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Oltre la Porta d'Argento: la Nuova Realtà Lunare


GioCo
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Spesso ormai nei miei "sogni", passo un portale d'argento per "tornare ai viventi", più morti (ultimamente) che vivi. Siamo in acque torbide e agitate, alla deriva e su una barca che non era attrezzata per viaggi di questo genere.

La luna crescente è il simbolo alchemico dell'argento, materiale considerato secondo solo all'oro e simboleggiante una "purezza luminosa ma facilmente corrompibile se lasciata senza cure". Per questo la duplice natura simbolica dell'argento è quella della saggezza e della follia propria della "magia" e della natura umana.

La luna è anche simbolo femminile per l'alchimia e quindi incarna l'instabilità emotiva. "Lunare" è un aggettivo per indicare qualcosa di "fuori da tutto", non solo dal contesto in cui si trova la cosa in sé, ma dall'immaginabile. Noi lo "guardiamo" e banalmente non c'è, perché non è nemmeno immaginabile e questo lo rende "magico", cioè gli da il primo attributo surreale, "metafisico", che è l'invisibilità.

Allo stesso modo ciò che è rappresentato con l'argento è il passaggio dalla continuità stabile a una realtà che non può fornire alcun appiglio. Alcuni la intendono "fluida", come l'oramai famosa "società liquida" di Bauman, tuttavia non sono d'accordo. La società di Bauman è di morti viventi in spazi geografici, transiente e transitoria per definizione. Ad esempio come le stazioni dei treni o la metropolitana, così che "trans-" opposto "cis-" diventa la chiave di lettura. La gente passa e attraversa, immemore e senza passione. Se vi sosta è per brevi istanti, distratta dall'inizio alla fine. A dominare lo scenario le solite "lucette" di quella realtà sberluccicosa di cui ho cianciato diverse volte. La trappola per le falene.

Ma a me della società di Bauman importa il giusto. Cioè un bel fico secco. Perché se non si tiene conto che tutto passa "dall'altra parte" PRIMA di arrivare nella realtà geografica e terrena, si finisce per commentare un risultato, non la causa. Come dire che in una gara si perde facendo il punteggio più basso dell'avversario, quando ci era stato chiesto di "commentare la sconfitta" della squadra del cuore, non il pateticamente ovvio ed eccessivamente banale... Oh no ? Poi non essendo filosofi non verremo incensati dicendolo, ma procediamo.

La società che indico è quella immaginaria. Quindi "liquida" in senso pesante, ma anche turbolenta e caotica. Ciclotimica dominata dalle forze dell'hybris. Elementi "epurati" dalle disamine per sostituirli con più placide "società dove non avrai nulla e sarai felice". Il punto è "cosa immagina" quella società, non cosa possiede. Una società senza immagnazione (tipo la Von Der Leyen) è già morta suicida dentro, ma non può rendersene conto. Perché non ha più immaginazione, ha solo ubbidienza e una "società delle regole" da salvaguardare. E' incoscienza pura, identificazione solidificata, spazzatura popolante la geenna, il Basso Astrale o Lande dove transitano i Morti.

Quindi è certamente transitoria, ma verso la putrefazione di un pensiero, che abbiamo fatto nostro ma che non si può più mantenere. Un passaggio fondamentale alchemico ove "il grano è diviso dalla pula", tramite un setaccio che espone al vento la parte leggera e a noi inservibile. Quella in Ombra. In senso più terra terra, come ho detto, qualsiasi cosa faranno i nostri satrapi, non faranno altro che denunciare le loro putenda in pubblico in via sempre più orrendamente inconcepibile ed è per questo che sbavano per ottenere un controllo sempre più coercitivo verso "la notizia". Ci verrà mostrato il lato nascosto, di cui "non ci eravamo resi conto" e più tenteranno di nasconderlo, più lo renderanno evidente.

Bene, ora veniamo alle cose prosaiche.

Ho fatto qualche rilievo nei parchi pubblici attorno casa mia. Se pensate che sia possibile godersi qualche attimo in natura, cartelli a parte che ne impediscono l'acceso, ieri per il covid oggi per il meteo, tanto una scusa vale l'altra, il segnale radio in mW/m² il cui massimo avrebbe dovuto essere 0,2, stava tra le 20 e le 40 volte quel valore. Uno dei rilievi l'ho fatto in un posto abituale di ritrovo di pensionati. Invito a fare una ricerca sulla "sanità" dei parchi pubblici oggi, in senso radioattivo ovviamente. I residui di uranio nelle piogge non sono certo l'unica sorgente con cui dovremo misurarci, ma in una società della surrealtà imperante, il dato lunare è che ci si preoccupa delle zanzare.

La Chiesa Cattolica è al centro di tutte le manovre che osserviamo. La sua tattica è sempre stata quella di idealizzare qualcosa di condivisibile per mascherare la necessità molochiana sottostante di mettere in pratica tutto l'opposto (della salvaguardia individuale e ambientale) e con questo conquistare, conservare o espandere il proprio potere sulla Mente umana, schiavizzando (mentre si predica il libero arbitrio sempre meno "concesso" dall'alto) e sfruttando biecamente l'ignoranza (per proteggere i preti pedofili). Al servizio del Basso Astrale. D'altronde non è la chiesa la massima espressione di quella oscurità che oggi domina l'immaginario collettivo ? Pensiamo solo al cinema e a quante volte è rappresentato quel male iconico lì... Eppure, abile a scivolare via da ogni critica puntuale, come le anguille, noi oggi la intendiamo tutto sommato "innocente" se non addirittura vittima dei suoi stessi servi.

Come non alimentare in noi tale confusione quando siamo poi noi stessi a volerla ?

Pur chiamando "rete" quella del tecnoragno, pur essendo la stessa emanazione del DARPA e intesa a prescindere come arma militare, noi oggi cinciamo di "territorio della libera espressione" intendendo quello digitale. Grottesco e triste allo stesso tempo come l'inutilissimo massacro a Gaza e dintorni o in Ucraina. Inutili, certamente per noi e dal nostro punto di vista, non per Moloch.

Delle tante e tante faccende lunari di cui mi trovo a cogliere i frutti da un saltelloso "passaggio transiente" all'altro nella società liquamica quasi-Bauman, budinosa e puzzolente come la gora dell'eterno fetore, ieri, come mi fossi imbucato a una festa di Bacco, ci ho trovato pure un treno.

Mi è sembrato simbolico per quanto scritto. Trattasi del "treno turistico espresso" organizzato dallle Ferrovie dello Stato, partenza Milano per destinazione cinque terre. Non appena vi sono salito (poi spiego come ci sono arrivato) non ho potuto fare a meno di notare che fosse di gran lunga la cosa più lunare che avevo visto fino quel momento.

Avevo ricevuto diversi mesi fa un invito da un mio discente appassionato di treni che era raggiante perché si trattava di un cabinato piuttosto retrò con servizio di ristorazione incluso in un costo del biglietto molto conveniente. Tanto appassionato che su quel treno lunare, praticamente, eravamo gli unici. Con pochissime e probabilmnete più che altro casuali, eccezioni, nessuno s'era sognato di "sceglierlo" per andare "in vacanza" (a settembre innoltrato) e con un meteo piuttosto inclemente (per quasi tutto il tragitto ha piovuto e il cielo è rimasto tutto il tempo PLUMBEO come la morte).

Quel treno era... Bellissimo. Voglio dire, se voi provate a chiudere gli occhi per immaginare come potrebbe essere un treno dei vostri sogni, beh... Quello potrebbe superare le vostre aspettative. Di gran lunga. Per circa 50 neuri a viaggio/persona (cifra fissa) viaggiavi in prima classe e con il pasto nella carrozza ristorante (anni '80) inclusi, dove il pasto era un menù da ristorante, al ritorno (ad esempio) ho preso "orata con taccole e piselli" servite al tavolo, dove ti accoglievano luci soffuse e tovaglie di raso. La pulizia era maniacale. Ovunque potevi sentire il profumo dei saponi, dalle tende alle moquette. C'erano SOLO nella carrozza ristorante 4 o 5 figure dedicate del personale di bordo, con divise bianche immacolate dai bottoni d'orati. Ho contato almeno 3 "tecnici/addetti alla pulizia" che giravano avanti e indietro il treno alla ricerca di qualsiasi cosa fosse fuori posto per risistemarla. C'erano 2 macchinisti e (credo) due capitreno, ma era difficile contarli tutti, correvano in continuazione di qua e di là posseduti da una certa vena peripatetica... Era tutto personale giovane, dinamico, molto gentile e servizievole oltre che esteticamente impaccabile e bello... Cera anche ALTRO personale non in divisa, che ti chiedeva se ti serviva qualcosa di tanto in tanto, con gentilezza, premura e senza forzature. Nel salire ti prendevano i bagagli se li avevi, per sistemarli in una carrozza dedicata e poi alla stazione di arrivo si assicuravano di riconsegnarli al proprietario, come si usava quando esistevano i facchini. C'era quindi una "opulenza" (non saprei descriverla in altro modo, ma il termine non è "adatto" al caso in esame) incomparabile persino per la molto più costosa business class dei frecciarossa.

Devo dire che il viaggio di andata e di ritorno è stato "un sogno". Senza dubbio. Mi ha trascinato con la memoria in un tempo passato che non è più. Eppure, la porta d'argento... Mi suggeriva anche altro. Come l'incompatibilità di una realtà del genere con tutto il resto che gli ruota attorno, modello "carri bestiame" ad esempio nei treni pendolari anche moderni, non solo e non tanto per lo stato economico del paese, di cui le ferrovie sono rappresentanza e giustamente con quel treno mirano a farsi pubblicità, ma di tutta l'infrastruttura, per quanto di non appaltato ancora esiste. Il processo di cartolarizzazione ha fatto scempio di tutto lungo lo stivale e di certo una vittima illustre oltre l'IRI è stata l'infrastruttura dei trasporti statale. Quindi, di grazia, cosa diamine era quel "treno lunare" che mi è capitato di sperimentare ?

Da qualsiasi parte la si prenda, NON HA SENSO. Eppure esiste. Come un sogno. Impalpabile e transiente, corre sui liquami sottostanti e lo fa con leggiadria, come se la realtà che sfiora appena, una banchina dietro l'altra, non esistesse. La mia meta nelle cinque terre era Riomaggiore. Devo dire che pur essendo la prima volta che vedevo le cinque terre, non sono rimasto particolarmente colpito dal borgo, vecchio ma in un senso povero del termine. Intendiamoci, era tutto godibile, il mare e la gente, ma ugualmente lunare. Tutta l'economia di Riomaggiore, tre case e 10 ristoranti (tra cui una pizzeria così minuscola da offire come seduta le scale di ingresso) è fondata sul turismo... Straniero. Ci sono praticamente solo servizi per turisti... In un epoca in cui a dominare è il terrore meteo, le città 5 minuti e un futuro dove lo "spostamento libero" non esiste, anche nel transiente, semplicemente una realtà senza futuro e si vedeva a occhio. La cosa economicamente più sostenibile era il traghetto. Il cui porticciolo era fuori dal porto del paese (per il pescaggio credo) ed esposto in mare aperto, con mare mosso. Che dire... Lunare. Ma poi, collegava le stesse mete del treno.

Ecco allora che pure il paesello alla fine pareva adeguato a quel viaggio... Non fosse che il treno da sogno era vuoto. Non per mancanza di viaggiatori, perché le banchine erano stracolme. Ma nessuno saliva su quel treno, tutti erano lì per gli ultramoderni carri bestiame e per pigiarsi come sardine. Come se quel treno non esistesse, fosse fantasma.

Con un tocco finale d'assurdità nell'assurdità, quindi, l'ultima cosa lunare in quella faccenda erano proprio i passeggeri "fantasma" di un treno lunare, certamente presenti ma in numero decisamente inferiore al personale di bordo e come tutto il resto, per nessun motivo plausibile.

 


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