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Una provocazione per invitare a riflettere: l'Abisso

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GioCo
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Bella proposta GioCo. Ciò che mi viene in mente, la cosa forse più triste, è che coloro che si aggirano nell'ombra non avranno memoria dei "fasti" del passato perchè ogni cosa sarà razionalizzata nell'ottica del nuovo corso e la memoria cancellata. Si riterranno fortunati se scamperanno alle continue aggressioni e assorbiranno il golgota come normalità di vita.
Dall'altro punto di vista, coloro che vivono nell'isola felice si abitueranno alla tranquillità, perdendo la memoria della sofferenza e della necessità ma, come giustamente dici, si consumeranno dall'interno come un crogiolo che piano piano perde consistenza finché la sostanza che arde al suo interno lo abbia consumato e reso inutile.

L'umanità forse non merita la salvezza, persa com'è nel proprio egoismo e ottusità.

In effetti Rasna accade un problema che registro dalle risposte. Credo sia un probelma unico ma rappresentato in diverse sfaccettature. Il primo è la giusta attrattiva del lato oscuro che non era il punto che volevo verificare, dato che era solo la premessa del ragionamento. La questione era il contesto in quanto attore che governa la percezione dell'individuo e della individualità, come se l'individuo fosse il risultato di un processo di interferenza, l'immagine riflessa nell'acqua rotta dalle onde dell'interferenza che non rende limpidità all'identità. Quindi vediamo noi come individui "rotti nel contesto" e per effetto dell'immagine individuale che vediamo confondiamo il contesto con l'identità. Se mi arrabbio, non è per l'intervento di una condizione (processo) tra me è l'ambiente, una pressione dell'ambiente dovuta a una incapacità di adattamento (incompatibilità) rispetto alle condizioni che si presentano, ma per colpa mia e per qualcosa soggettiva od oggettiva (dipende da chi guarda chi) che non coilvolge il contesto nel complesso (cioè l'individuo e il contesto insieme). Ciò che volevo sottolineare era che per qualche motivo si fatica molto a rimettere le cose dentro il quadro generale, ogni volta ci troviamo a ragionare sull'individuo e sulla sua capacità o incapacità, come se tutti noi fossimo coercitivamente chiamati da Dio a essere Dio. Ciò che si perde in questo modo è la compassione per effetto di una colplevolizzazione intriseca che esternalizza le responsabilità. Si tratta di colpe che per ognuno sono sempre degli altri (e per effetto speculare qualcuno martirizza come proprie) e per nessuno sono nella relazione tra l'individuo e il contesto. Quindi distribuite.


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Famed Member
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IL BURRONE (leggiamo abisso per stare in tema):
Un monaco si lamentò con il suo maestro perché non riusciva a raggiungere il satori.
"La colpa è tua" gli rispose il maestro.
"In che cosa sbaglio? Che cosa mi manca?" domandò l'allievo.
"Vieni con me, e te lo mostrerò."
Il maestro chiamò un altro discepolo, che era cieco, e tutt'e tre si recarono sulla montagna, in un punto in cui uno stretto tronco era stato gettato su un burrone.
"Attraversa!" disse il maestro al primo monaco.
Il poveretto guardò il fondo del burrone, il debole tronco e rispose: "Non posso: ho paura".
Allora il maestro si rivolse al discepolo cieco e gli diede lo stesso ordine.
Il monaco attraversò senza esitare il burrone.
"Hai capito?" domandò il maestro al primo monaco.
Bye,Bye The Essay

Ognuno dovrebbe arrivare a guardare il proprio "abisso" e comportarsi come il cieco.
Questa è anche la causa delle patologie, chi glielo dice a big-pharma se ancora non lo sapesse?


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The_Essay
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be a me sembra uno scenario gia in atto,sopratutto per la prima parte della tua riflessione.
nella parte in cui invece vedresti l'ipotesi di una umanità esclusa e "recintata" anche qui secondo me e' più reale di quanto uno possa ipotizzare,mi e' tornato in mente un film che consiglierei di vedere,qui sotto il trailer

https://www.youtube.com/watch?v=wjHw-oc6BYs

ma dubiterei che anche questi cosiddetti "privilegiati" poi vivano tanto meglio degli altri..lo sconquasso alla fine travolge tutti senza fare eccezioni,come del resto mi sembra fai notare tu stesso.
l'inferno che mano a mano si configura all'esterno e' proprio l'effetto che ha la sua causa nella perdita progressiva dell'anima al "nostro" interno

per chi nutre ancora dubbi,qui sotto potrebbe avere le idee ancora più chiare:

http://www.gianfrancobertagni.it/materiali/reneguenon/regnotempi.pdf

http://www.gianfrancobertagni.it/materiali/reneguenon/crisi.pdf

In attesa di rispondere al post,per chi non avesse scaricato il film
ecco due trailer .
quello Italiano andava,stasera no.Chissà perchè!
Rende rispetto all'altro, immediatamente la tematica
https://www.youtube.com/watch?v=8ngpZfjkD44

Aggiungo lo stesso in Lingua
https://www.youtube.com/watch?v=OJ26qvHRa7I
Grazie per la Segnalazione e per i PDF


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Whistleblower
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un film che consiglierei di vedere,qui sotto il trailer

https://www.youtube.com/watch?v=wjHw-oc6BYs

ma dubiterei che anche questi cosiddetti "privilegiati" poi vivano tanto meglio degli altri..lo sconquasso alla fine travolge tutti senza fare eccezioni,come del resto mi sembra fai notare tu stesso.

Un film dal finale non chiarissimo secondo me.
Di certo, per quello che ricordo, se (se) si parla di una reazione di qualche tipo si tratta più che altro di un rifiuto e di una fuga molto probabilmente solo temporanea, in nessun modo di una presa di posizione politica di lotta né di una critica consapevole del sistema nel quale sono concepite le "zone".
Un film abbastanza da vedere ma non da rivedere.

http://www.gianfrancobertagni.it/materiali/reneguenon/regnotempi.pdf

http://www.gianfrancobertagni.it/materiali/reneguenon/crisi.pdf

Guénon non mi convince minimamente.
Indipendentemente dalla mia personale opinione chi cita Guénon si preclude automaticamente qualsiasi possibilità di veicolare le sue idee a una massa un minimo consistente di persone.
In altre parole chi si rifà al celebre sapiente francese, come chi si rifà a quell'attrezzo di Evola, è assimilabile ai trotzkisti minoritari per scelta.
E "minoritario per scelta"="nostalgico regressivo tendente all'elitario"= "del tutto inservibile politicamente".


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The_Essay
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cut..

Guénon non mi convince minimamente.
Indipendentemente dalla mia personale opinione chi cita Guénon si preclude automaticamente qualsiasi possibilità di veicolare le sue idee a una massa un minimo consistente di persone.
In altre parole chi si rifà al celebre sapiente francese, come chi si rifà a quell'attrezzo di Evola, è assimilabile ai trotzkisti minoritari per scelta.
E "minoritario per scelta"="nostalgico regressivo tendente all'elitario"= "del tutto inservibile politicamente".

Ciao!
Questa tua sensazione,
trova una spiegazione col fatto che il tale in oggetto,era stato iniziato al Sufismo e alla Massoneria scozzese ergo.....
Bye,Bye The Essay


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GioCo
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Un film secondo me più interessante e certamente anche ironico (quindi più scorrevole) è il famoso "Fuga da New York" di Carpenter. Con alcune avvertenze per "pulirlo" dagli eccessi della narrativa d'azione, che certamente lo rendono godibile ma sono fuorvianti.
1. la fonte di provenienza è la stessa classe dirigente che (in apparenza) critica se stessa e di cui senza molto dubbio Carpenter è parte rappresentativa, indipendentemente dal suo relativo grado di consapevolezza. Quindi ci fornisce uno spaccato con contenuti certamente più succosi e semplicemente perché l'accesso alle informazioni di prima mano è privilegiato.
2. l'intrattenimento di hollywood e i film di fantascienza, più ancora con temi sociali, difficilmente non contengono parti di programmazione predittiva e per una questione di facile buon senso, se sono finanziati da chi guida i destini di gran parte del pianeta.
3. attenzione sempre alle date. "Fuga da New York" è del 1981, apre quindi la decade "anni 80" e ci parla di un ipotetico 1997 dove la popolazione carceraria ha raggiunto cifre record. Tanto per ricordare poi il nostro "vero" 1997 "carcerario": viene rieletto Bill Clinton, viene annuciato il primo successo in clonazione (Dolly), Deep Blue della IBM batte per la prima volta Garry Kasparov a scacchi, la sonda Mars Pathfinder si posa su Marte, muore Lady Diana, nasce google, entrano in vigore gli accordi di Shengen. Dei fatti si provi a guardare il lato significativo allegorico: non credo servano approfondimenti.
4. guardare del film i dettagli. Per esempio le scene tagliate di prologo, quando il protagonista, un eroe pluridecorato, decide di rapinare una banca per reazione a un sistema oppressivo che ha contribuito a realizzare concretamente e successivamente viene arrestato anche se inizialmente riesce a fuggire e per via degli onnipresenti impianti di sicurezza e sorveglianza (ricordate che siamo nel 1981, quegli impianti erano del tutto ipotetici).
5. ciò che viene presentanto al pubblico come innocente intrattenimento, film da cassetta, è interessante sempre nella misura in cui è banalizzato e depotenziato nel valore (tipo "film di serie B" o "per bambini"). Non lo dico io, lo dice un ex agente CIA. Magari è il caso di dargli retta.
6. i film prima di una certa data vengono oggi pesantemente rielaborati, rimasterizzati, riproposti in nuove versioni. Il sospetto di occultamento dei suddetti agganci predittivi è lecito.


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