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BNI - Banca-rotta

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Salve, sono un dipendente di Banca Network Investimenti, ormai prossima alla liquidazione, e Le scrivo per rappresentarLe la situazione di grandissimo disagio che attanaglia tutti i dipendenti della predetta banca, che a breve saranno oggetto di licenziamento, nella indifferenza totale delle istituzioni, Banca d’Italia compresa. Riteniamo sia necessario portare alla conoscenza della gente quanto sta accadendo, affinchè non diventi prassi consolidata (anche se già lo è) condurre consapevolmente al fallimento una società che offre servizi e produce sostentamento per 70 famiglie, mentre una decina di personaggi senza scrupoli si arricchiscono percependo stipendi milionari.
Per questo di seguito troverà il comunicato inviato dalle OO.SS ai principali organi di stampa.
La ringraziamo sin d’ora per la visibilità che vorrà/potrà darci, e resto a disposizione per qualunque ulteriore informazione.

Un dipendente BNI

BANCA NETWORK INVESTIMENTI CHIUDE LASCIANDO A CASA TUTTI I 69 DIPENDENTI

BNI, istituto partecipato da Aviva, Banco Popolare, Sopaf e De Agostini Invest, che lo scorso novembre è finito in amministrazione straordinaria affidata a Raffaele Lener e Giuseppe Bonsignore (nominati dal Ministero dell’Economia su istanza di Banca d’Italia) ha comunicato alle Organizzazioni Sindacali l’intenzione di cessare l’attività, con conseguente soppressione di tutti i posti di lavoro dei 69 dipendenti.
Attualmente non è stato ancora comunicato dai commissari quale forma concreta prenderà la cessazione dell’attività, ma al lato pratico si può solo pensare ad una liquidazione senza margine di recupero per i posti di lavoro.
La motivazione del provvedimento deriva dalle pesanti e costanti perdite degli esercizi degli ultimi anni, dalla riduzione costante e vertiginosa della raccolta e dalla continua fuoriuscita dei promotori finanziari, quindi condizioni non improvvise ma che, anno dopo anno, sono state completamente ignorate dai soci che non hanno saputo, o colpevolmente voluto, esprimere una direzione univoca da dare all’azienda, lasciando che un’isterica deriva portasse la banca a dissolversi, quasi che ognuno di loro potesse chiamarsi fuori da ogni responsabilità.
I soci non sono stati in grado per anni nemmeno di sedersi allo stesso tavolo, completamente incuranti del danno reputazionale che colpisce soprattutto un istituto di credito (Banco Popolare)ed uno dei più grandi gruppi assicurativi mondiali (Aviva) nel dimostrare di non voler gestire una piccola realtà. Prova ultima che pur avendo sottoscritto e deliberato, quasi un anno fa, un aumento di capitale non hanno provveduto all’impegno preso aggravando la situazione economica di Banca Network Investimenti spa.
Alla luce dei fatti non possono essere sollevati dalle loro responsabilità nei confronti dei lavoratori quando non hanno accettato le proposte di acquisto che negli ultimi due anni, malgrado tutto, si sono presentate e che avrebbero potuto rappresentare una prospettiva di continuità occupazionale per molti. E‘ da evidenziare che il denominatore comune di quasi tutte le proposte di acquisto era la richiesta di garanzia di evitare la liquidazione coatta della parte non interessata all’acquisto.
Ora i soci si dimostrano completamente e cinicamente assenti di fronte al dramma della perdita del posto di lavoro per 69 dipendenti e per le tragiche conseguenze sulle loro famiglie mentre il loro ruolo impone, almeno moralmente e per una volta responsabilmente, di dare una risposta concreta nel prendersi carico dei dipendenti che potrebbero essere ricollocati nelle rispettive società, così come richiedono le Organizzazioni Sindacali.

17 Maggio 2012

E' arduo stabilire chi o cosa si salverà, salvo imprevisti cambi di direzione nell'attuale tendenza al baratro condotta con impegno dai tecnici europeisti, al termine della procedura di liquidazione dell'ex paese italia.

Parola d'ordine dei tecnocrati: pietà per nessuno. Da gente capace di inscenare finta costernazione per un male "necessario" di fronte agli schermi a reti unificate, c'è da aspettarsi veramente di tutto, e si vede.

Resta l'auspicio per una solidarietà almeno morale tra tutti noi TARTASSATI (per quanto i tempi mettano a dura prova anche il migliore degli intenzionati, cosa su cui questi diabolici personaggi giocano a far leva per scatenare facili rancori o desideri di vendetta/denuncia tra le diverse categorie di civili cittadini).

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