Il Male è un meccanismo. Affascinante ed Efficace, ma solo un meccanismo. Dispendioso. Cosa lo rende quindi "Male" ?
Tu... Io...
L'ignavia. Cioè il procedere senza coscienza "in qualche direzione" alimentando il meccanismo. L'ignavo "crede". In particolare ha fiducia nel fatto che il semplice mezzo (questo "procedere" fisicamente tormentato e nel disagio) sia sufficiente ad arrivare da qualche parte. Cioè dove disagio e tormento potranno avere fine "finalmente" (a livello incosciente). Per esempio nell'agio. Il mezzo è il corpo e il suo procedere quello materiale e terreno.
Ciò che conta non è mai andare da qualche parte, ma la conoscenza nel procedere che è "esotica" (=esoterica) e logica. "Sapere" in quanto abbiamo riconosciuto la nostra realtà interiore ed essa "per riflesso" ha fatto altrettanto.
Facciamo un salto.
I nostri satrapi, come bambini, hanno visto che il corpo è solo un vestito. L'hanno toccato con mano, per tramite di apparecchiature che separano il visibile dall'invisibile, vedendo che il corpo è solo un sacco, un contenitore, senza quella "cosa", quindi hanno chiamato questa "cosa" che anima il corpo "coscienza", non volendo trattarla come realtà mistica. Come per il desiderio goloso delle caramelle, hanno decretato che il corpo è inutile e che pertanto l'Uomo è inutile in quanto è il possesso della coscienza che conta. Virtualmente.
Se si possiede la coscienza, il corpo segue. Ecco quindi che abbiamo la società degli ignavi dipendenti dalla macchina "per scelta".
L'ignavo ha tutto il potere in mano. Ma lo "delega", per tramite di una proiezione immaginifica, alla macchina. Il mezzo, la meccanicità della procedura, come per l'abitudine, diventa più importante del fine che è sempre, sempre, sempre questo "rendersi conto", che da una parte poggia sul pensiero laterale e dall'altro sulla disubbidienza motivata e saggia.
Cioè sulla ricerca di equilibri in opposizione all'esagerazione. La meccanicità in quanto alimentata dall'efficacia porta sempre verso l'esagerazione. Ad esempio, se a me piace divertirmi al Luna Park avrò la tendenza ad andare a cercare il divertimento nel Luna Park, a condividerlo nel Luna Park e in ultima istanza a confondere il mio divertimento con il Luna Park. Da parte sua il Luna Park mi offre solo meccanismi, fascino ed efficacia. Il divertimento lo porta "io". Tuttavia, più vado al Luna Park e meno lo troverò divertente perché è un meccanismo e perché il divertimento non sta nel Luna Park ma dentro di me e se non sono capacie di trovarlo dentro di me, dopo un poco, non lo troverò più nel Luna Park: ciò che prima era divertimento, dopo arriva persino ad essere noia.
L'eccesso porta sempre con se il bisogno di rinnovamento, di "novità creativa" che va a cozzare con lo standard. L'Efficacia è molto dispendiosa e l'energia dell'ignavia debole. Così nella summa avremo sembre una perdita, che andrà nascosta. Così come la trasformazione in asino nel paese dei balocchi.