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Il Fascismo sconfisse la Mafia

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Topic starter

Primo video:
https://www.youtube.com/watch?v=8Krrvh7OJW4
Secondo video:
https://www.youtube.com/watch?v=IdFRHjZTx-c

... Gli USA la riportarono in Italia

Mafia, liberazione e democrazia Usa e getta
Nel maggio del 1924, Mussolini convocò i suoi collaboratori e chiese un uomo da mandare in Sicilia a combattere la mafia. Venne fuori il nome di Cesare Mori Prefetto di Bologna. Mori venne nominato Prefetto di Trapani e dopo pochi giorni era già in Sicilia. Nell'ottobre del 1925, venne quindi spostato a Palermo con l'incarico preciso di combattere la mafia.

IL Fascismo vinse con lui la battaglia contro la mafia e la massoneria, facendo fuggire in America gran parte delle famiglie mafiose siciliane.

"L'unico tentativo serio di lotta alla mafia fu quello del prefetto Mori, durante il Fascismo, mentre dopo, lo Stato ha sminuito, sottovalutato o semplicemente colluso. Sfidiamo gli antifascisti a negare che la mafia ritornò trionfante in Sicilia ed in Italia al seguito degli "Alleati" e degli antifascisti, in ricompensa dell'aiuto concreto che essa fornì per lo sbarco e la conquista dell'isola. " Giovanni Falcone (pg. 103 del suo libro Cose di cosa nostra)
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http://www.ilprimatonazionale.it/politica/massimo-fini-con-mussolini-lunica-vera-lotta-alla-mafia-renzi-e-obama-poveretti-10253/

Massimo Fini: con Mussolini l’unica vera lotta alla mafia, Renzi e Obama poveretti

Roma, 11 ott – La collaborazione con quasi cento testate, dovuta alla continua ricerca di spazi liberi, rappresenta perfettamente la personalità di Massimo Fini, giornalista fuori dagli schemi. Attualmente lavora per Il “Fatto Quotidiano”, Il “Gazzettino” e dirige il mensile “La Voce del Ribelle” con la collaborazione di Valerio Lo Monaco. Nonostante da oltre quarant’anni faccia questo mestiere, recentemente non ha risparmiato critiche alla categoria dei giornalisti: “in Italia la stampa ha smesso da molto tempo di fare il suo mestiere, i giornalisti sono più corrotti dei politici, si vendono per poco”. A differenza di molti colleghi, Fini non ha mai barattato la propria onestà intellettuale: “se in un’inchiesta dovessi scoprire che mia madre è una puttana, scriverei che mia madre è una puttana”. Per questo motivo risultano interessanti le dichiarazioni rilasciate recentemente a Il Giornale, in un’intervista relativa allo spettacolo di Labini “Nerone. Duemila anni di calunnie”, ispirato da un libro dello stesso Fini. Le frecciate a Matteo Renzi non potevano mancare: la sua politica è “del tutto basata sul virtuale, non c’è nulla di concreto. Renzi recentemente è andato da Barack Obama. Obama quando è venuto in Italia l’unica cosa che ha saputo dire era che il Colosseo è più grande di un campo da baseball. Sono due poveretti che non contano più nulla di fronte a Cina, Russia e altre potenze emergenti mondiali”. Renzi, secondo Fini, continua con “il solito tributo all’alleato presunto importante”, mettendo così a forte rischio l’incolumità dei suoi concittadini, come sostenuto qualche mese fa: “è evidente che se i caccia americani e i droni continueranno a bombardare i guerriglieri dell’Isis, intromettendosi così in una guerra civile senza averne alcun titolo, essendone anzi la causa originaria per la sciagurata aggressione all’Iraq del 2003, l’Isis porterà la guerra in Occidente. Con le armi che, in questo caso, ha a disposizione: il terrorismo. E l’Italia grazie agli infantilismi di Renzi sarà uno dei primi obbiettivi”. Matteo Renzi, quindi, emblema di una politica di dipendenza nei confronti dell’alleato americano. Matteo Renzi, per questo motivo, lontano anni luce da Andreotti, “l’unico ad aver tentato una politica autonoma: ha fatto una politica di avvicinamento al mondo mediterraneo, anche molto abile e molto coraggiosa. In un altro paese sarebbe stato un grande statista. Nel nostro è stato a metà un grande statista e a metà un delinquente. Perché purtroppo in Italia non può non andare così. Il giornale per il quale scrivo (Il fatto quotidiano, n.d.a.) insiste sul parallelo Andreotti-belzebù, i contatti con la mafia… Il fatto è che questi contatti ce li avevano tutti. Anche l’integerrimo Ugo La Malfa aveva il suo uomo in Sicilia, Aristide Gunnella, che era un mafioso…” Tutti tranne uno: Benito Mussolini. “L’unico regime che ha davvero combattuto la mafia è stato il fascismo. Un regime forte non può accettare che ci sia all’interno un altro regime forte. Poi, è noto che la mafia assume il potere che assume perché gli americani l’hanno usata come appoggio per lo sbarco in Sicilia”. Resistenza e mafia, binomio ormai riconosciuto insomma. Il fascismo, però, era una dittatura, si potrebbe obiettare. Massimo Fini non sarebbe d’accordo, o meglio, Massimo Fini vede nella società contemporanea una forma di dittatura, la dittatura del pensiero unico. Basti pensare “al controllo del linguaggio, completamente asservito alla correttezza politica. Non si può più dire “frocio”. Non si può più dire “finocchio”. Sono infinite le cose che non puoi più dire in Occidente. E’ una cosa orwelliana, è un aspetto del totalitarismo più complessivo. Questa società di fatto non tollera idee che siano sovversive. E’ un sistema soft di totalitarismo”. Come se ne esce? “Uno scrittore può cercare di svegliare le coscienze. Ma il pessimismo non permette di indicare una via d’uscita. Ma non dipende da noi. Questo mondo, come tutti i mondi totalitari imploderà su se stesso”. Per questo, sarà necessario farsi trovare pronti e con le coscienze sveglie. Renato Montagnolo

Interessante Ogg, però alcune frange di Cosa Nostra, rimasero silenti in attesa di tempi migliori, non fu proprio sconfitta ma bastonata seriamente si, se avessero continuato chissà...ma qualche dubbio mi rimane, il fenomeno mafioso, non è solo un fenomeno criminale, ma culturale, qui in Cina, neanche il governo cinese è riuscito a sconfiggere le triadi, me contiene bene, ma non sono scomparse, si sono spostate tutte all'estero, la base è HK, ma ora hanno ramificazioni in tutto il mondo.
Il fenomeno mafioso, inteso come crimine organizzata, si potrà sconfiggere definitivamente con altre armi, non solo quelle repressive. In ogni caso, è stato dimostrato che si può fare moltissimo se si vuole.

La Mafia ricevette durissimi colpi dal Prefetto di Ferro, ma manovrò per sopravvivere e per infiltrarsi anche nel PNF siciliano, con le solite manovre velenose a forza di "corvi", lettere anonime etc. per farsi spazio, facendo passare i suoi avversari per mafiosi essi stessi con "campagne" mirate. Alla fine riuscirono a far "porre a riposo" Mori.

Non mi ricordo la fonte, ma
i metodi di Mori fecero strage di innocente (fucilazioni per chi an dava in giro con scorta di pane per più di una giornata, ...) e non riuscì nel suo intento, solo riuscì a nascondere.

un giorno un certo Mincuo in un suo post parlò di k o s h e r nostra, nome che fino ad allora non avevo mai letto o sentito...

cercai info a riguardo e compresi molte cose e confermò alcuni miei sospetti...

colgo l'occasione per ringraziarlo...

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