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Pericolo biologico dal permafrost che si scioglie


PietroGE
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https://www.focus.it/scienza/scienze/i-patogeni-nel-permafrost-virus-e-batteri-possono-tornare-attivi

 

I patogeni sepolti nei ghiacci: virus e batteri possono tornare attivi anche a distanza di millenni

Virus e batteri nelle carcasse conservate nel permafrost rischiano di rimanere esposti per lo scioglimento dei ghiacci, e possono tornare attivi e pericolosi.

Nell'agosto del 2016, nella penisola di Yamal, in Siberia, un ragazzo di 12 anni morì di antrace e una ventina di persone furono ricoverate per lo stesso motivo. Si pensa che il batterio si celasse nella carcassa di una renna infetta, morta 75 anni fa, e che l'ondata di caldo improvviso che colpì la tundra la scorsa estate abbia sciolto il permafrost in cui l'animale era sepolto, dando al patogeno la possibilità di rianimarsi e contaminare suolo e acque, e di infiltrarsi nella catena alimentare.

L'episodio riportato in un recente articolo di BBC Earth, mette in luce un rischio meno noto del riscaldamento globale. Viviamo in lotta, e in simbiosi, con virus e batteri della nostra epoca: che cosa accadrebbe se all'improvviso dovessimo fare fronte a patogeni scomparsi da decenni? O persino da millenni?

Di norma la calura estiva fonde circa 50 cm di permafrost all'anno, ma i cambiamenti climatici stanno sempre più spesso lasciando scoperti dai ghiacci anche strati di terreno più antichi (e inferiori). Qui, conservati in stasi da freddo, buio e assenza di ossigeno, si annidano potenziali interruttori di passate epidemie.

Nei pressi di luoghi di sepoltura siberiani è stato scoperto, per esempio, un virus intatto dell'influenza spagnola del 1918, e si teme che possa accadere anche con il vaiolo (di cui si registrò una grave epidemia, in Siberia, attorno al 1890) e con la peste bubbonica.

E si pensa che alcuni funghi, virus e batteri che infettarono Neanderthal e Denisoviani potrebbero un giorno tornare a vedere la luce in queste terre del Nord, dove la temperatura sta salendo tre volte più rapidamente che nel resto del pianeta.

Non tutti i microbi "redivivi" sono in grado di nuocere di nuovo: a destare più preoccupazione sono i virus giganti - che hanno dimostrato una particolare resistenza - e i batteri a spore, particolarmente ardui da debellare.

Alcuni di questi patogeni hanno, inaspettatamente, sviluppato forme di resistenza antibiotica (pur non essendo mai venuti in contatto con farmaci moderni). Ciò suggerisce che la resistenza agli antibiotici non è esclusivamente un fenomeno moderno, ma che mutazioni casuali possano averla favorita milioni di anni fa come forma di competizione con i microbi rivali.


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oriundo2006
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Quello che mi aspetto e' l'emergere di costruzioni, manufatti, anche piramidi dalle distese di ghiaccio polari ( al Nord come al Sud ), distese che molti millenni fa erano abitate. Circa i batteri, virus e altri simpatici animaletti penso che la Natura ci stia dando il benservito.


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PietroGE
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Tu sei convinto che ci sia stata una 'età dell'oro' con civiltà avanzata nel passato remoto di questo pianeta, io invece sono molto scettico. È vero che i resti di costruzioni megalitiche  con pietre gigantesche sono senza spiegazioni convincenti, ma a parte queste, dove sono le prove di civiltà avanzata nel passato? Una civiltà avanzata lascia macchine, miniere, metalli , non solo pietre. Certo uno può ridefinire 'avanzata' una civiltà senza macchine ma con una agricoltura efficiente, astronomia e costruzioni di templi e tombe, ma se non sbaglio non è quello che intendi tu.


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Esquivèl
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@pietroge Stiamo parlando di un salto nel buio lungo circa 400 milioni di anni, incastonato in un'era geologica che va ben al di là della comparsa della prima cellula sulla Terra.

Durante questo lasso di tempo, come hanno notato archeologi rinvenendo fossili rivoluzionari in Scandinavia (3 o 4 anni fa) nessuno sa nulla, che cosa possa essere accaduto, ripeto che nessuno sa niente. 

La Storia del mondo (quella ufficiale) ha un buco di 400 milioni di anni.


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fiurdesoca
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per PietroGE: come articolo mi pare pubblicità in linea con quello che sta avvenendo col covid, il messaggio è: attenti perché anche dal passato arrivano i pericoli porgete il braccio ecc.

per Esquivél: non ho capito di cosa stai parlando, 400 milioni di anni fa si era nel devoniano (a quello che dicono i geologi e paleontologi) e la vita già prosperava nei mari, di cellule ce ne erano e tantissime. se riesci a chiarire il tuo pensiero cerco di capire cosa vuoi dire.


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PietroGE
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Beh, non direi, i cadaveri di animali congelati migliaia di anni fa stanno a testimoniare che la vita di batteri e virus che sempre accompagnano sia l'uomo che gli animali era presente e non è certo scomparsa con il congelamento. Ora prevedere che tipo di batteri o virus uno  troverà nelle carcasse di questi animali o semplicemente annidati nel terreno è praticamente impossibile visto che questi microrganismi  hanno l'abitudine di mutare e può benissimo verificarsi il caso che noi siamo immuni alla variante odierna del virus ma non a quella di migliaia o milioni di anni fa. Il pericolo è reale. 

Anche io non ho capito di cosa parla Esquivél. Quale buco di 400 milioni di anni? I dinosauri si sono estinti 65 milioni di anni fa. Fino ad ora, se uno deve credere alle datazioni, l'ominide più antico che è stato trovato è di 3 milioni di anni fa.


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Truman
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Nei pressi di luoghi di sepoltura siberiani è stato scoperto, per esempio, un virus intatto dell'influenza spagnola del 1918,

Su questo vale la pena di aggiungere che, dopo la scoperta del virus della spagnola, i ricercatori militari USA nel settore delle armi batteriologiche si precipitarono a recuperare il virus, il quale è ormai da tempo disponibile, da incorporare in armi biologiche di sterminio.

Senza particolari problemi, la storia era raccontata su Scientific American ed inserita nello speciale di Le Scienze sui virus di pochi mesi fa.


oriundo2006 hanno apprezzato
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PietroGE
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I virus più pericolosi sono quelli che sono rimasti nel permafrost per centinaia,  o anche per migliaia di anni  perché contro di quelli nessuno, uomini o animali, ha gli anticorpi. Io prenderei campioni a caso nel terreno, con tutte le dovute precauzioni, scegliendo le zone che sono state congelate per molto tempo. Ma forse lo stanno già facendo, voglio sperare. Che poi la ricerca sui patogeni è sempre stata connessa con la guerra biologica non è una novità. I vaccini sono sempre un'arma indiretta perché possono salvare la tua popolazione mentre quella del nemico muore.


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GioCo
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Chissà se ci libereremo mai del terrore della "Guerra dei Mondi". Insomma, è verissimo che gli agenti patogeni concorrono con i viventi più evoluti per la loro stessa sopravvivenza praticamente da sempre (dato che sarebbero i primi venuti al mondo) ma la natura non va oltre la simbiosi. Un concetto del tutto innaturale è quello di trasformare un area in sterile, cioé la ferrea volontà di eliminare la vita microbica etichettandola tutta e indistintamente come "pericolosa". Certo che lo è come il leone nella savana che non è bello incontrare, soprattutto se è accidentale e se non abbiamo mezzi per difenderci. Ma a parte l'ovvietà che questo NON CI ASSICURA NIENTE, nemmeno che saremo i prossimi ad essere divorati, il leone come un semplice "egente patogeno" sa perfettamente (perché la natura insegna praticamene solo quello) che indipendentemente dal potere che eserciti sull'altro, chiuque esso sia, non si vive sterminando il prossimo. Anche (e sopratutto) il prossimo molto diverso da te da cui però dipende la tua stessa esistenza. Se un patogeno è tale per l'Uomo, l'ultimo essere vivente che vorrebbe la fine dell'Uomo è esattamente quel patogeno.

Non mi sembra così difficile da capire, ma sempra che sia per molti impossibile da accettare. Infatti ciò che non riusciamo ad accettare è quello che un batterio darebbe per scontato, ma per carità l'intelligenza è quella nostra, eh? Altro argomento poi è quello che vado ripetendo da molti anni: quali sono i due luoghi più inquinati della terra (in assoluto)?

La bocca e la vagina. Cioé rispettivamente dove finisce e dove inizia la Vita. Un caso? Andiamo, se vogliamo ragionare con il leccalecca in mano allora finiamla qui e raccontiamoci barzellette piuttosto. Ciò che viene chiamato "brodo promordiale" non è il piattino dedicato al nonnetto sdentato di una RSA, ma un "paciugo" di letalissimi agenti patogeni mooolto più antichi del bronto sauro. Letali perché di certo la vitalità dell'epoca non era quella di un pigiatasti moderno. Ma ancora una volta, questo non ci dice assolutamente niente sulla determinazione con cui verremo sterminati se esposti a questi patogeni. A meno che ovviamente non ci facciamo deboli. Per esempio facciamo una vita di merda (come quella moderna un tantino troppo sedentaria) mangiamo di merda (perché il cibo di massa se non è spazzatura non piace) beviamo di merda (perché oltre tutte le schifezze zuccherate c'è pure il problema delle -oramai- centinaia di molecole chimiche ultratossiche usante in allevamento e agricoltura disciolte negli falde acquifere) respiriamo di merda (hey, vuoi mettere l'aria salubre del traffico con quella del mesozioico ricchissima di taaanti agenti patogenicissimi e antichissimi SUPERpericolosi!?) pensiamo di merda (beh, che volete, non è che abitando nella merda si possono coltivare più fiorellini che mosche) e QUINDI? Quindi, cosa pretendiamo se non farci venire la tremarella alle gambe per i pericolosissimi virus del permafrost?

Perché si sa, piuttosto che guardare ai fatti che il primo killer è con certezza matematica la modernità, meglio sempre andare a cercare i problemi lontano, molto lontano. Il più lontano possibile da quello che ci passa sotto il naso nella più disarmante evidenza evidente.


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