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Sudo. E’ Luglio e fa caldo, ma questo e’ il tempo giusto per vangare
il terreno e seminare il radicchio. Sono vestito di tutto punto,
camicia a maniche lunghe e pantaloni lunghi con calzini. Credete che
sia pazzo? No! E’ la globalizzazione che secondo Kissinger (Nobel per
la “pace”) “non è che il nuovo nome della politica egemonica
americana” , per Chomsky e’ solo “integrazione internazionale” mentre
per me, zappatore sotto la canicola, significa zanzare tigre portate
qui da chi commercia in pneumatici usati asiatici.
Scrive wiki:
Originaria del sud-est asiatico, questa zanzara ha sfruttato i
trasporti commerciali umani per diffondersi in molte zone del mondo:
nella metà del XX secolo si diffuse in Africa e nel Medio Oriente e a
seguire nel continente sudamericano, negli Stati Uniti d’America, in
Oceania e per ultima in Europa.
I primi esemplari riprodotti in Europa sono stati ritrovati in Albania
(databili 1988), mentre in Italia fa la sua comparsa 10 anni dopo, a
Genova, in un deposito di pneumatici usati, importati dall’estero.[1]
La globalizzazione, vista dal mio orto, e’ terribile. Da lunghe
generazioni ci eravamo abituati a temere il calare delle ombre estive
come una maledizione per via di quegli insetti insolenti che a rischio
della vita ci succhiavano il sangue. Ma avevamo almeno tutta la
giornata per essere lasciati in santa pace.
Con le zanzare tigre tutto questo cambia. Non esiste piu’ nessuna
differenza tra giorno e notte, e’solo una gara a non uscirne
massacrati. I miei figli, nei giorni in cui la proliferazione dei
maledetti insetti e’ particolarmente vivace (pare abbia a che fare con
la fase lunare), sono costretti a restarsene rinchusi in casa.
Sembra si siano messi d’accordo gli importatori di gomme ed i
produttori di videogames/cartoni animati: le zanzare ricacciano i
nostri figli dalla strada-parcheggio dove giocavano al salotto, davanti al
video, ipotesi inimmaginabile qualche decennio fa…. Profitti d’oro
quindi per lozioni antizanzare e lenimenti antipuntura se non si vuole
grattarsi fino a sanguinare.
La complicazione e’ che non ci si riesce neanche a difendere, dato che
hanno un volo imprevedibile e veloce. Se il piano di volo delle
zanzare tradizionali era facilmente intuibile grazie al loro volo
semplice, lineare e sufficientemente lento da poter essere
intercettato, con le zanzare tigre tutto cambia; tanto la semplicita’
che l’intuibilita’ del volo spariscono lasciando il posto ad un
zigzagare quasi schizofrenico.
Diventa percio’ patetico cercare di intercettarle con le mani, visto
che la traiettoria che immaginiamo (frutto di decenni di pratica con
le loro sorelle europee) il piu’ delle volte risulta completamente
sbagliata, e l’insetto si diverte a ronzare attorno alle nostre mani
che nervosamente cercano di spiaccicarle.
Parlando di ronzare, c’e’ una domanda che da un po’ di tempo mi ronza
in testa: ma quanto ci avranno guadagnato quei pochi gommisti a
importare pneumatici USATI (come se da noi non ce ne fossero a sufficienza…) e quanto ci abbiamo perso noi tutti?
Credo che in questa risposta si possa trovare tutto il senso della
globalizzazione: guadagno per alcuni, stress e disagio per molti.
Intanto a causa dell’importazione di pneumatici da bruciare negli opifici
(cementifici in primis) mi vedo costretto a bardarmi come un palombaro a luglio per non venire divorato vivo.
E scusate se è poco.
Sembrerebbe "perverso", in prima battuta, questo post che parla del caldo di luglio visto che oggi è un freddo boia, ma devo confermare che il pungente insetto asiatico oggetto dell'articolo è passato beffardamente sotto il mio naso incredulo, venerdì scorso nel mio ufficio.
I danni della globalizzazione non conoscono stagioni! 😉
Sembrerebbe "perverso", in prima battuta, questo post che parla del caldo di luglio visto che oggi è un freddo boia, ma devo confermare che il pungente insetto asiatico oggetto dell'articolo è passato beffardamente sotto il mio naso incredulo, venerdì scorso nel mio ufficio.
Devo dire che anch'io ho esperienza di zanzare tigre in pieno inverno. Però nel pieno dell'estate spariscono, almeno da me, come se non sopportassero il caldo. E questo sembra contraddire il primo articolo.
Beati voi che le avete in inverno, quando si gira con cappotto, berretto e guanti! Che vi pungono a fare?