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Giustizia per Enrico Ceci !

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Giustizia per Enrico Ceci, giustizia per i lavoratori onesti !

Enrico Ceci è stato licenziato da Banco Desio - filiale di Parma - dopo aver denunciato illeciti oggi ampiamente verificati dalla Magistratura (riciclaggio internazionale, evasione fiscale, appropriazione indebita).

Banco Desio, infatti, è dal 2008 al centro delle cronache giudiziarie e le denunce del giovane lavoratore sono state ampiamente riscontrate dal Gruppo Investigativo Criminalità Organizzata di Roma.

E’ notizia del 24 gennaio scorso che il Gruppo Banco Desio ha patteggiato una sanzione di 1 milione e 200 mila euro al Tribunale di Roma.

Qualche mese prima, nel marzo 2013, Banca d’Italia aveva già sanzionato i vertici di Banco Desio per 360 mila euro a fronte di carenze nell’organizzazione, nella governance e nei controlli interni antiriciclaggio.

Lo scandalo Banco Desio ha avuto inoltre un’ampia eco mediatica – in Italia e all’Estero – per mezzo di celebri trasmissioni quali Report, La Gabbia, La Vita in Diretta e il telegiornale di RTL, la più importante TV europea di lingua tedesca.

Nonostante l’evidenza del carattere ritorsivo del licenziamento, il lavoratore ha però perso il primo grado di giudizio al Tribunale di Parma: il giovane Enrico Ceci - facendo il proprio dovere di cittadino - avrebbe "leso il vincolo fiduciario tra datore di lavoro e lavoratore”. Noi diciamo che così viene meno il “vincolo fiduciario” tra cittadini onesti e istituzioni e ci domandiamo: può in Italia un dipendente bancario denunciare illeciti di rilevanza penale nella banca in cui opera senza subire ritorsioni?

L’associazione dei consumatori A.D.C.U., il sindacato CUB-Sallca e tutti i cittadini/lavoratori ONESTI chiedono a gran voce che la Corte d’Appello di Bologna faccia la propria parte: giudicare con TERZIETA’ ed IMPARZIALITA’ riconoscendo finalmente le ragioni del giovane Enrico Ceci!

MARTEDI 18 MARZO, ORE 10, BOLOGNA, PRESIDIO IN PIAZZA DEI TRIBUNALI

14 Marzo 2014

A.D.C.U. c/o sede CUB Parma in Via Borgo San Giuseppe 27/M riferimento: sig. Adriano Bertinelli - tel. sede: 0521/1891787

C.U.B.-S.A.L.L.C.A. Credito e Assicurazioni

Sede Legale: Milano - Viale Lombardia 20; tel. 02/70631804; fax 02/70602409

Sede Operativa: Torino - Corso Marconi 34 tel. 011/655897 fax 011-7600582

http://www.sallcacub.org/sallca/VGenerali/mar%202014%20GIUSTIZIA%20PER%20ENRICO%20CECI.pdf

CREDITO: BUSINAROLO (M5S), SERVE LEGGE PER CHI DENUNCIA CORRUZIONE

(Agenparl.it) – Roma, 17 mar – Caso Banco Desio: gli ad patteggiano, chi ha segnalato il reato paga. Businarolo (M5S): «Serve legge per tutelare chi denuncia la corruzione» La vicenda portata in parlamento con un'interrogazione È stato il primo caso di whistleblowing in Italia a coinvolgere un’azienda privata, svelando le operazioni di riciclaggio internazionali svolte da un’importante banca. Ora non solo il «segnalatore», che ha contribuito a segnalare un reato di importanti dimensioni è lasciato solo a sé stesso, ma il ministero dell’Economia e delle Finanza, chiaramente parte offesa, non si è mai costituito parte lesa. È il caso del Banco Desio: alcuni manager dell’istituto di credito sono stati condannati a gennaio dal tribunale di Roma per truffa aggravata, appropriazione indebita e riciclaggio. La vicenda era partita da una segnalazione di un dipendente della sede di Parma, che grazie ad un errore nell’esecuzione di alcune procedure informatiche, aveva scoperto una pericolosa falla nel sistema informativo della banca. Attraverso tale falla, si poteva arrivare a nascondere la reale giacenza di valuta estera presente nel caveau delle filiali. Ora questa persona, ingiustamente licenziata e a cui è stato impedito di costituirsi come parte civile nel processo, sta pagando in modo caro il suo gesto «sovversivo», in realtà un atto di giustizia di cui ha beneficiato la collettività. Il caso è stato portato in parlamento dalla deputata del Movimento 5 Stelle, Francesca Businarolo, che ha depositato a gennaio un progetto di lette a tutela dei whistleblower, ovvero di quanti scelgano di rivelare, da interni, un illecito che riguardi sia la pubblica amministrazione, sia l’impresa privata. «È preoccupante che a nessuna delle sette udienze, incluse quelle preliminari, il ministero dell’Economia si sia costituito come parte civile – spiega Businarolo -. Facendolo, oltre a poter presentare una richiesta di risarcimento, avrebbe potuto opporsi anche al patteggiamento, concesso dai giudici agli ad della banca. Per questo ne ho chiesto conto con un’interrogazione È urgente garantire chi si assume la responsabilità di denunciare e far scoprire questo genere di reati. Contiamo che la nostra proposta possa venire recuperata all’interno del disegno di legge anticorruzione».

http://www.agenparl.it/articoli/news/politica/20140317-credito-businarolo-m5s-serve-legge-per-chi-denuncia-corruzione

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E a questo link c'è una video-intervista allo stesso Enrico Ceci fatta da Repubblica lo scorso dicembre 2013 :

http://video.repubblica.it/le-inchieste/denuncia-irregolarita-nella-banca-licenziato-in-tronco/149102

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