Allora, siamo davanti a questa nuova splendida avventura horror da "fanta-realpolitik" di paradossi parossisitici che possiamo tranquillamente etichettare come "era" degli "Animali Fantasici", cioè bestie&nobili&paladini che sguazzando nella palude po'litika (che era tékhnē ai tempi dei barbari, ora che invece sono tempi di tecnomostri siamo nel "politicamente corretto") per scontrarsi nella battaglia cine-pirotecnica contro streghe e stregonerie del neo malleus maleficarum delle forze di "tusaichi" (?!?) nazi-fasci-populo-nazional-maligne. Tutto purché non si sfiori neppure il "sociale", cioè la gogna del poveraccio epicentro di tutti gli sputi e gli sfoghi dei più bassi istinti e delle più forti pulsioni frustrate, da tenere rigorosamente fuori dal cinema. Insomma, un puttanaio di ca%%ari che sparano a festa per dirla con dialettica di auilico analfabetismo.
I ca%%ari sono tanti in italia, coccolati e vezzeggiati come divinità o santi da tanti cainani buoni con il vino bianco e i tarallucci, ma dietro di loro sguazzano in quel tetro fango di un immensa palude cose che "voi umani...". Costoro sono per ciò niente altro che illici di rane pescatrici, estremi penzulanti come pupazzetti colorati che occupano cariche di primo livello, ballonzolanti davanti al naso di masse elettrici facendo bella mostra dei sorrisi davanti a quelli dei loro padroni ripetendo meccanicamente nastri di rassicuranti parole incise nelle labbra disegnate. Sono parolai ca%%ari della rassicurazione, niente altro che esche che ballano davanti a tantissimi bianchi denti aguzzi anche a doppia e tripla fila. Sorrisi da palco posticci che ballano per altri sorrisi, sempre più enormi e smaglianti, sempre più famelici. Ma le facce, sotto il fango sono come quelle del pesce, ributtanti oltre ogni vomitevole immaginazione. Mostri viscidi che fanno danzare esche sulla punta della loro escrescenza ossea che per "par condicio" hanno bisogno del fango per stare nascosti, così che tutti guardino solo la bella esca danzare.
Ecco, allora che giungiamo al primo atto, la pesca. I gonzi che si radunano sotto l'illicio sono fin troppi perché il piano anche se visto e rivisto infinite volte, non ha mai bisogno di grandi ritocchi. Non è che la rana pescatrice possa cambiare sistema dall'oggi al domani, ci ha mezzo milione di anni a costruire le sue strategie e le sue tattiche sono sempre in costante aggiornamento garantendogli il suo meritato successo. Può sbagliare qualche colpo, ma prima o poi raggiunge l'obbiettivo, sempre quello, perché è la sua natura, è brutta oltre l'inverosimile ma questo non è un impedimento alla pazienza e alla pervicacia. Tanto meno la sua.
Al primo atto, segue il secondo. Attirate le prede si prepara la tavola per il banchetto tecnico, del governo tecnico che occorre per rimediare al disastro (orrori, massacri e quant'altro può offrire alla tavola una buona pesca) e mentre da un lato si piange un ecatombe che non ha giustificazioni accettabili, cioè il "crimine contro l'umanità" da manuale che non sarà mai perseguito dato che è fatto da illici, dall'altro si spalancano le bocche oceaniche e il crimine chenonglienefotteunca%%o inizia la festa del governo tecnico che serve a tutto tranne che al rimedio che l'illicio promette. Serve a divorare tutto, ma proprio tutto per lasciare un deserto e ricoprirlo di sale come a Cartagine, affiché non cresca più niente. Come accadeva agli antichi barbari appunto bisogna dare una punizione esemplare, alle prede che non si fanno divorare saltando gaiamente leggiadre direttamente dentro la bocca dell'orrido rospo di fango.
Così questo governo che "nun sa da fa", si farà per il tempo che occorre per fare abbastanza disastri da "obbligare" al suo successore tecnico, imposto con tante scuse ovviamente, come ad esempio i tempi che siccome sono "tecnicamente immaturi" abbisognano di guide tecniche per accontentare i soliti esigenti mercati palustri prima delle elezioni che verranno, ovviamente a giochi fatti. Che si attenderà tirando in ogni modo la corda fino al momento di rendere il governo tecnico "formalmente obbligatorio", sempre per il dogma del "politicamente corretto", ovviamente nessuno oserà anche solo accennarlo, dato cotanto garante della Nazione che si ritrova sta sgangherata penisola etnica, periferia di una subcultura coloniale "aperta a tutti" (la puttana del mondo sempre al servizio dello straniero). D'altronde ogni tentativo di contrastare l'azione del Rospo verrà subito tacciato di "cospirazionista" che "ci muove addosso l'ira dei mercati" o qualche altra stronzata analoga, buona per tenere le pecore nell'ovile abbastanza quiete mentre si macella un altro pezzo della loro carne con sbavante perizia.
Dopo però dirà l'ovvio fesso, ci riprendiamo tutto poi dopo con la Lega e li "spazzeremo via". Hahaha, la lega! Come se i siciliani si fossero ripresi la Sicilia con le armate brancaleone del bricconaggio dopo le feste savoiarde&garibaldine sempre originate dagli stessi fangosi fondali oltrepatria, che se non erro è sempre "giallo-rossa", se contiamo che l'emblema della Repubblica Italiana nello stendardo presidenziale è gialla e il simbolo del Mov è un cerchio rosso con la V rossa (dei Visitors) che inscrive stelle gialle. Tutto combacia insomma, tranne il PD che non c'entra una minchia ma insomma, nessuno è perfetto come sentenziava la chiusa di quel famoso film. Men che meno l'italiano medio.
Approfondimento.
Cosa succede dopo che arriva il salvatore? Chissà ...
... forse qualcosa del genere.