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Consuelo


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15 settembre '85

Caro diario, oggi è stata una di quelle giornate con le orecchie a sventola !
Ero sul balcone che guardavo giù, verso il vuoto costellato di rovine che mi separa da Porta Palazzo e mi chiedevo com'è possibile negli anni ottanta avere ancora dei quartieri bombardati. Ma non è l'única cosa assurda da queste parti, e da quando mi ci sono trasferito la sensazione da terra di nessuno mi ha fatto pensare parecchio, partire cosi di brutto, senza che nessuno di loro ci capisse niente...
E per cosa poi, sarò anche libero adesso, di spazio nel deserto ce n'è a iosa, bella roba...
Ma non ce la facevo più.
Così, me ne stavo appoggiato alla ringhiera, cullato dal venticello e dal ping pong dei miei pensieri tra sfiga cosmica e megalomania sfrenata. Ed ecco che di colpo casco per terra, rimanendo appeso alla ringhiera stile Wil Coyote !
Che diavolo è successo ? Tutto quello che mi è sembrato di sentire è che la gamba sinistra se n'è volata via. Così, si è stufata e mi ha piantato in asso... Apro gli occhi, felice che chi ha fatto il balcone abbia tenuto conto delle mie braccia, e guardo la gamba.
È lì, al suo posto. Provo a muoverla, funziona. La tocco, la sfrego, la pizzico, tutto normale.
Ma allora che caspita... Scorgo con la coda dell'occhio una macchia sul pavimento che prima non c'era... Il tempo di mettere a fuoco meglio e d'istinto mi rannicchio due metri più indietro, compensando brillantemente la culata che avevo evitato.
La cosa, che non avevo perso d'occhio, era ancora lì, e adesso tremava leggermente. Non so cosa diavolo non andava ma non riuscivo a capire cosa fosse. Non sapevo se ero più incazzato o terrorizzato, sudavo, indietreggiavo e di nuovo avanzavo. La cosa continuava a tremare. Alla fine stava diventando familiare, c'erano tante gambe, un insetto ? E piume. Piume, piume, che ci fanno le piume ? Una farfalla ? No, niente ali. Sembra rotonda. Non stavo più nella pelle, ma sembrava che più guardavo più riuscivo a riconoscere, solo era dura sopportare la sensazione di nausea, quasi panico, che mi dava il non riuscire a riconoscere. Avevo l'impressione che il tempo perdesse colpi mentre la guardavo, se però guardavo qualcos'altro era tutto normale. Mi stavo ricaricando guardando la strada quando arriva un gatto dal balcone vicino e corre ad annusare la cosa. Bene, per lo meno la cosa esiste... Guardo di nuovo... Ma, ma... È un ragno ! Si, ma con le piume...
"Che storia è questa ?" urlo cosi forte da far saltare il gatto sulla ringhiera.
"È una tarantola piumata, non vedi ?"
Ennò eh ! Adesso pure le voci ? Cosa c'è oggi ?
"Calmo. Va tutto bene." dice il gatto.
O meglio, ho sentito la voce venire da dove stava il gatto.
"Sono proprio io, non stai sentendo le voci." insiste il gatto.
Bella storia ! Parlare con un gatto è decisamente più trendy che sentire le voci...
"Senti, pensa cosa vuoi, ma sarebbe meglio che ci sbrigassimo a portarla da un medico, abbiamo già perso abbastanza tempo."
Portare chi dal medico ? E a me chi mi porta ?
"Dai, trova una scatola per portare la tarantola, Consuelo, e muoviamoci."
Consuelo ?
"Si, Consuelo de Amaral, spicciati. Per strada ti spiego."
Comincio a cercare perché 'sta storia mi stava già scocciando. Trovo in cucina una scatola del the. Mi sembra che vada, magari chiedo al gatto...
"Va benissimo, adesso tienila aperta vicino a lei che la spingo dentro. Tu è meglio che non la tocchi più per oggi."
E chi l'ha toccata, ho solo sentito... Ma è stata lei ? Ma allora mi ha morso, ecco perché la gamba è volata via. E chi ha bisogno di un medico sono io. Che diavolo di ragno è ? È velenoso ? Moriro ?
"No, non è velenosa. E chi ci può stare secco è lei se non ti decidi una buona volta."
Davvero ? Ma sei sicuro ? Ok, ok, mi muovo, dai, spingila dentro.
È difficile discutere con un gatto che ti guarda di brutto !
E adesso dove la portiamo ? Al pronto soccorso del Cottolengo ? Così internano me ?
Mentre mi metto le scarpe non so cosa pensare, ma mi sembra che si possa stare al gioco. Al massimo è una candid camera, magari per la gamba hanno usato uno di quei dardi stile film pieni di occhiali da sole e il ragno l'hanno impiumato loro. Oppure sto sognando e allora è un sogno tosto...
Pronto ! Dove andiamo ?
"Seguimi. E non sballottare Consuelo."
Già. Consuelo. Mi ero già dimenticato di lei. Scendendo le scale dietro al gatto la osservo meglio. Mai visto niente di simile, almeno che ricordi. L'avrò vista in un videogioco ? Difficile, è da Space Invaders che non ci gioco. Un film ? Boh ! Però è bello, cioè bella. Consuelo. Una fata tropicale ? Le piume ricordano quelle degli uccelli dei posti caldi. E come ragno è grosso. Grossa. Non trema più, ma sembra ondeggiare piano piano. Al portone ritrovo il gatto.
"Quanto ci metti ! Adesso andiamo a prendere il tram, già che sei a piedi."
Pure informato ! Si, ma spiegami che è successo, io non l'ho toccata, ero fermo. Quindi al massimo è lei che mi ha fatto qualcosa. Cosa ?
"Ebbene si, ti ha morso. Non ne può fare a meno ma non lo fa per cattiveria. Eri lì bello distratto quando ti ha incontrato e allora non si è tenuta. È fatta così. E poi chi sta male è quasi sempre lei."
Ma non dovrei essere io a stare male ?
"Beh. C'è sempre tempo se proprio ci tieni. Il vostro veleno è la sua negazione, in un certo senso. E così finisce per stare male."
Nostro di chi ? E che veleno sarebbe ?
"Veleno lo chiamo io, lei lo chiama umore. Del resto a cosa stavi pensando quando ti ha morso ? Le solite lagne, veleno !"
Che lagne ? Sentirsi solo è una lagna ? Non è facile !
Arriviamo alla fermata assieme ad un tram e non faccio neanche tempo a vederne il numero che il gatto ci salta su e ci vado dietro. Quando mi siedo mi raggiunge, si muove come uno schizzato.
"Schizzato sarai tu. Io sono veloce."
Va beh, dicevo solo così... Però avvertimi quando è ora di scendere.
Già che non sapevo se anche le altre persone potevano sentire il gatto, per farlo stare zitto ed evitare guai mi sono messo in stand-by.
"La prossima. Aspettami sul marciapiede".
Attraversando il corso con la scatola in mano consideravo che dopo tutto una candid camera così non è facile da organizzare. Rimane il sogno... Svoltiamo a destra nella prima traversa, la zona mi sembra familiare ma il gatto va troppo veloce e non riesco a capire dove siamo. Davanti un portone finalmente si ferma.
"Suona l'ultimo campanello e dì che vuoi vedere la mandarda in affitto."
Mansarda ? Com'è, il medico è un colombo ? O un altro gatto ?
Per le scale il gatto sale come una scheggia e io dietro con la mia scatola.
Già, la scatola. E Consuelo. Possibile che me ne dimentico continuamente ? E una volta su che faccio ? Faccio finta di cercare casa ? Che ho appena traslocato ? Il gatto se ne stava ad aspettarmi davanti una porta aperta.
"Entra."
Esito. Una festa a sorpresa non può essere, sono di novembre. E poi un gatto così chi lo fornisce ? Il gatto però sembra davvero preoccupato e cosi mi decido ad entrare.
Il gatto mi precede, come sempre, e salta su un tavolo nella stanza di fronte.
"Posa qui Consuelo." mi indica con il muso.
Lo raggiungo e poso delicatamente la scatola dove mi dice, e la apro. Consuelo mi sembra diversa. Prima era come opaca, spenta, quasi inconsistente, ma adesso i suoi colori erano molto più brillanti, anche se lei era ancora più inverosimile.
E il medico ? Lo aspettiamo o bisogna cercarlo ?
"Lei sta bene. Guardala meglio."
Consuelo si muove, facendomi fare un scatto, ma non sembra minacciosa. Ma non stava male ? Cosa vuol dire tutto ciò alla fine ? Cos'è successo ?
"Stava male. Al punto di aver bisogno di un medico. Ma tu l'hai portata fino a qui senza fare troppe storie, invece di farne un soprammobile o venderla. L'hai accettata, per così dire, e non si sente più negata. Adesso riprenditi la tua scatola e torniamo a casa."
Di nuovo non riuscii a discutere con lui, e scatola appresso mi incamminai. E di 'sta scatola che me ne faccio mò ? Ah già, ci potrei rimettere le bustine...
"Buona idea. Ogni cosa al suo posto !"
Si neh !? Ma mi spieghi cosa vuol dire tutta sta storia ? Io avevo pure da fare, a casa.
"Ricominci ? Vuoi che Consuelo stia di nuovo male ?"
No no, è solo che... Ma dov'è finita tra l'altro ? E perché mi dimentico sempre di lei ?
"Te ne dimentichi perché è incomprensibile per te. Quanto ci hai messo solo per riuscire a metterla a fuoco ?"
Non me lo ricordare, quasi vomito...
"Adesso sarà già a caccia di qualcun'altro da mordere se la conosco bene."
Ma cos'è ? Dove s'è mai visto un ragno con le piume ?
E un gatto che parla ? Chi siete ? Cosa volete da me ?
"Calma, non è così facile, ci va tempo per capire e tu stai solo cominciando."
Cominciando cosa ? E capire che ? Mi vuoi spiegare una buona volta ?
"Bene, diciamo che lei è un'inguaribile ottimista e pensa che è uno spreco inconcepibile il modo in cui vivete. Così ha cercato di scuoterti, visto che stavi già cercando di scuoterti. Io però non mi ci metterei, siete maggiorenni e vaccinati come voi stessi dite e se vi piace lagnarvi, divertitevi pure ! Passavo di lì per caso e non so neanch'io perché mi sono immischiato. Mi sto rammollendo..."
I rumori della strada esplosero di colpo nella mia mente e se non mi appoggiavo al muro cadevo di nuovo. Il gatto mi guardava con sufficienza.
"Ci sei ?"
Va meglio, ma devo cercare un medico, sto uscendo di testa, perché tutto ciò non finisce ? Perché non mi sveglio ? Può solo essere un sogno, anche se mi sembra proprio di essermi alzato oggi. Stavo sognando anche quello ?
"È questo il punto. Il sogno non è mai cominciato e siete solo voi a preoccuparvi e arrabattarvi. Chi vi capisce è bravo."
Cosa non è mai cominciato, che diavolo stai dicendo ?
"Questo è un sogno, ma tutto è un sogno, solo voi credete che sia vero, e per di più siete solo dei piagnoni, dovremmo deportarvi tutti da qualche parte e lasciarvi lì ad agitarvi. Ci sarebbe un pò di pace finalmente."
Cosa è tutto un sogno ? E allora i sogni che facciamo di notte cosa sono ?
"Questo è un sogno, gli altri sono solo la terapia che gli illusi come Consuelo sperano possa farvi capire qualcosa, nonché tenervi tranquilli almeno ogni tanto. Io vi terrei sempre così, se fosse per me, ma non si può e così mi tocca sopportarvi."
Che terapia ? Spiegati meglio.
"Uffa, e io che mi ero illuso che forse c'era speranza..."
Aspetta, dove vai ? Spiega di nuovo, prometto che farò il possibile per capire, non puoi lasciarmi qui così.
"Allora sta a sentire : voi umani vi siete inventati, per darvi importanza, che tutto è reale. Solo che poi non siete neanche capaci di affrontare le vostre brillanti trovate e a tutti noi tocca sopportare le vostre escandescenze, uno stress. Chi ve lo fa fare ? Perché non vi rilassate e partecipate al sogno come tutti gli altri ?"
Non capisco.
"Va bene, prova a guardarti attorno."
Stavolta se non c'era il divano cadevo davvero di brutto... eravamo nel salotto. Il gatto stava bevendo latte dalla mia scodella. Ehi tu dico...
"Lo vedi come siete ? Siamo arrivati fin qui in un istante e tu ti preoccupi della scodella. Puah !"
Già, come siamo finiti qui così in fretta ? Eravamo in strada, anche se non so dove. Non posso aver salito le scale senza accorgermene, cosa mi stai facendo ?
"La forma umana è proprio venuta fuori bislacca, chissà com'era conciato chi l'ha concepita ! Del resto io ho provato una volta a prendere forma umana ma sono scappato a tempo, da bambino, prima di rimanere intrappolato nella pazzia generale."
Cosa vuoi dire ?
"Che venire fino a qui in un batter d'occhio non è niente di speciale."
Si ? E allora perché all'andata siamo andati in tram ?
"Già che ti volevo tenere d'occhio per un pò ho pensato di approfittarne, non ero mai salito in tram. Simpatico, per essere un vostro prodotto. Ma la matematica è un'altra cosa, quella sì che è tosta, è l'unica cosa veramente brillante che viene dagli uomini, tanto di cappello. Nessun'altra forma di vita ci aveva pensato."
Eh ? La matematica ? Ma e l'arte, la scienza...
"La scienza ? Pfui ! Guardati attorno... E l'arte cosa ? Qualunque forma di vita canta, danza, inscena, dipinge, scolpisce ed altro ancora, perché dovreste essere speciali quando è una delle poche cose in comune a tutti gli esseri ? E poi siete quelli che ne fanno di meno."
Che esseri ?
"Io adesso sono un gatto e tu un uomo, ma tutti e due siamo esseri, e tutti gli esseri sono lo stesso essere. Gatto o uomo o qualunque cosa sono solo forme. L'essere è unico."
Non ti seguo...
"Lo so che non mi segui, voi uomini ve ne siete dimenticati, nella vostra pazzia. Questo è un sogno e non è mai cominciato, né finirà mai perché non esiste né passato né futuro, ma solo il presente."
Come non è mai cominciato ? Tutto comincia e poi finisce, purtroppo.
"E quando comincerebbe, di grazia, se il tempo non esiste ? Il tempo è solo il modo per essere e cambiare. E poi cominciare prima o dopo ? E di che ? E ancora meglio, perché finire ?"
Ma, ma...
"L'essere è ha una politica molto semplice. O è o non è. Già che è, è e basta."
Non fa una piega...
"Già, così si è e basta e ogni tanto si cambia perché è sempre diverso, un'altro aspetto della politica dell'essere."
Suona bene...
"Davvero ? Facciamo un patto allora : io ti spiego come diventare gatto, per cominciare, e tu mi spieghi la matematica, che ne dici ? Hai studiato matematica, no ?"
Che ? Si, all'università l'ho studiata un po'... Sai che mi tenti ? Insegnare matematica ad un gatto, gatto io stesso, stravaccati su un tetto mentre tutti i pazzi di sotto a sbattersi... Si !
"Questo è parlare ! Cominciamo subito..."
Aspetta ! Come faccio ad andare via così, senza lasciar traccia ?
Cosi ho scritto queste pagine, spiegando tutto per filo e per segno.
Ciao a tutti, cioè miao.

Zé ninguém.

 

 


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