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W i Black Lives Matter?


GioCo
Noble Member
Registrato: 2 anni fa
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Si ma forse meglio quelli veri di quelli finanziati da chicchessia. Quelli che non gradiscono per niente gli scontri e i rovesci dei simboli, già visti nella triste stagione contro Saddam (in foto) sempre legati a fatti di guerra ("... riteniamo che il prezzo valga la pena" circa il mezzo milione di bambini morti in Iraq secondo Madeleine Albright, ambasciatore statunitense alle Nazioni Unite dell'epoca) perché preferirebbero concentrarsi sulle condizioni sociali piuttosto che sull'ennesima finta rivoluzione che fa comodo ai soliti.

Che sia più facile per un potere qualunque convertire una giusta protesta in una "giusta" guerriglia contro il governo di turno da soffocare poi nella violenza di una giustizia sommaria (che vinca o meno la guerriglia ha poca importanza) questo è evidente. Che i neri siano stati particolarmente vessati in una nazione che fino all'altro ieri si vantava di come li avesse integrati bene (Katrina permettendo dato che il sogno Americano almeno a New Orleans è finito proprio grazie all'intervento discutibile della "protezione civile") è un dato storico.

Che però ci sia più di qualcosa di sporco in tutto questo, soprattutto in una fase come questa dove le nuove tecnologie hanno un ruolo determinante nel cambiare i rapporti di forza sociali, è un evidenza che può essere ignorata solo con spregiudicata determinazione. Da noi ad esempio con esponenti del PD, neo-garanti dopo che è stata sciolta la DC con mani pulite per quella criminalità organizzata che si è prontamente riorganizzata secondo le nuove tendenze. A me fa ridere sinceramente chi ancora pensa che dell'Utri e Berlusconi siano stati in accordo con la mafia. Certamente che quel Mangano finto stalliere così ben descritto dal precisissimo Marco Travaglio oggi direttore del Fatto Quotidiano fosse un assassino si vedeva già dalla faccia. Ma è altrettanto evidente che non è mai stato il circuito dei supermercati e le TV private, ne il cavaliere in persona più interessato a spassarsela a fare la differenza in un territorio dove da sempre manca il lavoro. O no? Come mai il precisissimo direttore non ci ha illustrato con altrettanta precisione come funzionano le cooperative oggi al centro della nuova tratta degli schiavi, capitanata (si fa per dire) dalla giovane Rachete?

Vi segnalo a proposito l'ottimo editoriale appena uscito di Arnaldo Vitangeli, questa volta con un pezzo davvero spettacolare, di quelli che reputo alla sua altezza. Ultimamente mi era infatti un po' scaduto. La sua riflessione è molto importante e ci apre prospettive nuove che nemmeno lui credo abbia vagliato.

Ma noi che siamo carbonari dentro, non ci siamo fatti sfuggire le implicazioni. Lui parte ad analizzare gli scontri di vera guerriglia tra magrebini e ceceni. La cronaca ci dice che gli eventi accadono a Digione, nel versante orientale della Francia a circa 300 Km da Parigi. Ma il punto è che nei media ufficiali non se ne vede traccia ed è coerente, dato che lo scontro non è per rivendicazioni di condizioni più giuste e  contro le prevaricazioni dell'Uomo Bianco, anche se è uno scontro tra bianchi e neri che però con il razzismo non centra niente. Si tratta di uno scontro tra criminalità organizzate per il controllo dello spaccio di stupefacenti, secondo le indiscrezioni della stessa polizia francese. Anche qui inizia a causa di un omicidio, ad opera dei magrebini nei confronti di un giovane ceceno.

Iniziate a capire dove voglio arrivare? In un mio POST recente ho analizzato come stiamo andando dritti dritti verso una UE e due velocità. Una a conduzione franca e l'altra a conduzione germanica. Notre Dame bruciata a metà a Parigi, ricordate? Ora possiamo scendere un poco più nel dettaglio.

Nel mondo a mio avviso i governi si possono descrivere sempre come divisi tra il potere criminale e il potere legale o costituito e riconosciuto da un popolo. La convivenza di entrambi garantisce un certo grado di libertà. Ma questo non vuol dire che i governanti siano meno criminali o che i criminali siano ingiusti. Le leggi in effetti sono fatte da chi governa, quindi il risultato è sempre un compromesso tra il rispetto delle stesse per un convenienza più generale di tutte le parti sociali (anche criminali) e la necessità di ignorarle. Ad esempio in una agenzia di intelligence è chiaro che il rispetto della legge non sarà al centro delle preoccupazioni come per i tutori dell'ordine pubblico. Ma con le intercettazioni necessarie a un indagine anche i magistrati possono (e devono) ignorare le leggi per svolgere il loro lavoro. Allo stesso tempo, un criminale che si sta allontanando da una scena del crimine, non farà come nei film, ma cercherà di essere ligio alle leggi e ai regolamenti (ad esempio non passerà con il rosso e non supererà il limite di velocità) perché è il modo migliore per passare inosservati e non lasciare tracce.

In altre parole le leggi non sono esattamente il risultato di una civiltà superiore, ma piuttosto un modo di convivere per parti sociali in conflitto perpetuo. Con questa prospettiva un po' diversa da quella che ci è stata insegnata, andiamo ad analizzare gli eventi. In Italia come in Francia si premia sempre la criminalità organizzata. In Germania l'azione governativa.

Da qui ne deduciamo che ci sono ordinamenti che tendono a favorire la criminalità (come in America) "libera e aperta" accanto alla repressione brutale, perché esacerbano il conflitto interno e mantengono le faglie della struttura sociale ben marcate sia orizzontalmente che verticalmente e ordinamenti che invece riducono l'azione criminale "esterna" al governo, fino quasi a farla sparire, mantenendola cioè in stato di quiescienza. In Cina ad esempio non c'è nessun bisogno dell'azione criminale, basta e avanza quella del legittimo partito unico che non temo abbia assorbito in sé l'intera struttura criminale che la storia le ha consegnato.

Ma quel'è il punto? Scrivevo qualche POST fa che noi abbiamo perso il treno per un futuro desiderabile e adesso dobbiamo obbligatoriamente scegliere tra due orrori, uno solo leggermente meno peggio dell'altro. Chiaro che un modello criminale alla americana adesso non sorride a molti. Ma lo spazio che viene lasciato tra le faglie del conflitto sociale (criminale) fornisce paradossalmente alla società tecnologica del futuro più gradi di libertà di chi invece, per effetto di un governo legittimo e unico, ne sarà abbracciato come le spire del pitone.

Quindi prima di scendere in piazza e protestare, riflettiamo bene su chi stiamo favorendo e nel dubbio, suggerisco di fare come in pieno lockdown: #stiamoacasa (che è meglio).


esca hanno apprezzato
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esca
 esca
Noble Member
Registrato: 2 anni fa
Post: 1070
 

E' per questo che uso la mascherina, sulla cui inutilita' non ho dubbi (mentre nutro certezze sulla sua dannosita' per come hanno imposto che venga usata), laddove previsto per legge, riducendo al minimo i miei accessi presso i luoghi che la prevedono perche' la patisco proprio tanto. In sostanza uno pseudo lockdown autoimposto, e mi dispiace assai se cosi' contribuisco al decremento di alcune attivita' del paese. Pace.

Per dirne una, ma gli esempi sarebbero molteplici.

Arrivati a questo punto della storia la mascherina inizia ad essere sempre piu' ridicola come chi la ostenta mentre passeggia da solo all'aria aperta, oggi, con i goccioloni sulla fronte a 37 gradi sotro il sole, ma tant'e'. A qualcuno piace troppo vedere l'uomo con la museruola.


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Primadellesabbie
Illustrious Member
Registrato: 2 anni fa
Post: 5039
 

A parte certi puntini sugli i un poco forzati e dare a vedere di credere che le Triadi si siano distratte ed abbiano perso qualche passaggio, la tesi finale è degna di attenzione e difficile da aggirare.

Il rifiuto della via politica, messo in atto ovunque, negli anni ruggenti del dopoguerra, per arginare la gioventù indisciplinata di quei tempi, ha aperto scenari prevedibili e previsti, questo è uno.


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orckrist
Reputable Member
Registrato: 2 anni fa
Post: 361
 
BLACK LIVES MATTER (as long as it suits us)

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