Sessualità secondo natura (leggi biologiche).
Le leggi biologiche regolano anche il comportamento sessuale
Secondo Hamer, l’area cerebrale che regola l’andamento dei nostri ormoni sessuali, e quindi anche il nostro comportamento sessuale, è la cosiddetta area perinsulare (vicino all’insula), facente parte della corteccia cerebrale, e situata in posizione centrale nel nostro cervello.
Figura 1
Figura 2: sezione dell’area perinsulare del territorio
Hamer chiama questa area perinsulare “area del territorio”: i conflitti che viviamo in quest’area sono infatti di territorio, anche se hanno una connotazione particolare. Il territorio qui è infatti inteso, in modo specifico, come territorio di procreazione. I conflitti che patiremo in quest’area saranno quindi sempre in qualche modo legati all’idea di procreazione: esiste un territorio adatto per accogliere una nuova vita? E la mia posizione (identità) all’interno del territorio me lo consente?
Come vediamo nella figura 2, quest’area, come tutto il cervello, è divisa in due emisferi. La lateralità degli emisferi in questa area della corteccia è però diversa dalla lateralità del resto della corteccia cerebrale, e del complesso del neoencefalo. Qui in effetti sono presenti organi ectodermici che non possiedono una componente destra e una sinistra, come invece è normale per il resto della corteccia (pensiamo, per esempio, all’epidermide e alla innervazione muscolare). Si tratta di organi che, a ben vedere, si configurano come aiuto evolutivo alle funzione digestive e vitali già presenti con i tessuti endodermici e del paleoencefalo.
La parte destra dell’area perinsulare del territorio è la parte che gestisce gli ormoni sessuali maschili (testosterone). Qui patiamo conflitti di territorio nel vero senso della parola, ovvero di lotta per il territorio (inteso sempre, lo ricordo, come spazio adatto alla procreazione).
Il territorio può essere minacciato, può essere perso, oppure può esserci ma noi abbiamo la sensazione che le cose non vadano nel modo giusto. Ovviamente a questi conflitti corrispondono organi e tessuti specifici, di cui i più importanti sono (in maniera semplificata):
bronchi (territorio minacciato)
arterie coronarie (territorio perso)
piccola curvatura dello stomaco e vie biliari e epatiche (territorio incasinato).
La parte sinistra dell’area perinsulare del territorio è la parte che gestisce gli ormoni sessuali femminili (estrogeni). Qui patiamo conflitti relativi alla nostra identità all’interno del territorio. Anche qui possiamo sentire la nostra identità minacciata, possiamo perderla, oppure possiamo averla ma in un modo non ben definito.
Gli organi principali corrispondenti, sempre semplificando, saranno: laringe (identità minacciata), vene coronarie e collo dell’utero (identità persa), mucosa del retto (identità non ben definita).
Quando è attivo un conflitto in una delle due aree (destra o sinistra), gli ormoni corrispondenti a quell’area vengono ridotti. Se patisco un conflitto a destra cerebralmente, il livello di testosterone si abbassa. Se lo patisco a sinistra cerebralmente, si abbassa il livello di estrogeni.
Hamer ha scoperto che anche il comportamento sessuale presenta delle differenze tra destrimani e mancini.
Vediamo quindi cosa può succedere ad un uomo destrimane, ad un donna destrimane, ad un uomo mancino e ad una donna mancina utilizzando come esempio una società semplice, primordiale, ancorata alla struttura del branco. Ricordiamoci che tale struttura societaria ha caratterizzato centinaia di migliaia di anni dell’evoluzione umana, e che quindi occorre sempre in qualche modo riferirsi ad essa per comprendere le risposte biologiche che si sono sviluppate.
Qualsiasi giovane maschio destrimane, nel branco, è normalmente un aspirante capobranco. Se, una volta maturo, sconfigge il capobranco diventa il capo assoluto, non patirà alcun conflitto nelle aree del territorio. Il suo livello di testosterone rimarrà normalmente alto, sarà forte e macho.
In modo simile, la giovane femmina destrimane aspira ad essere la più bella, la più desiderata, la donna alfa. Se una volta matura viene subito presa come favorita dal capobranco, non patisce alcun conflitto di identità nel territorio. Il suo livello di estrogeni rimane normalmente alto, è attraente e femminile.
La sessualità di questi due individui sarà assolutamente normale: essi saranno unicamente interessati ad un rapporto canonico, pene nella vagina, al fine di procreare. L’omosessualità e il lesbismo sono esclusi, e anche la masturbazione, così come ogni altra tendenza sessuale o predilezione particolare.
Il maschio e la donna alfa devono procreare, e sono attratti unicamente dell’atto che permette la procreazione. Maschio e femmina alfa, tuttavia, rappresentano solo due individui. Che succede a tutti gli altri?
Il maschio destrimane medio, prima o poi, vive un conflitto di territorio, ovvero si rende conto di essere più debole del capo. Egli patirà il primo conflitto di territorio a destra cerebralmente, abbassando il testosterone, e diventando così meno macho, più femminile, remissivo e sottomesso al capobranco.
La femmina destrimane media, prima o poi, vive un conflitto di identità nel territorio, ovvero si rende conto di non essere la preferita, la più bella e femminile. Ella patirà il primo conflitti di territorio a sinistra cerebralmente, e lo vivrà come un conflitto di identità. I suoi livelli di estrogeni si abbasseranno, e lei diventerà meno femminile, e quindi più adatta a svolgere alcuni compiti maschili.
Che succede alla loro sessualità?
La Natura ha predisposto, sensatamente, che gli unici ad avere totale diritto di procreare siano gli elementi migliori della specie. Per tutti gli altri si aprono, sensatamente, le porte di tutte la altre esperienze sessuali, sempre appaganti per l’individuo, ma diverse dal rapporto canonico rappresentato dalla penetrazione del pene nella vagina. Diventa quindi possibile l’omosessualità, il lesbismo, la masturbazione, le esperienze sessuali non canoniche, l’attrazione sessuale per parte del corpo diverse da quelle genitali, e così via. Sono tutti modi che la Natura ha predisposto per permettere a tutti il godimento sessuale, senza per questo rendere più debole la specie.
Dalla struttura semplice del branco alla situazione attuale della nostra società:
Il modello di società è mutato, è diventato più complesso, e sono intervenuti alcuni cambiamenti importanti. Il cibo, per esempio, come anche le altre necessità vitali, è rappresentato ora dal denaro. In questo senso la persona che esce al mattino e torna a casa alla sera con il denaro è simile all’uomo delle caverne che esce al mattino alla ricerca di cibo.
Possiamo dire, inoltre, che non esiste più un unico capobranco, quanto piuttosto de
gli spazi in cui ognuno di noi si può sentire più o meno capobranco. Un imprenditore, per esempio, è uno che lotta direttamente nel mondo (il sistema economico) per procurarsi il cibo e le necessità vitali (il denaro), e avrà maggiori possibilità di sentirsi capobranco rispetto ad un lavoratore dipendente. Il lavoratore dipendente ha infatti sempre un capo (lo chiama anche così…), e quindi per molti versi delega a lui gli onori e gli oneri del capobranco. Quanto detto sopra rimane comunque valido: una uomo sarà tanto più mascolino e attratto da esperienze sessuali canoniche quanto più si sente capobranco. Al contrario, sarà attratto da pratiche alternative nella misura in cui si sente poco capobranco.
Discorso simile può essere fatto per la donna, che si sentirà più o meno donna alfa in rapporto alle sue esperienze, a quanto “piace”, o alla qualità di capobranco del suo eventuale compagno, e quindi svilupperà attitudini sessuali più o meno “normali”.
C’è da sottolineare, tuttavia, che la nostra società odierna ha anche mischiato, e di molto, i ruoli originari.
La femmina che lavora o è addirittura imprenditrice assume in realtà, in molti modi, il ruolo di capobranco. E molti uomini si sono spostati verso comportamenti più femminili. Ciò contribuisce a rendere molto complessa la situazione sessuale del mondo di oggi.
Una cosa rimane comunque certa: nell’ottica hameriana, tutta la colpevolizzazione perpetuata da molte religioni nei confronti di qualsiasi atto sessuale non finalizzato alla procreazione risulta assurda e, paradossalmente, persino innaturale.
(ovviamente qui si intendono comportamenti sessuali solitari non autolesionistici, oppure tra adulti consenzienti, mentre forme di violenza o prevaricazione presuppongono altre costellazioni conflittuali in atto, diverse da quelle descritte qui).
Che succede, invece, a mancini e mancine?
L’uomo mancino, a differenza del destrimane, patirà il primo conflitto di territorio a sinistra cerebralmente. In questo modo abbasserà ulteriormente i suoi ormoni femminili, diventando ancor più maschio. Mentre il destrimane dopo il primo conflitto tende a deprimersi, il mancino fa l’esatto contrario, ovvero tende ancora di più alla maniacalità.
La donna mancina patirà invece il primo conflitto di identità nel territorio a destra cerebralmente. In questo modo abbasserà ulteriormente i suoi ormoni maschili, diventando ancora più femminile. Mentre la destrimane dopo il primo conflitto di territorio tende a mitigare la propria femminilità, la mancina fa l’opposto, la raddoppia.
I mancini e le mancine rappresentano, a quanto pare, un piano di riserva per il branco.
Immaginiamo un grave conflitto di territorio, un evento che riguarda tutto il branco, come per esempio l’attacco di un branco avversario finito male, con morti e feriti. In quella situazione il capobranco e i lupi secondari destrimani vanno tutti in depressione, mentre soltanto i mancini rimangono attivi e maniacali. Un mancino potrà così prendere, più o meno temporaneamente, il ruolo di capo (e di procreatore), permettendo la rinascita del branco, che altrimenti sarebbe assai difficile. Pare tuttavia che il mancino non si trovi a suo agio nel ruolo di capo per lungo tempo, cosicchè presto si sposta volontariamente a fianco di un nuovo capobranco destrimane, come suo braccio destro.
Se invece, per esempio, le donne di un branco patiscono tutte un conflitti di massa, come per esempio il rifiuto in blocco da parte del capobranco (che magari preferisce ingravidare femmine selvatiche), le destrimane abbasseranno tutte la propria femminilità, rendendo praticamente impossibile un loro riscatto agli occhi del capobranco. Le mancine, al contrario, raddoppieranno la propria femminilità, rendendosi così probabilmente appetibili, e salvando in questo modo le finalità procreative del branco.
Tutto quanto abbiamo detto finora riguarda la situazione in cui l’individuo patisce un solo conflitto nelle aree del territorio. Cosa succede al secondo conflitto?
Il secondo conflitto andrà, per tutti, a picchiare nell’emisfero cerebrale opposto al primo. A questo punto ci troviamo in una delle possibili costellazioni schizofreniche di quest’area, manifestando comportamenti più depressivi e femminili se è più forte il conflitto di destra, o più maschili e maniacali se è più forte il conflitto di sinistra.
Tale situazione costellatoria è tutt’altro che stabile, e può subire variazioni anche ingenti a seconda degli eventi della vita, che possono sciogliere o attivare i vari conflitti. Possiamo così oscillare con una certa facilità tra stati depressivi e stati maniacali ed anche, ritornando a parlare di sessualità, tra preferenza sessuali diverse. Hamer approfondisce ulteriormente questa situazione, proponendo una serie di “regole della bilancia”, che però non affronterò in questa sede. E anche riguardo all’apporto complessivo di Hamer alla sessualità ci sarebbe molto altro da dire, sulle diverse costellazioni di quest’area, sui due tipi di orgasmo, sui batteri e sulle cosiddette “malattie sessuali”, ma per ora mi fermo qui.
La lettura hameriana della sessualità può, a mio parere, rappresentare la base per una vera rivoluzione sessuale. Escludendo tutti i comportamenti dannosi per se stessi e per il branco, che come detto sono frutto di situazioni costellatorie diverse da quelle descritte qui, possiamo dire che ogni preferenza sessuale può senz’altro essere vista come sensata dal punto di vista biologico ed evolutivo. I sensi di colpa con i quali tutti, più o meno, siamo stati cresciuti, dovrebbero a questo punto definitivamente crollare.
di Davide Cerutti autore del libro "La bussola di Hamer"
Fonte: usciredallorrore.wordpress.com (LINK)
Premesso che, da addetto ai lavori, apprezzo alcune intuizioni di Hamer che, certamente, consentono di allargare la ristretta visuale scientifica ortodossa, trovo il contenuto dell'articolo di una superficialità ed uno schematismo disarmanti. A parte lo stereotipo evoluzionistico trito e ritrito, non è possibile ridurre il complesso della sessualità alla mera dominanza emisferica.
Premesso che, da addetto ai lavori, apprezzo alcune intuizioni di Hamer che, certamente, consentono di allargare la ristretta visuale scientifica ortodossa, trovo il contenuto dell'articolo di una superficialità ed uno schematismo disarmanti. A parte lo stereotipo evoluzionistico trito e ritrito, non è possibile ridurre il complesso della sessualità alla mera dominanza emisferica.
effettivamente il tutto fa girar le sfere. Che in questo caso sono in tutto tondo.
La sessualità secondo natura sarebbe la musica delle....sfere?
post davvero interessante, però non dice una parola sugli ambidestri...
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Premesso che, da addetto ai lavori, apprezzo alcune intuizioni di Hamer che, certamente, consentono di allargare la ristretta visuale scientifica ortodossa, trovo il contenuto dell'articolo di una superficialità ed uno schematismo disarmanti. A parte lo stereotipo evoluzionistico trito e ritrito, non è possibile ridurre il complesso della sessualità alla mera dominanza emisferica.
Lei può anche "apprezzare" il teorema di Pitagora, come addetto ai lavori, ed obiettarne comunque una parte. La valutazione della sua riflessione è alla mercé di ognuno.
Premesso che, da addetto ai lavori, apprezzo alcune intuizioni di Hamer che, certamente, consentono di allargare la ristretta visuale scientifica ortodossa, trovo il contenuto dell'articolo di una superficialità ed uno schematismo disarmanti. A parte lo stereotipo evoluzionistico trito e ritrito, non è possibile ridurre il complesso della sessualità alla mera dominanza emisferica.
Lei può anche "apprezzare" il teorema di Pitagora, come addetto ai lavori, ed obiettarne comunque una parte. La valutazione della sua riflessione è alla mercé di ognuno.
vi siete dimenticati degli ambidestri
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