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Tema figli & varie da parte di chi non li ha


R66
 R66
Estimable Member
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Come da titolo, non ho figli, nessun mistero sui perché e nessuna colpa da imputare a chicchessia, semplicemente non ne ho mai sentito ne il dovere, ne la necessità, ne il piacere.
Mi capita comunque di esser tirato dentro alle discussioni sul tema e visto l'invito, mi esprimo.
Non essendo mia usanza fermarmi soltanto alla prima causa di un fenomeno, in una recente discussione con una parente è capitato di spaziare oltre il problema inizialmente presentato, il quale, non essendo di alcuna rilevanza su ciò che andrò ad esporre, lo ometterò, per farla breve, dopo due scambi di battute è comparso il mostro-sistema.

La mia argomentazione si è focalizzata sulla potenza che esso possiede nel plasmare le menti e come soluzione ho presentato la "bolla" in stile Amish.
Tale bolla consiste nel creare una cerchia di persone con cui condividere l'approccio alla vita e insieme aiutarsi, tra le varie opzioni, anche nel gestire i rispettivi figli.
L'idea ha suscitato subito orrore nei partecipanti alla tavola, ma con calma e pazienza ho risposto alle obiezioni.

La prima riguardava l'inadeguatezza che si potrebbe sviluppare con l'emarginazione.
Ho fatto notare che chiunque vive in una bolla formata da non più di 80-100 persone, la mia proposta tende a scegliere i partecipanti al posto del caso.
Siamo così passati alla seconda obiezione: l'incapacità di affrontare il mondo una volta usciti da essa.
Qui ho spiegato che una persona fornita di pensiero critico dovrebbe avere più capacità di gestire gli eventi rispetto a chi non ce l'avesse.
Una terza obiezione non si è presentata affatto, si è preferita la classica opzione di attaccare la mia persona.

Gli attacchi riguardavano l'irrequietezza che faccio trasparire, riassunto: non la voglio per mio figlio.
Non che io sia triste, apprezzo tantissimo l'ironia, la compagnia e persino gli scherzi da prete, ma comunque è vero, sono irrequieto e non vedo come possa essere altrimenti vista la situazione generale, per cui non mi sono affatto difeso, al contrario ho presentato la proprietà come un qualcosa di positivo.
Aggiungo che non considero l'ansia un sinonimo, non sono per niente ansioso, anzi...

Al che è venuto fuori l'arcano, non che non lo conoscessi già, ma sentirselo dire platealmente fa sempre un certo effetto.

Tra l'idiozia e l'irrequietezza si preferisce la prima.
Il pensiero critico quindi è l'incriminato, è sua la colpa se poi ci si spacca il cervello e non si ride con Barbara D'Urso.
Anche qui nessun attrito da parte mia, è vero!

Giusto per togliere eventuali dubbi ho esordito con: "quindi siamo al beato chi non capisce un... nulla?".

Sì, eravamo proprio a quel punto, tra l'altro non mi capacito di come si possa affermare ciò dalla posizione del "beato", deduco sia una conseguenza dettata dall'osservazione dell'atteggiamento di chi si fa domande.

Ora provate a ripercorrere la posizione della mia parente alla luce del comportamento generale vigente e tanti dubbi verranno risolti.
La famosa "ricerca della felicità" si è ridotta ad evitare di dover pensare, di non dover ragionare per non crucciarsi di nulla, lo struzzo in pratica.
D'altra parte, chi non vorrebbe che il proprio figlio fosse spensierato?
Il problema quindi è la realtà stessa, dato che vederla "costa"... dove sta la sabbia?

Ora avanti con i problemini di economia, finanza, politica e compagnia bella, prego...


IlContadino e danone hanno apprezzato
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LuxIgnis
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Irrequietezza?

Beh, io sono giudicato come aggressivo ma in realtà dico solo direttamente pane al pane e vino al vino, ma sono gentilissimo, e non serbo rancori. Poi sono presuntuoso ma in realtà pur conoscendo molte più cose dei miei interlocutori, faccio sempre finta di non sapere nulla. Ah e poi sono scansafatiche ma in realtà faccio mille cose e non mi annoio mai. Solo che proprio il lavoro da schiavetti non mi è mai piaciuto farlo.

Eh ognuno c'ha le sue.

Per quanto riguarda i figli ti rimando a quello che ho messo sul forum proprio oggi su William (Wilhelm ma così faccio arrabbiare Pfefferminz 😆 ) Reich.

Penso che c'è gente che nasce per fare il genitore e alcuni no. Chi nasce per fare il genitore si occupasse di essere un bravo genitore che ce ne sono pochi (facile diventarlo difficile esserlo) e non rompesse i cosiddetti a coloro che hanno scelto altre strade.


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R66
 R66
Estimable Member
Registrato: 2 anni fa
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@LuxIgnis la parte "stupefacente" del discorso riguarda questa successione: dato che pensare crea preoccupazione, scelgo coscientemente di non far preoccupare mio figlio evitandogli di pensare.
So che ciò sembra assurdo, ma ti garantisco che non si tratta di un "ragionamento" isolato.


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LuxIgnis
Reputable Member
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Lo so bene. L'ho anche sentito con i miei orecchi una madre dire al figlio che l'ignoranza è beatitudine.

Oppure ci sono gli innumerevoli modi apparentemente innocenti e inconsapevoli - fino a che punto? - in cui i figli vengono "castrati" nella loro spontaneità, nella loro espressione, nel loro sperimentare, ecc.


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