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È inutile che "facciamo finta che"


Primadellesabbie
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Topic starter  

Me l'aspettavo, la cosa era matura ma non così in chiaro e non così presto.

Invito caldamente a guardare questo Nicola Bizzi, 1h e 3/4, mettetevi comodi perché non fa pause:

https://www.youtube.com/watch?v=eDmmiy4dc-Y


Papaconscio e Hospiton hanno apprezzato
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PietroGE
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"La storia deve essere libera, deve essere revisione continua"

Bravo Bizzi! È proprio vero, basta con le leggi liberticide che vogliono inculcare certi 'dogmi storici' anche alle elementari perché imposti da una certa lobby. Il giorno del post poi è stato scelto bene : a due giorni dal fatidico 27 Gennaio. Caro Bizzi, ti perdono le bufale sugli alieni.


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Primadellesabbie
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Topic starter  

Si tratta di un intervento di grande interesse, compresa la fase introduttiva sulla dissoluzione della Yugoslavia, riguardante la storia del nostro Paese e della sua unificazione.

Invito a prenderne visione evitando di dare spazio ai ricorrenti tentativi di alcuni utenti di sovrapporre e il loro tema prediletto ad ogni post, di qualsiasi materia tratti.

Si tratta di un comportamento annoso, e questi soggetti adottano sempre le stesse tecniche e gli stessi metodi per imporre la visibilità dello stesso argomento, pretendendo di sostituire a narrazioni parzialmente falsificate i falsari accreditati da loro stessi.

Ancora una volta invito la redazione di CdC a considerare di intervenire nei confronti di questi sistematici tentativi di imporre sempre lo stesso tema, da parte di alcuni commentatori, continuamente e invariabilmente ad ogni post, rendendo vano ogni sforzo di introdurre argomenti di discussione, come si può facilmente constatare da una rilettura.

Istituite uno spazio dedicato ai troll, dove trasferire automaticamente i loro monotoni e monocordi interventi e un albo dei loro nick.


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PietroGE
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L'argomento trattato è in effetti molto importante e la citazione di  Bizzi è autentica. La storia è in effetti revisione continua, c'è però chi non lo accetta, ma solo per determinati eventi, e vorrebbe imporre il pensiero unico, così come certi commentatori di CdC, i quali andando contro lo spirito del sito non accettano critiche e, non avendo evidentemente argomenti per controbattere, usano gli attacchi personali sperando che chi legge non se ne accorga. Per altro, forse si dovrebbe intervenire su un commentatore quando costui pubblica quasi esclusivamente materiale di un altro sito, ma io sarei contrario proprio perché la censura sarebbe indegna di un sito come CdC. Come detto, l'argomento della mancanza di libertà di ricerca storica e in generale della de fatto abolizione della libertà di espressione è un argomento troppo importante per non essere dibattuto, specie in tempi come questi. Bizzi, cosciente o no di questo fatto, ha centrato il punto. Ovviamente, chi invece fa il propagandista del pensiero unico cerca di sviare il discorso sulla fuffa, invano.


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mystes
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Pubblicato da: @primadellesabbie

Me l'aspettavo, la cosa era matura ma non così in chiaro e non così presto.

Invito caldamente a guardare questo Nicola Bizzi, 1h e 3/4, mettetevi comodi perché non fa pause:

https://www.youtube.com/watch?v=eDmmiy4dc-Y

Conosco Nicola Bizzi, è un'ottima persona, un ottimo studioso, ho visto questo video, francamente mi aspettavo qualcosa di più forte e mirato in ordine a quel che stiamo vedendo oggi. Se vule Brizzi può farlo e non so perchè non l'ha fatto. L'argomento "grande reset" è di quelli che fanno tremare le vene e i polsi.

 


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Hospiton
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Grazie del link, intervento sontuoso di Bizzi, c’è bisogno di manforte nella necessaria operazione di pulizia della Storia italiana (ed europea).

Qualcuno prima o poi dovrà chieder scusa a valenti studiosi come Alianello e Zitara, morti rispettivamente nel 1981 e nel 2010 dopo una vita passata a lottare per divulgare la verità sul Risorgimento ed in particolare sulle menzogne propinate ad arte circa il Regno delle Due Sicilie, il Brigantaggio ecc. Le accademie ovviamente li isolarono o denigrarono, d’altronde il servilismo tra i nostri “intellettuali” è un problema annoso; recuperare gli scritti di questi due storici non mi fu semplice fino ai primi anni 2000 e solo l’arrivo di internet agevolò le ricerche. Prima o poi spero che il loro eccezionale lavoro venga riconosciuto, se lo meritano…

altro ricercatore benemerito è Fasanella, tra i pochi ad aver il fegato di pubblicare materiale scomodo su quell’epoca (reperito spesso in archivi londinesi), a cominciare da saggi come “Italia oscura” del 2016 (in cui tra le varie vicende si analizza l’avvelenamento di Cavour, accennato anche da Bizzi).

Ci sarebbe tantissimo da dire, finalmente qualcuno ricorda il contesto sociale (analfabetismo al 80%) che rendeva impossibile un’effettiva e consapevole partecipazione popolare, o la farsa dei plebisciti descritta anche da Tomasi di Lampedusa (ed in seguito Visconti)

https://www.youtube.com/watch?v=PGT2dchbPe4

sulla singola figura di Garibaldi la vedo in maniera un po’ diversa ma sarebbe troppo lungo ripercorrere la sua parabola conclusa a Caprera, mi limito a qualche riga sul Regno di Sardegna, pagine spesso trascurate dalla Grande Storia.

Come ricorda Bizzi, la propaganda filo-inglese concentrò il fuoco contro i Borbone per motivi strategici ed economici, dipingendo il Sud come l’inferno in terra (famose le parole di Gladstone sulle carceri napoletane), oscurantista, retrivo, feroce anche per gli standard dell’epoca; sulle nefandezze combinate dai Savoia nel loro Regno e particolarmente in Sardegna (dove l’economia faticava ben più che nei possedimenti borbonici) invece non un fiato, ed ancora oggi il 90% dei testi destinati alle scuole sono totalmente deficitari in materia. Eppure non mancano episodi significativi:

  • la repressione dei moti anti-feudali guidati dall’avvocato G.M. Angioy nel 1796;
  • il saccheggio delle risorse isolane (in particolare il disboscamento selvaggio per l’approvvigionamento di legname);

https://www.manifestosardo.org/quando-i-tiranni-sabaudi-rasero-al-suolo-la-sardegna/

  • l’infame “Editto delle chiudende” del 1820, modellato sugli Enclosures Acts emanati in Inghilterra tra il 1700 e il 1810, che produrrà malessere sociale, divisioni e banditismo ed ispirerà al poeta ottocentesco Melchiorre Murenu questi versi:

«Tancas serradas a muru, Fattas a s’afferra afferra, Si su chelu fit in terra, che l’aian serradu puru»

«Tanche* chiuse con muro fatte all’arraffa arraffa; se il cielo fosse in terra, avrebbero recintato pure quello»

*Tanca è una parola sarda derivante dal catalano, indica un terreno adibito a pascolo e recintato, il termine è ancora presente nei nomi di diverse località dell’oristanese e non solo.

https://www.sardegnaforeste.it/notizia/editto-delle-chiudende-1820-una-pagina-di-conflittualit%C3%A0-nella-storia-sarda

Per questo e altro il lettore curioso ancora oggi deve rivolgersi a letteratura specializzata e spesso pubblicata da case editrici indipendenti, la storiografia risorgimentale destinata al grande pubblico continua ad esser faziosa, approssimativa ed imbevuta di retorica. È così per la Sardegna, figuriamoci per il Regno napoletano, che aveva un peso internazionale ed in cui fu commesso lo sterminio di cui parla il nostro Bizzi, perpetrato da personaggi spietati come il generale Cialdini, autorizzati dal governo savoiardo.

Se dopo 160 anni la tematica è tabù o quasi, significa che c’è roba scottante che deve emergere, qualcosa che potrebbe avere serie ripercussioni sul futuro del Paese e forse dell'intera Europa.


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oriundo2006
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Hospiton, attendevamo con impazienza il tuo ritorno...! Bene...!

Sui fatti di Bizzi, vorrei far capire che dice e non dice una cosa importante ( o quantomeno mi e' in parte sfuggita ): ad un certo punto afferma che noi italiani ( e' nato in Svezia ) siamo abituati a pensare l' Italia come UNA ( e non trina ... ma sovente solo quattrina ), dando per scontata come definitiva  la sua unificazione centenaria.

Errore.

Tutto il suo discorso vuol farci intendere come questa condizione potrebbe cambiare improvvisamente. Di piu' non dice, ne' ho forse io inteso, se non che il suo tacere sul perche' fa risaltare la presenza di 'segreti' massonici di alto livello cui il Nostro sarebbe parziale latore per il grande pubblico senza pero' farne esplicita predizione/previsione. Dopo tutto la massoneria e' ...segreta !

Di qui alcune considerazioni essenziali.

Primo: la massoneria operativa gode di saperi riservati, la cui origine e' connaturata al suo essere cenacolo esclusivo di conoscenze la cui fonte puo' essere senz'altro individuata anche in 'entita' da lungo tempo in connessione con lo sviluppo umano complessivo ( e Bizzi, nella sua qualita' di massone, iniziato ad una ramo laterale della Vedova, ne e' custode e divulgatore storico solo in questi termini ristretti ). Dunque sono cenni da tenere nella dovuta considerazione, sia che si 'creda' in questa istituzione sia no: l' origine testimonia della sua importanza.

Secondo: all' opera in Italia oggi sono forze ultrapotenti e senza scrupoli che, avendo fatto l' Unita' d' Italia nel passato ( ma non solo: vedasi la nota questione del carteggio Mussolini/Churchill ), oggi hanno in forza di questo precedente la legittimita' per scomporne le basi. Dopotutto i 'precedenti' servono proprio a questo...

E' se vogliamo il Piano della Lega di Bossi, Piano antico risalente agli albori delle note vicende storiche risorgimentali ma che oggi potrebbe benissimo essere rivisitato e 'rammodernato', in vista di una futura unita' europea fondata non su basi 'nazionali' ma su basi etnico-economiche tutte ancora da capire e da realizzare ma che se applicato in Italia sappiamo esser possibile anche altrove.

Ci sta dunque questo outing come un avviso: attenti italiani che qualcosa di enorme per voi bolle in pentola e puo' condurvi alla rescissione dello stivale in piu' unita', al limite confliggenti fra loro oppure sotto tutela 'ripartita'.

In ogni caso Bizzi e' persona da seguire. Notevole studioso, divulgatore serio dei nodi storici contemporanei e non ciarlatano di misteriosofie ottocentesche, pare davvero uomo utile al di la' delle sue affiliazioni: e' un intellettuale politico di rango.

Quanti ce ne sono oggi in questo Paese di 'liberi pensatori' prima ancora di essere 'liberi muratori' ?

Questo post è stato modificato 2 anni fa 2 volte da oriundo2006

Hospiton e Primadellesabbie hanno apprezzato
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Hospiton
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Buonasera Oriundo, ogni tanto mi capitano periodi in cui commento poco, fasi in cui magari raccolgo materiale, riordino le idee, leggo ecc...anche in questi periodi però continuo a leggere con piacere articoli, forum e i preziosi post tuoi, di Primadellesabbie e di altri utenti.

Concordo con ogni riga del tuo commento, sia per quanto riguarda lo spessore di Bizzi (profondo conoscitore della storia italiana e non solo, è evidente dai nomi, fatti, collegamenti che puntualmente propone), sia per quel che concerne il valore delle informazioni di marca latomistica, comunque la si pensi in merito invito sempre i miei interlocutori a non scartare a priori quanto proviene da quegli ambienti. Una simile fioritura di figure in grado di svelare retroscena e rileggere episodi storici non è certamente casuale, Poteri "negativi" accelerano e altre fazioni rispondono tramite studiosi e divulgatori come appunto Bizzi? Plausibile...

Per quel che concerne i destini italici, bè le parole iniziali di Bizzi (con il suo efficace cenno alla Jugoslavia) paiono un chiaro avvertimento: qualcosa di scoppiettante si potrebbe realizzare in un futuro non troppo lontano, ed è meglio non farsi trovare impreparati psicologicamente, mentalmente, intellettualmente. La prospettiva storica è importante, ci ricorda di come Stati e Imperi con tradizione ben più solida e lunga di quella dell'Italia monarchica e repubblicana si sian dissolti, divisi, o abbian proseguito la propria avventura sotto altre forme. Ciò potrebbe ripetersi, anzi si ripeterà certamente, forse proprio nello stanco Stivale, Paese che credo rappresenti uno dei principali scenari delle feroce lotta cui stiamo assistendo. In ogni caso sono i popoli e il loro rapporto con il territorio che dovrebbero contare, non i confini, spesso tracciati arbitrariamente e frutto di decisioni a tavolino che non tengono in considerazione le realtà locali; gli esempi si sprecano, dalla stessa Italia al Medio e Vicino Oriente, dalle conseguenze della Spartizione dell'Africa (rubo il titolo ad un grande saggio di Wesseling) ai Paesi nell'orbita dell'ex URSS.

A proposito di studiosi legati nel presente o nel recente passato alla Massoneria c'è anche Carpeoro, alcune sue uscite del 2021 hanno spiazzato e/o deluso numerosi utenti di Border Nights e dintorni ma rimane un nome da seguire. Lo cito in relazione al tuo riferimento a Mussolini ed in generale alle trame "sotterranee" inerenti l'Italia, infatti qualche anno fa pubblicò un volume che ti consiglio senz'altro, se non hai già avuto modo di leggerlo: è intitolato "Il compasso, il fascio e la mitra - Oscuri rapporti tra Massoneria, Fascismo e Vaticano", lavoro rapido - un centinaio di pagine - ma ricco di spunti che, unito a opere come quelle di Bizzi, Fasanella, Montermini ("Mussolini e gli Illuminati", altro testo apprezzabilissimo che si concentra in particolare sul sacrificio rituale di Piazzale Loreto) mette un po' di ordine in quel convulso periodo (in realtà parte dagli albori del XIX secolo, citando il Conte de Grasse Tilly che nel 1805 fondò a Milano il GOI, quindi ripercorre le vicende della Massoneria ottocentesca, la Questione Romana, l'Italia umbertina e giolittiana per giungere al Ventennio). La bibliografia è di prim'ordine, Aldo Mola, De Felice, lo stesso Montermini.

In quanto a convulsioni anche la nostra tribolata epoca non scherza, e le sorprese sono dietro l'angolo (almeno per noi). Oggi leggevo di Trudeau costretto a barricarsi chissà dove dopo che Ottawa è stata invasa da migliaia di camionisti e dimostranti, insomma a livello internazionale c'è un bel fermento; qui in Italia si intravedono alcune crepe nella narrazione (virologi e sanitari che si smarcano pubblicamente, con tatto ma si smarcano), mentre le istituzioni puntano sull'usato sicuro, tridente Mattarella-Draghi-Amato, ancien regime 2.0. Vedremo se si tratta di uno step previsto e calcolato o se i villains stan faticando a tenere in piedi lo spettacolo: l'Italia pare una loro roccaforte, tra gli ultimi fortilizi che cadranno in caso di disfatta (o armistizio?), se si creeranno le condizioni spero si mettano in moto quinte colonne "positive". Alla prossima Oriundo, buona serata!


oriundo2006 e Primadellesabbie hanno apprezzato
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oriundo2006
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Caro Hospiton, mi ricollego a quanto dici per porti una questione che da un po' fa capolino nei miei pensieri: fu Mussolini tradito dopo la sua visita all' Arcivescovado di Milano ? Fu da ambienti vaticani che parti' il tradimento  ? Io penso di si'. La chiesa cattolica tradi' proprio colui che volle ripristinarne l' importanza politica dopo il non-expedit e le convulse vicende anche libertarie post Grande Guerra ( Fiume ).

In definitiva l' Italia e' il luogo dove storicamente opposti tradimenti cementano una situazione paradossale ed incomprensibile se vista alla superficie ma comunque sempre negativa, ieri come oggi. Un teatro kabuki en travesti' nel quale gli attori mascherati leggono altrui copioni volti ad ingannare un pubblico che fa finta di non sapere, mentre in verita' capisce perfettamente e dolorosamente l' imbroglio ma non reagisce in quanto la cui coscienza politica e' sedata da secoli di cattolicesimo imperante. Applaude o si lamenta e basta.

Grazie per i suggerimenti di lettura. Spero di poterlo fare, perche' ti confesso, il mio disincanto verso le vicende attuali mi distoglie amaramente da tutto. O quasi... 

 


Hospiton hanno apprezzato
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Hospiton
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Alludi alla riunione organizzata da Schuster giusto? Possibile, d'altronde parteciparono personaggi che avevano ben poche intenzioni di lasciar Mussolini in circolazione, troppo scomodo...ricordo una ricostruzione della vicenda in un film con Rod Steiger, "Mussolini ultimo atto"; la parte sulla fucilazione a Giulino di Mezzegra è fedele alla narrazione ufficiale e francamente poco convincente (fu messa in dubbio già da Paolo Monelli alla fine degli anni '60), mentre quella relativa all'incontro all'Arcivescovado potrebbe suggerire ciò che dicevi, un tradimento cui parteciparono attivamente ambienti ecclesiastici... forse lo stesso Schuster? Difficile dirlo ma credo fosse abbastanza vicino agli inglesi, intercedette presso Kesselring per salvare Montanelli dalla condanna a morte, e sappiamo come il vecchio Indro nel Dopoguerra sia diventato uno dei principali sostenitori della causa Alleata in funzione anti-comunista (la corrispondenza degli anni '50 con l'ambasciatrice americana C.B.Luce lo dimostra al di là di ogni dubbio). Se quindi Mussolini è stato eliminato per volere dei britannici (carteggio Churchill, magari scheletri nell'armadio come Standard Oil ecc), non mi stupirebbe se figure legate al Vaticano c'avessero messo lo zampino dopo l'infruttuoso incontro milanese.

Per quel che riguarda il disincanto e la conseguente poca voglia di affrontare letture varie ti capisco, ogni tanto capita anche a me ed in quel caso stacco per un po', mi dedico ad altro. Siamo in un momento storico particolarmente nauseante, circondati da individui che non intimoriscono ma sono comunque disturbanti, viscidi, vederli spadroneggiare impunemente è difficile da sopportare. Purtroppo le tue amare righe sulla realtà italiana corrispondono a verità: secoli di becero cattolicesimo, di sensi di colpa, di arte dell'arrangiarsi tracimante in un inevitabile individualismo, questo e altro ci impediscono di reagire in maniera coesa rendendoci un perfetto terreno per esperimenti sociali come quello che osserviamo oggi (che ha investito l'Italia come pochi Paesi al mondo, mi sembra che solo Israele e parte dell'Australia rivaleggino con noi).

Nell'ultimo mese, per distrarmi un minimo dalle miserie della contemporaneità, mi sono rivisto alcuni film con Tognazzi, Sordi, Manfredi, dei veri e propri gioielli firmati da Monicelli, Loy, Risi, Comencini, Rosi, full immersion negli anni '50, '60, '70...bè mi hanno rinfrancato solo in parte, parlavano di un'Italia più umana, più a misura d'uomo, non c'è dubbio, ma denunciavano chiaramente le bassezze, le meschinerie, i soprusi del potere, la tendenza al cavillo, al burocratizzare tutto, i nostri difetti atavici, delle tare che se non opportunamente corrette - cosa che non è successa, anzi è avvenuto il contrario - non potevano che condurci a situazioni come l'odierna (penso a "Le mani sulla città", 1963, di un'attualità che fa rabbrividire, o al kafkiano episodio con Manfredi in "Made in Italy"). Forse è la bellezza di questo terra mediterranea che provoca invidia a uomini, dei, entità, al punto da cercar di opprimerla per secoli, con metodi ora feroci ora subdoli...prima o poi ci libereremo dei soffocanti voladores? Penso di si. A presto Oriundo, ed a proposito di cattolicesimo "Sursum corda"!


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