Buon Giorno Splendidi !
Si, ce ne vuole per vedere sotto gli strati di lordura che ci ricoprono la bellezza che si nasconde. Sarà lunga e dura, ma abbiamo compiuto il primo passo per un viaggio che renderebbe l'Odissea un scampagnata da bambini dell'asilo, se fosse scritta come dovrebbe per diritto canonico. Non lo sarà... Pazienza.
Il 2025 non è un anno come gli altri. Lo so, è appena iniziato ed è presto per dire qualsiasi cosa, ma il Maestro Interiore è intransigente: questo si annuncia già un po' come il 1969, un periodo di cuspide, pregno di eventi più o meno evidenti ai più, sia sociali che astrali, pietra d'angolo per ciò che ancora è di là da venire in quanto ne prepara "l'avvento".
Preludio ineludibile del Fato.
Ricordo che (per me) ciò che avviene è solo ciò che deve avvenire, non è "fuori" dal corpo, nella materia e nel Mondo sensibile, che hanno moto gli elementi costituenti la realtà, ma dentro di noi (emotus = emozione) e nella nostra immaginazione, perché è lì che gli elementi si caricano di significato, quindi di positività o negatività. Non vi chiedo di crederci, non è con la fede che arriveremo al dunque con questi spunti, ma con la logica, la sincerità (almeno verso noi stessi) e la pazienza.
Parimenti, ciò che inizia decreta anche ciò che è arrivato al suo capolinea, come nelle stazioni dei treni.
Se ti dovessero imprigionare e torturare, ad esempio, nulla che i tuoi carcerieri faranno per farti credere che Governano qualcosa cambierà il dato oggettivo: loro non esistono. Voglio dire, che il pensiero circa la loro libertà di poterti fare quello che vogliono non esiste. Non sono liberi nemmeno di muovere un unghia, figuriamoci il resto !!!
Questo non significa ovviamente giustificare in qualsiasi modo tali pratiche, ma mi serviva per introdurre quello che possiamo immaginare un "piede di porco", cioè un punto di appoggio dove fare leva per scardinare alcuni "preconcetti" (sigilli) che sono stati posti per impedire quel "rendersi conto" di cui c'è Vitale bisogno ora. Niente di straordinario, naturalmente, come sempre. Lo straordinario non è mai capire, ma arrivare ad accettare come atto individuale, cioè superare quei blocchi molto potenti posti a guardia della sorgente creativa che arriva prima dell'Uomo e procede oltre quando il corpo muore.
Bando alle ciance. Tutto ciò che riguarda il Governo di un popolo poggia su tre pilastri: la dipendenza alimentare, la dipendenza economica e la dipendenza energetica. Questi tre pilastri sono intrecciati tra loro indissolubilmente: se ne "risolvi" uno, li risolvi tutti. In altre parole non è possibile trovare autonomia alimentare senza quella energetica ed economica, non è possibile trovare quella economica senza quella energetica e alimentare, non è possibile trovare quella eneregetica... etc etc.
Però... Indipendenza da che cosa "esattamente" ?!
Ora, come ho già invitato a riflettere qualche giorno fa su questi teleschermi, la domanda delle domande è: cosa tiene insieme un Governo, qual'è il suo collante ? Per rispondere è necessario un banale concetto che non troverete da nessuna parte ma che ci permette di procedere nella disamina: lo Stato Parassita.
Per capire il concetto, iniziamo ad aggiungere alla parola "Stato" (moderno o meno) sempre il termine "Parassita" come fosse tutt'uno, sottointeso, per intendere un ideale totalitarista e teocratico che inizia con il monoteismo e quindi in tempi molto lontani, anche se poi è stato ammantato d'altro (storicamente) di modo che non potesse essere riconosciuto (facilmente) come tale. Vi riporto per comodità l'etimo di parassita, per chiarire meglio (QUI):
"[...] Composto da parà, presso, a lato e sitos, cibo, alimento. Titolo, una volta onorevole de'ministri del tempo, i quali sedevano altresì (=eziandio) fra i supremi magistrati: tilolo desunto dalla porzione loro spettante ne'sacrifici, (cfr. Epulone) o dalla natura delle loro funzioni, poiché recandosi nelle campagne prelevavano nella raccolta de'grani la porzione assegnata agli Dei, la quale poi veniva riposta nel granaio pubblico, che dicevasi parasikon. Dai romani si chiamavano epulones. Indi passò a significare Colui che faceva il mestiere di mangiare alla tavola del ricco, cui ricreava con le burle e le adulazioni, ed oggi pure è usato in mal senso e vale Che vive a spese altrui [...]".
L'idea di parassitismo è legata alla necessità di rendere uno Stato il luogo della dipendenza creativa. Cioè, il luogo dove non è proprio possibile immaginare di mangiare, scambiare o lavorare, senza dipendere da un corpus legittimante centrale, da cui promanano editti che incorporano etica e cultura, più o meno effimero: un ente, un ideale, un individuo. Vanno tutti bene. Ad esempio il Re, il Comunismo o il Parlamento. Possono anche essere intercambiabili e se combinati tra loro occultano il sottostante teologico, meglio ancora.
Uno dei Grandi Sigilli che blocca la mente nell'accettare questa evidenza evidente è l'ideale del caos: se non ci fosse il parassita, il teocrate di turno che stabilisce l'etica, sarebbe il caos Istituzionale. In effetti per il parassita è esattamente quello che accadrebbe, ma non per il parassitato ed è banale arrivarci: se non hai bisogni e non dipendi, perché dovresti desiderare il caos ? Senza dipendenza dal bisogno di accontentare il parassita, ti mancherà l'affetto del prossimo, al massimo.
Non le cose materiali ed anche nella miseria (oggettiva) ove la collaborazione è essenziale per la sopravvivenza. Oh no ?!
Tuttavia, qualsiasi cosa aggredisca la dipendenza dal parassita, cioè uno dei tre pilastri suddetti, aspettatevi venga spazzato via (non solo materialmente ma sopprattuto dall'immaginazione collettiva e come possibilità evolutiva umana) con una veemenza e una violenza non altrimenti concepibile. Lo scatto del parassita è totalizzante e deve essere così, perché ne va direttamente della sua propria sopravvienza. Il che non significa che "a lui stia bene così", ma che non ha scelta.
Nessuno ce l'ha. Capisci quant'è difficile accettare ?!
Va da sé che noi stiamo raggiungendo rapidamente quello che in altre sedi è stato chiamato "il punto di singolarità", un contortume (cioè un concetto distorto dalla demenza artificiosa per renderlo irriconoscibile) per indicare un ideale momento storico in cui il parassita perderà il controllo e la sua propria Governabilità. Lui è nella posizione di saperlo bene che cosa sta succedendo, è tutto il resto dell'umanità ad ignorare.
La Russia, la Cina e la NATO, i conflitti etnici e religiosi, la demenza artificiosa, la guerra elettronica, biologica, atomica e di dominio globale, con tutto il resto del Circo che ci sta tempestando le meningi un giorno si e l'altro pure, stile ecologia e inclusione per dirne solo due, ha solo questa semplice realtà a muoverla. Indicibile, nel senso (per esempio se sei un influencer) che non può essere indicata senza che ti siano spezzate istantaneamente le ditina prima di finire di scrivere sulla tua tastiera da sfigato e che tu sia passato alla velocità della fibra ottica nel dimenticatoio delle lordure internettiane, cioè screditato. In Verità il drago agita la coda, è profondamente ferito, vede la sua propria fine, quindi delira e inizia ad agire in modo sempre più avventato, vedendo pericoli ovunque e reagendo di conseguenza.
I Molochiani, catto-aschenazi, rappresentano la massima manifestazione terrena di questa potenza ultraterrena che ha ramificazioni ovunque, dentro di noi e di consenguenza fuori da noi.
Ora un appunto: come dicevo a un altro splendido ieri sera, la demenza artificiosa è una truffa. Solo e nient'altro che una truffa. Per renderla qualcosa di pericoloso dovrebbero usare generatori di energia infinita per sostenere la sua perniciosa necessità di sussistenza. Che esistono, ci sono. Ma non possono essere diffusi senza minare alla base le colonne portanti dello Stato Parassita. Per ciò è come gli UFO, continuamente scoperto e poi ricoperto subito d'onta e ignominia. Tutti sanno e però qualsiasi cosa si possa immaginare sul tema alla fine è sempre il padrone del discorso, il parassita, a piegarlo alle sue esigenze. Cioè distorcerlo, disarticolandone il senso immaginabile e rendendo irraggiungibile (ammantandolo di apostasia) quello che è evidenza evidente sotto il nostro naso. Cioè inquisendo l'idea che l'energia è per sua natura possibile disporne in via infinita.
Ridurre al bisogno significa precarizzare, desertificare, immiserire, rarefare, ostruire, stagnare, imputridire... Tutto ciò può essere fatto generando l'illusione del contrario, se si monopolizza l'immaginazione.
Come col il siero genico.
La demenza artificiosa è semplicemente un altro modo per sottrarre creatività (contenuti dalla rete) sotto copyright aggirando l'attuale legislazione che non prevede questo tipo di furto. Il resto è simulato.
Quando vi viene posta la domanda: "secondo te quando l'intelligenza artificiale diverrà cosciente ?", fate notare semplicemente che se esiste quella domanda, significa che oggi la demenza artificiosa non è cosciente e che quindi potrebbe anche non esserlo mai. In effetti noi non abbiamo una definizione chiara di cosa sia la coscienza perché banalmente la sua manifestazione visibile che è di questo mondo, non procede da qualcosa che è di questo mondo e per noi è facile arrivarci, non per chi coscienza non ce l'ha però. Quindi non può essere riprodotta senza intercettare le stesse "energie" ultraterrene che la possono riprodurre. Un sistema chiuso come quello di un calcolatore moderno, ad esempio, può simularla e basta: se tu metti in un drone la demenza artificiosa a dare la caccia ai neonati e lo chiami "Nerone", questo non si fa domande, non solleva il dubbio dell'assurdità strategica o anche solo tattica di una tale azione militare, non ha scrupoli e non perché sia "perfetto" (com'è nelle corde di un parassita intendere) ma perché rimane una macchina e basta, come un bastone, un fucile o un cannone. Se ne fai uso demente, lui risponde in modo demente.
Letteralmente.
Quindi, procediamo. Noi non viviamo in democrazia, ma in una teocrazia monoteista totalitaria ammantata da demoniocrazia, nel senso che il Governo procede da pupazzi che credono fermamente di essere satanisti e si comportano come tali, dove quello che un tempo era demandato alla legittimazione nobile "io so io e voi nun siete un ca%%o" (alla Marchese del Grillo) è stato traghettato con successo verso un econocentrismo delle "libertà e progresso" attuali (sdoganabile dall'ideale satanico inventato dalla chiesa cattolica) che ci possono spacciare soltato fregnacce per cercare grottescamente di controllare l'evoluzione futura (tipo ecologia e biologia che sono argomenti serissimi) che mai potrà essere dominata da ciò che è decretato finisca con questo secolo.
In altre parole ancora: non si può chiedere al parassita di risolvere i problemi che la sua stessa presenza crea. Non per cattiveria o perché lo vogliamo morto, ma perché è pura e semplice logica.
Poi, preciso per i fanatici della giustizia che spesso risultano più grotteschi dei loro contraltari "ingiusti": non si punta alla distruzione del parassita, ma unicamente alla sua delegittimazione e marginalizzazione. Qualsiasi altro tentativo non farà che ritardare ulteriormente l'inevitabile, cioè la delegittimazione e marginalizzazione del parassita.
Questo non ci risparmia dalla guerra anche materiale. Non può, non è proprio possibile: ma un conto è desiderare il Male, ben altro è essere trascinati in battaglia contro il nostro fratello e quindi rimanere distaccati rispetto l'accadere. Quindi GUAI a chi coltivasse in sé il desiderio della guerra o al suo contrario desiderare di evitarla. Il deiderio di evitarla ci farebbe correre un rischio forse anche peggiore di chi vuole vedere distrutto per sempre (perché effettivamente è esattamente quello che il parassita vorrebbe suscitare nell'immaginario del suo antagonista mantenendo così il monopolio) il parassita