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Bugie libiche (testimonianza di Fulvio Grimaldi, video)

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Esiste una profonda sinergia tra chi fà guerre di aggressione predatorie, e chi fà informazione ufficiale, distorcendo pesantemente realtà altrimenti inenarrabili.
Il bravo documentarista ex giornalista Fulvio Grimaldi è stato in Libia e questa è la sua testimonianza di quello che ha visto con i suoi occhi;

http://www.youtube.com/watch?v=078JuJ1t1Zc&list=UU7b2ucggsoy5DEB_asCTjUg&index=2&feature=plpp_video

Il problema è che il racconto che fa Grimaldi di una Libia paradisiaca nell'era Gadafiana è una menzogna, e per capirlo basta parlare con qualche libico, cosa anche facile ora perchè alcuni sono arrivati qui dopo la guerra, o informarsi cercando interviste a ex funzionari, donne o studenti che sono rimasti lì. Cosa che Grimaldi si guarda bene dal fare. Lui "ha visto" (le porte di Tannhauser) e cita dati ONU, la stessa ONU che poi accusa di essere serva dell'imperialismo.
Un po' di coerenza non guasterebbe.

Certo che la situazione è peggio ora che prima, ma me lo voglio sentir dire da chi la vive.

Grimaldi, come tanti, ha un nobile obiettivo: quello di denunciare l'imperialismo USA e la violenza della NATO, il suo braccio armato.
D'accordissimo.
Ma sbaglia metodo, perchè non potrò mai accettare che qualsiasi cosa valga pur di sconfiggere il Leviatano USA.

Il problema è che il racconto che fa Grimaldi di una Libia paradisiaca nell'era Gadafiana è una menzogna, e per capirlo basta parlare con qualche libico, cosa anche facile ora perchè alcuni sono arrivati qui dopo la guerra, o informarsi cercando interviste a ex funzionari, donne o studenti che sono rimasti lì. Cosa che Grimaldi si guarda bene dal fare. Lui "ha visto" (le porte di Tannhauser) e cita dati ONU, la stessa ONU che poi accusa di essere serva dell'imperialismo.
Un po' di coerenza non guasterebbe.

Certo che la situazione è peggio ora che prima, ma me lo voglio sentir dire da chi la vive.

Grimaldi, come tanti, ha un nobile obiettivo: quello di denunciare l'imperialismo USA e la violenza della NATO, il suo braccio armato.
D'accordissimo.
Ma sbaglia metodo, perchè non potrò mai accettare che qualsiasi cosa valga pur di sconfiggere il Leviatano USA.

Hai colloquiato di persona con qualche libico sull'argomento?
Io per ora no, però ho parlato con alcuni loro "vicini" e dicono così: "I libici sono ricchi".
Da parte mia, come ho scritto, non ho notizie di prima mano ma trovo singolare che col lavoro che faccio non ho mai incontrato un libico... fossero degli "oppressi" o fosse mancata "la libertà" o ci fossero stati dei problemi di indigenza, forse, ne avrei incontrato qualcuno sui tetti ad attaccare delle guaine o a cavallo dei ponteggi o chini in dei buchi a legare del tondino.

Conosco un marocchino che ha lavorato in Libia.
In Marocco era difficile trovare lavoro e così è andato in Libia dove ha lavorato per un cantiere edile, poi il cantiere è fallito ed è venuto a cercare fortuna in Italia. La Libia non sarà stata il paradiso, ma se c'era chi vi immigrava per trovare lavoro, forse non era neanche poi così male.

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