Notifiche
Cancella tutti

banditi

   RSS

0
Topic starter

Da: www.caffe.ch/stories/cronaca/32299_i_distributori_di_benzina_isolati_fanno_gola_alle_bande_di_frontiera/

I distributori di benzina isolati fanno gola alle bande di frontiera

di Mauro Spignesi - 27 febbraio 2011

Giocano sul filo del confine come sulla lama del coltello. Colpiscono e scappano, entrano in Svizzera e ritornano in Italia sfidando posti di blocco e passaggi doganali. L'ultimo un pregiudicato di Brescia, beccato in Italia dopo il colpo in Corso san Gottardo a Chiasso. Arrestato grazie alle informazioni rilanciate dal Centro di cooperazione doganale e di polizia di Chiasso, coordinato per la parte svizzera dal capitano Christophe Cerinotti per la parte italiana dal maggiore Michele D'Aniello. I numeri di targa arrivati ai carabinieri hanno consentito di individuare il badito. Così la sua abitazione è diventata il capolinea della fuga. "La collaborazione è molto importante", ha detto al nostro CaffeTg di ieri mattina, sabato, il direttore del Dipartimento delle istituzioni Luigi Pedrazzini: "Nel caso della rapina a Chiasso ha funzionato davvero bene. L'arresto a Brescia è un deterrente, un segnale forte e importante nella lotta contro la ciminalità di frontiera".

Ma oltre i blitz nelle gioiellerie , c'è il filone delle irruzioni nei distributori di benzina. Sei dall'inizio dell'anno, tredici se si considerano gli ultimi otto mesi. "I banditi scelgono accuratamente luoghi e soprattutto locali dove gli elementi di sicurezza sono piuttosto bassi", spiega il comandante della Polizia cantonale Romano Piazzini: "Sta accadendo un po' quello che successe anni fa con le banche e gli uffici postali. Quando i rapinatori si trovarono di fronte telecamere, sbarre, vetri antiproiettile e sistemi d'allarme cominciarono a mollare la presa". Oggi invece nei gabbiotti dei distributori o nei minuscoli market dove le bande hanno fatto irruzione, si sono trovati davanti una commessa o un addetto all'impianto. Soli, quasi sempre senza la possibilità di far scattare rapidamente l'allarme. E allora in questo caso funziona la collaborazione tra polizie, smistata dal Ccpd. Dopo il colpo alla Shell di Balerna, uno dei rapinatori è stato bloccato grazie al lavoro di intelligence. I due stavano cercando probabilmente di rubare un'auto, visto che quella usata per l'assalto al Piccadilly era stata intercettata da una pattuglia, sono stati notati da un uomo a Rodero, paese vicino a Cantello e da lì il cerchio s'è stretto.
Aggiunge il comandante Romano Piazzini: "I dati, anche poche tracce, devono essere messi subito a disposizione degli investigatori. Questo ci consente di entrare in azione mentre la fuga è ancora in corso e soprattutto, sapendo le zone di provenienza dei banditi, di organizzare posti di blocco mirati".

Eppure la preoccupazione tra la gente cresce di pari passo con l'impegno delle forze dell'ordine. Anche recentemente tra Italia e Svizzera si è tenuto un vertice. Da una parte del tavolo il direttore del Dipartimento delle istituzioni Luigi Pedrazzini, dall'altra il ministro degli Interni italiano Roberto Maroni. La collaborazione trasfrontaliera è stata garantita da entrambi. E su questo tasto Pedrazzini ha insistito molto anche qualche giorno fa in un altro vertice a Noranco, stavolta tutto ticinese, dove invece si è detto che ci deve essere un lavoro più stretto fra le diverse polizie, cantonale, di frontiera e comunali.

m.sp.

Condividi: