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de CDC disputandum est

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Dato che – toccandosi gli amuleti – non solo pare che abbiamo scapolato la chiusura di CDC, ma che il sito potrebbe rinascere migliorato o evolversi in qualcosa di diverso, mi sembra opportuno che gli amministratori sentano il parere dei lettori. Io dico la mia, e invito gli altri utenti a dare i propri suggerimenti. Sicuramente Davide e Truman avranno già fatto le loro considerazioni, ma magari qualche nuovo spunto può saltare fuori. Eccone alcuni:

1) Che cos’è CDC? Un sito di informazione o qualcosa di più?
2) Ruoli ed organizzazione: metti un tigre nel tuo blog!
3) Il passo in più: oltre l’informazione.
4) Apostolato e martirio: la democrazia non è gratis (né per tutti) [1].

Che cos’è CDC?
Non metto becco sulla problematica tecnico-informatica del sito perché non è il mio pane. Mi trovo più a mio agio con l’analisi e gli aspetti organizzativi. Per prima cosa vorrei far notare che la questione di CDC è estremamente attinente a ciò di cui dibattiamo giornalmente sul web e che questa esperienza (che se tutto va bene ci apprestiamo a vivere) può essere considerata un banco di prova rispetto a ciò che tanto ci rode. Chiarisco: se ci ritroviamo su queste pagine, è perché tutti siamo incazzati come bisce per come vanno le cose in Italia e vorremmo cambiarle. Chi dirige pro domo sua il Paese, ci prende per il culo raccontandoci la favola che il potere è nelle nostre mani e che se viviamo praticamente come schiavi è perché siamo vittime delle circostanze (la crisi, l’Europa, il terrorismo…) e della nostra indole di furbetti. Su questo sito dunque, disquisiamo perlopiù di come viene amministrata la Nazione, di democrazia, di organizzazione, di economia, di principi. Ma affrontando il tema della gestione di CDC le questioni sono praticamente le stesse, anche se più in piccolo: CDC è una comunità, Davide è un governante, i suoi collaboratori dei ministri, gli utenti sono il popolo, vi sono delle questioni economiche ed organizzative da affrontare. Sarà in grado il nostro condottiero, il prode Tao, di far nascere con l’aiuto dei volontari e degli utenti (e qui entrano in gioco principi come quelli di partecipazione e responsabilità) una organizzazione funzionale e a rilanciare il sito con successo? Sapranno gli utenti di CDC dar vita ad una comunità autorganizzata? O quando saremo messi nella condizione di partecipare ad una società, di gestire un compito e il nostro spicchio di potere, cadremo anche noi negli stessi vizi che affliggono i nostri governanti? Accusiamo spesso politici e amministratori di essere corrotti ed incapaci; ma se dovesse toccare a noi di dover prendere decisioni ed agire in favore della comunità (per quanto piccola, come può essere quella che ruota intorno ad un sito di informazione), sapremo dimostrarci migliori?
Sono proprio curioso di vedere come va a finire questo “esperimento” sociale.

Personalmente ritengo che le piccole comunità (esistono anche delle teorie che quantificano il numero ideale di partecipanti che ci vuole per creare una società funzionale) siano gli ambiti dove più facilmente ci si può avvicinare al concetto di democrazia. Parlo di quella vera, cioè quella partecipativa. Quella invece di cui si riempiono la bocca i nostri rappresentanti politici, quella che abbiamo in Italia, è solo fumo per gonzi. Quando una comunità comincia a diventare troppo grande, aumentano il grado di potere degli amministratori, il volume dei quattrini che vengono gestiti, e di conseguenza la corruzione. E tutto va a scatafascio. Quindi per me, l’unica via di uscita che la plebaglia ha per riuscire ad affrancarsi dalla condizione di sottomissione nella quale ci troviamo, è quella di capire la situazione (e CDC ha contribuito grandemente in questi anni a divulgare analisi veritiere) e protestare cercando di condizionare l’opinione pubblica e sperabilmente anche la classe dirigente del Paese (a volte conviene essere populisti).
Ovviamente che le cose possano cambiare per mezzo dei nostri governanti è una eventualità piuttosto improbabile, dato che siamo in Italia e non in Islanda. Perciò io credo fortemente che l’unica possibilità per cambiare fattivamente il mondo sia quella di cambiare “il nostro pezzo di mondo”, creando dove viviamo delle comunità di persone il più possibile autogestite, questo sia a livello sociale che lavorativo. Dobbiamo vivere e operare secondo uno spirito collettivistico affrancandoci più che si può dalle regole del “sistema” imperante (compreso il ricatto della moneta). Le risorse sono di tutti e vanno condivise.
Detto ciò, non credo che l’applicazione di regole democratiche sia imprescindibile per il buon funzionamento di un’impresa o di una società. Va bene sentire gli umori del popolo, ma se si vuole che una società funzioni in maniera egregia – sia che sia una comunità, che un’azienda o…un sito internet – è necessario che ci sia una forte leadership. Direi anche illuminata, se mi concedete il termine senza dargli le solite interpretazioni massoniche. Perciò, Davide: ascolta, delega, ma mantieni il controllo e decidi in prima persona . Non farti incantare, altrimenti ti porteranno via o ti distruggeranno il giocattolo che hai saputo costruire in tanti anni di lavoro!

Ruoli ed organizzazione
Come in ogni società, c’è bisogno di organizzazione e di ruoli. Quindi vanno stabiliti dei compiti e una catena di comando.
Più o meno potrebbe essere una cosa del tipo:
• si individuano dei responsabili per ogni area (web master, informatica, notizie dall’Italia, dal mondo, economia, ecc…) [2]
• si raccolgono le adesioni di volontari che si occupino giornalmente di monitorare il web e qualsiasi altra fonte alla ricerca di notizie interessanti. Ovviamente le consegne vanno rispettate: ognuno avrà determinati siti o testate da controllare, senza andare a casaccio sovrapponendosi ai propri colleghi. Quando si trova qualche notizia interessante se ne fa un breve riassunto e lo si segnala al capo-area, che deciderà se metterla online o di passarla prima ai traduttori se dovesse essere in lingua straniera.
• Anche i lettori potranno segnalare le notizie di proprio interesse.
• Serve anche una segreteria che si occupi di coordinare, smistare le mail, rispondere ai lettori e di mantenere i contatti con altri siti di controinformazione.
• Per ogni ruolo ci devono essere più persone disponibili, in modo da poter supplire all’eventuale assenza di una “pedina”.
• Sarebbe anche molto utile avere dei professionisti da consultare alla bisogna (ad esempio in campo legale, informatico,…).

Quindi a parte l’esigenza già esternata di avere un web master, serve una lista delle figure delle quali c’è bisogno. Compito e quantitativo. Alcuni lettori hanno già dato la loro disponibilità sia a svolgere ricerche che a contribuire economicamente.
Per quanto riguarda questo punto bisogna fare una lista dei desiderata ed avere i preventivi (con 1.000 € posso fare questo; con 3.000 quest’altro; se ne raccolgo 10.000…vi saluto tutti e me ne vado a vivere in Thailandia!), dopo di che si fa la conta. Al di là delle intenzioni espresse, non sappiamo di quali cifre stiamo parlando riguardo al contributo economico offerto dai lettori. Si potrebbe richiedere di formalizzare le offerte come “promessa di contributo”, magari stabilendo delle soglie: fino a 10€, fra 10 e 20, fra 20 e 50, ecc… Se poi arrivano più soldi del previsto, con quelli che avanzano Davide si impegna fin da ora ad organizzare il pizza-party coi lettori di CDC (ogni anno in una città diversa, eh!)…

Per non incasinarsi con le mail ci vorrebbero degli indirizzi appositi – che possono anche essere temporanei – ove ad esempio inviare le pro
poste di collaborazione con i brevi curricula o predisposizioni personali e l’impegno offerto in termini di tempo [3]. Io ad esempio non ho grossi problemi per andarmi a leggere articoli in inglese ed eventualmente tradurre, ma difficilmente ho il tempo per effettuare una traduzione come si deve (o meglio “come dico io”, perché a volte nei forum si leggono traduzioni “così, così”). Invece ci sono fra le nostre file lettori che hanno tempo da dedicare (pensionati, disoccupati). Ovvio che se uno si prende un impegno – che sarebbe bene mettere nero su bianco – poi deve cercare di mantenerlo onde non lasciare la “redazione” in braghe di tela.

Per quanto concerne l’aspetto del sito, ho visto che anche altri lettori non trovano indispensabili grossi cambiamenti nella grafica o ammodernamenti nelle impostazioni. La lettura da smart-phone è soddisfacente. Da parte mia io chiedo nuovamente che ci sia una finestra per le segnalazioni dei lettori (c’è chi posta solo un link) o per chi scrive due righe di testo; eventualmente una per gli articoli copia-incollati, ma sicuramente vorrei che ci fosse uno spazio dedicato ai pezzi scritti dagli utenti che abbiano una certa corposità [4].

Poi c’è il passo in più
Poniamo il caso che Davide in futuro – affrancato da gran parte degli impegni grazie alla perfetta organizzazione e alla collaborazione dei volontari – si ritrovi al timone di una barca che naviga alla perfezione, dovendosi occupare “solo” dell’amministrazione. Magari potrebbe saltargli il ticchio di scegliere una rotta diversa rispetto a quella inizialmente decisa (di queste cose ho già dibattuto in passato, ma gli amministratori probabilmente non avevano né tempo, né voglia di seguirmi su questa china; ma adesso le cose potrebbero essere diverse).
CDC è nato dall’esigenza di dare un’alternativa all’”informazione” mainstream e la riuscita di questo suo ruolo mi pare sia stata riconosciuta un po’ da tutti, compresi altri blogger. Quindi Davide può dirsi pienamente soddisfatto e fermarsi qui. Mission accomplished. Oppure può cercare di operare in sinergia con questi altri blogger per portare avanti iniziative comuni (campagne informative, comunicati stampa…). Se vi fosse non dico una federazione, ma almeno un coordinamento dei siti di informazione alternativi, l’azione potrebbe essere molto più efficace. Se assommiamo i lettori dei più grossi blog, sicuramente otteniamo una cifra dell’ordine di qualche decina di migliaia di persone. Che cominciano ad essere un numero ragguardevole se si esprimono in coro e non protestando in ordine sparso come ora. Chi guida il vapore non può ignorare numeri come questi (anche se fingerà di farlo) e dovrà reagire o facendo qualche concessione per rabbonire gli animi, o passando al contrattacco. Il che vuol dire ricorrere alle intimidazioni o alla censura, palesando così che in fondo fra l’Italia ed il tanto esecrato Egitto del quale si parla di sti tempi, la distanza non è molta.

Apostolato e martirio
Questo è il destino che attende chi vuole impegnarsi un po’ di più oltre il commentare sui blog alternativi. Sui blog alternativi ci si informa. Poi si vanno a controllare le fonti, si ragiona. A volte si esterna la propria insoddisfazione postando un commento, suscitando a volte l’approvazione e a volte la contrarietà da parte di altri frequentatori di siti come questo sul quale ci troviamo. Ma generalmente tutto rimane confinato in questo ambito specifico (il blog) o al limite viene esteso ad una ristretta cerchia di persone con le quali siamo in confidenza. E basta. Se però vogliamo contribuire a cambiare le cose, bisogna che portiamo le informazioni ad una platea più ampia. E’ inutile che ne dibattiamo fra di noi: dobbiamo propagandare “la lieta novella”. Portarla fuori da qui. L’informazione, il dissenso devono raggiungere il “teleutente” (come qualcuno definisce l’Italiano medio). Quello che guarda “Affari tuoi”. Quello che “e poi ci metto l’olio d’oliva e non il burro che fa male”. O che dice “bisogna andare a votare perché siamo in democrazia”. Bisogna che i commenti li postiamo su siti come quelli di “Repubblica” o del “Corriere”. Certo, scatteranno la censura e i bannamenti, ma qualcosa passa. E qualcuno in alto loco verrà a sapere che la protesta sta montando e che non tutti si bevono le balle che ci raccontano dalla mattina alla sera. Insomma ogni occasione che si presenta per protestare (sempre in maniera civile, ma decisa) è da sfruttare. Se poi si riesce a farlo durante una diretta televisiva, meglio ancora. Se ce la fa Paolini (Gabriele [5], non Paolo) ad essere sempre davanti alle telecamere con la sua faccia da sberle, perché non può farlo qualcuno con un cartello in mano (Marinella Correggia insegna [6])? Dai romani, datevi una mossa che siete nel “centro operativo” del Paese! Ci sono torme di troupe televisive in giro per la Capitale. Assediate i giornalisti quando fanno le loro interviste!
Occhio però, perché tutto questo ha un prezzo! E questa è la parte “martirio”. La “lieta novella” infatti di solito non viene accolta molto bene, perché tanto lieta non è. Cercare di far capire a qualcuno che viviamo in un regime globale, che ci schiavizza a nostra insaputa, che la democrazia è una “palla” (in tutti i sensi), ecc…, di solito suscita incredulità e spesso il rifiuto. La gente non apprezza che vengano minate le proprie certezze. E capita che reagisca con veemenza. Non più tardi di qualche sera fa sono stato aggredito verbalmente (mi è andata bene perché il tizio era proprio imbufalito) per aver cercato di spiegare che l’Euro è una trappola mortale, perché una moneta non sovrana basata sul debito non fa altro che aumentarlo progressivamente, tanto che anche il panzer tedesco comincia ad avvertire i primi scricchiolii. Non l’avessi mai fatto. Sono stato investito da una valanga di parole, la cui summa era che il discorso era da respingere perché “sono le cose che dice anche Salvini”! E questo detto da un amico, che oltretutto è una persona intelligente e alla quale ogni tanto mandavo qualche mail informativa. Figuratevi quando avete da disquisire con perfetti sconosciuti. Tra l’altro fra gli sconosciuti coi quali vi può capitare di interagire, sul web come nella vita reale, possono nascondersi persone meno innocue di quel che può sembrare. I “troll”, provocatori, disturbatori sono sempre in agguato [7]. Se CDC è il più importante sito di Informazione (con la “I” maiuscola) d’italia (sic), volete che non sia terreno di caccia per troll e Digos? Credete che non ci siano fascicoli su di noi che interveniamo qui? [8]
Preparatevi per tutto questo se pensate che “resistere” voglia dire raccontarcela fra di noi. Bisogna resistere ogni giorno, nell’ambito delle nostre relazioni sociali, però con la coscienza che questo significa perdere amicizie (ma anche acquistarne), ricevere insulti, minacce e a volte anche peggio.

E poi vi domandate perché uno come Davide può manifestare il desiderio di mollare tutto?! Non pensate che anche lui abbia diritto ad avere del tempo da dedicare a sé stesso ed ai suoi affetti?

Severo Magiusto

[1] Premesso che oltre ad aver la possibilità di votare, la gente deve avere gli strumenti per poter prendere decisioni (l’informazione è fondamentale, e in questo caso CDC sta effettuando un egregio lavoro), non è detto che sia in grado di fare dei ragionamenti sensati. Avete presente l’Italiano medio? Se il popolo non vuole o non è in grado di evolversi e si comporta in maniera bovina, è giusto che venga condotto come fosse una mandria.
[2] Qua già qualche nome mi viene in mente: Mincuo all’economia, Vic (non appena si ristabilisce) alla scienza, Rosanna come redattrice.
[3] Gli indirizzi google.com o yahoo.com non costano niente e destinandone ai diversi argomenti permetter
ebbero di risparmiare tempo evitando di dover suddividere la posta dopo l’arrivo.
[4] Il fatto di avere degli articoli originali è un plus! Pezzi che poi spesso vengono riproposti anche da altri siti, e che oltretutto quando vale la pena possono anche essere tradotti e messi a disposizione dei blog esteri.
[5] Recordman di comparsate in TV: https://it.wikipedia.org/wiki/Gabriele_Paolini
[6] http://it.sputniknews.com/mondo/20160205/2037988/marinella-correggia-protesta-contro-kerry.html
[7] www.nocensura.com/2013/02/arrivano-gli-influencer-pagati-dallue.html
[8] Esperienza personale: quando gestivo il mio piccolo blog, so per certo di essere stato più volte “attenzionato” da parte di qualche organizzazione israeliana

Siamo al delirio puro.

Qualcuno è gia in pieno delirio.

Le voci di sottobanco sono come le voci di mercato e fa pena vedere che hanno importanza anche su cdc.

Orrore.

Io trovo invece che l'analisi sia molto veritiera e i consigli molto utili ... andrebbero studiati meglio, per capire come muoversi nella difficile gestione di CdC, tenendo anche presente che la proposta organizzativa di SeveroMagiusto è piutosto elaborata, e magari andrebbe sfoltita su qualche aspetto ... si aggiunga che non sempre le buone impostazioni organizzative possono trovare riscontro nella concretezza della gestione ... comunque andrebbe sottoposta a riflessione seria ...

ma credo che Davide si stia già muovendo in questo senso

🙂

Anche secondo me sono molto utili i suggerimenti di Severomagiusto, e davvero non capisco certe fibrillazioni nate dopo l'annuncio di Davide. Ecco forse cdc2 potrà servire a contenerle, ma qui, a questo punto, davvero mi sembrano fuori luogo e non possono non farmi immaginare un gracchiare lontano di avvoltoi.

Gli accordi di sottobanco restano sempre tali.

La fruibilità del forum a questo punto. visto quello che scrive Severo
e la risposta di Spadini, va a farsi benedire. Quando si complica qualcosa il tranello esiste.

Onesto è colui che cambia il proprio pensiero per accordarlo alla verità
Disonesto è colui che cambia la verità per accordarla al proprio pensiero
Anonimo

credo che adesso su cdc sia una frase che non ha senso,andrebbe tolta.

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