento del gruppo di comunicazione del Movimento 5 Stelle Europa, preciso che al momento nessuna notifica ufficiale è ancora pervenuta". La notifica, però, non ha tardato ad arrivare e il licenziamento si è concretizzato di lì a poco. Le motivazioni ufficiali di questa rimozione avvenuta in fretta e furia non sono mai state rese note, ma nei corridoi dell'europarlamento si vocifera che non sia mai corso buon sangue tra Messora e i parlamentari M5S e che gli stessi eletti non abbiano mai visto di buon occhio l'imposizione di uno staff comunicazione selezionato da Casaleggio e Beppe Grillo, staff che avrebbe dovuto rispondere solo ed esclusivamente ai due fondatori del Movimento.
Così, da quel momento, i dissidi tra Movimento 5 Stelle e Claudio Messora si sono via via sempre più acuiti fino a sfociare alla minaccia di querela che i grillini hanno pubblicamente annunciato su Facebook in seguito alla pubblicazione di un articolo a firma Messora, introdotto dal blogger su Facebook con queste parole: "L'agghiacciante ricostruzione di una deriva verticistica del Movimento 5 Stelle, che racconta la nascita clandestina di un asse tra Luigi Di Maio e Mario Monti". Nell'articolo Messora racconta di "pranzi istituzionali con il presidente della Trilaterale, improvvise dichiarazioni di stima di Mario Monti a David Borrelli, la sparizione improvvisa di un punto fortemente antieuropeista e anti-euro dal blog di Grillo" la cui fonte sarebbe il giornalista Marco Gaiazzi e chiede a Luigi Di Maio, membro del direttorio M5S, di smentire queste ricostruzioni.
L'articolo è stato ritenuto diffamatorio dai vertici del Movimento 5 Stelle, che su Facebook hanno duramente replicato alle illazioni della fonte di Messora e annunciato l'intenzione di querelare l'ex capo della comunicazione M5S: "
Claudio Messora, a cui lo ricordiamo è stato chiesto prima di trasferirsi dal gruppo comunicazione del M5s al Senato al gruppo comunicazione del Parlamento Europeo, per essere poi licenziato dagli europarlamentari, continua con le sue illazioni sul MoVimento 5 Stelle attraverso il suo blog, e per questo sarà querelato.
Non possiamo accettare che i lettori dei post pubblicati da Messora, e i nostri attivisti, vengano allarmati per cose che non sono vere, e disinformati dalle fantasiose ricostruzioni che vi sono riportate con l'intento di ledere la nostra credibilità di portavoce e di infangare tutto il MoVimento 5 Stelle.
L'ultimo retroscena fantasioso riguarda un incontro con Varoufakis e uno con Monti. Smentiamo ogni ricostruzione davvero fuori da ogni verità, e anzi ribadiamo la nostra idea di fare un referendum sull'euro con il quale gli italiani possano esprimersi. Di intese con Monti, poi, non ne parliamo neanche: è pura fantascienza.