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...Il resto... Che non voglio!


GioCo
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Ok, è passato un giorno dal mio ultimo pezzo (QUI) e già ho ceduto alle pressioni del mio demone socratico. Ma vorrei vedervi Voi a resistere di più! 😡 

Come sempre non sente ragioni e ho provato a dirgli che non è il momento, che la gente è angosciata, che non si può sovraccaricare gli animi con argomenti "pesanti" quando non c'è nemmeno la possibilità di reggere quelli già in essere dove accettati. Che c'è troppa confusione, che si starnazza di tutto e di più e che le soluzioni a questo CAOS diventano compulsive, obliteranti, ossessive e fin troppo facilmente immensamente stupide. Come battere la testa al muro!

Vi starete chiedendo cosa c'è di così terribile. Niente... Oppure tutto! Dipende, come sempre. Da cosa? Dal contesto che in cui vi trovate ad esempio, dal vostro stato, oppure da come l'ordine delle cose che si sta (ri)organizzando vi coinvolgerà.

Poco o nulla potrà invece la vostra volontà. A meno che non verrà diretta (questa volta con una Serietà come mai prima di adesso) verso Voi stessi e verso la vostra "forza interiore" per cercarla, alimentarla, allenarla. Il mio demone dice che non è mai troppo tardi per inziare e che questa è una buona occasione per farlo. L'ultima? Non diciamo fesserie per piacere, ce ne sarà sempre un altra, finché esisterà una umanità ce ne sarà sempre! Ma dirlo alimenta esclusivamente il bisogno di rimandare: "Oggi non facciamo credito, domani si!", recitava un cartello da un salumiere dove andavamo in famiglia a comprare bistecche in estate al mare. Ovviamente il giorno dopo trovavi lo stesso cartello e la Mente che mente è così, se ha un motivo buono a cui aggrapparsi per evitare di fare sforzi, l'unica garanzia che avrete è che si attaccherà inesorabilmente a quel motivo, giorno dopo giorno, sempre più tenacemente e per OBBLIGARVI a non fare "sforzi spirituali" che implicano allenamenti di gestione emotiva. "Battere la testa al muro" è uno modo per non fare quello sforzo...

Funziona così e non ci si può fare niente!!!

Allora come si può aggirare l'ostacolo? Una volta in un libro di uno Yogi lessi che per convincere un giovane iniziato a fare pratica su se stesso era necessario dirgli che la sua casa (=corpo) stava bruciando (=fottuto) e lui doveva scappare: l'urgenza lo avrebbe convinto a darsi anima e corpo alla pratica e dopo, constatando che il Maestro lo aveva solo preso per il culo, lo avrebbe però perdonato, perché in quel momento avrebbe anche realizzato che non c'era scelta, quello era l'unico modo.

Quindi prendetela così, come una faccenda seria, così come state facendo, come il peggio del peggio ma non per rannicchiarvi in un angolo dell'armadio aspettando che finisca il Mondo terrorizzati, ma per trarne forza e obbligare Voi stessi a fare quello che altrimenti MAI e poi mai avreste fatto. Sfruttando l'occasione!

Fare il Salto.

Non mi sono mai piaciuti i Guru, i Maestri, insomma quelli che salgono sulla cattedra a dirti ciò che è bene e ciò che è male, quel che va fatto e quel che non va fatto. Eppure ho sempre apprezzato l'insegnamento. Perché? Perché se pensiamo di contare qualcosa nel cosmo per ciò che sappiamo, non abbiamo capito un ca%%o. Se cerchiamo valore per ciò che abbiamo da insegnare nel Mondo, di nuovo, non abbiamo capito un ca%%o. Se ci fregiamo della conoscenza (in senso strettamente esoterico) che abbiamo verificato funzionare almeno per noi con gli altri, ancora, non abbiamo capito un ca%%o.

Quella conoscenza, semplicemente, non ci appartiene. Non ci appartiene, non ci appartiene, non ci appartiene... bhé, cosa dicevo? Ah, si, non ci appartiene! Appartiene a tutti e a nessuno, come la spiaggia demaniale, il Sole, l'aria che respiriamo e tante altre cose che semplicemente fanno parte del Mondo. Anzi, le cose materiali che ho citato potrebbero anche divenire un giorno proprietà privata, persino il Sole, perché non c'è confine all'egocentrismo del pazzo e perché rimangono manifestazioni del mondo Materiale, ma la conoscenza in senso spirituale non potrà MAI appartenere a qualcuno o qualcosa. Appartiene a tutti e a nessuno e in questo il mio demone è così perentorio che non mi lascia nemmeno spazio per la replica. Solo che non tutti riescono ad accedervi e non tutti ne comprendono il valore, il senso e la portata. Un po' come certi poemi epici, devi starci su parecchio per cominciare ad apprezzarne la complessità e intuirne la portata.

Il resto dell'umanità semplicemente "vegeta", segue l'ignavia e si crogiola nella apatica e fatalistica remissività e sfoga poi l'impotenza altrove, ad esempio nella fantasia e nella accettazione "eroica" di un male per un bene superiore che però annulla la volontà critica, annulla l'obiezione di coscienza, annulla l'idea stessa del rifiuto, che si possa "dire NO!".

No a cosa? Ecco, questo è il punto. Il rifiuto è un momento topico del bambino che si "accende" con il capriccio. Il genitore impone qualcosa che il bambino rifiuta. Ad esempio "vai a letto!" oppure "mangia!" oppure ancora "metti in ordine!" e potremmo andare avanti così a lungo, tanto avete capito, quando eravate piccoli vi sarà certamente capitato. Il peso della volontà del genitore da adulti si sostituisce al peso della volontà collettiva e degli organi dello Stato o a un qualunque altro ente che esercita su di noi una qualche influenza in un dato momento. Ad esempio l'azienda e in special modo se è poi una multinazionale. Allora, se la nostra volontà ha potuto prevalere nella giusta misura, se avremo saputo, capito, gestito "il nostro capriccio" non semplicemente con il braccio di ferro, ma mediando, cercando i motivi, manipolando i significati, trovando equilibri, punti di forza e debolezza su cui fare leva per ottenere spazi di libertà e di manovra senza mai eccedere, senza mai tentare di sacrificare troppo o di guadagnare troppo, alla fine avremo raggiunto lo scopo o meglio la consapolezza di essere "padroni di noi stessi" e conserveremo quella certezza interiore da adulti. Questo ci darà una forza impressionante. Viceversa nell'esagerazione, nel permissivismo o nell'eccesso di severità coltiveremo delle incertezze difficili poi da correggere.

Fare il genitore d'altronde è il mestiere più difficile del Mondo e chiunque non ha ricevuto abbastanza dai propri, deve avere anche consapevolezza che non è nemmeno colpa loro. Non esiste una scuola che prepara a gestire una discendenza ed è troppo facile prendersela con gli errori che commettono gli avi.

Ma non sono qui a fare il predicozzo, sto perdendo tempo, girando intorno al problema perché non voglio. Il demone lo sa e mi costringe. 😨 

Di nuovo è venuto il tempo di svelare qualcosa d'altro. Di nuovo è venuto il tempo di preparare i pochi e chissà se fortunati lettori che resistono ai miei sproloqui da miserabile quale sono ad affrontare quanto ci attende. Insomma, se uno guarda dal buco della serratura e pensa di essere testimone della confessione di un grave delitto, quando poi se avesse avuto la possibilità di osservare ogni cosa avrebbe visto che era una recita, dovrebbe anche essere consapevole che il buco della serratura per quanto sveli, non svela mai tutto. Quindi occhio a trarre poi conclusioni.

Per ciò ricordo che non ho la verità, non la spaccio e non la cerco. Non parlo di verità ma di coerenza e non dico che quello che affermo si dovrà avverare, solo che ho un modello e un metodo, li applico e vedo cosa ne esce, come con la macchinetta del caffé "metti la monetina e pigia il tasto perché ti pisci giù lo schifo". Poi, constato con continuo e sincero stupore che il grado di predittività "dello schifo" ottenuto è inquietante. Tutto qui.

Questo non mi dice molto sulla bontà del risultato, ma qualcosa sulla bontà del metodo.

Da qui ai prossimi mesi il drago avrà un problema spinoso da gestire. No, non sono le proteste e mi dispiace dirlo, ma "so" che a lui non gliene frega niente delle proteste. Perché "lo so"? Perché sono state previste da un pezzo e al massimo ciò che possono fare e richiedere un modo perché siano superate, punto. Non verrà messo in discussione il GP e anche se dovesse, sarebbe solo sospeso e solo fino a quando non si troverà un modo migliore per imporlo. Basta.

E lo so quali sono tutte le repliche, lo so che non vogliamo accettarlo. Lo so! Ma tanto sono con voi, non mi metto a fare questioni etiche, di cosa sia giusto o sbagliato. Anche a me non va di stare a guardare, anche io lotto per "salvare il salvabile". Ma non spaccio etica. Applico il metodo e il metodo mi ributta fuori sempre lo stesso schifo, senza appello! Quindi non mi cacate il ca%%o con il fatto che "vinceremo", "tutti in piazza" o peggio al rovescio "tutto è perduto", "non serve a niente combattere" e così via.

Come dicevo nel predicozzo: EQUILIBRIO, per piacere!

Che non ho nemmeno finito. Il drago deve ottenere due obbiettivi, il primo tenere duro perché tanto non rischia un ca%%o finché non cede, non siete Voi ad avergli messo la sedia sotto il culo e nemmeno io, ma se cede, anche di poco, ciò che rieschia è la rottura degli equilibri interni con chi si è fidato di lui, "i corrotti", cioé tutti quelli che contano e hanno voce in capitolo in st'accidente di occidente. Quindi non mi riferisco a Salvini&Co, i pupazzi, ma ai registi, come certe figure in ombra tra il clero gesuita e certe altre che appartengono a un certo filone di pensiero ebraico, le une e le altre nemiche giurate delle rispettive etnie di apparenenza. Noi.

Il piano è chiaramente centrato sulla depopolazione ma non a breve termine. E' un piano a lunga scadenza. Quindi niente moria di gente per le strade, non è così che si procede se si vuole far passare una azione velenosa molteplice come "il male minore per un bene superiore". Perché possa essere preso per "sacrificio buono e giusto" e possa spingere la maggioranza assoluta a gettare la propria vita o quella di cari sull'altare della scienza come la carne di un bovino, è obbligatorio ritenere buono e giusto a cure mediche anche sbagliate, accettare stenti o isolamento forzato (=abbandono) e reprimere ogni dissenso, nostro o altrui. Una volta innestato il meccanismo del sacrificio molochiano, non c'è ritorno per la Mente che mente. Ogni ritorno sarebbe infinitamente più doloroso che procedere a schifiu.

Quando Quetzalcoatl il serpente piumato o il nostrano Moloch, chiedono sacrifici, lo fanno sempre ammettendo che è un male, ma un male minore che porta un bene infinitamente superiore, quindi accettabile. Cercate di afferrare bene bene il meccanismo perché VIVE tanto in Voi come in chi poi cede "al ricatto" ed è LUI che vi aggredisce, è LUI che vi tenta, è LUI che vuole da voi la vostra remissiva passività, il vostro consenso e allineamento alla sua volontà.

La vuole, percheee... non gli appartiene.

Quindi è il Signore dell'Impotenza e poi anche del Male. Quando guardate il drago, dovete averlo ben chiaro in testa. Con tutto il suo immenso potere, rappresenta il Signore delle Mosche, del Caos, del Vuoto della Confusione, dell'Impotenza e dell'Ignoranza, poi a corredo e per finta anche il Male. Ma non cederà per questo. Anzi, andrà fino in fondo, perché è stato messo lì apposta, per quel motivo!

Tutti gli altri leader del mondo lo stanno guardando e LUI lo sa, sa perfettamente di essere un esempio. Se riesce, lo seguiranno. Lo stanno già seguendo anche se non è nemmeno a metà dell'opera, perché la massa italiana lo ha seguito e crede ancora in LUI, nonostante si sia già svelato per l'abominio cosmico che incarna. Non può e non deve cedere in nessun caso, è una questione di principio. Quindi non lo farà. Spero si sbagliare, ma temo al solito il contrario.

Poi deve ottenere la presidenza. Nel senso che deve arrivare ad essere eletto presidente e da quella posizione governare il prossimo settennato per garantire che tutto proceda come previsto come un capo mafioso al vertice della cupola: 7+2022=2029. Serve quindi ad arrivare alle soglie del 2030 con un mandato che tuteli la sua figura per tutto quello che ha fatto e che farà e lo tenga ben saldo in sella a fianco della carica di Primo Ministro. Che in teoria significa abbandonare i poteri che ha concentrato nelle sue mani, con l'aiuto di Conte che si è preso il merito di aver messo in pratica la dissoluzione del nostro ordinamento; solo TUTTI i poteri, che ha consolidato nelle sue mani. In pratica significa che "rinuncia" per un altro gioppino che lui può gestire come un pupazzo. Tipo Medvedev rispetto Putin o come Disperazione nel ministero chiave per la gestione di questa "emergenza".

La pandemia quindi è una pandemia di terapie forzose e le malattie saranno innescate dal disordine del nostro sistema immunitario (in senso collettivo) che è ora compromesso. Questo genererà malattie inventabili in futuro a piacere e aumenterà le restrizioni a piacere come la necessità di cure, certo, ma soprattutto le "necessarie restrizioni" per il nostro bene, ovviamente. Ma nel tempo. Non subito.

Ora c'è da dare un colpo al cerchio e uno alla botte. La botte è il clima. Che serve a comprimere capacità di acquisto, togliere proprietà e fermare il ciclo di "guadagno" e "acquisto" di beni e servizi che fornisce l'illusione di libertà e demoniocrazia. Per ciò tasse e austerità devono aumentare, per togliere ossigeno impedire in ogni modo all'economia così organizzata di "respirare" (ricordo che chi agisce ama il linguaggio simbolico). Al tempo stesso bisogna pompare ossigeno nei polmoni del sistema globale in piena dispnea a causa dell'infiammazione interna (proteste e blocchi) in modo da farla scoppiare e quindi dirottare ancora più soldi nell'economia speculativa mandandola "su di giri". Per esempio facendo fluttuare i prezzi del carburante in modi mai visti prima in modo da generare "incertezza" sui mercati. Incertezza che Putin ha chiamato "errore di calcolo strategico" dei partner economici europei in questo caso. Ma quale errore!!! E' evidente che non è un errore. E' il frutto di un calcolo e pure fine, ma diretto all'interno non all'esterno dei confini.

Quindi avremo forti concentrazioni di "attacchi alla libertà della capacità di acquisto" e sulla proprietà da qui a dicembre e la maggioranza di questi, come è stato il virus ma di natura climatica stavolta, apparira fuori dal controllo del governo e quindi "lo costringerà ad agire", sempre per il nostro bene. Il tutto coperto dal un problema climatico e presto del GP non sentiremo neppure più parlare, perché il frastuono del peggio coprirà il belare di quanti ora si stracciano le vesti per difendere la demoniocrazia (già perduta) urlando che siamo in democrazia. In democrazia... ma per piacere!

Infatti il drago è lì perché ce lo abbiamo messo noi... NO? No.

Per ciò mi aspetto disastri climatici. Spero di sbagliare ma constato che non accade tanto spesso quanto avrei a cuore!!!

Che tipo di disastri? Bha, vai tu a sapere la fantasia malata di chi ci governa cosa tirerà fuori. Comunque non sarà il disatro in sé a produrre questioni, ma la disorganizzazione che come quella sanitaria avrà bisogno poi di una soluzione e indovinate un po'? La soluzione belle che pronta sarà di nuovo digitale. Perché è sempre lì che dobbiamo finire, in quel ceppo di quel boia.

Tanto la CIE la dovremo fare tutti, senza scampo. Da qui al 2019 saremo tutti schedati e gestiti come bestie di un allevamento intensivo, ma con i nostri social che ci liberano dalla tirannia salvaguardati, contenti?

Cosa ci "salva"? Niente. O meglio, niente che stia nel digitale. Ogni cessione, sarà una cessione al digitale. Il drago lo sa bene e finge che tutto stia in altro e noi fin'ora dietro.

Quindi prima costituiremo dei gruppi carbonari di resistenza esterni al mondo digitale, meglio sapremo resistere, perché il dopo ci vedrà per forza combattere una battaglia per la sopravvivenza e senza coesione e supporto interno di gruppi di resistenza civile, non c'è niente da fare.

C'è solo il digitale.


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Simsim
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Io credo sia  sempre un problema di intenzioni, mai di mezzi. Siamo al solito esempio del coltello, utile per  tagliare, ma se usato  con cattive intenzioni é un´arma. Qui il problema é la cupola maledetta in cima al mondo. Il resto sono metodi di esecuzione.

In un´umanitá ripulita da serpi e diavoli vari, Amazon é patrimonio dell´umanitá, e il digitale é una forma di comoditá. Questo finché serve.


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BrunoWald
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Postato da: @gioco

Quindi prima costituiremo dei gruppi carbonari di resistenza esterni al mondo digitale, meglio sapremo resistere, perché il dopo ci vedrà per forza combattere una battaglia per la sopravvivenza e senza coesione e supporto interno di gruppi di resistenza civile, non c'è niente da fare.

Parole sante.


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GioCo
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Postato da: @simsim

Io credo sia  sempre un problema di intenzioni, mai di mezzi. Siamo al solito esempio del coltello, utile per  tagliare, ma se usato  con cattive intenzioni é un´arma. Qui il problema é la cupola maledetta in cima al mondo. Il resto sono metodi di esecuzione.

In un´umanitá ripulita da serpi e diavoli vari, Amazon é patrimonio dell´umanitá, e il digitale é una forma di comoditá. Questo finché serve.

Intanto ne approfitto per autocorreggermi, che di errori ne ho fatti parecchi in sto pezzo, anche perché non ho potuto occuparmene come di solito perché nel frattempo stavo lavorando per "aggiustare" un problema di backup di un PC. Ora non riesco, il sistema qui del blog di CDC ha ormai congelato le modifiche.

Ovviamente dove scrivo "[...] Da qui al 2019 saremo tutti schedati e gestiti come bestie di un allevamento intensivo [...]" intendevo 2029. Ma penso che fosse chiaro dal contesto.

Ma il punto non è la demonizzazione del digitale, come non era la demonizzazione delle automobili (che tornerà adesso che si vuole portare tutti verso l'ecosostenibilità gretina del piffero) o del nucleare quando c'era lo spauracchio della guerra fredda. Il punto come sempre è prendere le distanze dalla facile indolenza spirituale, che oggi con il digitale corrisponde al dire "in fondo però è utile" oppure "se non ci fosse sarebbe peggio" oppure ancora "è come lo usi che fa la differenza".

No, semplicemente per una questione di logica: TUTTO sta accadendo a causa delle nuove tecnologie. Senza, il 99,9 % dei problemi che stiamo vivendo, ad essere MOLTO buoni e larghi di manica, non esisterebbero. Semplicemente.Quindi non ci sarebbe bisogno delle stesse per porre un rimedio.

Le nuove tecnologie hanno aperto finestre di opportunità che erano impensabili solo trent'anni fa. Solo che nessuna di queste finestre apre su scenari futuri che ci possono anche solo vagamente interessare, perché sono tutti (per noi) estremamente inquitanti. Il motivo è anche qui semplice: nessuna di queste tecnologie è gestita dalle persone per le persone. NESSUNA!!! Ma da privati. Come Elon Musk.

Quindi, se anche solo pensi, immagini, credi che il digitale possa fare qualcosa per te o per i tuoi cari, a meno che non fai parte dei super-privilegiati, sei fotutto. Punto. Ma (ripeto) non per la tecnologia in sé, ma perché sei già dentro la trappola (della Mente che mente) disegnata apposta per i sorci e tu ti stai facendo sorcio per non avere scampo. Come chi ha scelto di inocularsi per avere il GP. Che tu dipenda da Telegram, dalle video conferenze o anche solo da un blog come questo, il punto è che dipendi da internet e internet lo gestisce un ente che ha un solo obbiettivo: stringere ben salde tra le SUE mani le TUE palle.

Uscire dalla dipendenza da internet non è facile, non è semplice, non è una strada percorribile nell'immediato, non può prevedere soluzioni grossolane. Questo è evidente. Ma non c'è scelta. Attualmente, non esiste e basta. Se tu dipendi da internet e nella misura esatta in cui ne dipendi, direttamente o indirettamente, sei fottuto. Ma praticamente la totalita ancora non lo accetta. Continua con l'indolenza spirituale.

Data la generale imbecillità che l'intera faccenda porta con sé, ne pagheremo lo scotto e sarà tale che "la botta" renderà impossibile considerare in altro modo la faccenda. Come con la bomba atomica ha bene impresso nelle nostre coscienze la pericolosità di un veleno invisibile come le radiazioni, ma su proporzioni planetarie e continentali.

Sto dicendo che arriveremo a "odiarlo" (=diffidarne) il digitale, come con l'atomica. Ma mi rendo conto che dirlo adesso non ha senso, come non aveva senso dire che avremmo diffidato di una fonte di energia quasi infinita prima di Hiroshima e Nagasaki, al tempo della "bella epoque" che dipendeva dal carbone e dal vapore, quando nacquero romanzi come "20mila leghe sotto i mari", perché poi siamo sempre lì, l'esagerazione di chi agisce senza freni emotivi (=inibizioni) porta sempre a compiere gli stessi errori, pedissequamente e senza scampo.


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Cristoduli
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@Gioco

Bella riflessione/analisi. Che condivido al punto che due settimane fa, parlando con persone della mia cerchia,diciamo così, ben conscie della gravità della situazione, buttai lì un "eppure ancora adesso ci sarebbe una via d'uscita che li disarmerebbe tutti, all'istante: buttare via i telefoni cellulari, adattarsi a ritornare all'uso del fisso, smettere di vivere a distanza e di avere questa ricetrasmittente incollata notte e giorno. Cesserebbero all'istante gran parte dei loro guadagni, il controllo che fanno con microonde o quale altra tecnologia, la maggior parte del loro modo di avvilupparci/catturarci, lo stesso futuro di 5 e 6G con tutte le applicazioni correlate". La loro reazione mi stupì - parlavo ripeto con persone ben conscie, ma evidentemente non abbastanza -: "ma no, è utile, ho tutti i miei dati dentro, ..." una serie di idiozie che volevano semplicemente dire "mi piace, non ci voglio rinunciare".

Mi riferivo al cellulare smartfon, con uso di internet (ho un vecchio nokia e90 su cui non carico traffico internet e lo uso come un vecchio telefono cellulare prime generazioni). Tu hai ampliato il concetto estendendolo a internet nel suo complesso, e così come l'hai posto - se c'è dipendenza - mi trova pienamente d'accordo.

Osservo solo che, a mio parere, a differenza del pc, il cellulare usato con internet dà dipendenza quasi a prescindere dalla nostra volontà. Grazie della bella analisi


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Cristoduli
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p.s.

S. Massimo il Confessore dice che il peccato è l'abuso delle cose. Non le cose in se stesse, come si diceva qui sopra (Simsim mi sembra) a proposito del coltello. Ebbene, nel caso di cellulari/internet, l'abuso non puoi evitarlo perchè lo compie qualcuno a monte, chi controlla, cioè il "sistema", quindi anche solo possedendo la cosa sei tu a sbagliare perchè ti affidi a chi di tale fiducia non è degno. In materia penale, assomiglia all'actio libera in causa (se mi ubriaco sono responsabile del delitto che commetto perchè mi sono volontariamente messo in una situazione che non posso controllare)


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Simsim
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@gioco

Ho capito il tuo punto, è chiarissimo. Ma non riesco a condividerlo. E non banalmente perché è il mio lavoro, visto che si sta facendo sempre più spazio in me l'idea, l'esigenza e la volontà di cambiare completamente vita. Ma per una questione filosofica di fondo che estende il concetto espresso sopra in poche parole.

La vita intesa come esistenza materiale, dal procariota alla balenottera azzurra passando per l'essere umano, è basata sul concetto di evoluzione e di progresso. Non starò qui ad elencare motivi a favore del digitale, perché facilmente su quei motivi siamo agli antipodi, diciamo per equilibrio e sintesi che ha pro e contro.

Il punto vero è che per me siamo esattamente dove dovevamo essere nel nostro cammino come specie, poi sul come ci siamo arrivati, sul perché e su tutto il resto potremmo dibattere per due giorni di fila senza esaurire temi e riflessioni etiche che condivideremmo in larga parte. Per questo ti dico: lottare contro il digitale, che altro non è che uno step dei tanti, è come fare una lotta contro la regressione dei denti del giudizio nelle generazioni più giovani.

 

Fatto chiaro questo, e quella che per me è una questione ineluttabile, si pone naturalmente il problema enorme di come regolare questa faccenda. Sebbene siamo ai 20 anni circa di internet come strumento di utilizzo massivo, a livello legale e culturale ci siamo preoccupati finora di strutturare unicamente gli aspetti economici, senza mai domandarci veramente, come civiltà, se tutta questa corsa al digitale non potesse portare a distorsioni sociopolitiche. Il dibattito è stato certamente anestetizzato, sviato, ignorato. Dato di fatto: siamo a quel punto. Stiamo scoprendo sulla nostra pelle, cosa significa lasciare superficialmente, ed in senso più ampio rispetto al solo digitale, tutto in mano al mercato. La sfida è questa. Enorme, forse disperata, ma stiamo ripetendo una storia avvenuta in maniera simile in qualunque altro momento di svolta epocale per l'umanità. E magari mi sbaglierò, ma ne siamo usciti fino ad ora, ne usciremo di nuovo. Sto semplificando naturalmente, ma questo è il senso.


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Pfefferminz
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@gioco

"Uscire dalla dipendenza da internet non è facile, non è semplice, non è una strada percorribile nell'immediato, non può prevedere soluzioni grossolane. Questo è evidente. Ma non c'è scelta. Attualmente, non esiste e basta."

Ti comunico che il giornalista tedesco Ken Jebsen ha intenzione di creare una piattaforma internet autonoma, del tutto indipendente dagli attuali proprietari di internet. Su questa nuova piattaforma potranno pubblicare tutte le voci alternative. Ora sta raccogliendo i fondi e facendo progetti. 

Ken Jebsen era un blogger con mezzo milioni di iscritti. Qualche tempo fa, il suo sito Ken FM è stato vittima di un attacco hacker ed è in seguito praticamente sparito da internet. Ora ha fondato un nuovo sito, Apolut, in cui svolge solo la funzione di supervisore, volendo far posto ai giovani. 

 

 


ducadiGrumello hanno apprezzato
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GioCo
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Postato da: @simsim

@gioco

Ho capito il tuo punto, è chiarissimo. Ma non riesco a condividerlo. [...]

Il punto vero è che per me siamo esattamente dove dovevamo essere nel nostro cammino come specie, poi sul come ci siamo arrivati, sul perché e su tutto il resto potremmo dibattere per due giorni di fila senza esaurire temi e riflessioni etiche che condivideremmo in larga parte. Per questo ti dico: lottare contro il digitale, che altro non è che uno step dei tanti, è come fare una lotta contro la regressione dei denti del giudizio nelle generazioni più giovani.

 [...]

Caro @simsim,

mi sono permesso di isolare questi punti che mi sembrano quelli più importanti. Rispondo solo perché forse non è chiaro che quello che hai appena scritto per me è scontato. Quindi lo sottoscrivo.

CERTO, ovvio, mi trovi totalmente d'accordo sul fatto che il processo in atto è parte di una storia e non si può fermare. Tra l'altro stai scrivendo a uno che nega apertamente la possibilità che esista un "libero arbitrio" così come comunemente lo intendiamo e tutto questo l'ho scritto e ripetuto infinite volte. Quello che ci accade è quello che deve accadere, tanto nel generale quando nel personale.

La parte che contesto riguarda il significato, ad esempio quello che diamo a "evoluzione". Un conto è l'evoluzione della vita, un altro è quella tecnologica.

Non le mescolo, non sono pro-ideologia transumana.

Fermo restando che ere geologiche fa è iniziata la vita su questo pianeta e da allora si è evoluta, come un bambino che nasce e poi ha una sua parentesi vitale inscritta in un percorso genetico fino alla morte, la tecnologia non c'è scritto da nessuna parte che debba comportarsi allo stesso modo. Persino in fantasie come "il pianeta delle scimmie" abbiamo preso in considerazione questa ipotesi.

Tu sai cosa c'era in questo pianeta 20 mila anni fa? No? Nemmeno chi studia la storia, perché ci manca il minimo indispensabole per saperlo. La storia si studia praticamente fin dove arriva roba scritta, cioè circa 4mila anni a.C., poi il vuoto. Non sappiamo quasi nulla. Quindi, se avessi una macchina del tempo e tornando a 20 mila anni fa trovassi una civiltà pienamente sviluppata tipo la nostra, a me non si solleverebbe neppure un sopraccilio.

Che poi l'evoluzione abbia un andamento lineare, anche questo è contestabile, ma le questioni biologiche sono più complesse e si dilatano in milioni di anni, mentre la tecnologia, lo abbiamo ben visto, si sviluppa con tempi estremamente rapidi. Se tanto mi da tanto, rapidi devono per ciò essere anche i tempi in cui può scomparire.

Detto questo, un conto è l'evoluzione spirituale nostra interiore e un altro è quello che poi accade sul piano collettivo e materiale. E' chiaro che l'umanità in generale non può avere gli stessi tempi del singolo, ne materialmente (pensiamo a quante volte la visione di pochi ha anticipato quella dei molti) ne spiritualmente, pensiamo a quanto era già avanti rispetto ai suoi tempi Gesù o per arrivare ai nostri giorni anche un più modesto Gandi o Martin Luter King.

E' chiaro  per ciò che poi chi è più avanti non può che vedere i suoi sforzi più nobili, nello spingere tutti gli altri a migliorare, andare in vacca. Quanto nel tempo è stato fatto di ciò che indicò Gesù e quanto invece sfruttato a scopi di ben altra pasta? Ci hanno fatto su imperi e macellato tanta di quella gente in suo nome, che se solo un unghia sua fosse stata pari alle nefandezze che sono state compiute in suo nome, avrebbe con quella sgozzato Giuda Iscariota ben prima che potesse tradirlo.

Quindi, se vediamo bene come concetti tipo "i diritti umani" oggi sono al centro del dibattito e non è messa in discussione l'idea che la schiavitù sia una cosa riprovevole, come la violenza e la guerra, queste sono in realtà conquiste spirituali straordinarie molto moderne. Solo qualche secolo fa bruciare gente viva per purifiarne l'anima era un atto ritenuto giusto e sacrosanto da quasi tutti. Oggi fare una roba del genere raccoglierebbe ovunque condanna inappellabile ed è per questo che esistono "i terroristi". Ok, sono addestrati dalla CIA, ciò non toglie che i loro atti sono considerati a prescindere deprecabili da praticamente chiunque e che al massimo i loro gesti possono essere sfruttati per terrorizzare, non per convincere. Per ciò il Male deve trovare altri modi per "bruciare" la gente. L'isolamento tecnologico è uno di questi. Assange fa scuola: quanti sono fuori dalla sua prigione per reclamare giustizia? Quanti percepiscono il pericolo che la sua vicenda rappresenta per tutti noi? Più o meno del siero genico? Eppure, l'uno è chiaramente legato all'altro e i diritti violati di Assange era chiarissimo fossero un preludio a quelli nostri.

L'attacco era già lucidamente chiaro in tutta la sua ferocia con Assange. Ma quanti lo hanno capito?

Ecco, questo è quello che intendo quando parlo di "evoluzione spirituale". Tutto è inevitabile, non c'è libero arbitrio, ciò non toglie che il compito di chi ha la consapevolezza di dover spingere gli altri a migliorare, non viene meno per questo.

In altre parole: l'assenza di libero arbitrio del Mondo materiale non è per nessuno una scusa per l'indolenza spirituale.

Indolenza che per me (miserabile quale sono) è riducibile ai significati che diamo a quanto accade nel Mondo.


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Simsim
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Hai aperto tantissimi fronti, e francamente non saprei dove cominciare, e non vorrei riscrivere una pappardella...mi scuso in anticipo se avverrà, provo a sintetizzare. Mi limiterò  a discutere due punti e ad un'osservazione su Assange: per me il libero arbitrio esiste, e l'evoluzione è riassumibile sul lungo periodo sempre in una retta invece, la quale, certamente,  può puntare in alto in basso.

Il libero arbitrio esiste perché siamo portati a fare delle scelte in ogni momento della vita. Paghiamo il nostro deviare dalla "retta via" con il dolore della scelta sbagliata. All'interno di queste scelte, molte definiscono dei ritardi o degli anticipi, molte definiscono delle vere e proprie sliding door esistenziali. Se è vero che la loro somma, assumendo un raziocinio costante purtroppo difficilissimo da mantenere,  porta quasi sempre più o meno all'obiettivo in tempi e modi variabili, è anche vero che nessuno mi impedisce di prendere una direzione sbagliata e di mantenerla a piacimento. Sarà un azione sommariamente suicida, ma del resto...ci si suicida con un balzo, figuriamoci se non ci si può suicidare lentamente con scelte sbagliate. Tecnicamente nessuno me lo impedisce.

L'evoluzione è una somma di momenti, del resto avviene nel tempo e non potrebbe essere altrimenti. Tralasciando epoche sconosciute, io trovo che in momenti specifici e con molti picchi in basso, questi 4000 anni hanno visto l'uomo tendenzialmente migliorarsi. Poi siamo d'accordo, gli avanzamenti tecnologici ne hanno potenziato e velocizzato le azioni, rendendo possibili disastri epocali al costo di un click o poco più. Tutto ha un suo lato oscuro, che purtroppo è parte irrinunciabile del pacchetto, poiché senza di esso non avremmo riferimenti visibili su cosa è invece il bene. E mi fermo qui sul tema.

Assange è solo uno (deprecabile) dei milioni di episodi di cui è costellata la storia umana, i quali episodi preannunciavano situazioni evitabili. Semplicemente come singoli all'interno della civiltà umana, siamo costantemente diluiti sui temi immediati. Una fiamma di accendino, per quanto potenzialmente pericolosa, non ci fa gridare all'incendio. E questo chi comanda lo sa benissimo, ed ha costruito nel tempo una società in cui dare attenzione alta ed uguale a tutto è fisicamente impossibile. Barnard fu l'unico ad andare sotto quella prigione e a capire. Oggi Barnard è un infoiato del vaccino e del green pass. Dunque non è servito neanche a lui capire in anticipo.

 


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GioCo
Noble Member
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Topic starter  

@simsim, so benissimo che per te esiste il libero arbitrio. Perché credi.

Quel che dico non è frutto di un credo. Lo so e basta. Come vedo ciò che mi circonda, vedo bene che non c'è nessun libero arbitrio. Per me è un evidenza non il frutto di un idea. Ma è un discorso che faccio in un tempo ancora immaturo. Per cui non può essere capito il senso di ciò che dico.

Se infatti dico che non esiste alcun libero arbitrio per gli altri non ha senso compiuto. Non è un tempo in cui questa possa divenire una consapevolezza acquisita. Ma tornerà ad esserlo come e più che in passato e su questo, che tu sia d'accordo o meno, non ci sono dubbi.


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oriundo2006
Famed Member
Registrato: 2 anni fa
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@cristoduli quelli fissi almeno nelle strade li hanno in gran parte eliminati. Nei bar forse ne rimangono, non so. Qui in Italia oramai il passaggio al digitale è irreversibile, almeno momentaneamente, prima di ritornare ai bei tempi andati, tipo primo paleolitico con annesso fiero pasto cannibalico. La cibernetica di ha fatto fare passi da gigante, ha dato un impulso enorme alla nostra ‘civiltà’, appunto e contemporaneamente ne vediamo i limiti incoercibili ,le distopie clamorose, l’assenza di un ‘perchè’ generale che dia un senso al Tutto.

L’alienazione la fa da padrona e l’ accettazione di tanta parte del vangelo vaccinale è proprio in ragione della ricerca di un senso alla vita: se questo è garantito dalla Suprema Autorità gli umani si adeguano felici proprio per colmare questa terribile perdita di senso INTERIORE ma anche esteriore, testimoniato dalla schzofrenia della vita in tutti i suoi ambiti, dalla follia di lavorare come dannati per arrivare al pensionamento la cui asticella anno dopo anno viene spostata in là, dalla distribuzione assurda del lavoro tra masse di iloti e altre masse di disperati pronti a tutto per farne parte...

Se tornare indietro è impossibile e ‘romantico’, quello che ci manca è una revisione profonda della nostra ‘civiltà’, le cui basi ‘occidentali’ sono giudeo-cristiane. Pensare di andare ‘avanti’ o ‘indietro' con queste basi è IMPOSSIBILE. Possiamo ‘salvarne’ qualcosa ovviamente, ma le basi vanno cambiate. 


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