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allevatori macellavano animali vivi + cavalli con l'ascia


antiUsrael
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Gli allevatori che macellavano gli animali vivi
20/08/2012 - Scoperti a Miami, Florida. Rischiano fino a 15 anni di carcere

CARNE A META’ PREZZO – Secondo gli investigatori, Busurot sarebbe il maggior responsabile dell’uccisione del bestiame vivo e la prassi di macellare animali ancora in vita sarebbe proseguita per anni. Si sospetta peraltro che il bestiame sia stato allevato illegalmente e in cattive condizioni. Una parte delle carni macellate pare sia stata venduta a ristoranti locali. Alcune piccole macellerie e ristoranti hanno comprato carne a metà prezzo rispetto a quello praticato dai distributori legali, hanno fatto sapere gli inquirenti. Hernandez ha provveduto alla pubblicazione di un video in cui accusa di violenze i funzionari ambientali protagonisti delle ispezioni.

Foto e video qui:
http://www.giornalettismo.com/archives/458375/gli-allevatori-che-macellavano-gli-animali-vivi/


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antiUsrael
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I cavalli uccisi a colpi di scure
02/08/2012 - Accade in una scuderia di Gavoi, Nuoro. Due asini e un equino vengono sgarrettati per vendetta

Macabra violenza a danni di animali in provincia di Nuoro, in una podere nel comune di Gadoi. Due asini e un cavallo sono stati sgarrettati, colpiti con una scure all’altezza dell’articolazione fra la gamba e il metatarso.

LEGGI ANCHE: Il cavallo picchiato perché aveva troppo caldo

VENDETTA – Si parla di una vendetta legata al mondo delle corse equestri. Ma non sono escluse altre piste. Lo racconta oggi il quotidiano L’Unione Sarda in un articolo a firma di Francesco Cabras:

Una vendetta legata al mondo delle competizioni equestri, a cui la scuderia di Giovanni Aras partecipava con discreto successo. O forse qualcuno ha voluto colpire indirettamente l’allevatore perché sapeva quanto tenesse ai suoi asini e alla cavalla che veniva impiegata in escursioni a cui partecipavano molti bambini. Fatto sta che la crudeltà dell’uomo non ha avuto limiti nella notte fra martedì e mercoledì nelle campagne di Gavoi, dove una o più persone si sono introdotte nel terreno di Aras, originario di Bolotana, ma da anni trapiantato nel paese barbaricino, e hanno tagliato i tendini delle zampe posteriori a due asini e un cavallo: due animali sono stati abbattuti.

VIOLENZA PER UCCIDERE – Chi colpisce cavalli all’altezza del garretto recidendo i tendini sa di causare l’abbattimento dell’animale. Continua Cabras su L’Unione Sarda:

La macabra scoperta è stata fatta ieri mattina dallo stesso Giovanni Aras, quando, come ogni giorno, si è recato nell’appezzamento di terreno che ha in affitto per accudire il bestiame. E ha trovato i due asini e il cavallo sgarrettati, probabilmente a colpi di scure. L’allevatore ha informato dell’accaduto il commissariato di Gavoi e sul posto, come da prassi in questi casi, è arrivato da Nuoro anche il veterinario della Asl, che ha disposto l’abbattimento del cavallo e di uno degli asini. Gli agenti hanno avviato subito le indagini, ma, almeno per ora, non hanno portato a svelare chi e perché abbia preso di mira Giovanni Aras. Un gesto animato da pura cattiveria, ben sapendo chi lo ha compiuto che la recisione dei tendini a un equino equivale a una morte solo rimandata. Considerata la natura dell’atto criminale, l’ipotesi più probabile è che tutto sia legato al circuito delle gare ippiche (soprattutto palii degli asinelli) alle quali le povere bestie venivano regolarmente iscritte e dove pare si rivelassero spesso vincenti. In particolare i due asinelli, Pinocchio e Gavoesu, mentre il cavallo (Conca ’e oro), veniva utilizzato per portare in escursione i bambini e avrebbe dovuto partecipare alle iniziative previste nella giornata conclusiva dei festeggiamenti in onore della Madonna d’Itria. Un particolare, questo delle competizioni, da mettere in conto, visto che il giro di denaro che circola in questo tipo di manifestazioni non è roba da poco. I montepremi, infatti, ammontano a cifre di tutto rispetto (si può arrivare anche 15 mila euro per il primo classificato) che di certo fanno gola a tanti. Non è escluso, quindi, che qualcuno abbia voluto togliere di mezzo quelli che considerava temibili concorrenti.

L’ALTRA PISTA – Oltre all’ipotesi della violenza generata da astio legato alle corse di cavalli, gli inquirenti valutano la pista del dissidio maturato nel mondo agropastorale:

Ma si potrebbe trattare anche di una vendetta rivolta direttamente alla persona di Giovanni Aras. Magari a causa di un più “classico” dissidio maturato nel mondo agropastorale. L’allevatore, sposato e padre di un figlio ormai adulto, sembra (almeno ufficialmente) non abbia mai compiuto azioni né tenuto comportamenti tali da scatenare tanto risentimento nei suoi confronti. Anche se gli attriti negli ambienti di campagna possono nascere dall’oggi al domani e per i motivi più disparati. Anche per l’invidia che a volte può sfociare in simili episodi. E l’invidia, la gelosia, erano i motivi alla base della mattanza di cavalli eseguita un anno fa a Lula ai danni di Pietro Cabua, trentenne del paese titolare di un’azienda in cui aveva messo in piedi un maneggio dove teneva lezioni di equitazione per bambini, escursioni tra i sentieri del Montalbo e attività per disabili. Dei nove cavalli che possedeva gliene rimasero cinque, gli altri quattro vennero massacrati a fucilate. Più un altro ucciso qualche mese prima con una corda intorno al collo. Da subito si parlò di invidia verso quello che il giovane intraprendente era riuscito a realizzare e che qualcuno era intenzionato a bloccare.

FONTE:
http://www.giornalettismo.com/archives/443403/i-cavalli-uccisi-a-colpi-di-scure/


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