... Esiste. Voglio dare oggi un contributo positivo. Non esiste un male univoco e contrapposto a un Dio unico. Male è per antonomasia "divisione" e approfondiremo la questione: se dovessimo intendere un Dio unico come accordo e armonia, il suo contrapposto sarebbe sempre e comunque una molteplicità infinita in perpetuo disaccordo. Per logica...
Prima di procedere un incipit. Qualcuno mi chiede se sono iniziato. No, in questa vita no. Se devo poi dirla tutta, nemmeno ci tengo. Essere inziati è un po' come essere sposati, si fa una promessa ma non al partner, ed è sempre una promessa di fedeltà. Intepretabile finché vogliamo, ma qui non stiamo facendo i furbi, ne' intendiamo alimentare furbizia. Ad esempio, se ti sposi, prometti fedeltà e poi se ognuno scopa per i fatti propri e lo trova perfetto per l'intesa e per stare insieme, non stai comunque adempiendo ai tuoi obblighi matrimoniali e se ti andava bene non adempiere, perché ti sei sposato ? Se era un problema legale e di eredità, sposati legalmente, non simbolicamente. E' come prendere degli impegni con un mercante, stile "ti pago domani" e poi un giorno dopo l'altro trovare scuse per non pagare sempre più creative, perché tanto va bene a tutte e due. Ma a noi a chi la dobbiamo la promessa ? A noi stessi ovviamente e se preferiamo smettere di guardarci allo specchio perché "non ce ne frega nulla", beh, quella è la strada più rapida per arrivarci... Che non è la mia, semplicemente.
Quando si fa iniziazione, si accede "virtualmente" alla conoscenza tenuta nascosta. Perché "virtualmente" ? Perché è una promessa di fedeltà reciproca vincolata da un patto: tu mantieni il segreto, noi che siamo custodi di quei segreti, ti faremo accedere a conoscenze riservate a pochi, a nostro insidacabile giudizio. L'inghippo è sempre nelle noticine in fondo scritte in piccolo, tra una ritualità e l'altra, apposta "molto distraente". In altre parole, ci sono certamente tante conoscenze nascoste e custodite gelosamente a cui ha senso aspirare a prescindere da chi sei tu, ma è chi le custodisce che decide l'accesso, come certa gente di potere con i FOIA americani ad esempio. Comunque sia, ogni promessa è sciolta "finché morte non ci separi" dalla promessa fatta, appunto. Perché gli altri legami, comunque rimangono, dato che non sono terreni, non si sciolgono dopo la dipartita del corpo.
Vengono "rubati" questi segreti ? Si, di continuo, anche adesso mentre scrivo. Le agenzie di intelligence sono nate con quello scopo: portare ai "non iniziati" di un certo potere conoscenze a cui non avevano accesso. La tortura è stato un altro mezzo, preferito dalla chiesa cattolica, ma non solo. Oggi però rispetto la minaccia di morte, si preferisce quella del silenzio, perché siamo passati da un regime contadino a uno operaio (comunque basato sul lavoro manuale) a uno parolaio, cioé basato sulla "libera circolazione dell'informazione", quanto libera dipende dal grado liquamico che possiede e dai custodi. Bene, chiudo qui l'incipit.
Approdondiamo.
Il Sole è la nostra stella più vicina ed è quella che con la sua luce alimenta la Vita sul pianeta. Credo che questa sia un affermazione difficilmente criticabile. Procediamo.
La Vita, presa piccola a piacere, è sempre "Organum", cioè un organo componente un complesso di ordine superiore a lui. Non a caso nel medioevo avevamo gli "Organum" (QUI) contrapposto al "Discanto" (QUI) da cui deriva la canzone moderna, cioè organo di un complesso organico in cui la singola voce non conta, conta l'insieme, l'aggregato di suoni.
L'Organum (pl. organa) è una tecnica di canto sviluppata nel Medioevo, ed è una forma primitiva di musica polifonica. Nelle sue prime fasi, l'organum coinvolgeva due sole voci: una melodia gregoriana, sovrapposta a se stessa in versione spostata di un intervallo consonante, di solito una quarta o quinta giusta (fonte: wiki)
Per noi ancora oggi quell'aggretato rappresenta il massimo (simbolico) della sacralità nella rappresentazione musicale. Non è certo un caso, come non è un caso che invece la celebrazione delle star della musica odierna, rappresenti il massimo del disorganico e raduni folle di persone fondamentalmente "isolate" da se stesse, poiché tutte intente a celebrare il patto di elezione univoca, cioé della divisione: onguno per se e tutti per uno, il Re del momento.
L'Organo è un insieme che deve rispettare la stessa simmetria interna di quella esterna. Quando indichiamo un Organo, di fatto indichiamo un ordine con lo stesso principio dell'ologramma, cioè un insieme di informazioni che prese piccole a piacere, si conservano intere. Se prendo un ologramma di 10 x 10 cm con su Elvis e lo taglio in 100 pezzettini, da 1 cm di lato, ognuno avrà la stessa immagine intera di Elvis dell'orginale, perché le informazioni dell'intera immagine sono conservate integre in ogni pezzettino.
In altre parole, l'Organo rimane estraneo alla separazione.
Il Male (per noi e per antonomasia) è ciò che si oppone al princio organico. Vediamone un esempio. Tutti sono parassiti della luce perché tutta la vita organica dipende dalla luce, direttamente o indirettamente poco importa. Tuttavia in un sistema complesso come il nostro corpo, abitano "parassiti buoni", cioè funzionali, utili, in simbiosi con l'organismo e "parassiti cattivi", cioè disfuzionali. I primi ha senso che siano abbondanti, i secondi ha senso che siano contenuti. Il "Male" deriva sempre da una rottura di questi equilibri che sono sempre, sempre, sempre, dovuti a un eccesso di presenza "negativa", cioè disfunzionale al principio organico e quindi "opposta alla Vita". Tuttavia, ha anche senso che la massa organica sia più debole di quella disorganica, se confrontata con il metro disorganico: il Lupo deve essere più forte dell'Agnello per poterselo mangiare. Tuttavia il Lupo sta bene solo in un ambiente dove ci sono pochi lupi e tanti agnelli. Più la proporzione di questa diparità "decresce", 1/100, 1/1000, più sia il Lupo che l'Agnello ne giovano. Ma è l'erba di cui si nutrono gli Agnelli che potrebbe iniziare a scarseggiare, perché l'Ordine è sempre simmetrico, sia internamente che esternamente.
In ultima analisi quindi, forzare la moltiplicazione dei Lupi in sfavore agli Agnelli, condanna i Lupi.
Cambio argomento (rimanendo in tema).
Come sfruttare organicamente la demenza artificiosa
Se sei un insegnante, rifletti su questo: come puoi opporti alla deriva dell'uso di uno strumento che è nato per affascinare i giovani, come il formaggio la trappola per i topi ?
Molto semplice, disinneschi la trappola. Come quando si rende accessibile un arma da guerra perché sia possibile esplorarne la componentistica, in tutta "sicurezza".
Contrariamente a quando si pensa per "fede", ogni insegnante sulla terra non viene a spargere voti, come i virus, ne conoscenza, perché quella rimane appannaggio di chi la fa sua. Tutto ciò che si può fare è agevolare la consapevolezza. Cioè il processo del rendersi conto e cosa c'è di più importante che rendersi conto di cos'è esattamene la demenza artificiosa oggi ? Le promesse che può mantenere ad esempio e quelle che invece non ha proprio senso considerare.
Allora, permettete di usare la demenza artificiosa con addestramento, cioè con regole stabilite ben chiare da subito che massimizzino quel "rendersi conto" minimizzando i danni potenziali nel contempo. Ad esempio, non si può chiedere di risolvere un quesito alla demenza artificiosa, anche perché non c'é nessuna garanzia che sia la risposta giusta e tale comportamento sarà comunque perseguito, ma si può chiedere di spiegare i termini del problema in modo da comprendere la risposta giusta, il perché è corretta o (meglio ancora) potrebbe non essere corretta.
In questo modo non soltalto verrà esaltato "lo stile" dell'insegnante, umanocentrico e non meccanocentrico, ma si arriverà rapidamente anche al dato che le risposte sono "atone", così che la demenza artificiosa sarà relegata a mera fonte alternativa confrontabile da cui potrà sorgere dibattito fertile.
Le demenze articiciose infatti sono meccanicamente fredde, emotivamente, indipendentemente dalla loquacità fuorviante: "Bravo!" o "Bella domanda", sono tecniche psicologiche di guerra che servono a far credere di avere a che fare con una intelligenza che non c'è: quella emotiva e pratica tipica dell'insegnamento. Banalmente perché può averla solo uno che le emozioni le vive. E' facile ? No, è una sfida ma se sei un insegnante è certamente oggi la TUA sfida, puoi coglierla o no, ma questo è un dato non ignorabile.
Oh no ?!