Notifiche
Cancella tutti

Argentina, la vittoria del miliardario Macrì

Pagina 1 / 2

Tao
 Tao
Illustrious Member
Registrato: 2 anni fa
Post: 33516
Topic starter  


Argentina. Primo presidente eletto che non appartiene né al peronismo né ai radicali

«È cambiata un’epoca». Così il candidato delle destre argentine, Mauricio Macri, ha salutato la sua piazza dopo la vittoria. Alle presidenziali di domenica — a cui ha partecipato l’80,89% degli oltre 32 milioni di aventi diritto — il miliardario ha battuto l’avversario kirchnerista Daniel Scioli (anch’egli imprenditore), guidando la coalizione Cambiemos. Scioli, proposto dal Frente para la Victoria (Fpv) ha perso per pochi punti, totalizzando il 48,60% contro il 51,40% di Macri. Quest’ultimo ha confermato una forte presenza in tutti i distretti del centro del paese. Schiacciante la vittoria a Cordoba (71,6% contro 28,4%).

Nella provincia di Buenos Aires, di cui Scioli è stato governatore per otto anni, il Frente para la Victoria si è imposto per un pugno di voti: 4.833.680 contro 4.626.326 ( il 51,10% contro il 48,90%). Un risultato insufficiente per indirizzare il corso nazionale, ma che riconferma «la maledizione» di chi governa quella provincia determinante (pari al 37% dell’elettorato nazionale), sempre perdente nella corsa alla presidenza del paese. Nel suo tradizionale bastione, il Frente ha finito per mostrare la sua principale debolezza. In compenso, è tornato a governare le province del Noa e della Patagonia. I risultati più importanti di Scioli sono stati quelli di Santiago del Estero (72% contro 28%) e di Formosa (63,7% contro 36,2%). Vittoria ampia anche a Tucuman, ma sconfitta inattesa nelle zone di La Rioja o La Pampa.

Domenica sera, Scioli ha raggiunto i suoi sostenitori della Campora, del Movimiento Evita e di Nuevo Encuentro, concentrati nella storica Plaza de Mayo. Ha dichiarato di aver fatto «tutto il possibile» e ha ribadito i temi della campagna elettorale, basata sui meriti del governo Kirchner: dalla lotta alla povertà e alla disoccupazione, a quella sul debito estero nella battaglia contro i fondi avvoltoio. Conquiste – ha aggiunto – che occorrerà difendere a partire dal 10 dicembre, quando Macri assumerà l’incarico.
Mauricio Macri ha condotto una campagna scimmiottando lo slogan usata negli Usa da Obama nel 2008: «Sí, se puede», riadattato su «Yes, we can». Un indirizzo che sveste di retorica i suoi discorsi rassicuranti con cui intende chiudere 12 anni di peronismo kirchnerista (di Nestor Kirchner – dal 2003 al 2007 e della moglie Cristina, eletta per due mandati dopo la sua morte dal 2007 al 2015).

«Impiegherò tutta la mia energia per costruire l’Argentina che sognamo, con una povertà zero», ha promesso il miliardario. Poi ha tenuto a rassicurare i suoi referenti internazionali: «Lo dico ai fratelli dell’America Latina, del mondo, vogliamo avere buone relazioni con tutti i paesi, vogliamo lavorare con tutti», ha affermato. Quali siano i paesi a cui si riferisce è apparso chiaro durante la campagna elettorale: prima di tutto voltare le spalle alle alleanze solidali di Cuba e Venezuela e volgersi al campo subalterno agli Usa.

Nel Mercosur cercherà di spostare gli equilibri fidando sull’omologo di centro-destra, il paraguayano Horacio Cartes: un po’ indebolito dalla sconfitta alle recenti municipali, ma sempre incarognito contro l’Alba e il Venezuela, e deciso a pesare sulle decisioni della brasiliana Dilma Rousseff e della cilena Michelle Bachelet, pressate dalle destre nei loro paesi. Il presidente boliviano Evo Morales, altro componente del Mercosur, ha preso posizione per Scioli durante la campagna elettorale. Morales e Maduro sono stati però i soli a opporti al trattato di libero commercio del Mercosur con l’Europa.

Il miliardario argentino, ex capo di governo della città di Buenos Aires e presidente del club calcistico Boca Juniors tra gli anni ’90 e 2000, ha ricevuto le congratulazioni dei presidenti del Messico, della Colombia e del Paraguay — bastioni del neoliberismo e del ricorso alle armi contro l’opposizione sociale -, e delle destre cilene, uruguayane, ecuadoriane e venezuelane. A esultare con lui a Buenos Aires c’era infatti anche Lilian Tintori, moglie del golpista Leopoldo Lopez, il leader di Voluntad Popular: condannato per le violenze di piazza contro Maduro che, l’anno scorso, hanno provocato 43 morti e oltre 800 feriti.

Dal ritorno alla democrazia (1983), Macri è il primo presidente eletto che non appartenga né al peronismo né ai radicali, le due grandi correnti politiche del paese.

Tuttavia, è riuscito a coagulare un vasto arco di forze conservatrici decise a battere il kirchnerismo. E a festeggiare la vittoria, domenica, erano con lui i leader della storica Union.Civica Radical e della Coalicion Civica. Il suo discorso conciliatore mira a conquistare il sostegno di governatori e sindacati d’impronta peronista per far digerire al paese le sue politiche neoliberiste. Insieme alla vicepresidente, l’ultraconservatrice Gabriela Michetti, Macri promesso un indirzzo mefitico in tema di aborto, depenalizzazione della marijuana, privatizzazioni delle imprese statali e dei beni comuni. E le forze popolari sono pronte a dare battaglia. Finora, nessun presidente non peronista ha potuto terminare il mandato in Argentina.

Geraldina Colotti
Fonte: www.ilmanifesto.info
23.11.2015


Citazione
Stodler
Famed Member
Registrato: 2 anni fa
Post: 3972
 

La Kirchner che ha sbagliato completamente politica economica dal 2008 in poi, raccoglie adesso quello che ha seminato, anche se stiamo ancora aspettando il default argentino non so da quanto tempo.

Buuuahahahahahha....

Però per cambiare un'epoca il 3% di vantaggio mi sembra un po' pochino, anche perchè un neoliberista come Macrì dovrà affrontare la grande crisi che si profila all'orizzonte.

Vedremo adesso cosa avrà da dire Bergoglio, quando Macrì implementerà le "riforme neoliberali" che a parole tanto depreca.

Deficiente chi gli crede.

Speriamo che questi anni di opposizione facciano rinsavire i peronisti di sinistra altrimenti che periscano anche loro.


RispondiCitazione
spadaccinonero
Illustrious Member Guest
Registrato: 2 anni fa
Post: 10314
 

bah

questi imprenditori "internazionalisti" non mi ispirano molta fiducia...

8)


RispondiCitazione
mincuo
Illustrious Member
Registrato: 2 anni fa
Post: 6059
 

La Kirchner che ha sbagliato completamente politica economica dal 2008 in poi, raccoglie adesso quello che ha seminato, anche se stiamo ancora aspettando il default argentino non so da quanto tempo.

Buuuahahahahahha....

Però per cambiare un'epoca il 3% di vantaggio mi sembra un po' pochino, anche perchè un neoliberista come Macrì dovrà affrontare la grande crisi che si profila all'orizzonte.

Vedremo adesso cosa avrà da dire Bergoglio, quando Macrì implementerà le "riforme neoliberali" che a parole tanto depreca.

Deficiente chi gli crede.

Speriamo che questi anni di opposizione facciano rinsavire i peronisti di sinistra altrimenti che periscano anche loro.

Il default Argentino c'è già stato. Nel 2014. Per 30 miliardi di dollari.
Signor buuuuahahahahahah
Forse al Centro Informazioni "analfabeti di tutto il mondo unitevi" non l'hanno riportato. Ma per il resto ovunque.
Pure "Il Fatto Quotidiano", che non è proprio il massimo...ma neanche ferocemente neo-liberista, qualsiasi cosa significhi questa ennesima idiozia per militonti, buona come sempre per lasciar fuori dal mirino monopolisti e oligopolisti con un nome e un cognome.
http://www.ilfattoquotidiano.it/2014/07/31/argentina-perche-il-nuovo-default-non-spaventa-quasi-nessuno/1077372/


RispondiCitazione
mincuo
Illustrious Member
Registrato: 2 anni fa
Post: 6059
 

A esultare con lui a Buenos Aires c’era infatti anche Lilian Tintori, moglie del golpista Leopoldo Lopez, il leader di Voluntad Popular: condannato per le violenze di piazza contro Maduro che, l’anno scorso, hanno provocato 43 morti e oltre 800 feriti.

Leopoldo Lopez, che è un economista, leader dell'opposizione, non è che tutti lo raccontano come l'amica Geraldina Colotti o "Cubainforma".
Ad esempio sempre il "Fatto quotidiano" nota testata neo-liberista scriveva:

"Gli hanno dato 13 anni, nove mesi, sette giorni e 12 ore di carcere. E va subito detto che si tratta, al di là d’ogni ragionevole dubbio, della più consona conclusione del processo che, negli ultimi 17 mesi, ha visto due grandi protagonisti: il leader dell’opposizione Leopoldo López, nelle vesti di imputato, e, nei panni dell’accusa, la Repubblica Bolivariana del Venezuela, creatura del defunto tenente colonnello Hugo Chávez Frías, oggi celebrato come il ‘comandante supremo ed eterno’. Perché la più consona? Per la semplice, lapalissiana ragione che un processo-farsa non poteva che concludersi con una condanna-farsa. O, a ben vedere, con qualcosa d’ancor peggio d’una farsa. Quel che infatti impietosamente emerge da questa lunga avventura (o disavventura) giudiziaria, è il fatto che il governo bolivariano – oggi guidato da Nicolás Maduro, ‘figlio’ ed ‘apostolo’ di Hugo Chávez – s’è rivelato del tutto incapace, non solo di governare un Paese trascinato sull’orlo dello sfascio economico, politico e morale, ma anche d’allestire un’appena decente (decente nel senso di non totalmente grottesca) parodia di giustizia. Più che ad una farsa, in effetti, il processo contro Leopoldo López è sembrato, in ogni sua fase, una barzelletta. Una barzelletta molto – davvero molto – mal raccontata.
Questi i fatti. López è stato formalmente condannato per incendio doloso, danneggiamenti e (questi i due reati più gravi) istigazione ed associazione a delinquere. Ma in realtà la storia del suo processo è stata, fin dall’inizio, la surreale, tenebrosa e tragicomica storia d’una preventiva sentenza di colpevolezza in cerca d’uno o più delitti. Tutto, narrano le cronache, cominciò il 12 febbraio del 2014, dopo che una manifestazione studentesca – convocata per protestare per l’arresto arbitrario di alcuni studenti – era terminata violentemente, causando la morte di tre persone. E proprio di quelle tre morti López – che alla manifestazione aveva aderito e che, giorni prima, aveva lanciato una campagna nazionale di proteste chiamata ‘La Salida’, l’uscita, nell’ovvio senso della uscita di scena del governo bolivariano – era stato originalmente accusato seguendo la più collaudata pratica della giustizia bolivariana. Ovvero: prima in diretta Tv dallo stesso Maduro, poi ufficialmente (e supinamente) dagli zelanti inquisitori di turno. Tutto questo a dispetto del fatto che, al momento degli eventi, López già avesse da tempo abbandonato la piazza. Gli incidenti mortali s’erano infatti verificati dopo che la manifestazione s’era sciolta. O, più esattamente, dopo che gli organizzatori, López tra questi, avevano invitato i dimostranti a disperdersi pacificamente.

Un’inchiesta del quotidiano ‘Últimas Noticias’ – di recente passato nell’orbita chavista, ma ancora in possesso, ai tempi, di qualche margine d’autonomia – dimostrò pochi giorni dopo, sulla base di inoppugnabili prove video e fotografiche, che le tre vittime erano state in realtà assassinate a sangue freddo da agenti del Sebin (Servicio Bolivariano de Inteligencia Nacional). Ovvero: proprio da quello Stato che, con tanto televisiva sollecitudine, aveva il giorno stesso accusato López di omicidio. Ma nulla cambiò. La ‘fiscalia’ aprì formalmente un’inchiesta (che ora non si sa bene dove sia finita) contro gli agenti colti con le mani nel sacco. E López, che s’era spontaneamente consegnato alla giustizia (si fa per dire) il 18 febbraio, restò in carcere, in attesa che quella medesima giustizia (si rifà per dire) decidesse infine di che cosa fosse di fatto colpevole.
Il risultato? Un documento (qui lo trovate nella sua interezza) dal quale inoppugnabilmente risultava che López non aveva commesso nessuno degli atti criminali consumatisi in quel 12 di febbraio, ma che quei fatti aveva diabolicamente ‘ispirato’ attraverso messaggi ‘subliminali’ contenuti in discorsi ed in ‘tweets’, alcuni dei quali, tra l’altro, diffusi dopo gli eventi per i quali era sotto accusa. Ridicolo? Certamente.
Ma proprio questo, il ridicolo più sfacciato, è stato il permanentemente il marchio di fabbrica del processo che (rigorosamente chiuso al pubblico ed ai media) da questo indecoroso capo d’accusa ha poi preso le mosse. Qualche numero giusto per dare l’idea. Prima dell’avvio del dibattimento, l’accusa aveva presentato al giudice Susana Barreiros una lista di prove fondata sulla testimonianza di 108 persone (nella quasi totalità funzionari di governo), tutte ammesse senza problemi. La difesa ne aveva invece presentati, di testimoni a discarico, poco più della metà: 60. Tutti dichiarati dal giudice ‘inammissibili’. Tutti tranne due, ma solo per il fatto che erano stati inclusi anche nella lista dell’accusa. Ed il bello è che – come riferito dagli avvocati della difesa – nel corso del processo il giudice ha con grande zelo provveduto anche ad eliminare alcune delle ‘prove’ presentate dalla medesima accusa, allorquando s’è reso conto – è il caso di quattro filmati della manifestazione incriminata – che in realtà erano molto più scagionanti che incolpanti. Decisione impeccabile. Perché mai il tribunale avrebbe dovuto perder tempo con dettagli che contraddicevano una sentenza già scritta ed immutabile?

Il finale? Quattordici anni aveva chiesto l’accusa. E 14 anni ha concesso – con un generoso sconto di 99 giorni e mezzo – la signora Barreiros. Giustizia è fatta. Il ‘monstruo de Ramo Verde’ – come i media governativi chiamano López (con riferimento al carcere militare nel quale è rinchiuso) – pagherà infine il fio delle sue colpe. Sulla tolda del Titanic Bolivariano (che qualcuno continua a considerare un transatlantico ‘di sinistra’), oggi si balla, si ride e si stappano bottiglie di champagne…"
http://www.ilfattoquotidiano.it/2015/09/11/venezuela-13-anni-a-leopoldo-lopez-una-triste-parodia-di-giustizia/2025721/

P.S.
Il "processo" [si fa per dire] che si è tenuto a porte chiuse (senza cioè la presenza di giornalisti e osservatori esterni) ha stabilito fin da subito che non avrebbe accettato nessuna delle prove e delle testimonianze presentate dalla difesa.

Geraldina Colotti del Manifesto e tutti gli orfanelli di Stalin avranno avuto un orgasmo "democratico"... dalla gioia....Finalmente la giustizia proletaria. Si fa per dire, visto che sono in realtà una cricca di militari, burocrati e banditi affama popoli.

Al solito.


RispondiCitazione
Stodler
Famed Member
Registrato: 2 anni fa
Post: 3972
 

La Kirchner che ha sbagliato completamente politica economica dal 2008 in poi, raccoglie adesso quello che ha seminato, anche se stiamo ancora aspettando il default argentino non so da quanto tempo.

Buuuahahahahahha....

Però per cambiare un'epoca il 3% di vantaggio mi sembra un po' pochino, anche perchè un neoliberista come Macrì dovrà affrontare la grande crisi che si profila all'orizzonte.

Vedremo adesso cosa avrà da dire Bergoglio, quando Macrì implementerà le "riforme neoliberali" che a parole tanto depreca.

Deficiente chi gli crede.

Speriamo che questi anni di opposizione facciano rinsavire i peronisti di sinistra altrimenti che periscano anche loro.

Il default Argentino c'è già stato. Nel 2014. Per 30 miliardi di dollari.
Signor buuuuahahahahahah
Forse al Centro Informazioni "analfabeti di tutto il mondo unitevi" non l'hanno riportato. Ma per il resto ovunque.
Pure "Il Fatto Quotidiano", che non è proprio il massimo...ma neanche ferocemente neo-liberista, qualsiasi cosa significhi questa ennesima idiozia per militonti, buona come sempre per lasciar fuori dal mirino monopolisti e oligopolisti con un nome e un cognome.
http://www.ilfattoquotidiano.it/2014/07/31/argentina-perche-il-nuovo-default-non-spaventa-quasi-nessuno/1077372/

E' vero, ma non è stato come il corralito...

Il mondo va avanti lo stesso.


RispondiCitazione
Stodler
Famed Member
Registrato: 2 anni fa
Post: 3972
 

A esultare con lui a Buenos Aires c’era infatti anche Lilian Tintori, moglie del golpista Leopoldo Lopez, il leader di Voluntad Popular: condannato per le violenze di piazza contro Maduro che, l’anno scorso, hanno provocato 43 morti e oltre 800 feriti.

Leopoldo Lopez, che è un economista, leader dell'opposizione, non è che tutti lo raccontano come l'amica Geraldina Colotti o "Cubainforma".
Ad esempio sempre il "Fatto quotidiano" nota testata neo-liberista scriveva:

"Gli hanno dato 13 anni, nove mesi, sette giorni e 12 ore di carcere. E va subito detto che si tratta, al di là d’ogni ragionevole dubbio, della più consona conclusione del processo che, negli ultimi 17 mesi, ha visto due grandi protagonisti: il leader dell’opposizione Leopoldo López, nelle vesti di imputato, e, nei panni dell’accusa, la Repubblica Bolivariana del Venezuela, creatura del defunto tenente colonnello Hugo Chávez Frías, oggi celebrato come il ‘comandante supremo ed eterno’. Perché la più consona? Per la semplice, lapalissiana ragione che un processo-farsa non poteva che concludersi con una condanna-farsa. O, a ben vedere, con qualcosa d’ancor peggio d’una farsa. Quel che infatti impietosamente emerge da questa lunga avventura (o disavventura) giudiziaria, è il fatto che il governo bolivariano – oggi guidato da Nicolás Maduro, ‘figlio’ ed ‘apostolo’ di Hugo Chávez – s’è rivelato del tutto incapace, non solo di governare un Paese trascinato sull’orlo dello sfascio economico, politico e morale, ma anche d’allestire un’appena decente (decente nel senso di non totalmente grottesca) parodia di giustizia. Più che ad una farsa, in effetti, il processo contro Leopoldo López è sembrato, in ogni sua fase, una barzelletta. Una barzelletta molto – davvero molto – mal raccontata.
Questi i fatti. López è stato formalmente condannato per incendio doloso, danneggiamenti e (questi i due reati più gravi) istigazione ed associazione a delinquere. Ma in realtà la storia del suo processo è stata, fin dall’inizio, la surreale, tenebrosa e tragicomica storia d’una preventiva sentenza di colpevolezza in cerca d’uno o più delitti. Tutto, narrano le cronache, cominciò il 12 febbraio del 2014, dopo che una manifestazione studentesca – convocata per protestare per l’arresto arbitrario di alcuni studenti – era terminata violentemente, causando la morte di tre persone. E proprio di quelle tre morti López – che alla manifestazione aveva aderito e che, giorni prima, aveva lanciato una campagna nazionale di proteste chiamata ‘La Salida’, l’uscita, nell’ovvio senso della uscita di scena del governo bolivariano – era stato originalmente accusato seguendo la più collaudata pratica della giustizia bolivariana. Ovvero: prima in diretta Tv dallo stesso Maduro, poi ufficialmente (e supinamente) dagli zelanti inquisitori di turno. Tutto questo a dispetto del fatto che, al momento degli eventi, López già avesse da tempo abbandonato la piazza. Gli incidenti mortali s’erano infatti verificati dopo che la manifestazione s’era sciolta. O, più esattamente, dopo che gli organizzatori, López tra questi, avevano invitato i dimostranti a disperdersi pacificamente.

Un’inchiesta del quotidiano ‘Últimas Noticias’ – di recente passato nell’orbita chavista, ma ancora in possesso, ai tempi, di qualche margine d’autonomia – dimostrò pochi giorni dopo, sulla base di inoppugnabili prove video e fotografiche, che le tre vittime erano state in realtà assassinate a sangue freddo da agenti del Sebin (Servicio Bolivariano de Inteligencia Nacional). Ovvero: proprio da quello Stato che, con tanto televisiva sollecitudine, aveva il giorno stesso accusato López di omicidio. Ma nulla cambiò. La ‘fiscalia’ aprì formalmente un’inchiesta (che ora non si sa bene dove sia finita) contro gli agenti colti con le mani nel sacco. E López, che s’era spontaneamente consegnato alla giustizia (si fa per dire) il 18 febbraio, restò in carcere, in attesa che quella medesima giustizia (si rifà per dire) decidesse infine di che cosa fosse di fatto colpevole.
Il risultato? Un documento (qui lo trovate nella sua interezza) dal quale inoppugnabilmente risultava che López non aveva commesso nessuno degli atti criminali consumatisi in quel 12 di febbraio, ma che quei fatti aveva diabolicamente ‘ispirato’ attraverso messaggi ‘subliminali’ contenuti in discorsi ed in ‘tweets’, alcuni dei quali, tra l’altro, diffusi dopo gli eventi per i quali era sotto accusa. Ridicolo? Certamente."

http://www.ilfattoquotidiano.it/2015/09/11/venezuela-13-anni-a-leopoldo-lopez-una-triste-parodia-di-giustizia/2025721/

Il "processo" [si fa per dire] che si è tenuto a porte chiuse (senza cioè la presenza di giornalisti e osservatori esterni) ha stabilito fin da subito che non avrebbe accettato nessuna delle prove e delle testimonianze presentate dalla difesa.

Geraldina Colotti del Manifesto e tutti gli orfanelli di Stalin avranno avuto un orgasmo "democratico"... dalla gioia....Finalmente la giustizia proletaria. Si fa per dire, visto che sono in realtà una cricca di militari, burocrati e banditi affama popoli.

Al solito.

Poverino, tutto quello che però hanno fatto gli altri è passato in cavalleria.

Comunque concordo sul fatto che Maduro sia un completo idiota come del resto la Kirchner.


RispondiCitazione
mincuo
Illustrious Member
Registrato: 2 anni fa
Post: 6059
 

Quindi è vero. Ma intanto....se qualcuno non lo dice....
Ed è vero anche di Lopez? E i 3 morti trasformati in 43 dalla compagna Colotti?
Sì è vero, però intanto.....se qualcuno non lo dice....

E poi Lopez è cattivo lo stesso. Ne ha fatte tante. Quali? Tante....Ma quali?
Non importa, va bene dargli 14 anni di galera.

Sono invece buoni invece gli agenti che sparano sugli studenti.
Sono proiettili democratici quelli.
Per difendere la democrazia e la libertà, modello Stodler.

Non che avessi dei dubbi.....

P.S.
Io non ho detto che la Kirchner è un'idiota e nemmeno Maduro.
Della Kirchner non ho proprio detto nulla. Dei Goovernanti Venezuelani che sono un cricca di militari, burocrati e trafficanti che col popolo non c'entrano molto, e molto invece coi loro interessi, in realtà.

E non c'entra la pippa del socialismo.
Evo Morales in Boliia fa qualche interesse suo ma anche abbastanza per il suo popolo, pur avendo avuto una situazione di partenza non semplice dovuta agli infami Caudilli precedenti. Io mi auguro che tutto sommato continui, dopo il referendum perchè se no non potrebbe, costituzionalmente.


RispondiCitazione
Stodler
Famed Member
Registrato: 2 anni fa
Post: 3972
 

Quindi è vero. Ma intanto....se qualcuno non lo dice....
Ed è vero anche di Lopez? E i 3 morti trasformati in 43 dalla compagna Colotti?
Sì è vero, però intanto.....se qualcuno non lo dice....

E poi Lopez è cattivo lo stesso. Ne ha fatte tante. Quali? Tante....Ma quali?
Non importa, va bene dargli 14 anni di galera.

Sono invece buoni invece gli agenti che sparano sugli studenti.
Sono proiettili democratici quelli.
Per difendere la democrazia e la libertà, modello Stodler.

Non che avessi dei dubbi.....

Capirai, la violenza in Venezuela non è nata di certo ieri.

Bisognerebbe però capire chi ha cercato di fare qualcosa per creare uno sviluppo sostenibile per le economie sudamericane.

Di certo non i tuoi amici neoliberali, che hanno lavorato alacremente per i soliti noti.

E ci metto anche la Kirchner e Maduro visto che hanno cercato di difendere un cambio ufficiale anche se non riuscivano nell'intento e dovevano continuamente svalutare però allo stesso tempo facevano fuori le riserve delle rispettive banche centrali, invece di muovere il culo e cominciare un vasto programma di industrializzazione e di sviluppo per affrancarsi il più possibile dalle importazioni.

Pfui.

Puo girarci come la vuoi, ma ormai si è ben capito come funzionano le cose, altro che finanza.

Su di te aveva ragione bdurruti, un gran ciarliero, ma alla fine le variabili che contano quelle macroeconomiche ormai si conoscono.

Salutami Pinochet quando lo vedi.


RispondiCitazione
mincuo
Illustrious Member
Registrato: 2 anni fa
Post: 6059
 

Non lo vedo. Neanche volendo perchè è morto. I Cileni hanno da ringraziarlo in eterno comuque. Dopo che Allende ha distrutto un Paese in 2 anni e gli ha regalato l'800% di inflazioe, i negozi vuoti e il caos.
Un record.

Non dubito su Bdurruti.
Tra compari di quella risma, di quella cultura e di quel cervello...


RispondiCitazione
Stodler
Famed Member
Registrato: 2 anni fa
Post: 3972
 

A proposito, vedi di aggiornare il disco rotto della tua propaganda dato che i tuoi padroni stanno cambiando versione.

http://www.comedonchisciotte.org/site/modules.php?name=Forums&file=viewtopic&p=291661#291661


RispondiCitazione
Stodler
Famed Member
Registrato: 2 anni fa
Post: 3972
 

Non lo vedo. Neanche volendo perchè è morto. I Cileni hanno da ringraziarlo in eterno comuque. Dopo che Allende ha distrutto un Paese in 2 anni e gli ha regalato l'800% di inflazioe, i negozi vuoti e il caos.
Un record.

Non dubito su Bdurruti.
Tra compari di quella risma, di quella cultura e di quel cervello...

Lo vediamo negli USA il successo delle tue politiche.

E vorrei vedere cosa rimarrebbe anche lì se le spese militari non dassero un indirizzo economico alla produzione.

Va, va, che abbiamo capito bene le tue ciarle.


RispondiCitazione
mincuo
Illustrious Member
Registrato: 2 anni fa
Post: 6059
 

A proposito, vedi di aggiornare il disco rotto della tua propaganda dato che i tuoi padroni stanno cambiando versione.

http://www.comedonchisciotte.org/site/modules.php?name=Forums&file=viewtopic&p=291661#291661

I padroni li avrai tu.
E' precisamente quelli a cui ti ispiri che li hanno educati a essere marionette, burattini. Hanno inventato anche il termine "militanti" che ha che vedere con "obbedienti", non certo con "intelligenti."
Infatti sei perfetto. Un prodotto perfetto.
Da portare in giro a esempio.


RispondiCitazione
Stodler
Famed Member
Registrato: 2 anni fa
Post: 3972
 

A proposito, vedi di aggiornare il disco rotto della tua propaganda dato che i tuoi padroni stanno cambiando versione.

http://www.comedonchisciotte.org/site/modules.php?name=Forums&file=viewtopic&p=291661#291661

I padroni li avrai tu.
E' precisamente quelli a cui ti ispiri che li hanno educati a essere marionette, burattini. Hanno inventato anche il termine "militanti" che ha che vedere con "obbedienti", non certo con "intelligenti."
Infatti sei perfetto. Un prodotto perfetto.
Da portare in giro a esempio.

Beh a quanto pare anche i tuoi padroni stanno diventando militanti.

Tra 6 mesi vedremo come cambierà la musica, visto che quando la barca affonda i topi sono i primi a scappare.


RispondiCitazione
Georgejefferson
Famed Member
Registrato: 2 anni fa
Post: 4401
 

Stodler,

Nei commenti un utente accenna a USAID, il NED e l'OTI.

Dovrebbero essere questi :

https://www.usaid.gov/

http://www.ned.org/

https://www.usaid.gov/who-we-are/organization/bureaus/bureau-democracy-conflict-and-humanitarian-assistance/office-1

Ne sai qualcosa?


RispondiCitazione
Pagina 1 / 2
Condividi: