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Ma perché lo fanno?


GioCo
Noble Member
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Topic starter  

[da lavocedinewyork.com, "Il petrolio è una benedizione ma anche una dannazione per chi ce l’ha"]

Quando mi fanno quella "domandina" lì (ovvero "perché lo fanno") "io" entra in panico e il mio demone gongola. Il motivo? Ci provo a dirlo e al solito perché vengo costretto dal mio demone, se no me ne starei zitto e buono, ma avviso che (come da esperienza) c'è la quasi certezza di venire inteso male.

Paradossalmente invece non è difficile capire perché il mio demone gongola, ma andiamo per gradi che la faccenda va affrontata coi piedi di piombo.

Partiamo da un assunto che possiamo condividere: ciò che crediamo non è la verità. Possiamo però assumerla tranquillamente per tale senza rendercene conto.

Questo è un concetto che troppe volte ho "sfiorato" osservando come è particolarmente fertile nel generare malintesi. Le conseguenze logiche della catena di ragionamenti che ne derivano per ciò vanno anche PEGGIO.

Il problema di fondo è che se confondiamo la verità con una credenza e non ce ne rendiamo conto la difenderemo però comunque a spada tratta, credendo di difendere noi stessi e il nostro bene, senza dubbi! A questo va aggiunto che non parlo mai di verità, ma solo di coerenza. Quindi senza volere alla confusione aggiungo confusione. Facciamo un esempio "molto forte" solo per capire quello di cui sto parlando: in Ucraina c'è la guerra?

Ora, nessuno di noi (penso) è andato a verificare. Tutto ciò che sappiamo ci viene detto da altri. Non mettiamo in dubbio tanta informazione coerente o la testimonianza di chi afferma d'avere visto e vissuto, oppure i tanti video anche "non ufficiali", ma il punto non è questo: su cosa si basa questa nostra "verità"? Se un giorno venisse fuori che era tutto un barbatrucco, un film 3d creato ad arte nel nuovo Mondo del virtuale intorno a te, non vivresti almeno un poco la sensazione "difficile" che se lo accetti non potresti più "fidarti" di nulla rispetto ciò che sai? Non ti crollerebbe un poco il Mondo addosso?

Ecco, questo è il tema centrale di tutto il mio intervento qui su CDC da quando ho iniziato a scrivere tanti anni fa che poi si può riassumere su qual'è il nostro rapporto con la Realtà (con la "R" maiuscola) in quest'era moderna dominata dal virtuale ed eventualmente come si può affrontare, dal momento che ci pone quesiti a mio avviso molto seri, non tanto per la gravità e la vastità (che è incredibile) ma perché non ce ne stiamo occupando quasi per nulla, come se il problema non ci fosse. Eppure interessa l'integrità della nostra presenza qui su questo pianeta e in questa nostra realtà. Non esattamente bazzecole.

Interessa il senso stesso che vogliamo dare alla nostra esitenza, messo che vogliamo dargliene uno, perché la scommessa sottostante è che alle "bestie" non interessa altro che stare bene. In scienze dell'educazione era questo che passava. Quindi per far star bene le bestie si fa in modo di farle stare "male" apposta e per il loro bene, al fine di spingerle docilmente dentro i recinti di un esistenza progettata da altri e che ovviamente DEVE rispondere a desideri che non sono quelli delle bestie. Quei desideri (quelli delle bestie) sono già inclusi nel progetto che serve rendere possibili i desideri del padrone a prescindere da quanto questi siano poi assurdi e infondati (rispetto la prospettiva delle bestie ovviamente). Per esempio, le pecore vanno docilmente al pascolo "protette" dai cani e dagli umani. Le loro esigenze sono così soddisfatte, ma non le si porta al pascolo per quello!!! (Ca%%o). E nemmeno perché il padrone le AMA. Ciò che vogliono i padroni le pecore manco lo capiscono e in fondo non gliene frega niente.

Questo è il rapporto cercato tra una bestia e il suo padrone: vi suggerisce niente?

Fare la bestia è conveniente, ma non è che la bestia ne ha colpa. Non se ne rende nemmeno conto! E' sempre stato così ed è per questo che da generazioni e generazioni esistono padroni e bestie e le bestie se tenti di "liberarle" potrebbero pure mordere, vivendo come vivono nell'ignoranza crassa, perché non hanno e non vogliono avere niente di più di ciò che già hanno e che gli cala dall'alto il padrone; quest'utile diventa così il riferimento della verità rivelata (non svelata, ma ri-velata, cioè continuamente ricoperta da altro per non far vedere quel che sta sotto) che ottunde la mente e ci siamo dentro tutti, fino al collo.

Per questo parlo così spesso di SUV, smartphone e supermercati. Sono i luoghi e i mezzi del potere, feticci del suo persistente rapporto che occorrono a fare da recinto, l'asse del suo ordine così com'è stato progettato: padrone e bestia. Oggi nel vedere la persona "rapita" da quel che c'è dentro uno smartphone è così evidente che non dovrebbero esserci dubbi, ma siccome l'asticella delle pretese del padrone si è alzata, anche la necessità di "non vedere" si è alzata allo stesso livello ed è corretto così.

Ora, se il padrone per sue esigenze riprogetta la fattoria e passa da una organizzazione "classica" a una "intensiva", non è che le bestie hanno in proposito voce in capitolo. Vengono caricate sul carro bestiame e basta. Potranno tentare di ribellarsi, ma per fare cosa? Se già nella tua testa sei calato nella parte della bestia, puoi fare, dire o andare dove straca%%o ti pare, tanto dal padrone devi tornare!

Detto in soldoni, se ti piace la vita che fai e sei soddisfatto poi arriva la forza pubblica ti carica su un camioncino e ti porta via in un luogo imprecisato dove ti infilano per ogni buco un tubo e ti fanno cose estremamente dolorose per un tempo che non passa mai ma per "il tuo bene" (come ci tegono a sottolineare dato che per farlo devono pure lavorare tanto) non è che puoi dire "no guarda, io sono libero e la mia vita la gestico da me!" perché è l'equivalente (in termini cognitivi) del muggito della mucca che non vuole salire sul carro bestiame diretto in macelleria: non sa manco cosa sta succedendo, punto! Per ciò se vuoi sopravvivere almeno allo stress che tutto sto orrore inevitabilmente procura, "sapere" che il padrone ha ragione e sicuramente come sempre lo fa per il tuo bene, non ti fa impazzire. Che è poi l'unica opzione "migliore" che rimane a quel punto. Se devi soffrire "per forza" almeno cerchi di non impazzire.

Il mio demone vive nella "speranza" di restituire consapevolezza. Ma è dura... Anzi no, durissima. Avere anche solo un cenno di idea in quale oscena cloaca (cognitivo-emotiva) ci troviamo, una vastita d'orrore che non si spiega come in mezzo cui c'è un bel praticello fiorito dove brucare l'erbetta, utile a tenere la testa bassa, è una cosa che per essere accettata ha bisogno di tempo e tanta volontà. Così tanto tempo e volontà che ogni passaggio è un esercizio che mette alla prova il sistema nervoso e per un crescendo di difficoltà; lo stress è tale da "imporre" la fuga o la reazione violenta. Le uniche due soluzioni oltre all'autolesionismo che il nostro sistema timico sottoposto a stress possiede.

Dobbiamo quindi procedere con cautela e accettare che la maggioranza non riuscirà ad affrontare la questione. D'altronde non tutti sono atleti olimpionici anche se ci piacerebbe avere nella media quelle prestazioni e sarebbe bello, utile, lecito e appagante se così fosse. Nella virtualità (che per ciò è di suo altamente inclusiva) può essere così, quindi se desideriamo per tutti il praticello con la fresca erbetta verde da brucare sarà la virtualità dell'esistenza ad offrirla in futuro. Nessuno ha voglia di scoprire che sta brucando la m...a per ciò difenderemo l'illusione come abbiamo sempre fatto. Per il bene comune.

Putroppo porsi quella domanda iniziale solleva di botto i pesanti drappi del proscenio della Vita e ci fa vedere in tutta la sua fulgida "mestizia" ciò che stava nascosto dietro, il trucco in costruzione. L'inaccettabile inganno che ci ha portato a recitare la parte delle bestie, il progetto fatto di corde, assi di legno grezze inchiodate alla bene e meglio e dipinti posticci. Roba che si dovrà poi smontare alla bisogna fatta per illudere non per restare.

Perché lo fanno? Per avidità certamente, ma anche perché il potere acceca e rende insaziabili coloro che ne sono posseduti.

Un individuo tanto corrotto dal potere può essere anche estremamente intelligente e affabile, cioè una persona che ci piace e che ci fa stare bene. Una persona che vorremmo sempre invitare nei nostri salotti. Questa parrà farsi desiderare, perché tutti la vogliono, stanno bene se è presente ed è piacevole averla accanto.

E' un mostro? Si, no. E' quello che è...

Dovremmo separare il nostro "bisogno" di cercare a tutti i costi un capro espiatorio per aver accettato l'erbetta verde fin'ora, per essere stati così assurdamente stupidi e aver condiviso "il progetto" diventando di fatto concausa se non proprio corresponsabili di tutto ciò che ha prodotto. In altre parole abbiamo lavorato alacremente e sudato infinite camice per realizzare un orrore di dimensioni globali: il mercato. Ora questo "mostro", questa "eggregora" (ad alcuni piace questo termine che non designa nulla di negativo in sé) maligna, non può che divorare il corpo che la ospita, come una Tenia diventata troppo grossa e vecchia per accontentarsi del cibo che le arriva. Questo non la fa diventare meno affamata, dato che la sua fame non fa che aumentare e se la ascoltiamo ci convincerà che è per il nostro bene (che lei possa continuare a divorare ogni cosa) e che se gli diamo ancora qualcosa in più tutto si risolverà per il meglio anche se tutto continua inesorabilmente a peggiorare.

Per tutte le nostre esigenze e per tutti i nostri problemi quotidiani ci siamo abituati ad andare dalla Tenia a chiedere consiglio. Abbiamo del tutto dismesso in noi il buon senso, tanto che non si riesce nemmeno a discutere di buon senso tra di noi. Il veleno della Tenia è diventato l'aria che respiriamo ed è difficile adesso farne a meno. Ci fa stare peggio ed è questa differenza, tra il Male e il Peggio che permette alla Tenia di continuare la sua opera.

Può funzionare? Ovviamente no. Ma la Tenia anche se ne è consapevole non può farci nulla, proprio nulla. Può solo continuare a fare quello che sta facendo sforzandosi di farlo al meglio che può.

***

P.S.

Aggiungo, perché "devo" (gurgle!). Chiunque cerchi di "tirarsi" fuori non ha capito. Il processo è percolato a un tale livello dentro di noi che per ogni atto compiuto non è possibile "pensare" in modo separato. Come Robinson Crusoe te lo porterai dietro ricreandolo acriticamente senza nemmeno rendertene conto, con tutti i limiti del caso ovviamente (tipo che dovrai "risparmiare molto" ma anche il futuro che ci aspetta è sulla stessa china). Si può creare un isola felice che può durare un periodo e basta. Ma a che pro? Il processo è altrove e compartecipare allo stupro collettivo non significa per forza condividerlo ed è qui che passa la differenza. Nel rendersi conto, farsi carico della responsabilità collettiva ereditata e agire di conseguenza cercando dentro di noi la via d'uscita che per ora nemmeno abbiamo iniziato a immaginare. Perché se non esiste il problema, non verrà mai nemmeno cercata la soluzione.
Noi non possiamo evitare il futuro che avanza, l'ho scritto tante volte. Non possiamo evitare ad esempio che le multinazionali si sostituiscano agli Stati a un certo punto della evoluzione di questo mercato. Non possiamo e basta. Non possiamo evitare che tutta la lotta che serve a combattere questo stato di cose finisca in nulla, perché non stiamo affrontanto il problema da dentro, a partire da noi, ma da fuori a partire ad esempio da Draghi, Putin o il gas che ci viene fatto mancare apposta perché "sono stronzi".
A un altro livello (molto, ma molto più in alto di tutto ciò, fuori da qualsiasi "volontà" terrena) ciò che sta avvenendo avviene per costringerci a prendere atto dell'irresponsabilità nostra e dei nostri "costumi" o stili di vita, quindi anche delle persone che ci guidano che abbiamo "scelto" e che ci rappresentano (che ci piaccia o meno) nell'essenza del "peccato" (non mi piace questo termine ma non ne ho un altro, trovatelo voi "please"). Ci rappresentano nel peggio, quello che non riusciamo e non vogliamo affrontare e ce lo sbattono in faccia ogni santo istante e in via sempre più solare, finché non li vedremo bene. Ci rappresentano nell'irreponsabilità, nel nostro lato corrotto e corruttibile, nel nostro non voler vedere e quindi nel desiderio di conservare "potere" che significa spreco, esagerazione e follia (=emozione selvaggia). Sulla realtà che ci circonda ad esempio e per avere "il privilegio" di continuare su questa china a fare quello che ci pare "liberamente". Come la premier finlandese: le foto sono ovviamente frutto di una "guerra" sotterranea, ma il punto non è questo dato che il tipo di guerra fa lievitare giusto apposta questi aspetti.
Per ciò quel potere che ci piaccia o meno ci verrà tolto, se necessario con la forza. A tutta l'umanità verrà tolto, nessuno escluso. Per ciò uno che dovremmo (per esempio) guardare con infinita compassione, per quanto faccia parte di quell'orrore ben più di noi e abbia ben altri gradi di responsabilità, in quanto rappresentante massimo dei rincoglioniti e impotenti nel Mondo, è Biden. Perfetto simbolo del potere senza potere di quest'epoca assurda e folle.


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