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Colonizzazione dell'immginario Vs Famiglia


GioCo
Noble Member
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Mi sto guardando sceneggiati RAI prodotti tra gli anni '50 e '70, praticamente tutti in bianco e nero. Molti sono pedanti, ma quasi tutti ritraggono un modello di Italia e uno stile di vita che mette al centro la famiglia, anche quando questa non è esattamente idilliaca, perché pone al centro il principio di riferimento per determinare il futuro generazionale che è dato dalla capacità (autonoma) di procreare demandata alla famiglia (da sempre e trasversalmente per qualsiasi epressione vivente, persino vegetale).

Chiariamo subito questo aspetto cruciale per tutti noi (che vogliamo porre l'evidenza evidente al disopra del fastidio che ci può dare) perché non appena dico "procreazione" subito vengo assalito da discorsi sul tipo "però esistono anche le famiglie etero sterili", come se parlare di procreazione mettesse "in automatico" in dubbio il diritto (sacrosanto) di formare famiglie LGBT e avere dei figli, come qualsiasi altra famiglia etero sterile. Ovviamente si tratta di una colonizzazione dell'immaginario e basta rovesciare il ragionamento per accorgersi dell'inghippo propagandistico: qual'è la famiglia etero che si sposa apposta perché sterile? Nessuna (con eccezioni che confermano la regola) ovviamente, dato che nel dettato dell'immaginario "classico" (e in qualsiasi organizzazione antropologicamente fondata nel mondo e nelle ere conosciute) ci si sposa proprio per fare figli e proprio per ciò che socialmente comporta l'autonomia procreativa.

Chi nelle premesse, prima ancora di formare la coppia, promette sterilità, come può sostenere il principio sociale della "famiglia" su cui si basa qualsiasi discendenza etnica? Come può rappresentare antropologicamente il futuro? Ecco che quindi si deve fare guerra (ideologica) con tutti i mezzi al "principio etero" (a prescindere) anche se dal punto di vista LGBT è una corbelleria totale (un conto è difendere i propri diritti un altro è fare terra bruciata dei diritti altrui, tra l'altro senza che da ciò si ottengano vantaggi significativi). Ora che ve l'ho detta così, mi piacerebbe sapere quanti hanno ancora voglia di sventolare a babbo morto le bandiere colorate che "difendono i diritti delle minoranze LGBT", quando le stesse dovrebbero inca%%arsi come iene rendendosi conto di come vengono incosapevolmente sfruttate per fini e scopi per nulla chiari che di certo non hanno niente a che vedere con la difesa dei loro diritti.

TUTTA la colonizzazione dell'immaginario serve a sostituire l'evidenza evidente con Verita o più spesso con verità. La colonizzazione dell'immaginario non tocca i ragionamenti, anzi, li incentiva. Cambia i principi su cui si basano quei ragionamenti. Ad esempio: LGBT è meglio di etero in senso pienamente sostitutivo, non integrativo o conciliatorio, non inteso a generare dibattito ma unicamente a fomentare GUERRA IDEOLOGICA (o crociata). In altre parole LGBT deve servire la guerra comandata contro l'etero, in modo del tutto strumentale, trattando la condizione "etero" come fosse umanamente aliena, quasi da vergogna umana ed estromessa da uno spazio immaginato positivo e desiderabile per ciò essa stessa disumana e generativa del disumano (si osservi come il ragionamento rovescia i termini omofobi e sessisti facendo diventare LGBT un fenomento che discrimina l'eterosessualità) in quanto rappresenta il centro di una colonizzazione dell'immaginario: non si nasce con un sesso determinato dal genoma, non è infatti il cromosoma X e Y come ci hanno insegnato fin dalle elementari a determinare il sesso, ma la società. Ovviamente se dissociamo totalmente il genoma dalla radice dell'identità che diventa integralmente sociale, potrà venire fuori che anche la condizione "umana" è socialmente determinata e quindi avrà senso un corpo animale o alieno qualsiasi, anche di fantasia, perché no?

Ora, non voglio dire che queste persone forse sarebbe meglio per il loro e il nostro bene (spirituale, spicofisico, sociale ed economico) aiutarle ad accettare la loro condizione o quantomeno capire in profondità cosa le dissocia in questo modo così drammatico dalla loro realtà genetica ed anche epigenetica. Non siamo più nel tempo utile alla misericordia con chi l'ha dimenticata. Forse non potremo mai capire, come non capiremo mai davvero le teorie di Einstein e tante altre cose complesse del tempo che viviamo. Per ciò mi inscrivo tra coloro che si limitano a guardare con un misto di sgomento e curiosità questo strano fenomeno, come guarderei un Leone che crede fermamente di essere un Antilope, si ciaccia addosso pelli di antilope sbranate da altri Leoni, mangia erba e va in giro saltellando come un antilope (con risultati abbastanza grotteschi): non dico che è "sbagliato" o "contronatura" come al tempo del fascio, mi limito a osservare che se si manifesta deve essere "naturale" perché si manifesta, tuttavia rimango ancora più basito quando NON trovo nessuno che riesce a vederci qualcosa di strano e cerca di opporre ragionamenti che vogliono farne "norma" (o "religo") e ancora di più quando viene ostracizzato in varia maniera con epiteti poco simpatici chi solleva qualche vago dubbio che forse effettivamente un Leone che si comporti in quel modo è "stranino" e andrebbe studiato, prima ancora che normato in quanto "Leone che ha diritto ad essere un Antilope".

Ma la questione va ben oltre e attraversa appunto la colonizzazione del tempo umano, che è propria dell'agire di un parassita: per controllare il pensiero è necessario controllare l'immaginazione e per controllare l'immaginazione è necessario piantare saldamente nel subcoscio collettivo principi a cui appendere ragionamenti utili al parassita. Allora se dico che una famiglia può formarsi anche senza che le sia demandato il compito sociale di procreare, prima di tutto mi metto il culo a riparo dal fenomeno della frantumazione della discendenza e spiano la strada a un futuro in cui avere padre e madre potrebbe diventare illegale.

Assurdo? No, perfettamente logico dal punto di vista mercantile. Se l'industria mette le mani sul genoma (come ha già fatto) e può così produrre feti umani e metterli in commercio (oggi con l'utero in affitto domani chissà) avrà come primo effetto quello di subire la concorrenza di chi è fertile e i figli se li può fare (e vuole farli) in proprio. Allora deve colonizzare l'immaginario con nuovi principi che possano (tramite lo spostamento della finestra di Overton e altre tecniche anche più sofisticate) produrre ragionamenti che mettano al bando la legalità di fare figli. Per esempio postulando che la libertà genetica è un falso storico, rimasuglio di un passato esecrabile che serve a darci una umanità dedita alla guerra, incline alle malattie e quant'altro ci può fare schifo.

Così come di colpo è diventato illegale mandare il bambino a scuola se non è vaccinato indipendentemente da qualsiasi principio sanitario, ribaltando il principio sanitario stesso, potrebbe diventare di colpo ragionevolmente illegale fare figli. Per poter arrivare però a quel punto è necessario prima indebolire i principi fondanti che legano socialmente la famiglia e l'amore alla base della procreazione così come milioni di anni di storia genetica hanno concepito. Devo quindi associare il concetto del concepimento "tradizionale" a un "errore", uno "sbaglio", una cosa brutta e "contro-natura" (paradossalmente). Se al contempo rimuovo la capacità di mettere in discussione i principi (perché come un atto di prestigio tengo l'attenzione della massa incollata altrove, per esempio nei diritti LGBT che con questo discorso dovrebbe apparire chiaro non centrano una "ciulladinulla") non rimane che accettare quelli proposti (per quanto siano paradossali e grotteschi) in quando appariranno ragionevoli. Peccato che le ragioni ragionevoli che dipendono da quei principi saranno solo filastrocche ripetute a babbo morto, cioè prive di qualsiasi analisi capace di metterle in discussione.

Quindi dovrebbe essere ora finalmente chiaro (spero) che non c'è NESSUNA BATTAGLIA PER I DIRITTI LGBT, ma un intervento di marketing sapientemente diretto a costruire una colonizzazione dell'immaginario entro una cornice che non credo valga la pena commentare oltre.


Citazione
ignorans
Reputable Member
Registrato: 2 anni fa
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Tutto giusto, ma in questo mondo di gente che non indaga, che non si indaga, tutto diventa possibile.
Prendiamo dunque il sesso. Nonostante la propaganda alla "liberazione sessuale" (falsa) che ci siamo dovuti sorbire nei nostri anni giovanili, il sesso rimane un oggetto prurignoso, indigesto, che non si affronta a viso aperto, fonte di preoccupazioni.
Anzi, ha acquisito caratteristiche negative: è pericoloso quindi bisogna usare il preservativi, fare analisi, fare attenzione. È un ambito talmente carico di questioni che molti ne stanno alla larga.
Ecco il risultato netto della "liberazione sessuale"!
D'altra parte, solo pochi si prendono la briga di osservare il fenomeno con freddezza "scientifica " altrimenti qualcosa avrebbero realizzato.
È se fosse solo e semplicemente l'impulso a riprodursi? Non che ogni atto sessuale debba per forza generare bambini, ma se fosse solo una reazione a un impulso che proviene da un luogo più "alto" che ci chiama alla riproduzione?
Ma, si sa, l'uomo complica le cose semplici, aggiungendo un sacco di significati che poi gli impediscono di trovare la strada di casa.
Se così fosse, dei LBTG si potrebbe solo dire che anch'essi rispondono a un impulso riproduttivo, ma mancano completamente il bersaglio, essendo privi dell'intuito che guida chi voglia riprodursi.


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