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Autointervista: il mondo a 360°


GioCo
Noble Member
Registrato: 2 anni fa
Post: 2203
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[>] - Gentle @GioCo, lei è un esperto di qualsiasi cosa?
[<] - Guardi che ho solo capito pochissime cose molto semplici, ma proprio perché sono troppo semplici sono complicate da condividere e poi anche da accettare, perché riconfigurano la mappatura dei significati e la Mente li rigetta come fossero "impossibili". Per il resto mi riconosco come il più ignorante tra gli ignoranti.
[>] - Ma Lei ha accettato queste "cose semplici" o no?
[<] - Solo dopo un lungo lavoro su me stesso che non è finito: molte delle conseguenze sono ancora per me largamente inaccettabili. Prenda il mio ultimo POST "Bollettino di Guerra", ha un idea di quanto mi è costato?
[>] - A proposito di quella discussione, Lei come la ricollega alle notizie che riceviamo, per esempio l'insistenza del governo italiano a volere dipendere dai prestiti europei al punto che a difendere il popolo italiano è un il più importante giornale tedesco secondo Paolo Becchi, oppure come inquadra la gestione politica del lockdown che da sempre più parti appare criticabile ad esempio se si osserva la Svezia secondo Riccardo Donat-Cattin qui su CDC, oppure ancora della ripresa dell'immigrazione dovuta alla tracollo del generale Khalifa Haftar e dall'avanzata del GNA sostenuto dai turchi e come legge tutto questo rispetto la NATO e paesi non allineati come Russia e Cina?
[<] - Io non ho tutte le risposte, sono le risposte che hanno me. Voglio dire che se si rincorrono gli eventi che ci investono in dosi quotidiane sempre maggiori spesso in apparente dissonanza, non se ne ricava altro che confusione. Se invece possediamo un filtro che ci permette di organizzare quelle notizie rapidamente, le cose cambiano. A noi mancano gli epifenomeni, cioè quei fenomeni sottotraccia cruciali per avere coscienza di quello che accade. Senza non cambia l'evento ma il suo significato. Possiamo guardare un albero fiorito e calcolare quanto frutterà quest'anno, oppure pensarlo in modo poetico ed essere comunque il contadino proprietario, tuttavia se non dettaglio il contesto, cioè il tipo di rapporto che di solito quel contadino particolare ha con quella pianta, ogni possibilità rimane aperta. Già se dico che quella è la pianta seminata alla nascita del suo primo figlio posso iniziare ad abbozzare una idea più coerente. Naturalmente non saprò la verità, ma posso cominciare a concepire un quadro allargato in cui più i fenomeni nel loro insieme risultano numerosi e coerenti tra loro, più la singola relazione diventa predittiva. Un po' come un orchestra che dalla cacofonia passa d'un tratto al concerto armonico e se mi concentro sulle percussioni posso dal ritmo predire quando arriverà il prossimo colpo.
[>] - Quindi niente di certo?
[<] - Guardi, la certezza ce l'ha Dio se ci crede, gli Uomini dovrebbero imparare ad essere meno Superbi e ad accettare che una buona approssimazione è già qualcosa di straordinario. Se guardo una statua di Michelangelo non penso che sia meno che perfetta, eppure è solo una buona approssimazione del calco di un vivente. Niente a che vedere con la perfezione della Vita. Questo concetto ha poi ricadute molto pensanti sull'intelligenza artificiale, sulla robotica e la cibernetica, dove la pretesa di concepire un simulante, cioè qualcosa che deve passare a tutti i costi per altro e per fini chiaramente perseguiti con determinazione implacabile ma taciuti. La macchina scimmiotta la risposta emotiva ma non possiede nulla di simile a un complesso endocrino che rende l'emozione umana ordini di grandezza più complessa e per una ragione semplice: l'apparato biologico non deve trattenere l'informazione, non è concepito per quel motivo. Il suo scopo è filtrare in modo da concentrare tutto su pochi e semplici informazioni: dall'elaborazione di un concetto, come lo zero a un principio come il teorema di Pitagora, il cervello è una macchina spaventosamente efficiente, non efficace. Produce il massimo effetto con il minimo consumo perché il suo fine è crescere e adattarsi, non cumulare dati come un secchio dell'immondizia.
[>] - Ma anche una macchina può crescere e adattarsi oggi ... sono stati fatti passi avanti.
[<] - No, una macchina può riprodursi come una fabbrica mobile e può evolvere per esempio imparando in via autogena a fare cose che prima non poteva, come camminare o interagire con attrezzi. Di nuovo scimmiotta alcuni aspetti marginali delle qualità biologiche, ma non c'è nessun modo ad esempio per cui possa alterare la sua struttura per adattarsi al mutare dell'ambiente. Una simile elasticità può averla un batterio o persino un virus, non una macchina. Per questo molti agenti patogeni sono oggi ingegnerizzati, sono biomacchine, perché certe attività sono impossibili da concepire con l'elettronica. Ma anche fossero concepite avrebbero un costo assurdo per fare le stesse cose che fa la biologia. Se pensiamo che un uomo è spaventosamente più complesso di un virus, di quale superiorità parliamo quando lo confrontiamo alla macchina? Parliamo di aspetti che sono marginali ma che vengono presentati pedissequamente come indispensabili, unici metri di misura della qualità intellettuale forzatamente sempre e solo quelli a cui addirittura dobbiamo uniformarci. Come se misurassi un tubo dicendo che siccome è lungo 2 metri e porta due litri al secondo di liquido allora è infinitamente meglio di un pisello che porta solo il filo della piscia e cercassi con questa retorica di sostituirlo con l'organo biologico. Semplicemente surreale, ma oggi anche seriamente messo in pratica. Ad esempio con i supporti elettronici allo studio. Di solito indico questo tipo di approccio come "scambiare la scena del buco della serratura per la realtà che ci circonda".
[>] - Va bene, torniamo allora alle connessioni più allargate perché mi sembra che Lei stia cercando di connettere ciò che sta accadendo in questi giorni con un diverso piano di lettura che rende ogni scenario più intellegibile. Ho ragione?
[<] - Si, proprio così.
[>] - Mi dica qualcosa a proposito del piano per la ripresa italiano
[<] - Guardi, non è difficile: ci sono accordi che sono stati presi in diversi periodi che hanno profondamente coinvolto l'Italia favorendo sempre più personaggi che non hanno minimamente a cuore il destino del paese, gente corrotta in più modi e livelli, non solo facilmente ricattabile ma anche totalmente devota a chi ne ha decretato il successo che sempre di più è una figura in ombra che si sostituisce al processo democratico elettivo. Pensiamo ad esempio alla conversione dalla Lira all'Euro, oppure dall'autonomia monetaria alla dipendenza dalla BCE e ai protagonisti di quei provvedimenti fino all'apartitico Monti o Conte. A livello europeo convergono in una sola direzione non univoca: la cessione di quote di autonomia governativa. Non univoca perché non tutti gli Stati hanno lo stesso dovere di cedere quote di autonomia: Grecia, Italia, Spagna e Francia sono state aggredite in tempi e modalità differenti. La spinta originale è stata senza ombra di dubbio americana, perché fino a oggi e fino a prova contraria i paesi UE sono gestiti dal patto atlantico che ne ha abbozzato la fisionomia nel secondo dopoguerra non a caso costringendo certi paesi dell'area a rinunciare in tutto o in parte alla loro difesa riducendone drasticamente la libertà d'azione geopolitica. La Germania quindi è stata indirizzata verso un sistema economico forte mentre l'Italia all'opposto è stata indebolita economicamente, ma in entrambi i casi la difesa così come la politica estera è sempre stata dipendente da quella anglofila e in questo senso ha agito il ricatto militare. Prendiamo ad esempio la strategia della tensione o la stagione stragista che in momenti diversi ha coinvolto la politica italiana: aveva l'evidente obbiettivo militare di pilotare il destino politico del paese in certe direzioni esattamente come ha fatto mani pulite. Domandona: perché oggi dovrebbe essere diverso? Infatti non lo è, solo superficialmente sembra che non lo sia. Deve, così si inseriscono nel panorama altri attori che fanno parte del nuovo @GioCo.
[>] - Ma perché l'Italia?
[<] - Perché non decidiamo Noi. Punto. Poi se le politiche decise in altre sedi al di fuori del nostro paese avranno o meno le ricadute volute, questo non ci riguarda. Nel senso che comunque sono ragioni coltivate esternamente e che ci vedono come un "incidente di percorso" e nulla di più.
[>] - Ma lei può illuminarci su questi "obbiettivi"?
[<] - Certo, anche in questo caso è facile. L'Italia è sempre stata vista come utile dal punto di vista geo-strategico e un Italia troppo autonoma in politica estera ha sempre dato fastidio ad alleati strategici come l'Inghilterra. Già con la guerra del carbone prima dell'Unità, figuriamoci dopo che è stato aperto il canale di Suez. Oggi stiamo vivendo il passaggio dal motore a scoppio a quello elettrico e con ciò la fine dell'era del petrolio.
[>] - Molti analisti dicono che è impossibile e poi non sarebbe nemmeno ecologico dato che l'elettricità sposta il problema dalla produzione di energia diretta per la locomozione alla centrale elettrica a combustibile fossile.
[<] - Vede questo è il problema: senza una visione organica, niente va a posto. Se pensi che non c'è alternativa al combustibile fossile ti metti nei panni del guerriero dell'età del bronzo che è convinto non ci sia alternativa al bronzo perché tutta la strategia e la politica del mondo ruota attorno a quel metallo. Qualcuno ha giù fatto notare saggiamente che l'era della pietra non è finita perché sono finite le pietre e l'era del bronzo potremmo chiosare non è finita perché è finito il bronzo. Tra l'altro nemmeno l'uso della pietra e del bronzo si è mai esaurito e altrettanto accadrà con il combustibile fossile. Solo che quando qualcuno ha scoperto il ferro, non è andato a gridarlo ai quattro venti. Si è tenuto gelosamente la scoperta comprendendo al volo il suo significato e l'impatto che avrebbe avuto. Dato che il 99% delle persone ne sono rimaste all'oscuro, questo a riconfigurato tutti gli equilibri favorendo chi deteneva la conoscenza della scoperta. Quindi ciò che ha cambiato i rapporti di forza non è il passaggio dal bronzo al ferro, ma il modo in cui è stata gestita l'informazione. L'era attuale seguendo il filone potremmo definirla "l'era dell'energia" che ha sostituito per importanza quella del metallo, dato che senza combustibile le macchine non funzionano. Prima l'energia era data dall'Uomo o dal cavallo. Dopo era data dal combustibile, prima il carbone, poi il petrolio e infine l'atomica. Ora stiamo vivendo il passaggio epocale dall'energia all'informazione. Questo vuol dire che l'1% sa già come produrre energia infinita gratuita. Ma senza spostare l'asse su cui far ruotare la società non è possibile renderla fruibile senza perdere irrimediabilmente la presa del ricatto sulla popolazione, quindi potere. Ora l'infrastruttura è il nuovo perno e il fatto che noi ne dipenderemo sempre di più rovescerà il problema: per sostenerla ci sarà bisogno di sempre maggiore energia. Quindi verrà concessa la produzione infinita gratuita. Spostare la gravità verso la dipendenza al motore elettrico va in questa direzione, perché il motore elettrico è funzionale all'integrazione con l'infrastruttura e al dominio del virtuale e del digitale sul mondo reale. Quando questa avrà assunto proporzioni sufficienti a tenere in scacco chiunque come e meglio del petrolio allora avremo accesso libero alle tecnologie che producono energia pulita a volontà. Queste saranno presentate come "scoperte" epocali fatte in quel momento da qualche prestanome. Molte scoperte moderne sono filtrate in questo modo. Comunque non saremo noi a decidere quando, ogni invenzione che dovesse anticipare il momento verrà repressa con qualsiasi mezzo. In ballo c'è troppo per consentire che avvenga altrimenti.
[>] - Lei sta parlando del governo ombra e del deep state?
[<] - Più facilmente questi concetti sono invenzioni della CIA come lo è il complottismo. Non c'è bisogno di nascondere niente è tutto molto evidente. Si metta nei panni di chi è nella posizione di perdere prestigio e influenza politica di levatura globale, come ad esempio un Larry Fink presidente e fondatore di BlackRock la più grande società di investimento nel mondo. Agirebbe in modo diverso? Ovvio che no. Farebbe mistero delle sue intenzioni? Ovvio che si. Farebbe di tutto per espandere il suo potere o per contrarlo? Per espanderlo. Avrebbe altrimenti tutto da perdere e lo stesso un dittatore come Xi Jinping. Quindi è normale che sta gente si faccia la guerra mentre stringe accordi, sanno quello che rischiano e giocano a rimpiattino con la nostra pelle. Ripeto: la posta in @GioCo è TROPPO alta. Per chiunque, anche per noi e sta gente lo sa benissimo. Siamo noi che viviamo nel paese delle meraviglie come Alice. Loro i piedi ce li hanno ben piantati a terra e stia sicuro che non si metteranno a volare tra le nuvole delle fantasie affascinanti proprio adesso.
[>] - A questo punto sono curioso di capire cosa ne pensa di Trump.
[<] - Trump è l'ovvio epilogo di un processo di destrutturazione politica che sta lentamente ma inesorabilmente dirottando l'azione governativa degli organi e degli apparati burocratici degli stati di diritto di impostazione democratica liberale verso l'infrastruttura tecnologica. Gli altri paesi hanno governi più vicini alla dittatura e la transizione per loro è più semplice. Trump è un uomo che vive di tweet e non di democrazia. Il suo ruolo è quello di spiazzare, sorprendere, non solo l'avversario politico ma chiunque, anche gli elettori che lo hanno eletto esattamente perché è imprevedibile, una specie di buffone. Solo l'America ha la forza per costringere tutto il mondo a dipendere dalla rete e il 5g è un pezzo di infrastruttura strategicamente fondamentale per attuare questo passaggio. Infatti Trump ha le idee molto chiare sul 5g e le azioni di contrasto verso Huawei lo rendono evidente cosi come le azioni commerciali e militari per il contenimento dell'espansione cinese. L'America non può consentire che la Cina possieda un pezzo della infrastruttura globale, nemmeno l'ultimo miglio inglese o italiano, perché avrebbe un potere di ricatto (militare) straordinario. La Cina non può lasciare all'America l'intera infrastruttura per gli stessi motivi. Per ciò ...

To be continued ... se vi piace, se no pianto lì. Ditemelo nei commenti. Per me è uguale.


Citazione
fuffolo
Honorable Member
Registrato: 2 anni fa
Post: 686
 

e continua


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Teopratico
Reputable Member
Registrato: 2 anni fa
Post: 256
 

Io ti leggo, non so perché, forse per lo stesso motivo per cui tu scrivi, trovo delle assonanze diciamo anche se tu stesso dici sia tutto veleno. Praticamente fai tutto da solo e questa forma aristotelica lo dimostra. La differenza di questa nuova forma è una certezza ancora più solida in quello che dici, forse derivante dalla sintesi. Saluti


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