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I trattori USA che spingono contro il blocco


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Sergio Alejandro Gómez

Senza neppure toccare il suolo cubano, i trattori della società USA Cleber LLC già arano nell'opinione pubblica internazionale e le relazioni tra Washington e L'Avana.

Questa piccola società fondata, lo scorso anno, da un uomo d'affari di origine cubana, Saul Berenthal, e un nordamericano, Horace Clemmons, cerca approfittare dello strappo del disgelo dello Stretto della Florida e di essere la prima azienda a stabilirsi nella Zona Speciale di Sviluppo Mariel (ZEDM), il progetto d'infrastruttura ed investimenti più importante di Cuba in questi momenti.

E di recente Cleber LLC, con sede in Alabama, ha fatto un passo che la pone un po' più vicino ai suoi obiettivi.

L'Ufficio di Controllo degli Attivi Stranieri, uno degli organismi che gestisce, strettamente, il commercio USA con Cuba, gli ha rilasciato, la scorsa settimana, una licenza senza precedenti per creare un impianto con cui produrre annualmente 1000 trattori di piccole dimensioni.

Prima avevano ottenuto il permesso dal Dipartimento del Commercio, che insieme con il Tesoro gestiscono le principali misure esecutive dell'amministrazione di Barack Obama per cambiare l'applicazione di alcuni aspetti del blocco, che rimane ancora in pieno vigore.

Cleber presentò, l'anno scorso, la scheda preliminare del suo progetto all'Ufficio del ZEDM e fu ben accolto.

Dopo circa nove mesi in attesa di una risposta da parte delle autorità USA, è ora possibile iniziare l'iter istituito per stabilirsi nella Zona Speciale di Sviluppo, dove già si trovano aziende di Messico, Brasile e Spagna e che conta su centinaia di richieste provenienti da tutto il mondo.

Ma se qualcosa non è mancato a Horace Clemmons e Saul Berenthal per stare al passo con giganti dell'industria USA è la volontà.

Secondo la AP, i fondatori di Cleber si conobbero quando lavoravano in IBM nella decade del '70. I due lasciarono l'azienda per formare una società di successo di software per registratori di cassa che è giunta a guadagnare 30 milioni di $ l'anno e che vendettero nel 1995.

Il loro progetto attuale è quello di assemblare i pezzi disponibili, in maniera commerciale, per fabbricare un trattore di 25 CV, durevole e di facile mantenimento, che sarà venduto per meno di $ 10000, secondo i fondatori stessi.

"Tutti vogliono andare a Cuba per vendere qualcosa, ma noi non intendiamo fare questo. Studiamo il problema e come aiutare Cuba a risolvere i problemi che loro ritengono siano i più importanti da risolvere", ha detto Clemmons ad AP dopo aver ricevuto il permesso dell'OFAC.

Cleber ha portato fino alla scorsa Fiera Internazionale dell'Avana un modello funzionante del suo Oggún o "trattore cavallo di ferro", un o strumento economico ma potente con cui loro sperano di raggiungere i piccoli e medi produttori dell'isola.

Clemmons, ai piedi dell' Oggún, ha spiegato a questo giornale che si tratta di un aggiornamento di un modello del secolo scorso, con cui molte aziende agricole USA gestirono il passaggio alla produzione moderna e che ritengono che sarebbe molto efficiente nelle attuali condizioni dell' agricoltura cubana.

L'azienda ha un concetto aperto del sistema di proprietà intellettuale ed è interessata alla partecipazione di specialisti cubani per il miglioramento del loro trattore o la progettazione di nuove macchine che possano funzionare sulla stessa base.

Inoltre pensano di pubblicare tutti i piani su Internet per permettere che i loro clienti cubani e di altrove, possano riparare i trattori più facilmente.

Indipendentemente dal fatto che un giorno sia comune vedere i "cavalli di ferro" della Cleber nella campagna cubana, la sua storia testimonia il terreno fertile delle relazioni tra USA e Cuba e degli ostacoli che ancora impone il blocco.


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