Fa bene la RSI a ricordare le gesta e la figura di Walter Bonatti, grande alpinista alpino degli anni '50, poi trasformatosi in esploratore e reporter d'avventura per il settimanale Epoca.
La sua figura ricorda a tutti quanti che fra gli italiani non ci sono solo mezze calzette e venduti a Bruxelles ma anche personaggi di grande talento, tenacia ed in fondo indifferenza verso il mondo degli affari, perche' le soddsfazioni nella vita non sono solo gli affari.
Come bene dice Messner, Bonatti ebbe anche la fortuna di vivere in un mondo meno contaminato dall'affarismo turistico del mondo di oggi.
D'altro canto disponeva, soprattutto nell'alpinismo, di mezzi tecnici che oggi fanno quasi ridere.
Certo che l'ottimismo degli anni '50 oggi ce lo sognamo.
Com'e' cambiata anche la gioventu', sembra incredibile.
Dopo aver riveduto il Bonatti nel fulgore dei suoi vent'anni, poi osservato i giovani d'oggi che gironzolano eternamente attaccati a telefonini, ipod e altri aggeggi, uno non puo' che chiedersi: ma il mondo sta rimbecillendo?
Auguro a chi deve trovare una nuova via per l'Italia di ispirarsi a Walter Bonatti, insuperato artista nel tracciare nuove vie, anche e soprattutto impervie.
E' ovvio che certe gesta sono riservate a pochi dotati del talento e del coraggio necessario. E forse cio' e' vero anche in politica.
Il documentario e' stato mandato in onda dalla RSI all'interno di una serie di documentari in cui il fil rouge e' in un modo o l'altro la montagna.
Questo il link televisivo, dove si puo' rivedere Bonatti e, volendo, anche gustarsi le immagini affascinanti di una strana gita in barca a vela con escursione montana e sciata di piacere sui monti dell'Antartico, fin li' arriva il turismo:
http://la1.rsi.ch/home/networks/la1/cultura/2013/05/23/sottosopra-puntata2.html?selectedImage=de029547-7c34-4e41-af9f-335c6bcf7336#Video