Notifiche
Cancella tutti

CH: senato frena l'uscita dal nucleare

   RSS

0
Topic starter

Da:
http://www.gdp.ch/svizzera/i-senatori-frenano-luscita-dal-nucleare-id92024.html

Svizzera - Consiglio degli Stati
I senatori frenano l'uscita dal nucleare
Per gli Stati, alle centrali nucleari non va messa una data di scadenza. "Non necessaria" dal momento che vi e' gia' un sistema di vigilanza per garantirne efficacia e sicurezza. La palla torna al Nazionale che aveva deciso un limite di 60 anni per le piu' vecchie.

red. - 24 settembre 2015

Confermato il divieto di costruire nuove centrali nucleari.

Come da previsioni anche il Consiglio degli Stati ha approvato (27 voti a 4 e 8 astenuti) dopo tre giorni di dibattiti intensi, la Strategia energetica 2050 del Consiglio federale (*), correggendola in alcuni punti per renderla piu' compatibile con le esigenze del mercato.

Diversamente dal Nazionale, pero', il Consiglio degli Stati non vuole porre un limite massimo d'esercizio per le centrali nucleari piu' vecchie, ne' obbligare i gestori degli impianti piu' recenti a presentare un piano di gestione a lungo termine. Per la maggioranza del plenum non e' necessario limitare la durata d'esercizio degli impianti dal momento che il sistema di vigilanza esistente garantisce in qualsiasi momento l'esercizio sicuro delle centrali nucleari svizzere.

Il piano di esercizio a lungo termine, secondo la maggioranza, non introduce miglioramenti, ma provocherebbe invece incertezza del diritto e insicurezza nei gestori degli impianti quanto agli investimenti futuri. Una minoranza trasversale (PS, Verdi, Verdi liberali, ma anche esponenti della destra) ha sostenuto invece la linea tracciata dal Nazionale che, nel corso della sessione invernale, aveva deciso che le piu' vecchie centrali dovranno essere "spente" al massimo dopo 60 anni (Beznau I e II nel 2029 e 2031).

Sempre secondo il Nazionale, all'avvicinarsi dei 40 anni di servizio, i proprietari della centrale dovranno presentare un piano di gestione a lunga scadenza rinnovabile di dieci anni in dieci anni, previo benestare dell'Ispettorato federale della sicurezza nucleare (IFSN).

Verena Diener Lenz (Verdi liberali/ZH) e Didier Berberat (PS/NE) hanno criticato la posizione della maggioranza, dal momento che e' stato proprio l'IFSN a chiedere al Parlamento un piano di gestione a lungo termine delle centrali e cio' perche' dopo 40 anni di servizio subentra le fase piu' criticata a livello di sicurezza. Per la senatrice zurighese e' importante che la politica si assuma questa responsabilita' senza delegarla all'IFSN.

La sicurezza non e' negoziabile, ha aggiunto. Per Georges Theiler (PLR/LU), le centrali atomiche in funzione nel nostro Paese sono tra le piu' sicure in Europa, anche perche' subiscono costantemente miglioramenti sotto questo aspetto. Secondo il lucernese, fissando una scadenza si corre il rischio che i gestori trascurino proprio questo punto sapendo che prima o poi dovranno spegnere l'impianto.

Nel corso della discussione, la Camera dei Cantoni ha confermato il divieto di rilasciare autorizzazioni quadro per la costruzione di nuove centrali nucleari, allineandosi su questo aspetto al Consiglio federale e al Nazionale.

Sostegno alla geotermia...

Al pari del Consiglio nazionale, anche il Consiglio degli Stati intende sostenere maggiormente - da 300 milioni attuali a 450 milioni l'anno - le misure volte al risanamento degli immobili al fine di tagliare le emissioni di CO2. Il plenum ha respinto tuttavia l'idea di una tassa sul CO2 che penalizzerebbe l'elettricita' importata proveniente da fonti non rinnovabili, come il carbone.

Dei 450 milioni annui al massimo destinati alle ristrutturazioni incassati con la tassa sul CO2, una parte verrebbe destinata alla geotermia. Rispetto alla Camera del popolo, quella dei Cantoni ha deciso di porre un tetto massimo di 30 milioni destinati a questa tecnologia. Quanto alla tassa sul CO2 prelevata sui combustibili, il plenum, cosi' come il Nazionale, ha deciso di non innalzare per il momento questo balzello a 84 franchi come voleva il Consiglio federale.

...e anche all'idroelettrico

Il plenum ha deciso anche di sostenere - includendole nel sistema di rimunerazione per l'immissione di elettricita' (RIC) - le centrali idroelettriche con una potenza compresa tra 300 kW e i 10 MW (10mila kW). Il plenum ha stabilito inoltre la possibilita' di aiuti statali per le grandi centrali idroelettriche in difficolta' e la cui esistenza e' minacciata a lungo termine: la costante erosione dei prezzi della corrente e' alla base di questa decisione.

Tale sostegno verrebbe concesso caso per caso e solo per gli impianti con una potenza di almeno 10 MW. Gestori e proprietari verrebbero chiamati a partecipare, come anche i Cantoni, che dovrebbero abbassare il canone per i diritti d'acqua a 90 franchi per kW di potenza lorda. L'aiuto finanziario e' limitato ed e' concesso fino a un massimo di cinque anni dall'entrata in vigore della legge.

Una minoranza di destra si e' battuta contro un sostegno delle grandi centrali idroelettriche. No tuttavia anche a prestiti ventennali per la costruzione di nuovi impianti a tassi agevolati, come voleva Martin Schmid (PLR/GR).

Meno emissioni per le auto

E' inoltre stato deciso che le future automobili dovranno ridurre sensibilmente le emissioni di CO2. Come raccomandato dalla commissione, e in linea con gli obiettivi UE, le emissioni di gas serra per le vetture da turismo nuove dovranno essere portate entro il 2020 a 95 grammi di CO2/km in media (fine 2015: 130 g di CO2/km). Tagli sono anche previsti per i trattori a sella leggeri e i veicoli commerciali (fino a 3,5 tonnellate): 147 g di CO2 entro il 2020.

--
(*) governo

-- Noterella --
Questi si preoccupano giustamente della sicurezza delle centrali all'uranio. Contemporaneamente la Nato rimpinza di bombe nucleari "intelligenti" Germania ed Italia. Evidente stanno concentrando la loro indispensabile intelligenza superiore in quegli aggeggi demoniaci. La Svizzera, imperterrita, fa sempre finta che siano paesi denuclearizzati militarmente, perche' cosi' sta scritto sulle carte ufficiali. Anzi, gia' c'e' chi, col solito grande acume, propone di destinare ad altro uso gli innumerevoli bunker antiatomici. Detto fra noi, sono piu' necessari che mai, con l'aria che tira.

Condividi: