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Sulla BoboTv, Twitch e la comunicazione diretta. Stanno sparendo i media?


Simsim
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Non so se posso riportare il mio modo di pensare come universale. Ma posso certamente affermare che, con buona probabilità, esiste un pugno di persone in questo mondo che pensa con connessioni logiche simili alle mie. Perché sono mie solo per la posizione soggettiva da cui le descrivo.

Ho scritto più volte su questo forum di come ogni volta che leggo qualcosa relative al DNA, RNA e compagnia cantante, mi viene analogicamente in mente una struttura informatica come frutto di una deformazione professionale. Questo mio modo di vederla sopraggiunge naturale ogni qualvolta la mia testa inquadra alcuni punti chiave similari in contesti che basilarmente sono completamente diversi.

Questa premessa per andare al sodo. In questo caso non siamo di fronte alla comparazione di due fenomeni che condividono almeno l’ambito di pertinenza, ovvero la stampa mainstream. Ed è il classico caso, almeno ad oggi e sempre in attesa di contromosse fattuali, in cui gli strumenti pensati dal nemico per assecondare la realtà ai propri desiderata diventano in realtà armi contro il nemico stesso. Se anche pochi condividono il mio modo di ragionare (e a giudicare dai numeri la platea potrebbe crescere parecchio in futuro), siamo di fronte ad uno snodo potenzialmente epocale.

Sono un fruitore di calcio sempre più occasionale. Da tifoso abbonato alla Curva Sud dello Stadio Olimpico, sono passato allo smettere di andare allo stadio, e poi man mano a smettere di seguire trasmissioni radiofoniche e televisive, nonché a smetterla persino con gli sfottó con gli amici (e parenti) laziali, in favore di sane conversazioni sulle dinamiche sportive, che restano il vero fulcro del mio interesse. Il mio ultimissimo legame pratico con quell mondo, tuttavia, é mio padre, col quale riesco a passare un paio d´ore di connessione diretta in occasione delle partite della Roma, seguite in streaming assieme seppure a mille e più chilometri di distanza.

Recentemente, come molti altri appassionati, ho scoperto la BoboTv su Twitch, contenitore autogestito dall´ex attaccante interista Bobo Vieri, in compartecipazione con gli amici ed ex compagni di squadra Nicola Ventola, Antonio Cassano, e Gabriele Adani, quest´ultimo anche analista tecnico a Sky e famoso per una sua litigata con Max Allegri in diretta, episodio di cui Youtube porta ampia testimonianza.

Non mi interessa in questa sede il calcio in quanto tale, ma in quanto vettore del concetto. La BoboTv é sostanzialmente una diretta Instagram, allargata a 4 persone, ma strutturata per avere un racconto logico. Non c´é apparentemente linea editoriale, non c´é un canovaccio fisso di temi, non c´é un occhio agli ascolti che premia le squadre più importanti, soprattutto non c´é riguardo per il giornalismo, se devono bastonare Sky ed i suoi giornalisti (momenti nei quali Adani naturalmente non si esprime), non c´é il minimo pudore nel farlo, nei limiti del non cadere nella diffamazione naturalmente. Nella trasmissione si sente parlare di Benevento come di Juventus, e questo solo in base ai fatti sportive del momento, non c´é dietrologia, non c´é sensazionalismo.

Il punto é che in pochi mesi, questo format si é ritagliato un ruolo quasi di punta nell´ampio ventaglio di trasmissioni sportive su base giornalistica, pur non avendo tecnicamente alcuna velleitá giornalistica nel senso stretto, ma solo di parlare dello sport con un´anima. E questo non solo e non tanto per il pubblico (una live fa di media ormai comunque 30mila contatti), ma in primis per i protagonisti stessi. Un esempio su tutti, il “vate” Pep Guardiola ha dedicato 40 minuti dello scorso sabato sera (ad una settimana dalla finale di Champions) alla BoboTv e non ad un qualsiasi altro contenitore giornalistico. In un´intervista-chiacchierata che ha toccato dei punti di vista che in qualunque altro programma sarebbero stati difficilmente affrontati nel modo naturale con cui é avvenuto. E gli ascolti, certificati e non fumosi come quelli Auditel, dicono che il format spacca.

Ora: la fama dei protagonisti naturalmente aiuta. Personalmente riesco a discernere bene se una cosa funziona per la fama pregressa o se perché é una cosa ben costruita e ben congegnata. E qui cadiamo direttamente nel secondo caso, e lo sarebbe anche con 10 spettatori di media.

Parlavo di analogia all´inizio: il calcio e la stampa calcistica hanno un ruolo abbastanza focale nel mainstream odierno, specialmente per la loro capacitá di orientare il pensiero di gran parte dei tifosi sui temi desiderati. È un mondo molto provinciale, costellato da personaggi che fanno delle ripicche e delle antipatie personali un metodo di lavoro e di scrittura. Questo mondo oggi sta subendo un colpo incredibile, perché qualcuno di famoso e che per anni ha fatto parte delle trasmissioni mainstream (e ancora ne fa parte come Adani) sta mostrando un modo diverso di fare comunicazione e di affrontare un tema secondario come quello calcistico, ma sentito da molti come un tema primario. C´è in questo format un ritorno alla comunicazione semplice, al rispetto dei protagonisti, alle critiche ma basate su punti di vista calcistici, al riconoscimento del risultato come frutto del lavoro e dell´impegno, al disinteresse per tutto ció che è invece il tema fulcro delle trasmissioni mainstream, cioè la polemica e il pettegolezzo.

La strada è lunga, ma puó forse essere percorsa velocemente. C´è una parziale rincorsa dei protagonisti del mainstream alle nuove tecnologie per fidelizzare il pubblico a se stessi e non alle proprie trasmissioni. In una parola: stanno sparendo i media, con le loro linee editoriali, con i loro vincoli tematici, e sta venendo fuori una comunicazione molto piú atomizzata, in cui non conta quasi piú come il messaggio è impacchettato e imbellettato, come la trasmissione è confezionata (sebbene la BoboTv non sia del tutto improvvisata) e in cui persino Max, il tecnico che sovraintende la trasmissione e i vari collegamenti, è una presenza quasi costante eppure invisibile. È una comunicazione molto piú umanizzata, molto piú diretta, molto piú coinvolgente e decisamente piú vera e collegata alla passione, in cui se anche non si è d´accordo con le opinioni, non c´è mai il sentore della malafede e il retropensiero tipico che un´opinione sia preconfezionata e magari messa in contrapposizione appositamente per creare il litigio. Back to reality in una parola.

Chiudo questo lungo post: a mio parere i media si sono scavati la fossa da soli. Il vero cuore della comunicazione sono il mittente e il destinatario, il mezzo è solo un mezzo. Ma sempre piú nel mainstream il mezzo è colui che detta la linea, che costringe il mittente ad una comunicazione di un certo tipo ed inganna il destinatario. Twitch è di Amazon, che come sappiamo è parte assai grande degli attori che stanno traendo vantaggio dalla situazione attuale. Twitch in sostanda disintermedia, e almeno fino ad oggi senza particolari restrizioni. E finché questa non restrittivitá rimarrá tale, in questa finestra temporale si sta affermando un modo diverso di comunicare che usa Twitch solamente come mezzo. Se domani dovrá accadere su un´altra piattaforma, perché Twitch prenderá la china di Youtube, lo fará. Questo processo oggi avviene nel calcio, ma un domani, sempre di piú, succederá per tutte le tematiche. Noi qui, in piccolo, ne siamo precursori, e molti di voi da ben prima di me. Arriverá il momento in cui determinati giornalisti, oggi sulla cresta dell´onda, dovranno misurarsi col consenso personale. E scopriranno di essere inadeguati, è solo questione di tempo. Perché quando per anni ti abitui a preconfezionare delle tesi, aprirsi e non mostrare il proprio lato “oscuro” è un´operazione ossimorica. Per me è solo questione di tempo.


Hospiton hanno apprezzato
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marcabolario
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Ho avuto la tua stessa sensazione quando l'anno scorso, durante il periodo del blocco delle attività, alcuni piloti di F1 si davano appuntamento su twitch per fare delle garette su alcuni videogiochi / simulatori.

È un esempio molto banale e che ha avuto una durata molto breve, però vedere ragazzi poco più che 20enni che erano molto liberi di esprimersi è stata una brezza di aria pulita.

Solitamente li vedi super impostati che dicono quello che vuole la scuderia o gli sponsor e che ormai sono parole completamente prive di significato, finte.

Ripeto è un esempio molto banale, che fa poco testo nel panorama dell'informazione ma mi ha fatto riassaporare il piacere di sentir parlare persone "famose" in modo più "vero", donando un po' di normalità alle vicende umane.

Su altri lidi leggevo di tagli alle redazioni di alcuni quotidiani italiani... Evidentemente prima o poi il gioco si rompe. 

Chissà che non si liberino nuove energie. 


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Simsim
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@marcabolario

Beh se è per questo, per restare nell'ambito, mi è capitata una live Twitch di Pierluigi Pardo, altro giornalista di punta, che faceva streaming serale delle sue partite a Fifa. Non è naturalmente un esempio calzante di per sé come comunicazione, ma è il segnale che c'è ad oggi, e finché è permesso, uno scollamento fra il media tradizionale e chi ne è protagonista, ed un tentativo dei protagonisti di diventare il vero motivo per cui la gente segue un programma.

Ciò detto, il post era già lungo, ed in alcuni passaggi eccessivamente semplicistico, mi rendo conto. Persino la conclusione che i media stiano sparendo è naturalmente esagerata, ma certamente c'è una tendenza del media stesso a tornare in secondo piano rispetto al mittente del messaggio. Ho un amico giornalista, che dopo anni in giro per radio, ora si sta facendo il suo orticello nello stesso modo.

È chiaro: arriverà il momento in cui ci sarà comunque un problema di dipendenza dalla tecnologia anche per questa nuova tendenza. Ma così come il mercato spesso è tiranno con le sue logiche, di fatto è dall'altro lato anche vettore di innovazione, e potrebbe riservare sorprese in futuro. È una guerra molto dura naturalmente, e facilmente perdente sotto tanti aspetti. Ma è anche un segnale di vita che fa sempre piacere mettere agli atti.

Questo post è stato modificato 3 anni fa da Simsim

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