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L'Onore di vivere in un Paese come il Mio


GioCo
Noble Member
Registrato: 2 anni fa
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L'Italia... Un paese incredibile, attraversato da profonde fratture sociali che abitano la sua Storia, la Storia dei suoi popoli (è il caso di dirlo) e della sua Gente.

Noi apparteniamo all'Italia che ci piaccia o meno e se lo sport della denigrazione del nostro paese è la più in voga in assoluto tra gli stessi italiani, più dei Mondiali di Calcio certamente, a chi lo dobbiamo? Non certo agli italiani che si farebbero anche volentieri i ca%%i propri, data la cultura che ereditiamo fatta di malaffare, di piccole e grandi tragedie e di solidarietà, falsa ma anche sincera.

Ci sono tanti paesi ed etnie del Mondo ma poche hanno influito come quella di questo paese nell'immaginario collettivo del Mondo. Esiste qualcosa di più importante? No e sono le stesse élite che passano il loro tempo a trovare nuovi modi divertenti per torturarci che lo confermano, da Bernays a suo zio Freud, da Huxley a quel Crowley stravagante che si faceva chiamare Alaister e che scriveva nei suoi libri come sbrattare meglio bambini per riti di magia utili per chissa quali benefici e per chi, fino al suo pupillo nonché nomenclato come "genio dell'areunautica spaziale", quel Parsons anch'esso rapito dal mondo della magia sessualmente orientata, tutti direttamente e indirettamente legati a doppio filo alla cultura che promana da questo paese, tutti con un pedigree da invidiare. Se appartieni alle loro cerchie di aperto pensiero pervertito portato con gioia e orgoglio, allora non c'è scampo. Alla fine arriva la resa dei conti e non sarà altro che proprio di un ordine cosmico a cui stai facendo la guerra.

Non ho orgoglio nel pensare che certi prodotti siano il frutto della cultura che ho ereditato. Una cultura profondamente intrisa di cattolicesimo, certamente e che ha certamente influenzato il pensiero europeo e poi occidentale. Non ho ad esempio orgoglio nel pensare che la pornografia sia la conseguenza di pratiche stravaganti come quella della repressione sessuale a oltranza considerata "opera del demonio". Cioè dall'idea che una perversione è lo speculo dell'altra e tutte e due promanano dalle stesse ideali fonti di "saggezza".

Eppure, dove gli abissi interiori sono più profondi è arrivata anche un arte che (quella si!) ci invidia chiunque. Un arte che abbraccia tutte le discipline e che ha costruito la Grandezza degli altri popoli e in specie quelli che oggi si guardano più di tutti in cagnesco scambiandosi accuse: è nostra la responsabilità di aver messo in piedi la cultura anglofona, basta vedere la damnatio memoriae di John Florio (vedi QUI) per capire come l'anglofilia non sia altro che un becero tentativo di uccidere i propri genitori per rubarne gli averi (storici) di popoli che sono rimasti barbari nell'animo, nonostante merletti, parrucche e cipria. Ma se è della cattiveria pura di certe élite che per puro egocentrismo e avidità si auto-eleggono un giorno si e l'altro pure a "superiore umanità", ieri con Darwin oggi col trasnumanesimo di Schwab (quanto sono caduti in basso!) dall'altra parte dell'Eurasia c'è chi festeggia il nostro paese riconoscendogli da sempre il ruolo di primato Mondiale che di fatto ha sempre avuto, perché gli deve la costruzione dell'immagine simbolica (il Cremlino) ed è la Russia e il popolo russo. Lo fa per opportunismo? Certamente, ma anche gli altri non sono da meno nell'opera di denigrazione costante e alla fine il nostro animo intimo alla Tafazzi non fa che renderci desiderabile il nostro boia.

Che l'Europa, questa Europa, frutto di questo cattolico ed ecumenico disastro, passato dalla repressione al femminile conclamata alle feste LGBTQIA+ (cioé all'alfabeto esteso ai simboli matematici) in un soffio storico, feste coloratissime e vivaci di cui però ci si dimenticano spesso le basi della convivenza civile e proprie di un rispetto del pensiero differente... E che questa Europa, dicevo, condanni alla fine per terrorismo uno stato figlio della stessa matrice comune è un segno terribile dei nostri tempi. Come se il corpo sociale fosse diventato quello che Apuleio ci narra nelle sue metamorfosi, una specie di ironia incarnata. Ma di questo si tratta in fondo, di metamorfosi di un Moloch che cambia in continuazione pelle per non cambiare sostanza che è quella di un essere sempre affamato e in specie dei suoi stessi figli.

Ma signfica anche altro. Significa che la morente genealogia neocon che ha messo la firma su tutto lo scempio peggiore geopoliticamente parlando degli ultimi decenni, per dirla in modo tatcheriano "non ci lascia alternativa" rispetto la repressione alla cinese. Quella "seria" e che nella vulgata comune persegue quella corruzione che qui dilaga senza freni, perché si sa quando c'era lui i treni arrivavano sempre in orario. Come se il governo, qualsiasi governo, non fosse che la politica "ragionevole" di un più forte che esercita nei modi e negli interessi che lo distinguono un certo destino comunque sulla pelle del prossimo... Non tutti sono Garibaldi e non tutti sono disposti a conquistare regni per poi regalarli a improbabili sovrani più preoccupati a pararsi privatamete le chiappe dai disastri da loro stessi combinati che a fare i sovrani per d'avvero. Non tutti hanno il pelo sullo stomaco per creare un giro di furti epocale, come quello delle farmaceutiche di matrice aschenazita ad esempio e non c'è bisogno di fare nomi e poi andare a casa a innaffiare l'orto e portare il cane a pisciare come nulla fosse ma non solo, provare persino a vantarsene e per continuare sulla stessa scia giusto perché da impuniti, se il furto una volta è riuscito, perché non riprovarci?

Siamo tutti affamati di giustizia e questo è certo. Meno però se l'ansia è quella di guardare allo specchio per vedere la miseria che ci abita. Siamo tutti pronti a condannare, meno però a riconoscere che i torti sono sempre equamente condivisi e condivisibili tra moglie e marito. Siamo tutti d'accordo che il risparmio è il cuore del problema in un Mondo che è stato addestrato al consumismo compulsivo, meno a riconoscere che il modello è assurdo e che però è anche agganciato a dobbio filo a quelle nostrane irrinuciabili "libertà" scritte nel diritto internazionale, sempre e comunque con il sangue degli altri, dei reclusi, dei reietti, degli schiavi, degli eterni lasciati senza parola. I deboli, i fragili, coloro che ci si vanta di tenere sul palmo ma solo per schiacciarli nel fango quando non serve più farne pubblicità.

Noi siamo parte dei parolai, di quelli che si sgolano e che nei social scrivono sempre e di tutto, ma con la testa vuota dai pensieri pesanti perché chi li regge? Meglio dire stronzate e abbondare che di questo la libertà è piena, di stronzate. Poi però con le cose serie Assange ci fa su cumuli decennali di tortura e carcere in nome del diritto umano dove nasce il diritto e fino a consuzione. Manco Cristo ai suoi tempi vanta tali persecuzioni. Come a dire "punirne uno per educarne cento" ma visto l'andazzo europeo direi un miliardo (circa) e come si è allineato in fretta quel miliardo, fa impressione. Come un sol Uomo, ma preferirei dire come un sol Zombie e lascerei perdere l'Uomo che è un principio già nobile.

Sono fiero di essere italiano e di amare il popolo che abita queste terre. Sono fiero ma amareggiato. Perché il popolo italiano che è così eterogeneo nel pensiero e vecchio nel corpo, non riesce però a trovare pace. Torturato come dovesse portare la sua propria croce storica, quella che il pensiero cattolico vorrebbe tradurre nella "vera verità assoluta dell'unico salvatore". Come se la passione per il bene indistinto debba per forza passare per le forche caudine del massacro individuale. Non ne possiamo più di sto Moloch che non vuole lasciarci in pace e ci perseguita nei nostri peggiori incubi. Non ne possiamo più di tentazioni e dissoluzioni, di perversioni e assurdità varie condite da superficialismi alla "happy days" che sinceramente, credo proprio abbiano fatto il suo tempo.

Ma il nuovo tarda a farsi riconoscere e stenta ad essere condiviso o condivisibile e questo si che è un problema serio. Siamo qui a decidere nel pulpito terraqueo se sia giunta l'ora più mesta e con essa l'ultima ed ennesima necessità di spazzare via tutti per lasciare scampoli ad affrontare secoli durissimi, oppure iniziare a guardarci dentro per fare pulizia dove era necessario fin da principio. A ognuno la sua ardua sentenza.

Vada come vada lo so, lo vedo, di nuovo e con l'ultima esalazione del nostro respiro storico, quello proprio e dato da una malattia atavica dell'animo che è andata soffocandoci e che si manifesta oggi nel perseguire prima di tutto i vecchi e poi anche il nostro futuro, ipotecato come mai prima, vada come vada (dicevo) sarà nostra comunque l'ultima parola in merito e non ha importanza da quale parte del tribunale ci troveremo, se per l'accusa o la difesa. Sarà comunque nostra la responsabilità di quello che diremo al cospetto del Giudice Supremo perché sia vinta la battaglia di un altra libertà che lui e solo lui può vincere per noi, il nostro Maestro interiore, una battaglia più profonda e spirituale, per rimettere (al Padre) ogni nostro debito senza remore e per il bene di ognuno.


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sarah
Honorable Member
Registrato: 2 anni fa
Post: 520
 

L'onore e l'onere, verrebbe allora da dire.


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