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Che l’argentino


sursum
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Che l’argentino
Usa 2008
Regia: Steven Soderbergh

Anche grazie ad un recente libro di Mario La Ferla (recensito sul forum in "libri") su Ernesto Guevara, s’è tornato a parlare del “Che” a destra (e non). Inoltre, solo qualche mese fa è apparso nelle sale cinematografiche il film “Che l’argentino”, con Benicio del Toro, di cui in queste breve righe c’occuperemo.

Il film, è bene chiarirlo subito, non è una “summa” del Guevara-pensiero né del mito di Guevara. In realtà si tratta del primo episodio di una serie che Steven Soderbergh dedicherà al Che, e di cui lo stesso Benicio del Toro è uno dei produttori. Quindi è lecito aspettarsi che i successivi episodi colmino i tanti (troppi) vuoti che questo primo episodio lascia…vediamo quali.

Occorre anzitutto specificare che la percezione che noi occidentali abbiamo di Guevara – cristallizzata solo sul suo mito, costruito a tavolino da compagni e stilisti alla moda – è ben altro rispetto all’idea che si ha di Guevara nel continente americano. Generalizzando, potremmo dire che il Guevara che c’hanno fatto conoscere, corrisponde solo ad un’immagine di quello che realmente fu il Che. Senza aver chiara questa premessa, il film apparirebbe incompleto e parziale, o addirittura non fedele alla realtà dei fatti e dei personaggi.

Elemento caratterizzante del film è il grande risalto dato al Guevara “combattente”, dedicando ampio spazio alle fasi iniziali ed organizzative dell’attività dei ribelli castristi. Molte sono, infatti, le scene ove il Che imbraccia ed usa il fucile, palesando così uno di quegli aspetti maggiormente offuscati dal mito che da quarant’anni a questa parte s’è diffuso del Che. Proprio questa dimensione mitica e simbolica del Che ha, infatti, coperto l’aspetto più militare e combattentistico di Guevara che, invece, emerge nel film.

In realtà l’aver dato così ampio risalto a scene di combattimenti lascia alquanto disorientati nello svolgersi della storia, che ne perde in fluidità e soprattutto, nell’evidenziare gli scopi, i motivi di tali battaglie. Così come il continuo susseguirsi di personaggi lascia decisamente poco spazio allo spettatore d’identificare dei “protagonisti” della storia stessa che, a ben vedere, oltre al Che sono veramente pochi.

Quello che, per un certo punto di vista, è un elemento positivo – aver cioè ripresentato Guevara per quello che fu: un combattente ed un capo militare – ha dall’altro perciò penalizzato la possibilità di esaltarne la figura di guida, di capo, e di fautore d’un impegno militare e politico non soltanto materiale. Una dimensione che è presente in alcuni dei suoi scritti e, più in generale, riflettendo sull’intero arco della sua stessa esistenza spesa nella lotta armata. Era, infatti, Guevara nel 1964 a scrivere: «Trovare la formula per perpetuare nella vita quotidiana il comportamento eroico della guerriglia è, dal punto di vista ideologico, una delle nostre missioni fondamentali… Lo strumento per mobilitare il popolo deve essere fondamentalmente di ordine morale». Pensare che a proferire tali parole è stato quello stesso “faccione inflazionato” che tante volte abbiamo visto nei contesti più diversi e disparati, dà proprio il metro di quel mito offuscante di cui dicevamo prima.

La recitazione di Benicio del Toro è ottima: completata da una somiglianza evidente con il Che. Anche la regia, la scenografia e gli stessi combattimenti sono molto suggestivi, non c’è che dire.
Il film ha, perciò, l’indubbio merito di aver ripresentato il Che sotto una luce per certi versi inedita ma, sicuramente, qualcosa in più poteva esser fatto. Più spazio avrebbe potuto, infatti, essere dato ai flashback che si susseguono nella narrazione del film e che ci presentano solo fugacemente il Guevara capo ed esponente politico, e poco spazio è dato alle sue riflessioni più feconde ed interessanti, circa il senso della lotta intrapresa.

In ogni caso il film regala oltre due ore di piacevole visione, e la possibilità di aprire un po’ di più gli occhi su di un personaggio troppo semplicisticamente bollato come “altro”… In attesa dei prossimi episodi della serie dedicata al Che, non ci resta che augurarvi una buona visione!

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Questo articolo è stato pubblicato il 22 Giugno 2009 alle 09:43 ed è inserito nella categoria Recensioni. Puoi seguire gli sviluppi di questo articolo con i feed RSS 2.0. I commenti sono disabilitati, ma puoi fare il trackback dal tuo sito.
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Anonymous
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Sursum , non ti voglio dare lezioni ma forse non conosci le regole: quando si copia incolla un articolo è buona prassi indicarne la fonte con il link e soprattuto stare attenti che non ci sia il copyright.
Questo per evitare rogne a questo sito.
Fermo restando il fatto che sei un fascio obsoleto
😛 😛 😛 😛 😛


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sursum
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😆 😆 😆 😆


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Anonymous
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Invece di ridere come un pirla mettici la fonte oppure se lo hai scritto tu mettici un fascio littorio come firma


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😯 😯 😯 😯 😯 😯 😯 😯 😯


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sursum
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Toppato... 😀 😀 😀 😀
http://www.azionetradizionale.com/2009/06/22/che-largentino-leggi-guarda-ascolta/


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Anonymous
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Toppato... 😀 😀 😀 😀


hai visto che alla fine il link lo hai messo?

😆 😆 😆 😆 😆 😆


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